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Libri di Jacques Derrida

Spettri di Marx. Stato del debito, lavoro del lutto e nuova Internazionale

Spettri di Marx. Stato del debito, lavoro del lutto e nuova Internazionale

Jacques Derrida

Libro: Libro in brossura

editore: Raffaello Cortina Editore

anno edizione: 2025

pagine: 288

Nel 1993, quattro anni dopo la caduta del Muro di Berlino e nel bel mezzo del trionfo della democrazia liberale, Derrida scrisse un libro precursore sull’eredità di Marx. Non si tratta di un tardivo allineamento al marxismo, ma di un ritorno di Marx e di tutti coloro che lo hanno abitato come spettri del nuovo ordine mondiale. È una decostruzione fedele allo spirito del marxismo; o almeno a uno di essi, perché ce n’è più di uno. La riconciliazione è possibile tra un’idea divenuta spettrale e l’imparare finalmente a vivere, tra un tempo disgiunto e un tempo dalla lunga durata. Per vegliare sul futuro e pensare a ciò che potrebbe ancora accadere, è necessario lasciare o ridare parola ai fantasmi; ci richiameranno sempre alla nostra responsabilità. Presa di posizione, gesto politico, dichiarazione di resistenza allo Stato globale, decostruzione del diritto internazionale, c’è tutto. Leggere Spettri di Marx a trent’anni dalla sua pubblicazione significa anche dialogare con gli spettri di Derrida, cogliere l’idea di una possibile rivoluzione a venire. Questa nuova edizione include un dibattito inedito con Étienne Balibar, tenutosi il 1º febbraio 1994 presso il Collège international de Philosophie, correzioni infratestuali dello stesso Derrida ed estratti di corrispondenza.
25,00

Gli occhi della lingua

Gli occhi della lingua

Jacques Derrida

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2011

pagine: 96

Movendo da una lettera del 1926 di Gershom Scholem a Franz Rosenzweig sulla condizione della lingua ebraica Derrida affronta i temi dell'ebraismo, del sionismo, della spettralità e del messianismo, ricongiungendoli alla più generale questione del Nome di Dio. Ne nasce un significativo contributo per riflettere su alcuni dei motivi che caratterizzano l'ultimo tempo dell'Opera del filosofo francese e per lasciare spalancare lo sguardo sull'oscura vertigine della lingua.
12,00

Sproni. Gli stili di Nietzsche

Sproni. Gli stili di Nietzsche

Jacques Derrida

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 1991

pagine: 144

14,00

Il fattore della verità

Il fattore della verità

Jacques Derrida

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 1978

pagine: 178

15,00

L'archeologia del frivolo. Saggio su Condillac

L'archeologia del frivolo. Saggio su Condillac

Jacques Derrida

Libro

editore: edizioni Dedalo

anno edizione: 1993

pagine: 128

17,00

Otobiographies. L'insegnamento di Nietzsche e la politica del nome proprio
11,36

Pre-giudicati davanti alla legge

Pre-giudicati davanti alla legge

Jacques Derrida

Libro

editore: Abramo

anno edizione: 1996

pagine: 110

11,88

Antonin Artaud. Forsennare il soggettile

Antonin Artaud. Forsennare il soggettile

Jacques Derrida

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2020

pagine: 160

«Jacques Derrida legge la vastissima opera di Artaud nel segno del "superamento" della metafisica così come lo intende Heidegger, indicando nello "stare sul limite" il luogo stesso che, rispetto alla storia della metafisica, "non è né dentro né fuori". Leggere Antonin Artaud al di qua di questo desiderio di riappropriazione di sé (di qualsiasi retorica del "corpo proprio") e della condanna di tutto ciò che egli identificava come l'improprio che investe, come si sa, la filosofia, la politica, la tecnica e, più in generale, le protesi, i derivati, i supporti, l'artificiale insomma, contro cui si scaglia in "Pour en finir avec le jugement de dieu". Leggerlo così, allora, ma salvaguardando nel contempo la tensione dell'impossibile che attraversa tutta la sua opera - è questo lo "stare sul limite" in cui si pone Derrida, e beninteso lo spazio rispetto al quale si leva ogni eccesso che l'opera stessa di Artaud sembra essere costantemente sul punto di provocare.» (dallo scritto di Alfonso Cariolato)
20,00

La vita la morte. Seminario (1975-1976)

La vita la morte. Seminario (1975-1976)

Jacques Derrida

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2021

pagine: 352

La pubblicazione del seminario “La vie la mort”, tenuto da Jacques Derrida tra il 1975 e il 1976, potrebbe segnare in maniera decisiva l’interpretazione dell’intera opera del filosofo franco-algerino. Derrida vi affronta la decostruzione dell’opposizione tra la vita e la morte quale matrice che orienta e struttura la tradizione del pensiero Occidentale in chiave metafisica. È infatti in questa prospettiva che si muove, fin dal titolo, in cui, tra “la vita” e “la morte”, non vi è alcun segno di congiunzione, o di altra articolazione, che potrebbe implicitamente ratificare la distinzione e quindi l’opposizione tra due termini presupposti come di per sé autonomi e l’uno dall’altro indipendenti. Tuttavia, Derrida non si limita a decostruire la tradizione della cosiddetta «filosofia della vita», fino ad affrontare la questione del cosiddetto «biologismo» di Nietzsche, attraverso la lettura di Heidegger; in questo seminario, Derrida si confronta per la prima e unica volta con il discorso scientifico e in particolare con “La logica del vivente” (1970) di François Jacob.
35,00

Posizioni

Posizioni

Jacques Derrida

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2021

pagine: 138

Rilasciate intorno alla fine degli anni '60, le tre lunghe interviste che compongono Posizioni rappresentano senza dubbio il migliore "ingresso" nelle opere di Jacques Derrida. In un periodo di effervescenze culturali al limite dell'ebbrezza, il filosofo franco-algerino ‒ che ha già pubblicato testi oggi considerati tra i vertici del pensiero filosofico contemporaneo ‒ viene interrogato su nozioni come "archi-scrittura", "grammatologia", "différance", "disseminazione", "decostruzione" che avevano fatto irruzione nel dibattito filosofico e ne avevano sovvertito gli assunti fondamentali. Le domande che gli vengono rivolte non nascondono le perplessità, gli interrogativi, le richieste di chiarimento che tali nozioni avevano suscitato, e Jacques Derrida, pur nei limiti imposti dal genere "intervista", non si sottrae a nessuna provocazione e generosamente offre agli interlocutori i passaggi, i moventi, le articolazioni del suo percorso teorico. Invitato dunque ad entrare nell'officina di Derrida, il lettore può scoprire la genesi di un pensiero che continua a sollecitare il nostro tempo senza per questo lasciarsi rinchiudere dentro accomodanti pacificazioni.
16,00

L'animale che dunque sono

L'animale che dunque sono

Jacques Derrida

Libro: Copertina morbida

editore: Rusconi Libri

anno edizione: 2021

pagine: 224

L'animale con la sua diversità ci obbliga a ricordare le nostre origini e a ricominciare ad essere uomini. Ma cosa significa essere un essere umano? Cosa ci distingue dall'animale? La storia del pensiero occidentale è percorsa da questa domanda potente e spesso censurata: è possibile stabilire un confine fra uomo e animale? La risposta è racchiusa nel termine logos, l'unione fra ragione e parola, che aggiunge all'essere vivente umano quel qualcosa che lo trasforma in «animale dotato di parola» e «animale razionale». In realtà la differenza fra uomo e animale, concepita come verità inconfutabile, l'irragionevolezza dell'animale a confronto con la ratio umana, è da secoli utilizzata dalla filosofia occidentale per giustificare e legittimare la prevaricazione, a volte spietata, dell'uomo sull'animale.
14,90

«Il faut bien manger». O il calcolo del soggetto

«Il faut bien manger». O il calcolo del soggetto

Jacques Derrida

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2021

pagine: 86

Jacques Derrida, in un dialogo-intervista con Jean-Luc Nancy, tratteggia la questione del "soggetto" o meglio della figura che è attribuita del nome di "soggetto", dopo la critica filosofica del novecento. Derrida compie una panoramica sui vari autori nei quali tale categoria è ancora centrale o quantomeno soggiacente al proprio sistema di pensiero. L'istantanea del filosofo franco-algerino mette in rilievo il paradigma del "soggetto" umano confrontato con quello del "soggetto" animale/animato in generale, rilevandone vicinanze e differenze. L'analisi arriva a mettere in discussione l'unicità, la non-dividualità e il privilegio antropocentrico del soggetto-essere umano. Tutto ciò legato alla dinamica introiettiva del "cibarsi di", del mangiare "chi" o "cosa".
6,00

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