Rubbettino: Collezione di studi meridionali
Umberto Zanotti Bianco e il riscatto delle nazionalità. Progetti e speranze di rinnovamento europeo alla prova della Grande guerra
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 192
Umberto Zanotti Bianco ha attraversato con generoso idealismo ed esemplare senso civico gran parte del Novecento. Per il suo impegno meridionalista e per il ruolo svolto in seno all’ANIMI (Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia), nella Società Magna Grecia, in Italia Nostra, nella Croce Rossa e da senatore a vita, può essere annoverato tra i padri nobili della Repubblica. Rispetto ai lavori dedicati a Zanotti Bianco in passato, questo volume si concentra sull’interesse da lui maturato sin da giovane nei confronti dell’Europa centro-orientale e del mondo russo e sulla multiforme attività dispiegata durante la Grande guerra. Ad animarlo era un’aspirazione che, a oltre un secolo di distanza, rimane singolarmente attuale: promuovere un complessivo rinnovamento europeo, capace di conciliare il sostegno al principio di nazionalità e al diritto all’autodeterminazione con un rilancio delle prospettive di cooperazione internazionale.
I terremoti del 1905 e del 1908 in Calabria e l'inchiesta del «Cesare Alfieri» con la ristampa anastatica dell'inchiesta. La questione agraria e l'emigrazione in Calabria di Dino Taruffi e Cesare Lori
Giustina Manica
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2021
pagine: 920
I due devastanti terremoti che colpirono la Calabria, il primo nel 1905 e il secondo nel 1908, posero ingenti problemi d'interventi di emergenza e di ricostruzione al governo italiano. I due terremoti devastarono il territorio in una fase nella quale la politica meridionalistica si avvaleva dello strumento della legislazione speciale, con competenza territoriale, per affrontare i temi cronici dell'arretratezza meridionale. Tuttavia, il paese si trovò senza strumenti adeguati ad affrontare una emergenza nazionale che aveva una formidabile portata civile. In questa ottica viene letta e ricostruita la politica governativa che ispira la legge per la Calabria del 1906 e l'Inchiesta che l'Istituto di Scienze sociali "Cesare Alfieri" promosse nel 1907 per accertare lo stato di degrado della Calabria dopo il terremoto. Di seguito, la terribile scossa che investì la Calabria meridionale e la parte nord orientale della Sicilia nel 1908, devastando Reggio Calabria e Messina con conseguenze in termini di annientamento di vite umane e di devastazione economica e sociale senza precedenti, impose al governo italiano di dotarsi di strumenti adeguati di intervento quale il Comitato centrale di soccorso per i danneggiamenti del terremoto della Calabria e della Sicilia. Anche l'Inchiesta coordinata dall'onorevole Faina sui contadini meridionali, in particolare quella guidata da Nitti sulla Calabria, fu ispirata e condizionata da queste tragedie collettive. Nel 1910 la nascita dell'Animi fu anch'essa riflesso di questi eventi
Giovanni Amendola. Una vita in difesa della libertà
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 410
Nel volume viene ripercorsa la vita culturale e politica di Giovanni Amendola a partire dagli anni giovanili del periodo «romantico». Collaboratore del «Leonardo» e de «La Voce», combatté la battaglia antipositivista avvicinandosi a Croce che offriva a quella «gioventù ribelle» un sistema completo di teoria della conoscenza. Completata la sua formazione al contatto con la filosofia classica tedesca, si avvicinò all’idealismo immanente fino a sviluppare una morale autonoma mutuata da Nietzsche. Passato al giornalismo professionista divenne uno dei più autorevoli commentatori politici da Roma per «Resto del Carlino» prima e del «Corriere delle Sera» poi. Comportatosi valorosamente in guerra come ufficiale di artiglieria, nel 1919 abbracciò la vita politica. Deputato della Democrazia Liberale si batté per riportare la crisi politico-sociale del paese nel quadro di una rinnovata vita democratica. Sottosegretario alle Finanze nel 1920, nel 1922 fu ministro delle Colonie nell’ultimo governo liberale. Rappresentante della nuova frontiera della «democrazia italiana» s’impegnò nella lotta antifascista ponendosi a capo della secessione parlamentare dell’Aventino nel tentativo di contrastare l’armatura totalitaria impressa dal regime. Fondatore del partito dell’Unione nazionale delle forze liberali e democratiche combatté il fascismo in nome di quella tradizione del Risorgimento in cui l’affermazione delle libertà civili e politiche erano definite come diritti dell’uomo e del cittadino nel quadro di uno Stato di diritto che si basava sul sistema parlamentare a salvaguardia del diritto delle minoranze. Più volte vittima della violenza politica, aggredito una prima volta a Roma nel 1923, subì a Montecatini il 20 luglio del 1925 l’ennesimo attentato che gli provocò gravissime ferite causa della morte sopraggiunta in esilio, il 7 aprile del 1926, a Cannes.
Carteggio 1925-1926
Giovanni Amendola
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 786
Come finì la democrazia in Italia? Le lettere raccolte in questo volume del Carteggio di Giovanni Amendola si riferiscono, per la sua parte maggiore, al 1925, l’anno cruciale dell’Aventino, quella strategia politica che aveva trovato il suo sbocco con la secessione parlamentare delle forze liberali e democratiche a seguito dell’assassinio di Giacomo Matteotti. Esso rappresentò l’unico possibile tentativo di opposizione al fascismo e alla violenza di Stato contro gli oppositori messa in atto dal regime. Sulla secessione parlamentare si sono espressi nel tempo giudizi troppo spesso sbrigativi. In realtà l’Aventino fu un fenomeno complesso composto di forze liberali e democratiche che dovette giocare la sua partita politica contro un regime totalitario che, impadronitosi della macchina dello Stato, utilizzò contro gli oppositori tutti gli strumenti del potere, dalla formazione di un partito armato, alle violenze private e pubbliche, alle leggi che violavano la costituzione come la legge elettorale, all’eliminazione fisica degli avversari, come nel caso di Giacomo Matteotti e più tardi dello stesso Amendola. Ma soprattutto i famigerati decreti che abolivano la libertà di stampa sottraendo agli oppositori la possibilità di appellarsi alla pubblica opinione per far valere le ragioni della palese violazione della costituzione e delle leggi perpetrata dal regime che dovevano fornire a Vittorio Emanuele la motivazione formale per dimettere Mussolini. Questo il contesto in cui si svolse quella battaglia politica che ebbe in Giovanni Amendola il suo capo riconosciuto per visione politica e autorevolezza morale e di cui questa raccolta dà puntualmente conto. I documenti che si pubblicano in questo 6° volume del Carteggio sono costituiti da una raccolta di lettere rinvenute nell’Archivio privato di Giovanni Amendola e integrate con quelle relative ai suoi corrispondenti.
Lettere di John Acton, Ferdinando di Borbone e Maria Carolina d'Asburgo-Lorena a Francesco Maria Statella (Luglio 1800-Dicembre 1801)
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2015
pagine: 412
La pubblicazione della prima parte del carteggio Lettere di John Acton, Ferdinando Borbone e Maria Carolina d'Asburgo Lorena (ottobre 1799-giugno 1800), a cura e con introduzione di Luigi Alonzi, (Rubbettino 2013), ha permesso di valutare sotto molteplici aspetti la situazione del Regno di Napoli e le difficoltà incontrate dal Luogotenente e Capitan generale, Francesco Maria Statella, chiamato a sostituire il cardinale Fabrizio Ruffo; questa seconda parte permette ora di misurare ancora più in profondità il dramma vissuto dal Mezzogiorno d'Italia dopo la battaglia di Marengo, che aprì all'esercito francese le porte per il ritorno nella Penisola e portò a quella riconfigurazione delle appartenenze politiche e dei profili istituzionali che avrebbe caratterizzato il Risorgimento italiano. Per quanto riguarda questa seconda parte del carteggio i motivi di interesse sono altresì molteplici, sia dal punto di vista della politica interna, con la prosecuzione e l'esito in gran parte fallimentare del programma perseguito nei mesi precedenti, sia dal punto di vista della politica internazionale, per la quale il carteggio offre informazioni di notevole rilievo, rafforzando l'immagine di una Corte borbonica sempre più legata alla Russia zarista per sfuggire al predominio politico, non solo della Francia, ma anche dell'Austria e dell'Inghilterra.
Giuseppe Isnardi (1886-1965). Coscienza nazionale e meridionalismo
Saverio Napolitano
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: XXII-352
La monografia ricostruisce la figura del ligure-piemontese Giuseppe Isnardi (Sanremo 1886 - Roma 1965) come dirigente dell'ANIMI (Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d'Italia), uomo di scuola, studioso della geografia e della storia della Calabria, meridionalista, le cui ragioni ideali furono segnate dalla cultura risorgimentale e dal cattolicesimo sociale. Alla stregua di Umberto Zanotti-Bianco e Paolo Orsi, piemontese l'uno, trentino l'altro, Giuseppe Isnardi è stato un intellettuale-cerniera tra il Nord e il Sud d'Italia, di cui ha esaltato l'unità e l'assoluta contiguità spirituale e culturale, pur nella consapevolezza delle rispettive specificità storiche. Questo studio, inoltre, non è solo un contributo alla conoscenza dell'attività dell'ANIMI per l'alfabetizzazione nel Mezzogiorno a partire dalla sua fondazione nel 1910, ma anche un apporto alla storia socio-culturale della Calabria e alla vicenda dell'intellettualità italiana.
Un singolare senatore a vita. Umberto Zanotti-Bianco (1952-1963)
Sergio Zoppi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 194
1952-1963: un dodicennio che vede l'Italia in rapido sviluppo. Sono anche gli anni in cui il patriota, il filantropo, l'educatore, il meridionalista, l'archeologo Umberto Zanotti-Bianco è presente a palazzo Madama dopo l'inaspettata nomina a senatore a vita. È un Senato operoso, attento ai problemi, a partire da quelli culturali ed educativi. Zanotti-Bianco, presidente della ANIMI, l'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia, e di "Italia Nostra", instancabilmente riversa in commissione o in aula le questioni maturate in quelle stesse sedi, contribuendo a trasformarle in scelte legislative oppure solleva questioni di viva attualità. Stato centrale, amministrazioni comunali, patrimonio culturale artistico e ambientale, arte antica e contemporanea, infanzia, gioventù, scuola, università, città e campagna, Italia e Mezzogiorno i temi (ancora oggi di viva attualità) che primeggiano, mentre si stagliano le personalità di Einaudi, Salvemini, De Viti De Marco, Casati e Merzagora, con Maria José di Savoia speciale amica.
Nella terra estrema. Reportage sulla Calabria
Giovanni Russo
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 136
La Calabria ha nei media un'immagine condizionata dalla mancanza di approfondimento dei motivi sociali e politici che stanno alla base della sua attuale condizione. È molto più semplice e spettacolare porre l'accento sulle organizzazioni criminali e la 'ndrangheta anziché esaminare i problemi storici, civili e sociali di una regione che possiede nella sua storia, nella sua cultura, nelle sue tradizioni qualità che meriterebbero di essere fatte conoscere e apprezzare e che per molti aspetti sono rimaste ancora ai margini del dibattito politico e intellettuale. Questi scritti di Giovanni Russo permettono di gettare luce sulle cause profonde del mancato sviluppo e di capire le ragioni di insanabili contraddizioni.
Cento anni di attività dell'Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d'Italia e la questione meridionale oggi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2011
pagine: 409
L'associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d'Italia (ANIMI) fu fondata nel 1910. Tra i suoi promotori vi furono Pasquale Villari, Leopoldo Franchetti, Giustino Fortunato, Benedetto Croce, Antonio Fogazzaro, Giuseppe Lombardo-Radice, Francesco Saverio Nitri, Gaetano Salvemini, Bonaldo Stringher, Antonio De Viti De Marco, Umberto Zanotti-Bianco, che ne fu l'ideatore e per tutta la vita l'instancabile animatore. Ad essi si aggiunsero personalità come Giovanni Gentile, Ivanoe Bonomi, Donato Menichella, Luigi Einaudi, Manlio Rossi-Doria, Rosario Romeo, Francesco Compagna, Michele Cifarelli. Grazie al finanziamento di enti pubblici e soprattutto imprese e imprenditori privati, professionisti, possidenti in larga prevalenza del Nord e del Centro Italia, l'ANIMI svolse un'azione di primo piano per il riscatto del Mezzogiorno, fondando centinaia di asili infantili, gestendo migliaia di corsi di istruzione elementari, aprendo decine di biblioteche, creando ambulatori e centri di assistenza sanitaria. Con l'avvio dell'intervento straordinario ridusse e poi abbandonò Fattività assistenziale e umanitaria, largamente superata dall'azione pubblica, ma continuò quella culturale, rimanendo sino ad oggi il più antico e autorevole istituto di riferimento della cultura e dell'azione meridionalistica nel nostro paese.
Nazione, sviluppo economico e questione meridionale in Italia
Guido Pescosolido
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 320
Gli scritti raccolti nel volume ruotano intorno a tre temi: la nascita dell'Italia come nazione moderna, lo sviluppo economico dello Stato unitario, la questione meridionale. Tre grandi problematiche tra loro strettamente intrecciate, con la prima a fare da piattaforma teorica e cornice storica di fondo alle altre due, nella convinzione dell'autore che le nazioni siano organismi viventi che nascono, crescono, muoiono, e cominciano a morire quando perdono memoria e coscienza delle ragioni storiche e dei valori ideali e materiali in nome dei quali nacquero. La nazione italiana, perciò, non morirà solo se riuscirà a conservare, viva e attuale, la memoria delle ragioni storiche e dell'immenso patrimonio etico e ideale per cui nel 1861 nacque a vita politica e di cui, attraverso travagliate, tragiche, ma anche gloriose vicende, è stata, e può essere ancora portatrice. E di quel patrimonio storico l'equilibrato sviluppo economico e civile dell'intero territorio nazionale fu ed è componente essenziale.
Lettere di John Acton, Ferdinando di Borbone e Maria Carolina d'Asburgo-Lorena a Francesco Maria Statella. Ottobre 1799-giugno 1800
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 398
Il bicentenario della Repubblica napoletana del 1799 ed il 150° anniversario dell'Unità d'Italia sono stati caratterizzati da una vivace e spesso colorita serie di pubblicazioni e di manifestazioni, che hanno avuto lo scopo di riabilitare l'immagine della monarchia borbonica e di mettere in discussione le modalità del processo unitario. Il carteggio di Ferdinando Borbone, Maria Carolina d'Asburgo-Lorena e John Acton con Francesco Maria Statella, chiamato a succedere nell'ottobre del 1799 come Luogotenente e Capitan generale del Regno di Napoli al celebre cardinale Fabrizio Ruffo, permette ora di gettare nuova luce sullo spessore della politica borbonica in un momento cruciale per le sorti del Mezzogiorno d'Italia e, soprattutto, consente di valutare a pieno lo scarsissimo rilievo politico e militare che avevano gli Stati italiani pre-unitari nel quadro della politica di potenza messa in atto da Francia, Inghilterra, Austria-Impero e Russia. Proprio nel periodo immediatamente successivo alla caduta della Repubblica napoletana, sul quale giustamente la storiografia in questi ultimi anni ha spostato l'attenzione, è possibile misurare gli esiti del programma riformistico adottato dalla dinastia borbonica nella seconda metà del Settecento e cogliere la gravità dello scollamento che si venne a creare fra la monarchia e i ceti dirigenti meridionali.