Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Medusa Edizioni: Le porpore

Scritti su Tolstoj

Scritti su Tolstoj

Lenin

Libro

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2017

Tra il 1908 e il 1911 Lenin pubblica in riviste e quotidiani una serie di brevi articoli, sei in tutto, dedicati alla figura e all'opera di Lev Nikolàevic Tolstoj. Sono scritti occasionali, nati da situazioni contingenti (le celebrazioni per gli 80 anni dello scrittore; la sua morte; un articolo pubblicato sulla rivista dell'ala menscevica della socialdemocrazia russa, "Nacha Zana"), che delineano però di Tolstoj, nel loro insieme, un'immagine fortemente coerente, univoca. Agli occhi di Lenin, Tolstoj è lo specchio fedele della rivoluzione russa del 1905, della sua forza e delle sue contraddizioni; incarna in sé, nella sua vita, nella sua ideologia e nelle sue opere, i sentimenti, la rabbia, il desiderio di una vita e di una società diverse che percorrono il mondo contadino russo dopo il 1861, ossia dopo la fine della servitù nelle campagne e l'avvio di una transizione rapida e drammatica verso una gestione di tipo capitalistico delle proprietà terriere, e insieme l'incapacità di tradurre in programma politico, in una prassi politica radicale questa trama confusa di aspirazioni, nostalgie, insofferenze.
9,50

Venezia

Venezia

Julius von Schlosser

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 119

"'Una corona di città fiorenti, simili a ninfee sospese su uno stelo flessibile e altrettanto effimere, cingeva una volta le isole del Rialto, sulle quali doveva nascere la loro figlia ed erede più felice, Venezia'. A trent'anni, quando parla di Venezia, Julius von Schlosser ha l'occhio incantato e preciso di Monet, che nello stesso decennio inizia a dipingere le Nymphéas. Come lui potrebbe ritrarla a tutte le ore e i minuti, sorvolandola dalle nubi dei suoi vedutisti - Canaletto, Bellotto, Guardi - o sprofondando tra le palafitte come i suoi marangoni, i magici carpentieri che rappezzano i legni putrefatti dall'acqua, sottraendo Venezia alla morte. Nella sua luce di Fata Morgana proietta tutti i paesaggi che dalla preistoria si sono mutati senza requie in quel miracolo orientale di specchi cangianti, colpendo per sempre l'immaginazione di Turner, di Ruskin, di Proust, di Yeats, di d'Annunzio, di Frederick Rolfe e di Federico Fellini, che a Venezia voleva dedicare il suo film più impossibile, modello della sua stessa mente: la sua natura riflessa e inafferrabile. Le origini di Venezia e Venezia nel XVIII secolo, editi sull''Allgemeine Zeitung' nel 1897, compongono un capolavoro di erudizione e ispirazione, tra le testimonianze più belle verso la Serenissima, a opera di uno dei più grandi storici dell'arte." (Rosita Copioli)
15,00

Lettere a mia madre dalla Cina

Lettere a mia madre dalla Cina

Perse Saint-John

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 102

"Saint-John Perse (Guadalupa 1887 - Giens 1975), pseudonimo di Marie-René Alexis Saint-Leger Leger, è il poeta degli spazi sconfinati, dei Venti e delle Nevi dei grandi poemi sulla Natura rischiarati dai bagliori di Baudelaire e di Rimbaud. La sua poesia, ricorda Manrico Murzi, "è quella di un enciclopedico, che per immagini e metafore, attinge alle tante discipline dello scibile umano: astronomia e astrologia, botanica e zoologia, esoterismo ed ennetismo, alchimia è chimica, entomologia e mineralogia...". Eppure anche dopo il Nobel del 1960, "per il volo sublime e il linguaggio evocativo della sua poesia che in modo visionario riflette gli stati del nostro tempo", Romeo Lucchese, suo infaticabile traduttore, si rammaricava del fatto che in Italia l'opera di Perse restasse incompresa. "Poeta per poeti", "poeta diffìcile", così la condanna. A oggi, purtroppo, il vento non è mutato. Perse è un esiliato dal nostro Canone. E l'esilio è una delle grandi ossessioni della sua poesia. Come per Ovidio, Dante Brodskij. Queste Lettere a mia madre dalla Cina, tradotte da Luana Salvarani, risultano cosi indispensabili per riportare la giusta attenzione sul grande Dimenticato. Sono lettere che risalgono agli anni della delicata missione diplomatica in Cina (1916-1921). Grazie a quell'esperienza, il poeta, che aveva già pubblicato Images à Cmsoé ( 1909) ed Éloges, (1911) ideò la sua fortunata Anabasi. Fuoco, terra, aria e acqua. Acqua di mare, soprattutto..." (Alessandro Rivali)
15,00

Vita Caroli. Autobiografia

Vita Caroli. Autobiografia

Carlo IV

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 199

"Vita Caroli" è l'autobiografia giovanile scritta in latino dall'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV (1316-1378). Il libro esce in prima edizione italiana in occasione del VII centenario della nascita del grande re e imperatore boemo. Nato a Praga il 14 maggio 1316 da Elisabetta, l'ultima discendente della stirpe reale boema dei Premyslidi, e da Giovanni di Lussemburgo, re di Boemia, Carlo trascorse l'infanzia presso la corte del re di Francia, dove gli fu impartita una solida istruzione e un'educazione raffinata degna di un futuro sovrano. Richiamato in Boemia all'età di diciassette anni, fu coinvolto dal padre nelle dispute politiche e nelle lotte che imperversavano in Europa e in Italia, con l'obiettivo di consolidare il dominio della propria casata. Le vicende dell'infanzia e della giovinezza di Carlo sono narrate in questa singolare autobiografia, scritta con stile sobrio ed elegante, spaziando lungo un arco di tempo che va dal 1316 al 1346, anno della sua elezione a re dei Romani. Nel redigere questa "vita" l'intenzione di Carlo non è anzitutto biografica o autocelebrativa, bensì pedagogico-morale. Carlo vuole ammonire i suoi successori, mettendoli in guardia dai pericoli di una vita dissennata e dedita ai piaceri del mondo da egli stesso sperimentati da giovane; offre loro saggi consigli per regnare con giustizia e dedica alcuni capitoli all'interpretazione di pagine evangeliche nelle quali spiccano le parabole del regno. Prefazione di Eva Dolezalova.
21,00

Contro la plebe

Contro la plebe

Robert Poulet

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 138

"Qualche riferimento potrà sembrare datato ma questo libro è il documento di un'epoca e conserva, piaccia o no, quei difetti che si trovano anche nei classici. Il colpo di fioretto a Brigitte Bardot, per esempio, il cui culto è considerato da Poulet l'ultima conseguenza della Rivoluzione Francese, oggi potrebbe essere decisamente più forte con altri e infimi esempi, anche perché la celebre attrice ha acquisito negli ultimi decenni una dignità esistenziale e artistica che nel 1967 era difficile se non impossibile prevedere. Forse allora l'autore di questo libello la prese di mira per la popolarità che aveva raggiunto, forse perché era stata intervistata da Simone de Beauvoir (in un tempo in cui Alberto Moravia firmava un'analoga operetta con Claudia Cardinale), difficile dirlo con certezza. Ma questo è un esempio tra i tanti. Fatte le debite proporzioni, ci si accorge che non è il singolo caso che tiene in piedi l'ideologia di Poulet, ma una visione delle cose completamente opposta a quella attuale. Il valore del libro è da cercarsi nella palestra di idee (sbagliate per il nostro tempo) che l'autore riesce ad attivare in ogni capitolo. Ci sono letture che sviluppano l'elasticità mentale, magari facendoci ragionare su cose che rifiutiamo per istinto... Poulet ne raccoglie in gran quantità." (Armando Torno)
15,00

La faccia del diavolo

La faccia del diavolo

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 105

Nei saggi di Germain Bazin, Paul Zumthor e Claude-Edmonde Magny, raccolti in questo volume assieme a quello, fondamentale, di Henri-lrénée Murrou, si dipanano le tramo che avvolgono la modernità nella fascinazione del Male come principio alternative a Dio, suo Avversario seducente e romantico insieme. Da esso promanano energie represse e conculcate dalla fede cieca in un Dio che nei confronti della realtà dolorosa non sa proporre che la pratica di un Bene incapace e per molti versi inefficace: certamente non in grado di giustificare e salvare il male del mondo. Seguire Bazin nella descrizione della trasformazione che l'immagine di Satana subisce nell'arte è un modo di anticipare ciò che avviene in letteratura secondo Zumthor e Magny in due saggi di finezza e sensibilità assolute. Il tentativo di rintracciare la presenza del demonio nel Male incarnato e vivente nella Storia degli uomini, e non solo nelle loro convinzioni, attraverso tutti gli strumenti delle rinnovate scienze sociali e un discreto apparato di studi comparativistici e storici, finisce per trovarsi tra le mani qualcosa di più c, torse, di non previsto. Si tratta, infatti, della descrizione del demonismo moderno, dei suoi essenziali tratti culturali e della sua sostanziale pervasività nel inondo precedente le due guerre mondiali, a partire almeno dal Romanticismo.
14,00

traversata con Don Chisciotte

traversata con Don Chisciotte

Thomas Mann

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 94

Traversata con Don Chisciotte ha come origine e sfondo il primo viaggio di Thomas Mann negli Stati Uniti nel 1934. Il 17 maggio prende il treno in direzione di Parigi e il 18 s'imbarca a Boulogne sul Volendam, una nave passeggeri olandese. Arriva a New York il 29 maggio. II 1O giugno tiene una conferenza su Goethe all'Università di Yale. Il sindaco di New York organizza in suo onore un banchetto con 300 invitati, per festeggiarne il cinquantanovesimo compleanno. Il 9 giugno torna verso l'Europa sul Rotterdam. Come deve occupare il suo tempo uno scrittore che dispone di dieci giorni di riposo forzato? Osserva il suo entourage, legge, prende appunti. La sua posizione è la stessa che nella sua attività ordinaria: integrato alla comunità sociale, ne rispetta gli usi, e si isola esclusivamente per esercitare le facoltà proprie dello scrittore. Traversata con Don Chisciotte è così un esercizio di alto stile che mescola i generi: diario di viaggio, autobiografia, estetica, meditazione filosofica, osservazione sociale, politica, psicologica. Perché il Don Chisciotte, tra decine di libri possibili? Ciò che spinge Thomas Mann a investire in quest'opera, è anche il fatto che rappresenta un testo fondamentale della civiltà cristiana. L'umanesimo cristiano è ai suoi occhi uno dei pilastri della moralità occidentale. Rinnegarlo comporta uno scadimento dci valori umani in generale. A questo mirano i nazisti. Prefazione di Lionel Richard.
13,00

La mezzanotte. Visione stellare di un momento di guerra

La mezzanotte. Visione stellare di un momento di guerra

Ramón del Valle-Inclán

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 110

Nell'aprile del 1916, Ramon del Valle-Inclàn approda in Francia per visitare il tragico paesaggio delle trincee. Lo scrittore che sarebbe passato alla storia come il dandy della letteratura spagnola si trovò così ad assistere alla più grande carneficina cui l'Europa moderna avesse mai assistito. Il profondo impatto che ebbe quell'esperienza lo indusse a sperimentare forme espressive adatte a raccontare l'ecatombe in corso e portò l'autore a creare nuovi stilemi che lo avrebbero traghettato da una estetica decadente a uno speciale gusto per la deformazione vicino all'espressionismo. Con "La mezzanotte", opera riscoperta recentemente, nasceva quindi la famosa poetica del grottesco (Vesperpento) di Valle-Inclàn. Come spiega Enrico Lodi nel saggio introduttivo, emerge dal testo dello scrittore spagnolo la tensione tra la volontà di rappresentare tutto il fronte di guerra e l'impossibilità di farlo appieno a causa di una radicale oscurità che avvolge tutte le scene descritte. Il passaggio dalla notte al giorno confermerà i cupi sintomi associati a quel buio: la foschia dell'alba si assottiglia sulle rovine, si lacera sulle croci, sovrasta sterile l'enorme solco che va dai monti alsaziani ai paesaggi marittimi delle Fiandre. E in questo cupo passaggio dalla notte al giorno cominciano a delinearsi le silhouettes dei morti.
15,00

Milano e l'Islam. Conoscenza e immagine di arabi e turchi tra primo '800 e primo '900

Milano e l'Islam. Conoscenza e immagine di arabi e turchi tra primo '800 e primo '900

Massimo Guidetti

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 364

Il rapporto tra Milano, l'Islam e le sue popolazioni è una pagina di storia rimasta finora inesplorata. L'apertura della città ai grandi temi dell'illuminismo europeo, poi il suo progressivo coinvolgimento nelle vicende mediterranee con il Risorgimento e la politica coloniale del giovane Regno d'Italia, ebbero l'inevitabile conseguenza di metterla in contatto con i molteplici mondi dell'Islam, in precedenza qui poco o nulla conosciuti. Nel corso del libro, attraverso gli occhi di studiosi, viaggiatori, esuli, esploratori, artisti e pellegrini, ritroviamo l'Islam che essi si rappresentarono, che raffigurarono nei loro libri, nelle scenografie e nella pittura, che apprezzarono negli oggetti delle loro collezioni e vollero imitare nella decorazione e nell'architettura, che presentarono all'opinione pubblica sulla stampa e nelle grandi esposizioni. Non ne venne un'immagine coerente, come uno stile della città nel rapporto con questi mondi, piuttosto una molteplicità di giudizi, spesso tra loro contraddittori. Prevalsero le descrizioni distaccate, prive di coinvolgimento, cariche di pregiudizio, qualche volta potentemente negative; vi furono tuttavia anche donne e uomini capaci di andare oltre il muro dell'estraneità e costruire con le realtà incontrate un rapporto di reciproco scambio, ricco di possibili sviluppi. La doppia eredità di quel lungo Ottocento è ancora attiva nell'opinione pubblica e nelle istituzioni.
24,00

Praga

Praga

Michel Butor, Jirí Kolár

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 135

Questo libro si compone di tre "opere". "L'occhio di Praga" è un saggio poetico di Michel Butor, costruito come "collage letterario" ispirandosi ai collages di Jiri Kolàr sulla Praga di Kafka. L'opera è unita, in dialogo strettissimo, a "Risposte", una riflessione di Kolàr sul proprio fare artistico. Nell'"Occhio di Praga" di Butor, il punto di partenza è la poesia di Baudelaire. La scelta potrebbe parere anomala, dal momento che è Kolàr stesso, in "Risposte", a indicare Mallarmé (ma, con qualche limite, pure Marinetti) come iniziatore della langue poetica contemporanea; in questo fiancheggiando una lunga e autorevole tradizione critica. Ma Mallarmé è etereo, di una raffinatezza estenuata, difficile, a volte impervio; e sempre teso in una ricerca nervosa, di uno splendore metallico, tanto quanto Baudelaire è imbevuto degli umori e delle opacità, dei profumi e dello sporco del vivere. Per questo la "materia Baudelaire" assomiglia così tanto alla "materia Kolàr", alle vecchie banconote usurate, alle scatole di cartone con le marche e i disegni, ai libri che nessuno legge più, ma che rivivono scolpiti, bucherellati, a strisce e frange. Una materia impura, carica di batteri, di segni, di storie, che viene rimontata - come fa Butor con un mazzetto di celebri versi baudelariani a risignificare e risignificarsi.
16,00

I giornalisti

I giornalisti

Honoré de Balzac

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 134

Scritto tredici anni dopo l'avvento della Monarchia di Luglio (1830), fra richiami all'ordine imposti ai giornali d'opinione e l'affacciarsi di una nuova stampa industriale che si rivolge a un pubblico più largo di quello dei notabili e delle classi borghesi, il pamphlet di Balzac - che vede qui la luce in una edizione che presenta per la prima volta anche due testi satirici di Gerard de Nerval e Marcel Schwob - mantiene intatta la sua vena corrosiva verso quella che oggi, secondo alcuni, dovrebbe essere il "cane da guardia della democrazia". Balzac sentenzia senza mezze parole: "Se la stampa non esistesse, non bisognerebbe inventarla". Caustica affermazione cui segue questo assioma: "Si ucciderà la stampa come si uccide un popolo, donandogli la libertà". Balzac individua due tipi di giornalista: il pubblicista e il critico, e scompone entrambi in varietà e sottogeneri. Lo si potrebbe anche definire un trattatello di sociologia dell'informazione, scritto con una verve satirica che si nutre dei veleni che Balzac si è inoculato accumulando sconfitte nella sua febbrile attività di pubblicista e fondatore di riviste dalla vita breve. Eppure questo pamphlet è una delle cose più durature di Balzac, una sorta di antropologia del complicato intreccio fra politica e quarto potere nella società borghese, dove arrampicatori e corrotti, cinici uomini di Stato e vanitosi tromboni usano la stampa per le loro scalate sociali. Prefazione di Edoardo Castagna.
16,00

Oriente-Occidente

Oriente-Occidente

Rabindranath Tagore

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2015

pagine: 65

Nel primo dei due testi che compongono questo volume, una conferenza agli studenti giapponesi del 1916, al culmine della notorietà concessagli in quanto primo premio Nobel di lingua orientale, Tagore si concede un'osservazione singolare: "Pensavo che non sarei stato in grado di vedere il Giappone così come è, ma avrei dovuto accontentarmi di vedere il Giappone che assume un orgoglio acrobatico nell'apparire violentemente qualcos'altro". Ma questo è l'Occidente!, ci viene voglia di esclamare. Anch'esso, per quanto molto più prosaicamente, vuole apparire violentemente qualcos'altro, e con quanta maestria e dispiego di potenza e forza! Solo che il Giappone lo fa, secondo Tagore, perché vuole imitare l'Occidente, e non solo superficialmente negli oggetti, negli apparati e nelle forme esteriori, ma appropriandosi, pericolosamente, della forza motrice della civiltà occidentale "come sua propria". Da questo punto di vista il Giappone sarebbe più occidentale dell'Occidente stesso, perché assumendo come interpretazione propria ciò che è particolare di un'altra civiltà, non farebbe altro che perpetuare l'errore occidentale di muoversi solo nella foga inesausta di organizzare, disporre e distribuire la forza e i suoi elementi nella postura della conquista e del dominio.
11,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.