Le Lettere: Fuori formato
L'uomo avanzato
Mariano Bàino
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2008
pagine: 144
"Diversamente da Robinson Crusoe, il naufrago di Mariano Bàino non incontra proprio nessuno. È avanzato perché il suo orizzonte non può essere oltrepassato; ma anche perché il mondo non sente in alcun modo la sua mancanza. L'isola "al centro del nulla" resta deserta: refrattaria alle sue sempre meno appassionate ricerche. Contrappasso del passato ruolo di designer: specializzato nel progettare aeroporti e show-rooms, ha incontrato il non-luogo definitivo, lo spazio senza qualità dove è semplicemente inimmaginabile quella cosa che si chiama società. A chi vi si trova resta solo la possibilità di osservare. Come un nuovo signor Palomar, il naufrago resta solo con le proprie percezioni e il ruminìo del proprio monologare. Con questo suo esordio narrativo uno dei nostri poeti più brillanti con una metafora antica ci dice cose nuove: che noi osservatori delusi di un mondo in disfacimento, portatori riluttanti di valori in liquidazione, non possiamo far altro che riconoscere." (Postfazione di Remo Ceserani).
Diario dell'occhio
Marco Belpoliti
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2008
pagine: 228
Un libro, amava dire Giorgio Manganelli, non è altro che il supporto della sua copertina. Dev'essere partito da una credenza simile, Marco Belpoliti, nell'ideare e realizzare la rubrica all'interno della "talpa libri - della quale qui raccoglie cento numeri, pubblicati fra il 1998 e il 2003. Pezzi, non a caso sempre corredati da un'illustrazione a colori, che per la prima volta si proponevano di offrire, delle novità librarie di giornata, un'interpretazione in chiave "visiva": a partire, appunto, dall'immagine e dalla grafica di copertina. Questo libro si può leggere in almeno due modi: da un lato come prontuario dell'immaginario grafico dell'editoria italiana in un tempo di trasformazione come il nostro; e in quanto tale, come osserva il grande grafico Italo Lupi nella prefazione, è un formidabile strumento di storia e sociologia live della nostra cultura del libro. Dall'altro, spiega bene Mario Barenghi nella postfazione, si pone a modello di una critica dell'immaginario che sia non solo e soprattutto non tradizionalmente "letteraria" bensì attenta alle pieghe, ai margini e agli sconfinamenti tra retoriche della parola e dell'immagine.
Le strade che portano al Fucino
Tommaso Ottonieri
Libro
editore: Le Lettere
anno edizione: 2007
pagine: 280
Ogni narrazione è un territorio. L'immaginazione dell'autore ne esplora la latitudine, la sua lingua ne sviscera la profondità. Quel territorio non lo "descrive" lo inventa. Disegna uno spazio virtuale, ombra e specchio di quello reale: che la "realtà" strania e, insieme, misteriosamente convalida. Così è il Fùcino di Tommaso Ottonieri. Terra piatta, orizzontale, geometricamente sezionata da uno sguardo che plana dall'alto, aereo o forse celeste; ma che incastonata com'è fra ruvidi spalti appenninici cela in sé smisurate profondità, invasi vertiginosi, immani universi ctonî percorsi da Creature Che Sospirano Nel Buio. Uno scrittore "angelico e infero" che viene "dalla sesta luna di Saturno": così, profetico, Giorgio Manganelli ne aveva salutato l'esordio. Poeta che s'è scelto la prosa come "plastica" infinitamente duttile. Sirena sempre tentante e sempre sfuggente, per un onnipotenziale linguistico come lui.
Alice disambientata
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2007
pagine: 160
Bologna, primavera 1977. L'università è occupata. Al DAMS c'è un professore stravagante, Gianni Celati, che scrive saggi geniali e non si stanca mai di raccontar storie. Così il suo seminario su Lewis Carroll si trasforma in un collettivo politico, una scuola di scrittura creativa, un cineclub, un concerto rock, un set psicanalitico. Soprattutto un posto dove «farsi delle storie». Alice è l'emblema del Movimento. Un'Alice disambientata perché ormai è dappertutto: cade, precipita, rimpicciolisce e ingrandisce. Il suo, dicono gli studenti e scrupoloso annota il prof, è «un modo per non farsi catturare». Nasce questo volume, esperimento di scrittura collettiva, libro-nonlibro, frutto della collaborazione tra individui «che si identificano molto l'uno nell'altro (si innamorano anche) ma non si identificano più in nessunissimo capo». Un volume che ora l'autore riscrive da cima a fondo, corredandolo di illustrazioni scelte nella grande tradizione iconografica del capolavoro di Carroll, ma anche fra le icone pop di quel tempo.
La vera storia di Boy Bantàm. Raccontata dal suo scopritore, il professor Amos Merli
Umberto Fiori
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2007
pagine: 150
La furia dei venti contrari
Amelia Rosselli
Libro
editore: Le Lettere
anno edizione: 2007
pagine: 302
Se c'è un autore fuoriformato è Amelia Rosselli. Non solo appaiono eccessive la tragicità della sua biografia e l'altezza della sua opera poetica ("documento", entrambe, delle angosce e dei terrori del Secolo Breve); anche da un punto di vista tecnicamente editoriale l'opera rosselliana prescrive condizioni estreme. L'unico in grado di soddisfarle fu Alberto Mondadori: che pubblicò dal Saggiatore l'opera seconda, Serie Ospedaliera, seguendo scrupolosamente i dettami dell'autrice. Nel riprendere quel formato, il volume rappresenta un omaggio non solo all'autrice, ma anche a una civiltà editoriale d'altri tempi. C'è anche un documentario in dvd, realizzato da Rosaria Lo Russo e Stella Savino, che ripercorre l'esistenza di Amelia Rosselli ricorrendo alle sue interviste e ai suoi storici reading, e un cd audio che riporta una lettura integrale del poemetto La libellula da parte della stessa Rosaria Lo Russo. Nel volume figurano, accompagnati da saggi critici e da una biografia per immagini commentata dal cugino Aldo, molti testi inediti e dispersi, in versi e in prosa e in italiano e in inglese, rintracciati nell'ultimo periodo e qui restaurati e commentati da studiosi delle ultime generazioni. Viene per esempio ricostruito, con dovizia di documenti, il rapporto con lo psicanalista Ernst Bernhard; e si presenta una ricca scelta della sinora del tutto sconosciuta opera grafico-pittorica della poetessa.
Nel gasometro
Sara Ventroni
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2006
pagine: 133
Poemi & oggetti. Poesie complete
Giulia Niccolai
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2012
pagine: 405
Una fede in niente ma totale
Claudio Parmiggiani
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 418
L'arte di Parmiggiani è squisitamente, talora brutalmente, materiale; ma conserva sempre l'anelito a una dimensione trascendente, a un'oltranza che non è di questo mondo, allo «spirituale dell'arte». Un'arte senz'altro religiosa, insomma, che tuttavia non può essere ricondotta a ortodossie di sorta: una fede in niente ma totale è quella che appunto attribuisce a sé l'artista. Sin dall'inizio della sua parabola Parmiggiani accompagna la figurazione con l'esercizio della parola scritta. Versi, prose liriche e autobiografiche, apologhi, dichiarazioni e interviste. Come già in passato per raccolte parziali dei suoi testi, anche in questa più organica occasione Parmiggiani non ha voluto associare alcuna immagine alle sue parole: sebbene spesso esse alle proprie opere ovviamente alludano, in forma più o meno diretta. La sua finisce per essere, così, più che una scrittura "figurata" una scrittura figurale, una scrittura che evoca e attende cioè, ma in effetti spettralmente già include, il proprio balenante completamento d'immagine. Come il seme nella parabola evangelica è una parola che s'interra, che sprofonda nelle viscere del cosmo: essa sa che solo morendo può rinascere a nuova vita. Prefazione di Jean-Luc Nancy.
Non sempre ricordano. Poesia prosa performance
Patrizia Vicinelli
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Le Lettere
anno edizione: 2009
pagine: 375
Dopo Vittorio Reta e Corrado Costa, fuoriformato prosegue la sua "restituzione" dei poeti di una generazione perduta, quella che non attraversò indenne il versante tra anni Settanta e Ottanta. Patrizia Vicinelli ne fu l'anima più combattiva e autodistruttiva: un vero kamikaze dell'esperienza tossicodipendenza, carcere, lunghi anni di latitanza, "miraggi pieni di luce", tragica morte per aids - prima che della scrittura. E infatti gran parte del suo lascito, prima che nei pochi testi giunti alle stampe, consiste nell'incredibile presenza scenica di questa performer definitiva. Verbigeratrice vulnerante, Patrizia Vicinelli era in primo luogo un'icona corporale. Cecilia Bello Minciacchi ne ha ricostruito lo svolgimento tormentato e tumultuoso, rinvenendo una quantità di testi inediti e dispersi (fra i quali il devastante "romanzo" Messmer e una scelta di saggi) nonché ricostruendo il tortuoso svolgimento della pièce de résistance "epica", "Non sempre ricordano", atroce psicomachia sull'esistere e il ricordare nel quale Vicinelli si rappresenta, quasi vindice erinni tarantiniana avanti lettera, come "samuray" con la "splendente fiammeggiante / scimitarra alla mano".
Cristi polverizzati
Luigi Di Ruscio
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2009
pagine: 322
Cosa succede se un operaio comunista marchigiano con un irriducibile penchant erotico e mistico, negli anni Cinquanta, se ne va in Norvegia in fuga dalla disoccupazione e dalla povertà? Succede che la sua lingua arrugginita poi e insieme affinata dalla macroscopica distanza spazio-temporale, diventa qualcosa di ricco e strano: un masso erratico e solitario che, con la sua singolarità di flusso di coscienza vulcanico e ininterrotto, avvolge il lettore, lo chiama e gli racconta tutte le possibili storie del secolo scorso. L'indigenza e la magia dell'infanzia marchigiana, la sensualità della natura e del femminile, la guerra civile, la necessità della scrittura, il rapporto col partito e con la cultura di quegli anni, un furore mistico quasi sempre ribaltato in ripulsa, una lotta senza quartiere con un Iddio cui non si crede, ma dal quale si implora di essere creduti.

