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Medusa Edizioni

Il primo ritratto della Luna e le incisioni impossibili di Claude Mellan

Il primo ritratto della Luna e le incisioni impossibili di Claude Mellan

Massimo Pulini

Libro

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2021

pagine: 84

Tra tutti i corpi celesti che ruotano sopra le nostre teste la Luna è quello che ha raccolto il maggior numero di sguardi, lungo la storia dell'umanità. Eppure, malgrado i milioni d'anni che la Luna vanta, il ruolo riservatole nei riti di ogni cultura, i suoi ritratti sono per lo più ricondotti a una sintesi simbolica, a una banale riduzione geometrica. Si dovette attendere Galileo Galilei e il suo cannone occhiale per riuscire a scoprire i dettagli di quel volto di sfinge, ma solo nel 1635 venne compiuta un'impresa che permise la realizzazione di tre meravigliose e profetiche immagini a stampa. Il più grande incisore del secolo XVII, il francese Claude Mellan, venne chiamato da due studiosi e amici di Galileo a trascorrere due mesi in cima a un monte della Provenza per osservare al telescopio il nostro satellite. Da quel suggestivo soggiorno e dal confronto con due luminari del mondo scientifico dell'epoca nascono tre splendide incisioni che, nel risolvere quesiti di ordine tecnico, giungono a un risultato di straordinaria modernità. Chi era Claude Mellan il pigmalione della Luna che le carpì il ritratto e poi si dedicò a svelare anche quello di Cristo? Questo saggio ne svela la figura e i segreti artistici. Massimo Pulini, grande conoscitore della pittura del Seicento e amico di Denis Mahon, porta alla luce la singolare corrispondenza fra le più antiche incisioni che documentano le fasi della Luna al tempo di Galileo, e un misterioso ritratto di Cristo realizzato con un unico segno a spirale continua. Un enigma che gli storici dell'incisione non sapevano spiegare, di cui lo studioso romagnolo presenta gli aspetti più oscuri e la soluzione.
11,00

Dante, Beatrice e l'ideale femminile. Scritti sulla poesia amorosa

Dante, Beatrice e l'ideale femminile. Scritti sulla poesia amorosa

Rémy de Gourmont

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2021

pagine: 136

Remy de Gourmont, definito da Apollinaire "Herpes Trismegisto" a causa di un lupus che lo aveva sfigurato costringendolo a un isolamento forzato, è una di quelle figure atipiche di cui è costellato il firmamento letterario francese a cavallo tra Ottocento e Novecento. Amico di Mallarmé, Huysmans, Mirbeau, Jarry, con il quale condivise l'esperienza della rivista "L'Ymagier", fondò con Alfred Vallette il "Mercure de France"”. Nel primo dei tre testi qui presentati, Dante, Beatrice e la poesia amorosa, uscito nel 1908, Gourmont passa in rassegna alcune espressioni della lirica medievale, soffermandosi in particolare sul rapporto tra l'autore della Commedia e Beatrice. Quest'ultima non viene considerata una donna in carne e ossa ma rappresenta l'archetipo della donna angelicata, con tratti che ne fanno una «statua aureolata», a cui idealmente viene contrapposta l'immagine di Francesca che, nonostante si trovi come ombra che vaga «per l'aere maligno» con il suo Paolo, ancora rimpiange «il tempo de' dolci sospiri». Viene qui raccolto in volume anche il saggio Dante, Beatrice e Platone del 1883, dove si possono cogliere sottili differenze interpretative rispetto al primo scritto. Il libro si chiude con Le donne e il linguaggio del 1902 in cui Gourmont, senza rinunciare ad alcuni tipici pregiudizi dell'epoca, riconosce alla donna un ruolo primario nello sviluppo linguistico umano.
15,00

Libertà per la storia. Inquisizioni postmoderne e altre aberrazioni

Libertà per la storia. Inquisizioni postmoderne e altre aberrazioni

Pierre Nora, Françoise Chandernagor

Libro

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2021

pagine: 92

I testi presenti in questo libro che sono stati scritti e pubblicati nel 2008 dagli studiosi Pierre Nora e Françoise Chandernagor, costituivano all'epoca una sorta di risposta ufficiale dell'associazione "Liberté pour l'histoire" alle azioni legislative allora in corso in Francia, divenute note come "leggi memoriali", dove per legge memoriale si può definire una legge che dichiari, persino imponga, il punto di vista ufficiale dello Stato su alcuni avvenimenti storici. La storia di queste leggi particolari ha avuto inizio con la legge del 13 luglio 1990, detta Legge Gayssot, che prevedeva sanzioni per chi contestava l'esistenza di alcuni crimini contro l'umanità. Grazie all'azione dirompente esercitata da questa legge, che molti hanno considerato lesiva del "delitto d'opinione", si è giunti alla decisione quadro 2008/913/GAI per gli stati membri dell'Unione Europea che ricorre nello stesso anno in cui vedeva la luce in Francia questo libro, che pubblichiamo con un'accurata riflessione dello storico Franco Cardini dal titolo più che eloquente: "Inquisizioni postmoderne e altre aberrazioni. Il tema in discussione è attualissimo e costituisce una minaccia per la libertà di espressione di chi lavora sui documenti e sulle nuove informazioni che se ne possono trarre. La direttiva, che suggerisce sanzioni per l'apologia, la negazione o la minimizzazione dei crimini contro l'umanità, compare sulla "Gazzetta ufficiale dell'Unione europea" di 23 paesi per lo più dell'Unione Europea. Il 28 febbraio 2012 il Consiglio costituzionale francese ha dichiarato la decisione quadro contraria alla Costituzione della Repubblica francese.
13,00

Cantafavole e cantafiori da cantare su non importa che aria

Cantafavole e cantafiori da cantare su non importa che aria

Robert Desnos

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 98

Dopo aver riscoperto Robert Desnos come poeta e critico d'arte, ora il lettore italiano scoprirà anche la sua vena di scrittore di filastrocche e storielle per grandi e piccini. Una piccola strenna per bambini e per adulti che non hanno perduto il dono della leggerezza, per sorridere e cantare insieme "su non importa che aria". Età di lettura: da 5 anni.
21,00

Il dualismo nella storia della filosofia e delle religioni. Introduzione allo studio del dualismo platonico, dello gnosticismo e del manicheismo

Il dualismo nella storia della filosofia e delle religioni. Introduzione allo studio del dualismo platonico, dello gnosticismo e del manicheismo

Simone Pétrement

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 128

Simone Pétrement ha dedicato la sua vita allo studio dello gnosticismo e, più in generale, delle esperienze religiose e filosofiche del mondo antico. È l'esperienza del bene, del carattere enigmatico della sua luce dal punto di vista di chi sia immerso nella mediocrità e nell'oscurità del mondo, a costituire la radice della sua riflessione e, a suo dire, di tutte le concezioni dualiste che alimentano da sempre, a partire dal mazdeismo di Zarathustra e dall'insegnamento di Platone, la vita dello spirito, i cammini delle religioni e delle filosofie. Del dualismo Pétrement ricostruisce i cammini tra Mediterraneo e Oriente; identifica le derive e gli slittamenti che in modo irresistibile lo trasformano e lo deformano nel corso del tempo; evidenzia i caratteri di fondo che lo svelano irriducibile a un sistema, a una metafisica, a un dogma, e più simile invece all'espressione di un sentimento della vita e del mondo, a un annuncio di salvezza - di una salvezza che si aggrappa a una verità incomprensibile e aliena. Nelle sue pagine, dal mondo antico risale viva fino a noi l'idea che le grandi esperienze religiose, la grande filosofia vogliano sempre parlare alla nostra vita, trasformarla, e mai ridursi soltanto a laboriose, intricate costruzioni teoriche.
16,00

Il ritorno di Raffaello. Romae Carrus Navalis

Il ritorno di Raffaello. Romae Carrus Navalis

Giulio Aristide Sartorio

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 354

L'unico romanzo scritto dal pittore Giulio Aristide Sartorio torna in libreria dopo oltre un secolo. Narra la prodigiosa resurrezione di Raffaello Sanzio: il suo monumento a Urbino, colpito da un fulmine, prende vita. Raffaello rinato si dirige a Roma, dove un pittore, spacciandolo per suo fratello, lo introduce nella società della capitale, nel periodo della guerra coloniale in Africa. Il genio redivivo, però, getta lo scompiglio nel bel mondo romano, ipocrita e corrotto: ed entrano in scena artisti ambiziosi, critici inetti, antiquari spregiudicati, modelle preraffaellite, femmes fatales, politici influenti, nobili decaduti... Nel 1904, nella casa-convento di Francesco Paolo Michetti a Francavilla, la stessa dove D'Annunzio aveva composto Il Piacere, il pittore Giulio Aristide Sartorio, gran protagonista dell'arte preraffaellita e simbolista, completa il suo unico romanzo "Romae Carrus Navalis". Pubblicato nel 1905 da Treves, dopo l'iniziale fortuna il libro cade nell'oblio. Medusa ora lo riscopre dopo oltre un secolo dalla sua edizione. Questa Favola contemporanea (così il sottotitolo) narra la prodigiosa resurrezione di Raffaello Sanzio: il suo monumento a Urbino, colpito da un fulmine, prende vita il giorno della sua inaugurazione (1897). Raffaello si dirige a Roma, dove il pittore Alessandro Brandi, spacciandolo per suo fratello, lo introduce nella società della capitale. Il genio redivivo, però, getta lo scompiglio nel bel mondo romano, ipocrita e corrotto. Attraverso lo sguardo ingenuo di Raffaello e quello disincantato di Brandi, alter ego dell'autore, Sartorio rivela l'enorme distanza che separa l'amato Rinascimento dalla realtà contemporanea, volgare e grottesca, simile a un eterno carnevale.
27,00

Ipotiposi. Vagabondare per immagini

Ipotiposi. Vagabondare per immagini

Mario Porro

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 214

Ci sono vocaboli che piacciono molto agli scrittori di razza. Non perché s'innamorano delle cose strane o dei termini ricercati, ma perché sentono - con una percezione quasi fisica - che in quelle parole si celano secoli e millenni di esperienza umana. Ma accade che le parole, quelle più dense di significato, scompaiano dalla scena pubblica, dal linguaggio comune, ed entrino in una sfera per palati sensibili al sapore intenso che spesso hanno queste parole. Per esempio: Ipotiposi. Questo libro di Mario Porro è un omaggio a Carlo Emilio Gadda che dell'ipotiposi ha fatto un emblema del suo stile. Un pensare per immagini che Italo Calvino chiamò "dubitosa sapienza". E non ha spazio solo in letteratura l'ipotiposi ma anche nella scienza e la filosofia... Una serie di saggi anticipati sulla rivista "Doppiozero" trovano in questo libro la loro naturale coronazione. La figura retorica dell'ipotiposi consiste nel rappresentare in modo vivido e immediato un oggetto, un gesto o una situazione: la forza plastica della descrizione ri sveglia nell'animo di chi ascolta visiones, phantasiae, rende presente agli occhi quel che la parola esprime, quasi mettendolo in scena. I capitoli del libro costituiscono una sorta di vagabondaggio fra le metafore che si rincorrono nella storia del pensiero. Il libro è l'esito di scorribande nella storia delle scienze naturali ed umane, fra le pagine della letteratura e nelle arti figurative. Seguendo l'invito alla filosofia di Michel Serres: praticare l'erranza fra i saperi, percorrere gli spazi dove transita Ermes, dio degli incroci e delle ibridazioni. Le ipotiposi qui schizzate - la rete e la nuvola, l'acqua e l'ombra, il mare e la foresta - sono le cose stesse a cui dobbiamo tornare per cercare di comprendere quell'oggetto-soggetto che è il mondo.
22,00

Malefíci. Da Gilles de Rais alla stregoneria

Malefíci. Da Gilles de Rais alla stregoneria

Joris-Karl Huysmans

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 116

Quest'antologia di Huysmans raccoglie una serie di scritti, per lo più inediti in italiano, basati sulla tematica dell'esoterismo e della stregoneria. Si passa da Gilles de Rais, estrapolato dall'amico Gustave Boucher dal romanzo "L'abisso" (1891) al fine di ricavarne una conferenza tenuta nel Poitu, poi pubblicata in un rarissimo opuscolo, in cui si descrivono le dissolutezze compiute dal condottiero che combatté a fianco di Giovanna d'Arco, in seguito identificato con la figura di Barbablù, all'articolata prefazione scritta per "Il satanismo e la magia" (1895) di Jules Bois. Dopo una scelta di lettere si presenta "Una seduta spiritica a casa di J.-K. Huysmans" dello stesso Boucher, in cui viene rievocata un'esperienza medianica vissuta con trasporto e scetticismo dall'autore di "Controcorrente". Il lettore ha così l'opportunità di misurarsi con un mondo scomparso ma affascinante, popolato di maghi e ciarlatani, di fondatori di sette ed esaltati seguaci delle messe nere, che sconfinerà in situazioni borderline descritte nell'"Abisso". Si chiude così quel processo che portò lo scrittore, partito da una generica ripulsa verso ogni forma di religione, a convertirsi dopo essere stato irretito nelle spire di un satanismo d'accatto, professato da figure singolarissime come quelle dell'abate Boullan, di Louis Van Haecke, di Berthe Courrière, di Stanislas de Guaïta: quasi un passaggio obbligato dal mondo della superstizione alla redenzione che troverà pace solo nel chiostro di Ligugé.
15,00

Novecento addio. La Risoluzione europea sui totalitarismi: un dibattito

Novecento addio. La Risoluzione europea sui totalitarismi: un dibattito

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 116

"La storia dell'umanità è piena di sentenze collettive. Che spesso lasciano il tempo che trovano. Così come le comparazioni fra epoche storiche o, nel caso che ci riguarda, fra due sistemi totalitari come il nazismo e il comunismo. Che hanno avuto sostanziali differenze ma anche innegabili analogie. La sentenza che in un certo senso ha messo sullo stesso piano nazismo e comunismo, attraverso la Risoluzione del Parlamento europeo approvata il 19 settembre 2019, ha diviso gli storici e i politici ma, seppur carente in vari passaggi, ha avuto il merito di rilanciare la questione di una memoria storica condivisa a livello europeo rispetto ai totalitarismi del Novecento. Varie domande sorgono: se accanto al nazismo si colloca il comunismo si finisce per relativizzare il "male assoluto" della Shoah? Oppure, si sottrae il presunto monopolio della rappresentanza del bene a una parte che partecipò attivamente alla costruzione del "male" del Novecento europeo e occidentale? Si tratta di fare i conti con una mentalità che fino a oggi ha voluto concedere al comunismo una dignità che gli altri totalitarismi non hanno mai trovato nel giudizio storico: un giudizio che fa male a molti ma che può diventare parte del terreno comune che deve condurre l'Unione Europea al necessario superamento del Novecento, anche in vista di ciò che attende l'umanità di fronte ai "nuovi totalitarismi" tecnologici. Sono alcune delle questioni che emergono da questo volume, che ha voluto mettere a confronto un numero cospicuo e rilevante di storici, filosofi e politologi del nostro tempo." (Roberto Righetto)
14,50

Galere perdute

Galere perdute

Baltasar Gago

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 124

«Appena arrivarono alla marina, le galere tutte fecero tenda, suonarono i pifferi, e gettarono in acqua lo schifo, coperto di ricchi tappeti e di cuscini di velluto chermisino. All'istante che don Chisciotte vi mise il piede, la capitana sparò il cannone di corsia, e le altre galere fecero lo stesso; e al salire egli per la scala esterna venne salutato dalla ciurma tutta come si usa quando persona di grande affare entra nelle galere, dicendo: hu, hu, hu, per tre volte». "Questo passo, tratto dal capitolo LXIII del secondo volume del Don Chisciotte presenta molti elementi comuni col piccolo gioiello narrativo di cui presentiamo ora l'edizione critica: La Verdadera relaçión con cui l'artigliere Baltasar Gago narra l'attacco corsaro subito nel 1578 da due galere spagnole. Il documento, conservato presso l'archivio di Simancas, racconta il viaggio delle due navi concesse dal viceré di Sicilia Marco Antonio Colonna - già eroe di Lepanto - per portare il duca di Terranova da Palermo a Genova. Durante la traversata, le due imbarcazioni vengono però attaccate da una flottiglia di corsari e, mentre una si perde in mare, la Capitana, su cui viaggiava Gago, arriva con difficoltà fino all'isola di Capri. Gago descrive in modo dettagliato e originale l'accaduto e offre al lettore testimonianza di un concitato episodio di vita marittima. In questo volume si presenta uno studio mirato a far luce su tutti gli aspetti significativi intercettati dal testo, dalla questione della pirateria mediterranea, al genere delle relazioni e all'immaginario militare dell'epoca. Una sezione importante è dedicata anche all'aspetto linguistico del documento - tradotto con testo a fronte -, tanto nella sua dimensione storica, come in quella specialistica legata al gergo delle galere tanto vicino anche al coevo Cervantes." (Enrico Lodi)
13,50

Raffaello. Deposizione. Saggio sulla Pala Baglioni

Raffaello. Deposizione. Saggio sulla Pala Baglioni

Marco Rosci

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 124

«Non contento dei cento dipinti che aveva fatto sequestrare nello studio del Cavalier d’Arpino – fra i quali anche alcune opere giovanili di Caravaggio – e di altri “acquisti” che resero la sua collezione una delle più straordinarie della Roma secentesca, il cardinale Scipione Borghese inviò i suoi uomini a Perugia dove nella notte fra il 18 e il 19 marzo del 1608 prelevarono dal Convento di San Francesco a Prato la Deposizione Baglioni di Raffaello e fece in modo che papa Paolo V la dichiarasse «cosa privata del cardinale», così che ancora oggi la si può ammirare alla Galleria Borghese a Roma. A questa opera ricca di pathos e dove Raffaello trasfigura il dramma delle vicende della famiglia Baglioni, Marco Rosci dedicò nel 1991 questo saggio, ripercorrendone la storia fin dalla commissione nel clima agitato che dominava la Perugia d’inizio Cinquecento, passando in rassegna la ricca documentazione di studio, rileggendo la precoce fortuna critica dell’opera – già Vasari la definì “divinissima” – e seguendone le tracce fino all’Ottocento quando l’opera veniva considerata un modello di classicismo superlativo. Ma il secolo scorso ha gettato sulla Pala Baglioni una luce meno infatuata indagando i retroscena storici e politici che portarono alla commissione dell’opera. Ed è in queste indagini più recenti che il saggio di Rosci, ancora oggi attuale a tre decenni dalla sua prima uscita, si addentra per far luce su un mito che, come dimostra il Cinquecentenario in corso, resta intramontabile».
12,00

La colomba dell'arca. Poesie 1922-1945. Testo francese a fronte

La colomba dell'arca. Poesie 1922-1945. Testo francese a fronte

Robert Desnos

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 178

La poetica di Robert Desnos allestita in Italia, curato da Pasquale Di Palmo mettendo a frutto un più che decennale confronto col poeta francese, si configura come un viatico prezioso per ripercorrere idealmente l'intero percorso creativo dell'autore di "Corps et biens". Dall'iniziale adesione al surrealismo con la conseguente scoperta dei "sonni ipnotici" e dell'écriture automatique si approda alla successiva fase in cui il dettato poetico di Desnos si compromette maggiormente con le istanze etiche e, soprattutto, amorose. Poeta tra i più complessi e sofisticati del Novecento, Desnos con il passare del tempo ha acquisito uno spessore e una rilevanza nella poesia del Novecento sempre più ampia, in virtù di quel processo di rastremazione del logos che lo porterà dalle sperimentazioni ludiche che contrassegnano il désordre formel della prima fase alle tematiche politiche delle poesie clandestine, spesso pubblicate sotto pseudonimo in tempo di guerra. Ma rimane inalterata la vocazione a una pronuncia autentica, sottesa alle dinamiche più moderne, che sembra incarnare quella beauté convulsive concepita da Breton, anche se tesa al graduale recupero di una facilità, di una felicità inventiva che presuppongono una dirittura morale non comune. Si tratta di un anelito alla rivolta, coniugato a una joie de vivre mai rinnegata, di cui Desnos era quanto mai consapevole: «In definitiva, non è la poesia che deve essere libera, ma il poeta».
19,50

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