La nave di Teseo +
San Bernardino a Caravaggio. La bellezza ritrovata
Libro: Libro rilegato
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2025
pagine: 240
Nel 1472 inizia a Caravaggio, nelle terre attraversate dal fiume Adda tra Bergamo e Milano, la costruzione del convento di San Bernardino. Intitolata al santo che pochi decenni prima con la sua predicazione aveva pacificato il territorio dalle rivalità locali, la sua chiesa, consacrata nel 1489, è un capolavoro del gotico lombardo che racchiude sorprendenti tesori d’arte. La rigorosa architettura medievale nasconde infatti al suo interno un poderoso apparato decorativo: dagli affreschi cinquecenteschi di Fermo Stella che ricoprono il tramezzo con le storie di Cristo, come una Bibbia dipinta, agli interventi settecenteschi dei fratelli Galliari nel presbiterio, dove esplode la trionfale teatralità del rococò. San Bernardino è la straordinaria testimonianza di un lungo percorso artistico, tornato pienamente fruibile al pubblico al termine dei lavori di restauro che hanno riportato allo splendore originale il suo patrimonio culturale. Questo volume ripercorre la storia del complesso, descrive con un apparato iconografico inedito le opere d’arte che lo impreziosiscono e racconta al lettore la rinascita di un luogo di bellezza e di pace tutto da scoprire.
Un segno di vita. Piccolo manuale di pop impopolare
Vasco Brondi
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2025
pagine: 96
“Un segno di vita è il diario di viaggio di un disco scritto e registrato tra un rifugio in alta montagna, un seminterrato di Milano, un’isola nell’oceano in cui è sempre primavera, e un appartamento di Ferrara nella nebbia dell’inverno. Le avventure e le riflessioni mentre le cose immaginate diventano reali. In queste pagine è finito tutto quello che dalle canzoni è esondato per prendere un’altra vita.” Esce nella primavera del 2024 l’ultimo album di Vasco Brondi, Un segno di vita. Come nel caso dei dischi precedenti, lo accompagnano pagine di taccuini, appunti, altri segni ancora, a comporre un diario di lavorazione che procede parallelamente alla registrazione delle canzoni. Impressioni, ricordi, riflessioni, conflitti, emozioni: tutto il vissuto e la gestazione di un disco assieme a tutto quello che lo precede, lo abbraccia, lo segue. Un libro intimo e acceso, vibrante e mai quieto, pieno di poesia, di silenzio, di lampi che illuminano tutto.
Gemma e le altre
Rita Pavone
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2025
pagine: 256
“Sembrerà strano, o perlomeno inconsueto, scrivere un libro a partire da un disco rilasciato 35 anni fa. Un disco però per me decisivo. Un concept album, che pochi conoscevano, e pochi forse tuttora conoscono. Un album dove io, per la prima volta, oltre a indossare i panni di produttore esecutivo dell’intero progetto – le musiche sono di Carolain –, sono autrice dei testi in cui ho scelto di rivolgere lo sguardo all’universo femminile, in tutte le sue sfumature e accezioni. Compresa quella degli amori diversi. E questo accadeva in tempi non sospetti. Ora è fin troppo facile parlare di qualcosa che allora era invece considerato dalla società inammissibile, improponibile, inaccettabile. In quei brani, ci sono le storie vere di alcune donne, le cui vite, disperse tra gioie, dolori e rimpianti, mi hanno preso per mano, coinvolgendomi al punto tale da desiderare di mettere i loro sentimenti, la loro rabbia interiore, la loro fierezza o decadente debolezza, anche in musica. “Gemma e le altre” venne pubblicato nel lontano 1989. Fu recensito magnificamente da molti critici musicali, ma, per gli argomenti trattati, subì una voluta indifferenza da parte delle radio e della TV. Ma il tempo è galantuomo e oggi, d’improvviso, questo disco riemerge per suo conto, con una grande e inaspettata forza. “Gemma e le altre” è il disco di cui mi si chiede e mi si parla in continuazione durante le interviste. Allora mi sono chiesta io: perché non mettere le storie di questo disco, le storie di queste donne in un libro?”
Arte e fascismo
Vittorio Sgarbi
Libro: Libro rilegato
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2024
pagine: 96
“Un ventennio. Vent’anni del Novecento, dalla marcia su Roma nell’ottobre 1922 al drammatico epilogo della seconda guerra mondiale nel 1945, che sono stati giudicati dalla storia come il momento più triste del secolo che abbiamo alle spalle. Gli stessi anni, nell’arte, sono il tempo di ‘Valori Plastici’, di ‘Novecento’, del gruppo di artisti che si raccoglie attorno a Margherita Sarfatti. Una tale ricchezza di esperienze, autori, circoli che ha fatto dire a una grande studiosa, Elena Pontiggia, che ‘gli anni trenta non sono un decennio, mi fanno pensare a un secolo’.” Vittorio Sgarbi segue il filo dell’arte in una storia che inizia prima del Fascismo, che dentro il ventennio cresce, e dopo il Fascismo viene spazzata via insieme alla naturale condanna del regime. Sgarbi distingue l’espressione artistica dal potere e per questo, a fianco di de Chirico, Morandi, Martini, salva dall’oblio Wildt, Guidi, la grande stagione dell’architettura e della grafica, ma anche Depero, il Futurismo e oltre, fino alla rivelazione di due scultori formidabili mai apparsi all’onore della critica, Biagio Poidimani e Domenico Ponzi. “Un crocevia di dimenticanze e di rimozioni ha reso difficile la ricostruzione dello stato dell’arte durante il Fascismo. Ci sono voluti decenni, ma alla fine la verità storica si impone. Per capire chi siamo stati, come siamo stati e a quale storia apparteniamo.” (Dalla prefazione di Pierluigi Battista)
Porco il mondo che ciò sotto i piedi!
Giorgio Faletti
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2024
pagine: 240
Eppure, nella pace della casa, fra le poche, care, familiari cose, fra i sughi e i manicaretti preparati dalla moglie, circondato dall’affetto dei figli, c’è ancora qualche momento in cui un uomo si può stravaccare sul divano preferito, può accendere il televisore e guardarsi in santa pace la partita pensando: “Porco il mondo che ciò sotto i piedi, che bello!” Che importa se la moglie e le figlie sono alte un metro e quaranta e pesano centoquaranta chili, che importa se il figlio ha delle tendenze un po’ bizzarre, che importa se il bilancio familiare è una tragedia in cifre e il destino, quando inventa una sfiga nuova, la prova su di te? Tu non sei un uomo qualunque, tu sei Vito Catozzo e hai un futuro e un passato da difendere. Il presente è quello che è, va bene, ma hai l’appoggio morale di tutti noi perché, come dice il proverbio: “Finché c’è Vito, c’è speranza!” Vito Catozzo, il vigilante, illetterato e sprezzante del pericolo, dalla virilità leggendaria sempre in lotta con il mondo che lo prende regolarmente a schiaffi, nato dal talento eclettico di Giorgio Faletti, torna in libreria, raccontandoci i paradossi del suo quotidiano.
Il nuovo nell'antico. Architettura e paesaggio italiano
Paolo Zermani
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2025
pagine: 256
In Italia ogni metro quadrato di terra che noi scaviamo custodisce ciò che resta del corpo e degli atti di un uomo vissuto nei secoli precedenti. La terra è dunque sacra. Cosa ci autorizza a dimenticarlo? È a partire da questa considerazione propria alla condizione italiana ed estensibile al contesto occidentale europeo, che deve trovare ragione il lavoro dell’architetto. La deriva estetica ed etica in atto, che non risparmia l’architettura, ha origine da una dissoluta e strumentale interpretazione della modernità, una finta adesione alle tematiche ambientali, una impropria delega agli strumenti tecnologici e un asservimento acritico alle richieste dell’economia di mercato. Queste espressioni non danno vita ad alcuna condizione evolutiva, ma unicamente a pretestuose dichiarazioni di “appartenenza al proprio tempo”. Solo considerando la condizione attuale dell’architettura all’interno della processualità che ne ha determinato la secolare formazione, vicenda in cui l’Italia ha un ruolo centrale, si può confidare di vedere la luce di un nuovo inizio, espresso non in forma di rimpianto, ma di reimpianto.
Incubus
Marcello Carrà
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2025
pagine: 256
In un mondo remoto e allucinato, nel giardino del Duca Segesto sboccia un fiore mai visto: dal suo pistillo nasce Zanzarius, creatura ibrida tra uomo e insetto, allevata come figlio ma rifiutata dal mondo. Deriso, umiliato e quasi ucciso, Zanzarius viene salvato da entità mitologiche che lo guidano verso la scoperta di sé e del suo potere più oscuro: generare mostri. Spinto dal dolore e dal desiderio di riscatto, dà vita a un orto di creature grottesche incaricate di cercare lo Skirm, entità perduta dal significato misterioso. Ispirato nell’impaginazione grafica all’Hypnerotomachia Poliphili, romanzo allegorico stampato da Aldo Manuzio nel 1499, e alle tavole xilografiche del XV secolo, Incubus è un fantasy-horror, poetico e barocco, popolato da creature mostruose, simbolismi sfuggenti e derive visionarie. Una fiaba nera dove l’orrore si mescola all’assurdo e il diverso reclama la sua vendetta attraverso un immaginario degno del Codex Seraphinianus.
La casa sotto l'erba. Giorgio Bassani e il cimitero ebraico di Ferrara
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2025
pagine: 336
“Nelle opere di Bassani, la morte assume spesso il volto della perdita irreparabile: persone amate, mondi perduti, giovinezze spezzate. È una morte che non si limita al singolo, ma che investe una comunità, un’intera generazione, in particolare quella ebraica ferrarese dispersa dalle persecuzioni o decimata dalla Shoah. Nei romanzi dello scrittore ferrarese, i morti non scompaiono: restano come presenze silenziose nella memoria del narratore. La scrittura diventa così anche un atto di resistenza all’oblio. La morte in Bassani è anche lo specchio di una coscienza storica profondamente segnata dagli eventi del Novecento. La sua narrativa è pervasa da una consapevolezza dolorosa: la storia non è mai neutra, e la morte non è mai solo privata. In essa si riflettono le colpe e le omissioni di una società intera, la cecità collettiva, la connivenza con il male. I morti, in questo senso, interrogano i vivi: chiedono giustizia, chiedono memoria. Queste pagine mettono in rilievo quanto il senso della morte in Giorgio Bassani sia complesso e stratificato, al tempo stesso memoria, esclusione, testimonianza, malinconia. È il punto in cui la storia collettiva incontra il destino individuale e dove la letteratura si fa luogo della sopravvivenza.” (Dalla prefazione di Diego Marani)
Napoli infinita
Davide Vargas
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2025
pagine: 528
I luoghi, ed è bene tenerlo sempre a mente, sono “scontrosi” e non basta guardarli per comprenderli, bisogna saperli osservare per poi poterli raccontare. È quello che fa Davide Vargas negli scritti fra il 2017 e il 2024. Il “letterato-architetto” (come lo definì Alessandro Mendini) appunta, disegna, traccia una mappa di narrazioni, componendo una “guida sentimentale” di Napoli e di parte del territorio campano. Descrivendo edifici, vie, piazze, zone, complessi, paesi, città, natura, persone, storie, l’autore colloca i luoghi in una trama di relazioni geografiche, storiche e umane, con una vena soggettiva. Nel suo peregrinare incontra l’architettura antica e moderna che racconta portandola fuori dagli ambiti specialistici. La conoscenza si nutre di cinema, musica, letteratura, fotografia, mito, arte e incontri, attinge alla memoria individuale e collettiva, risale alle testimonianze di donne e uomini che, con il loro contributo, hanno cambiato l’immagine della città: Riccardo Dalisi, Fabrizio Carola, Patrizia Cavalli, Raffaele La Capria, Eduardo, Matilde Serao, Nino Migliori, Wim Wenders. Pagine da sfogliare per ripercorrere il viaggio dell’autore nei luoghi simbolo, ma anche in quelli meno conosciuti, degradati, periferici. Fino a scoprire che la città è “infinita”.
Un desiderio infinito
Silvano Gerani
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2025
pagine: 144
Pensieri, parole, opere e missioni in giro per l’Italia e per il mondo di Silvano Gerani, rievocati e raccontati da lui stesso.
La parola che cura. Uso e maluso della psicoanalisi oggi
Simona Argentieri
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2025
pagine: 208
Nel cuore della medicina – e ancor più nella psicoanalisi – si apre uno spazio essenziale e spesso trascurato: quello del “prendersi cura”, che va oltre la diagnosi e il trattamento, per abbracciare la complessità umana, affettiva e relazionale del paziente. In questo libro, scritto con rigore e passione, Simona Argentieri esplora con lucidità e calore i significati profondi della cura, le sue ambiguità contemporanee, le derive linguistiche, i rischi dell’eccessiva idealizzazione e le zone d’ombra delle pratiche terapeutiche. Tra riferimenti clinici, esperienze personali, riflessioni teoriche e osservazioni di costume, il volume intreccia psicoanalisi, medicina ed etica per esplorare in profondità il significato della cura: dalle funzioni di accudimento al rapporto mente-corpo, dalla prevenzione alla sofferenza psichica, fino al tema tormentato dei rapporti tra medicina e Intelligenza Artificiale, trattato nel capitolo finale da Cosimo Prantera. Un saggio autorevole e coinvolgente che invita a ripensare la cura non come un gesto tecnico, ma come una relazione complessa e irriducibilmente umana, restituendole la sua densità affettiva e teorica e smontando luoghi comuni e semplificazioni. Una lettura rivolta a medici, psicologi, terapeuti, ma anche a chiunque si interroghi sul senso dell’accudimento, della responsabilità e della relazione con l’altro.
Robert Schumann. L'uomo che amava le maschere
Ramin Bahrami
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2025
pagine: 128
Ramin Bahrami racconta Robert Schumann, tra i maggiori rappresentanti di quella sensibilità nota come “genio romantico” a volte incompreso, più spesso assediato dalla follia, e ne ripercorre la parabola esistenziale e artistica, del tutto inscindibili l’una dall’altra. Dall’infanzia segnata da una febbre tifoidea che lo costrinse all’isolamento sociale, alla morte prematura dell’adorato padre, dagli studi di giurisprudenza intrapresi – ma poi abbandonati per la musica – per accontentare la madre, allo sviluppo di una malattia mentale che oggi definiremmo schizofrenia, fino agli incontri fondamentali della sua vita: la concertista Clara Wieck, figlia del suo primo insegnante, che divenne sua musa, moglie e confidente; Fryderyk Chopin, suo devotissimo amico; Franz Listz; Felix Mendelssohn e infine Johannes Brahms, che divenne l’amante della moglie. Con la sensibilità musicale del pianista e la grazia del narratore, Ramin Bahrami racconta – attraverso l’analisi di alcune delle sue opere più famose – la dirompente carica di novità portata da Schumann nella musica: il radicale rifiuto di esecuzioni virtuosistiche; l’amore per la natura nelle sue manifestazioni più “sublimi”; l’ascolto della propria voce interiore; la stesura di un corpus di regole per i giovani che volessero intraprendere la carriera musicale. Età di lettura: da 12 anni.

