Fuoriscena
Codice rosso. Come la sanità pubblica è diventata un affare privato
Milena Gabanelli, Simona Ravizza
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2024
pagine: 255
Era un modello per il mondo intero. Si è sgretolato. Siamo in tanti ad averne avuta esperienza diretta, non esisteva però ancora un libro che in profondità, con documenti, report riservati, storie, testimonianze e dati aggiornatissimi, raccontasse come si è arrivati al tracollo della sanità italiana e alla deriva di un sistema dove per chi non ha soldi diventa sempre più difficile curarsi, ma, come leggerete, non basta potersi permettere visite ed esami a pagamento per sentirsi al sicuro. Che cosa rivela Codice rosso? Che in sala operatoria finiscono chirurghi senza aver eseguito un numero minimo di interventi necessari per padroneggiare il bisturi; che se abbiamo un’emergenza e dobbiamo correre all’ospedale, non è improbabile che a visitarci ci sia un medico gettonista arruolato attraverso cooperative e in servizio da più di dieci ore; che il grande affare delle assicurazioni arriva a generare interventi non necessari ma praticati lo stesso per ricevere i rimborsi, con conseguenze drammatiche; che nel privato c’è perfino chi sta lavorando a programmi per individuare ipocondriaci e proporgli pacchetti d’esami e visite a pagamento; e molto altro. Quella che vi apprestate a leggere è l’inchiesta più completa sulla sanità italiana. Milena Gabanelli e Simona Ravizza, che ormai da anni con Dataroom raccontano le falle del Servizio sanitario, mettono nero su bianco la condizione in cui versano gli ospedali (trovate le liste degli istituti – anche blasonati – con macchinari vecchi e inadatti; punti nascita e Pronto soccorso da evitare), lo svilimento della medicina di base e delle professioni mediche, gli interessi e le strategie delle lobby dei sindacati di categoria (medici di famiglia, farmacisti, eccetera) per difendere lo status quo, l’ordinaria follia a cui è sottoposto chi deve prenotare una visita e perfino chi deve gestire una malattia anche grave, e la speculazione che ruota attorno alle residenze per anziani. Infine, come tutto questo sia funzionale alla sanità a pagamento, che a sua volta veicola un inganno non sempre visibile. La denuncia ha un unico obiettivo: rendere consapevoli i cittadini delle vere ragioni di un malfunzionamento, in modo che non si possa più raccontar loro menzogne, e pretendere quindi dalla politica la competenza necessaria a riparare gli immensi errori commessi finora.
Diario di un genocidio. 60 giorni sotto le bombe a Gaza
Atef Abu-Saif
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2024
pagine: 271
«L’ultima volta che ho visto mia suocera è stata la mattina in cui sono partito per il checkpoint di Rafah, per raggiungere l’Egitto. Mi ha sorriso, ha abbracciato mio figlio dicendogli: “Quando la guerra finirà, per favore, vieni a trovarmi”. La guerra non è finita. E lei è morta. Dopo una vita trascorsa in tende e campi profughi, finalmente è entrata in una casa stabile. La casa di Dio.» Questo libro è la cronaca limpida e feroce di una guerra senza fine, raccontata in presa diretta, dal primo giorno. È la testimonianza di una lotta per la sopravvivenza, nel corso di un viaggio dal nord della Striscia di Gaza fino al confine con l’Egitto. L’autore di queste pagine attraversa la sua terra mentre l’assedio e i bombardamenti israeliani si fanno sempre più intensi. Con lui ci sono il figlio quindicenne, Yasser, e la suocera settantenne, malata, che si muove su una sedia a rotelle («Ha sofferto molto durante l’esodo. I soldati gridavano, minacciando di sparare se ci fossimo fermati. Mio figlio spingeva la sedia a rotelle mentre io sostenevo il corpo fragile di mia suocera. Il terreno sconnesso la faceva sobbalzare in avanti, in più di un’occasione è caduta a terra. In altri momenti, bisognava portarla in braccio perché la strada era piena di fango, distrutta, cosparsa di corpi e intrisa di sangue.») Il 5 ottobre scorso, due giorni prima dell’attacco criminale di Hamas contro Israele, Atef Abu Saif lasciava Ramallah, in Cisgiordania, dove vive con la famiglia, per raggiungere Gaza. Doveva essere un breve viaggio di lavoro e l’occasione per andare a trovare i famigliari, che vivevano lì. Invece rimarrà intrappolato nella guerra più devastante di cui abbia memoria. Mentre ai giornalisti e ai fotografi di tutto il mondo è proibito entrare a Gaza e mentre i pochi che dall’interno provano a raccontarci ciò che accade rischiano la vita (quando questo libro va in stampa, sono 122 i giornalisti uccisi a Gaza), il "Diario di un genocidio" rappresenta un documento imprescindibile per onorare la verità dei fatti e per impedire che si dica: noi non sapevamo.
Il quinto scenario. Atto secondo. I missili di Ustica. La strage del 27 giugno 1980. Le risposte, dopo decenni di domande
Claudio Gatti
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2024
pagine: 335
«Se si vanno a sommare la contestualizzazione storica, la plausibilità data dall’emergenza esistenziale e dalla fede del primo ministro di allora Menachem Begin nell’azione preventiva, la capacità di esecuzione di quel genere di operazione, aerei cisterna inclusi, e la concatenazione logica degli eventi ricostruiti, non ultima l’escalation prodromica all’evento data prima dall’attentato ai noccioli dei reattori e poi dall’omicidio dello scienziato egiziano, il grado di certezza che attribuisco al quinto scenario è del 99 percento.» Un esperto di sicurezza internazionale (che, come è usanza nel settore, esige l’anonimato). Sono passati oltre quattro decenni dalla strage di Ustica e per la maggior parte degli italiani c’è un’unica certezza: il DC-9 dell’Itavia è stato il bersaglio di un attacco missilistico. Ma nella ricerca dei responsabili della strage si sono costruiti solo scenari privi di qualsiasi rapporto di conformità con la storia o la realtà geopolitica e militare, basati piuttosto su credenze ideologiche – «Sono stati gli americani», si è detto, perché gli americani sono ritenuti guerrafondai – ovvero su idiosincrasie personali – a lanciare la pista francese è stato l’ex presidente Francesco Cossiga, la cui figlia ha recentemente rivelato che «il babbo non era filo-francese, preferiva gli anglosassoni». A seguito della straordinaria mole di anomalie, insabbiamenti e menzogne di questa vicenda, si è vagato su terreni sconosciuti in cerca di qualcosa che non si capiva. Qual è stato il risultato? Nessuno scenario si è rivelato convincente, la magistratura non è riuscita a cavare un ragno dal buco e quello di Ustica è rimasto un «mistero». Dopo aver a lungo seguito questa stessa strada, Claudio Gatti ha deciso di cambiare approccio: si è chiesto quante altre volte nella storia dell’aviazione un velivolo civile è stato bersaglio di un agguato aereo in tempo di pace, e come sono stati spiegati eventuali casi equivalenti verificatisi prima del 1980. Ha così appurato che tali casi si contano sulle dita di una mano e ne ha dedotto che, essendo un evento quasi privo di precedenti, doveva avere un movente straordinario, che non dava spazio a piani alternativi. Ma la scoperta più sbalorditiva è stata che ogni caso equivalente è risultato attribuibile a un unico Paese: Israele. Cosa poteva scatenare un’azione di guerra su un’aerovia italiana? Agli occhi di chi lo governava ed era a capo delle sue forze militari, era in gioco la sopravvivenza stessa del Paese: ecco il movente più potente di tutti. Così è emersa la sola soluzione possibile al cosiddetto «mistero» di Ustica, l’unica conforme alla realtà storica, geopolitica e militare di quel momento.
Berlinguer deve morire. Il piano dei servizi segreti dell'Est per uccidere il leader del Partito comunista
Giovanni Fasanella, Corrado Incerti
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2024
pagine: 191
Il 3 ottobre 1973, mentre è diretto all’aeroporto di Sofia, al termine di una difficile visita ufficiale in Bulgaria, Enrico Berlinguer è vittima di un incidente stradale. Il suo interprete muore e due dirigenti del Partito comunista bulgaro rimangono gravemente feriti. Il segretario del Pci si salva per miracolo. Per anni, sulla notizia cala il silenzio. Fino a quando il senatore dell’allora Pds Emanuele Macaluso svela un retroscena clamoroso: sulla strada verso l’aeroporto, Berlinguer doveva morire. L’ipotesi di un complotto ordito dai governi «amici» dell’Est viene smentita dai dirigenti del vecchio Pci, ma incoraggiata dalle confidenze della vedova Berlinguer, a cui il marito aveva manifestato da subito i suoi sospetti. La rivelazione di Macaluso è l’inizio del lavoro investigativo contenuto in questo libro, che passa da Sofia agli archivi dell’Istituto Gramsci, fino alle carte del dossier Mitrokhin. "Berlinguer deve morire" è un’inchiesta giornalistica estremamente precisa e documentata, che si legge come un thriller politico. Arricchita da una premessa di Walter Veltroni, da un ampio saggio introduttivo di Giuseppe Vacca e da nuovi importanti documenti e testimonianze in Appendice. Un lavoro imprescindibile, qui riproposto in una nuova edizione aggiornata, che restituisce all’uomo politico Enrico Berlinguer tutto lo spessore, la forza e la centralità che ha avuto nella storia della Prima repubblica.
Noi due ci apparteniamo. Sesso, amore, violenza, tradimento nella vita dei boss
Roberto Saviano
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2024
pagine: 271
Due regine del narcotraffico s’incontrano in un’asfittica prigione cilena, fra loro scoppia un amore. Paolo Di Lauro, spietato boss della camorra, vaga per il mondo in cerca della giovane ragazza che gli ha spezzato il cuore. Matteo Messina Denaro spende gli ultimi scampoli della sua latitanza barcamenandosi fra i ricordi e fra i letti delle sue tante amanti. Un feroce killer della ’ndrangheta fa coming out e va a convivere con il suo compagno, scatenando le ire del clan. Cos’è il sesso per le organizzazioni mafiose? Opportunità di controllo, sopraffazione, stigma o vanto, esaltazione o vergogna. Con questo nuovo, accecante caleidoscopio di storie, facce, racconti inconfessati, Roberto Saviano disegna un quadro sorprendente, talvolta romantico, talvolta atroce, della criminalità organizzata alle prese con la questione più spinosa e delicata che le si possa presentare. Sesso, amore, tradimenti. Hanno creato e distrutto imperi, compreso quello criminale. A quasi vent’anni dalla pubblicazione di Gomorra, il libro che ha sovvertito le regole del racconto di realtà, Roberto Saviano torna con un reportage narrativo lacerante, innervato di storia e resoconto giudiziario. Uomini dal cuore di tenebra, donne che non appaiono più come semplici gregarie del boss di turno ma si trasformano, di racconto in racconto, da vittime a carnefici, da portatrici di salvezza a diaboliche assassine. Con lo stile che lo ha reso famoso in tutto il mondo, Roberto Saviano ci trascina in una narrazione torrenziale che sgorga impetuosa già dalla prima pagina: in una serata come tante, uno dei bravi ragazzi seduti al tavolo da poker, rimasto a corto di denaro, mette sul piatto una puntata sconvolgente che lascia gli altri esterrefatti. Di capitolo in capitolo, animano le pagine personaggi epici, tragici, ma sempre profondamente umani, fotografati per la prima volta in quella dimensione privata, sessuale, amorosa, spesso lontana dagli occhi ma sempre determinante, perché costruisce o distrugge alleanze, afferma linee di potere, stabilisce la rispettabilità del boss o ne condanna l’intera stirpe. «In un placido agrumeto siciliano o in una Vela di Scampia, sulla fiorente costa laziale o in un prefabbricato alle porte di Milano, nel trambusto newyorkese, da nord a sud e da est a ovest, in ogni possibile angolo dell’universo criminale: non si scherza con l’amore, e non si scherza con il sesso. Molte delle persone di cui sto per raccontarvi l’hanno imparato a proprie spese.»
Cenere
Tiziana Ferrario
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2024
pagine: 303
Milano, primavera 1898, la rivoluzione industriale corre veloce e niente sembra poterla arrestare. La chiamano modernità, eppure in città la gente sta male, è affamata, lavora fino a quattordici ore al giorno e vive in case piccole e affollate. Attraverso la storia di un’amicizia tra due bambine, negli anni a cavallo tra due secoli, Tiziana Ferrario ha scritto il romanzo di una città che è stata la culla del socialismo in Italia, dove nello stesso periodo nasce quello stile tutto italiano che avrebbe fatto di Milano una delle capitali indiscusse della moda nel mondo. Giovannina e Mariuccia hanno appena dieci anni, si conoscono perché la prima, orfana di padre, è una piscinina apprendista in una delle tante sartorie che servono le famiglie bene della borghesia cittadina, Mariuccia invece è la figlia del parlamentare socialista Luigi Majno e di Ersilia Bronzini, fondatrice dell’Unione femminile e instancabile paladina della battaglia per l’emancipazione femminile, che vede la sua alba, in quegli anni, proprio a Milano. In città tutti sanno chi sono i coniugi Majno. Nel salotto di Ersilia s’incontrano alcune delle protagoniste di una lotta per i diritti che si combatte ormai anche sulle strade, rischiando la libertà e perfino la vita. Tra le più impegnate c’è Alessandrina Ravizza, la contessa del brod, fondatrice della Cucina dei Malati poveri nel quartiere Garibaldi abitato da miserabili, a pochi passi da Brera, il regno dei bordelli. In Galleria Vittorio Emanuele, nella casa della socialista Anna Kuliscioff, la dutura dei poveri, esule russa tra le prime laureate in Medicina in Italia e compagna di Filippo Turati, si discute di diritti degli operai. Anna si batte per una legge che tuteli le lavoratrici sfruttate e malpagate. Sono donne milanesi coraggiose e rivoluzionarie, che non si accontentano della carità, che credono nel valore dell’istruzione come arma di riscatto dalla povertà. Aprono scuole e biblioteche, avviano corsi professionali, chiedono inascoltate il suffragio femminile. In queste pagine le vediamo muoversi in luoghi oggi scintillanti e iconici, ma allora miserabili. Grazie alle loro battaglie, le donne italiane hanno iniziato quel cammino di consapevolezza verso una parità ancora oggi da conquistare.
J'accuse. Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo, Israele, l'apartheid in Palestina e la guerra
Francesca Albanese
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2023
pagine: 175
La verità prima di tutto è l’inizio del più famoso J’Accuse della storia moderna, quello di Émile Zola. La verità prima di tutto è anche il movente che ispira questo J’Accuse, che raccoglie la testimonianza della Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati da Israele dal 1967. Questo libro non nasce come un instant book. Prima degli attacchi del 7 ottobre 2023 – in un momento in cui l’attenzione mediatica sulla situazione in Israele e nei territori palestinesi occupati era prossima allo zero – J’Accuse voleva essere anzitutto uno strumento per comunicare ai lettori l’urgenza di un tema che non poteva essere ignorato. Attraverso il prezioso lavoro svolto da Francesca Albanese e confluito in tre Rapporti internazionali – presentati rispettivamente nell’ottobre 2022, nel luglio e nell’ottobre 2023 – era possibile documentare in maniera incontestabile l’affermarsi di una condizione di apartheid e di un’occupazione neocoloniale con migliaia di vittime. Questo fatto doveva essere portato all’attenzione del grande pubblico. Dopo il brutale e intollerabile attacco di Hamas, e dopo la guerra conseguente su Gaza, l’attenzione mediatica su Israele e Palestina è diventata massima, eppure resta impantanata in contrapposizioni fuorvianti (se critichi Israele stai con i terroristi; se porti l’attenzione sull’occupazione stai giustificando Hamas…), che impediscono la comprensione di una storia che non comincia il 7 ottobre. Il J’Accuse di Francesca Albanese non è l’intervento di parte di un’attivista ma è il contributo di una donna che svolge da anni un incarico di alto profilo istituzionale e che può aiutarci a vedere e a capire ciò che non vediamo. L’ampio saggio di Roberta De Monticelli che chiude il libro offre inoltre una visione profonda dei temi che questo conflitto ha messo in luce.
L'economia è politica. Tutto quello che non vediamo dell'economia e nessuno racconta
Clara E. Mattei
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2023
pagine: 191
Questo libro ribalta il racconto consueto dell’economia da cui siamo intossicati e rivela, ripercorrendo una lunga storia che dal fascismo arriva fino ai giorni nostri, quanta e che politica si nasconde dietro le scelte economiche. Clara Mattei è una giovane economista italiana che da anni vive e lavora a New York, dove insegna alla prestigiosa New School for Social Research. Nel 2022 ha scritto un libro in lingua inglese (The Capital Order), inserito dal «Financial Times» tra le dieci pubblicazioni più influenti dell’anno a tema economico. La sua lettura recupera e rilancia con forza la lezione dei grandi classici, da Smith a Ricardo a Marx, attaccando in modo dirompente quella naturalizzazione dell’economia che ci porta a considerare quest’ultima come una scienza esatta, rigorosa, pura, definita da modelli matematici rispetto ai quali non possiamo fare nulla, solo adattarci. Non per niente ci hanno insegnato che il nostro sistema economico rappresenta il migliore dei mondi possibili, il modo più eccezionale di produrre ricchezza e benessere. I tempi sono ormai maturi per smascherare le falsità insite in questa visione. Questo libro, accompagnato dai commenti di tre importanti economisti internazionali – Thomas Piketty, Branko Milanović e Adam Tooze – introduce una nuova prospettiva emancipatrice, capace di rivelare la trama nascosta dietro le questioni economiche centrali nella discussione pubblica: dall’austerità all’inflazione, dalla disoccupazione alla crescita, dalla concorrenza al debito al rapporto tra Stato e mercato, e moltissimo altro. È illuminante leggere, con la precisione e l’incisività di cui l’autrice è capace, come il potere politico abbia costruito nel tempo un sistema profondamente antidemocratico, destinato scientemente ad arricchire pochi privilegiati, impoverendo per converso la maggioranza della popolazione e rendendo i cittadini sempre più sudditi. La conoscenza è il primo passo per immaginare un mondo diverso, e per muoversi affinché esso diventi possibile.
Noi, il popolo. Terra dei nativi. Lavoro dei neri. Libertà dei bianchi
Claudio Gatti
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2025
pagine: 496
«Noi, il popolo.» Le tre parole con cui si apre la Costituzione americana hanno forgiato l’identità degli Stati Uniti d’America, alimentandone il mito di terra della libertà. Ma quel «noi» non è mai valso per tutti: gli Stati federati nacquero sulla terra sottratta ai nativi, sul lavoro forzato degli africani ridotti in schiavitù e su diritti riservati quasi esclusivamente ai bianchi. Con rigore giornalistico e sensibilità storica, Claudio Gatti ricostruisce la nascita della Nazione che si è autoproclamata faro della democrazia nel mondo, dando finalmente voce a chi ne fu escluso. Attraverso documenti e discorsi che hanno fatto la storia, ma anche testimonianze finora ignorate di nativi e afroamericani, l’Autore intreccia le vicende di questi ultimi con quelle dei Padri Fondatori, mostrando come schiavitù, razzismo e violenza non siano state semplici contraddizioni, ma pilastri dell’esperimento americano. Inneschi che, secoli dopo, avrebbero alimentato una cultura populista, armata, suprematista e antistatalista: quella da cui oggi trae forza il movimento MAGA e che appare sempre più attraente anche per il resto dell’Occidente.
Anna K. Il romanzo della straordinaria vita di Anna Kuliscioff
Tiziana Ferrario
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2025
pagine: 240
«Milano, 31 dicembre 1925. Un silenzio irreale avvolge Piazza Duomo. Il vento fa ondeggiare le bandiere rosse, il manico stretto nelle mani di uomini e donne dal volto scavato, manodopera sfruttata nelle fabbriche milanesi. In tanti provengono dalle province, o arrivano dalle regioni vicine. Il freddo avvolge la città, la nebbia fitta sfuma i contorni dei palazzi insinuandosi tra le vie. Il cielo bianco pare un velo steso su quel giorno di lutto. Nessuno voleva mancare all’appuntamento: l’ultimo saluto alla signora del socialismo.» Comincia così il racconto di una grande storia italiana dimenticata, l’omaggio dell’Autrice a una donna straordinaria, protagonista delle lotte politiche e sociali che hanno contribuito a cambiare profondamente il nostro Paese, a renderlo un luogo più giusto. Anna Kuliscioff. A cento anni dalla sua morte, Tiziana Ferrario si concentra in particolare sull’ultimo periodo della vita di Anna, a partire dal 1912. Sono gli anni drammatici che preludono alla Prima guerra mondiale e alla nascita del fascismo, in cui vediamo muoversi Mussolini prima che diventi il Duce, già temuto per la sua irruenza e la fame di potere. Prima scompagina il socialismo mettendo in minoranza i riformisti, poi conquista la direzione dell’«Avanti!». Dopo la guerra, nella crisi di un Paese stremato, darà vita ai Fasci di combattimento, anticamera del Partito nazionale fascista. Anni che dicono tanto al nostro presente sempre più dominato da conflitti d’influenza e lotte di potere. Un romanzo che attraversa la grande storia dall’interno, tratteggiando personaggi – soprattutto femminili – e situazioni che compongono il ritratto di un mondo lontano e insieme vicino al nostro. Pagine che restituiscono un’immagine forte della politica, fatta essenzialmente di passioni trascinanti, coraggio, coerenza e fedeltà a un’idea. Qualità e valori oggi quasi del tutto scomparsi. Un monito e un manifesto per un futuro più umano.
Fascismo e democrazia
George Orwell
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2025
pagine: 96
Democrazia, verità, fascismo, manipolazione, potere sono le parole che attraversano questi cinque interventi su giornali e alla radio, scritti e pronunciati da un Orwell ancora trentenne e prima dei suoi capolavori. Un vero e proprio laboratorio in cui osserviamo costruirsi il suo pensiero, che ci restituisce tutta l’intelligenza e la profondità di un’analisi quanto mai attuale e illuminante. In particolare, Orwell racconta e fotografa la sfida lanciata dai fascismi ovunque nel mondo («Alla parola totalitarismo si pensa subito alla Germania, alla Russia, all’Italia, ma io credo si debba ammettere il rischio che il fenomeno diventi mondiale») e fissa un aspetto del fascismo al potere che lui descrive come la minaccia più grande: la scomparsa dei fatti, la negazione dell’esistenza stessa di una verità oggettiva («Sono le persone poco istruite, o in condizioni economiche precarie, con una vita privata infelice, le prime vittime»). Ad arricchire e completare il libro, un ampio saggio di Roberta De Monticelli, che ci offre una guida e un contributo importanti per penetrare le riflessioni preveggenti di Orwell («La verità nella sua relazione con la politica e con l’esercizio del potere, con l’etica e con il coraggio di pensare con la propria testa, addirittura con il pensiero critico e con la democrazia… non è solo il filo rosso della meditazione saggistica e narrativa di Orwell, forse è il filo stesso della filosofia, ogni volta che si sfila dalla sofistica… Da questo punto di vista, Orwell è più filosofo – cioè più socratico – della maggior parte dei filosofi nostri contemporanei»).
Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne)
Alberto Saravalle, Carlo Stagnaro
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2025
pagine: 224
La guerra è entrata nella nostra vita, sebbene i media parlino ancora solo di lontane minacce e di rischi potenziali. Questo libro mostra come un conflitto, di tutti contro tutti, sia in realtà già da tempo in corso. E sia molto più vicino a noi di quanto si creda. Un contratto di acquisizione concluso nel 2024 tra due delle principali società italiane contiene una clausola che consente il recesso qualora dovesse scoppiare un conflitto che coinvolga l’Italia. Non era mai successo prima. Fino a poco tempo fa, nell’Unione europea clausole simili sarebbero state impensabili. Non è che l’ultimo passo di un fenomeno che viene da lontano. Numerose battaglie economiche, non solo tra competitor strategici come Usa e Cina, ma anche tra alleati come Stati Uniti e Unione europea, potrebbero rapidamente degenerare. Non accadeva dalla fine della Seconda guerra mondiale. Le grandi potenze rivaleggiano per preservare la propria sicurezza economica e attivano un circolo vizioso che da un giorno all’altro potrebbe dar luogo a un’irreparabile esplosione militare. Gli autori ripercorrono tutte le tappe che ci hanno portato fin qui, dalla crisi finanziaria del 2008, e ci mettono a disposizione un racconto essenziale e accessibile a tutti, per conoscere davvero il mondo in cui stiamo vivendo e quello che stiamo lasciando ai nostri figli. La storia ci insegna che, quando i popoli smettono di scambiare, allora finiscono per combattere. L’unico modo per raggiungere il fine politico della pace è utilizzare lo strumento economico del commercio e del libero scambio.

