Libri di Attilio Bolzoni
Immortali
Attilio Bolzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2025
pagine: 176
In Italia c’è sempre più mafia e ci sono sempre meno mafiosi. Dalle stragi sono passati oltre trent’anni e la Sicilia oggi si mostra felice, esotica, come un’isola da cartolina. Palermo è tornata Palermo: lontana, silenziosa, seducente, con tutti i suoi piaceri e i suoi misteri. Non si spara più e ci dicono che lo Stato ha vinto. Catturati uno dopo l’altro i boss più importanti, sono rimasti liberi, spesso incensurati, solo coloro i quali li hanno sempre appoggiati dall’esterno. Questa rete, composta innanzitutto da imprenditori, poi da commercialisti, avvocati, notai, da amministratori locali e alti burocrati, da broker, negoziatori, da esperti del lavaggio del denaro o di architetture finanziarie per nasconderlo, rappresenta la borghesia mafiosa. È quella che comanda oggi in Sicilia. I mafiosi hanno un nome e un cognome, un volto, un indirizzo, un gruppo sanguigno, una scheda segnaletica, condanne e obblighi di legge. La borghesia mafiosa al contrario è un’entità eterea, impalpabile, ignota: non lascia mai impronte. Ogni epoca ha la sua mafia e anche quella in cui viviamo ne ha una: è «la mafia degli incensurati». Attilio Bolzoni racconta un’Italia che, ancora una volta, ha perso la memoria, e ripercorrendo gli ultimi dieci anni, ci scaraventa in un passato che credevamo chiuso per sempre, con la giustizia e l’antimafia che sembrano tornate ai tempi prima del Maxiprocesso e di Giovanni Falcone. Nascosta dietro ai tamburi di guerra che minacciano l’Europa e il mondo, coperta dalla distrazione ormai pervasiva sui media,secondo i quali non fa notizia, se non quando scattano arresti di personaggi che ormai vivono da emarginati nella trama reale del potere criminale, la mafia si è ripresa il potere. È più che mai necessario un nuovo racconto per smascherarla.
Controvento. Racconti di frontiera
Attilio Bolzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Zolfo
anno edizione: 2023
pagine: 624
È un viaggio che dura da quasi mezzo secolo. Da Palermo a Kabul, dalla polvere dei paesi siciliani alle paure di Bagdad, dalle mafie alle guerre. Poi i grandi misteri e i grandi delitti italiani. E il Sud con le sue inquietudini e i suoi incarognimenti, terre assetate, tribù, rapacità e patti indicibili. Confini oltrepassati su quello che era una volta «il corpo del reato più lungo del mondo», i 443 chilometri dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, percorso ingannevole che precipita verso un Ponte che ancora non c’è. Fra le pagine di questo libro la Sicilia di Totò Riina e di Matteo Messina Denaro, l’inferno di Capaci, le origini e le evoluzioni di una mafia che ci ha resi ovunque famosi. Ma anche la Sicilia di Leonardo Sciascia, di Danilo Dolci, di Giovanni Falcone, di Letizia Battaglia. Con i suoi racconti e le sue inchieste Attilio Bolzoni ci accompagna di qua e al di là del mare, fino alle prime dune di quel deserto attraversato dal popolo nero in fuga. E, andando ancora più lontano, ci fa conoscere personaggi e vicende che non sono poi così distanti da casa nostra. Anno dopo anno, di luogo in luogo, cronache controvento.
Il capo dei capi. Vita e carriera criminale di Totò Riina
Attilio Bolzoni, Giuseppe D'Avanzo
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2011
pagine: 268
Cresciuto nei campi di una Sicilia dimenticata, ossessionato dal potere, delitto dopo delitto e guerra dopo guerra ha conquistato Palermo. Così un rozzo e astuto contadino di Corleone è diventato il Capo dei capi. Con un piccolo esercito di sicari si è impadronito della mafia più potente del mondo eliminando, uno dopo l'altro, tutti i suoi nemici. E una volta raggiunta la cima della Cupola, è stato il momento dell'attacco allo Stato: bombe, stragi, attentati voluti da un uomo che ormai si credeva intoccabile e invincibile. Fino al 1992, fino alle uccisioni di Falcone e Borsellino. Poi la sua misteriosa cattura dopo quasi un quarto di secolo di latitanza, un evento ancora tutto da chiarire che coinvolge personaggi eccellenti e insospettabili. Dal momento della cattura fino alla morte, Totò Riina è rimasto comunque il dittatore di Cosa Nostra anche dal carcere. In questo libro, Attilio Bolzoni e Giuseppe D'Avanzo raccontano la sua inquietante epopea attraverso la testimonianza dei siciliani di Corleone.
La gabbia e il cielo. Storia e storie degli ultimi minatori di Sicilia
Natya Migliori
Libro: Libro in brossura
editore: Navarra Editore
anno edizione: 2025
pagine: 232
“La gabbia e il cielo” è un viaggio, per parole e immagini, fra le anse dei fiumi Imera, Platani e Salso, da Riesi a Serradifalco e Casteltermini, alla ricerca degli ultimi minatori di Sicilia, attraverso i frammenti delle miniere di zolfo e della loro storia controversa. Il libro immortala racconti, aneddoti, volti. Ogni capitolo porta il nome dei minatori a cui è lasciato il compito di portare chi legge indietro nel tempo, nelle viscere della terra, fra le piaghe ancora aperte di una vita senza sole. Attraverso le loro parole anche le lotte dei minatori diventano parte integrante del viaggio, ripercorrendo gli scioperi e le conquiste sindacali, fino all’inesorabile declino per mano dell’Ente Minerario Siciliano, alla chiusura definitiva, alla seconda morte: il fallito restauro. Un’appendice finale non poteva non raccontare l’ombra della mafia, il lato oscuro dell’oro giallo, dalle “origini”, con don Calogero Vizzini e gli altri, agli anni Sessanta, con Graziano Verzotto figura chiave dei legami fra cosa nostra, politica ed Ente Minerario. Con le fotografie di Avarino Caracò e Lello Fargione Prefazione di Attilio Bolzoni.
Inchiesta sul potere
Giuseppe D'Avanzo
Libro: Libro rilegato
editore: Gedi (Gruppo Editoriale)
anno edizione: 2011
pagine: 345
"Un'inchiesta giornalistica è la paziente fatica di portare alla luce i fatti, di mostrarli nella loro forza incoercibile e nella loro durezza. Il buon giornalismo sa che i fatti non sono mai al sicuro nelle mani del potere e se ne fa custode nell'interesse dell'opinione pubblica." (Giuseppe D'Avanzo). Con le introduzioni di Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari e un contributo di Roberto Saviano.
Parole d'onore. Le voci della mafia
Attilio Bolzoni, Marco Gambino, Manuela Ruggiero
Libro: Copertina morbida
editore: Glifo
anno edizione: 2014
pagine: 80
"Parole d'Onore. Le voci della Mafia", è l'adattamento teatrale (a cura di Attilio Bolzoni, Marco Gambino e Manuela Ruggiero) tratto dall'omonimo libro pubblicato da Rizzoli nel 2008 e firmato dal giornalista di "Repubblica" Attilio Bolzoni. Il volume è un racconto di mafia narrato dai suoi principali esponenti. Una riflessione sulla mafia e sul suo principale territorio d'azione, la Sicilia.
La scomparsa del Caravaggio. Misteri dell'arte
Attilio Bolzoni
Libro: Copertina morbida
editore: Glifo
anno edizione: 2016
pagine: 88
Arte, cronaca, mafia. La scomparsa della Natività di Caravaggio dall'oratorio di San Lorenzo, avvenuta a Palermo nel 1969, rimane un caso irrisolto. Un mistero, un furto che non è solo un furto. Attilio Bolzoni, scrittore e giornalista di Repubblica, ci conduce per mano attraverso le viuzze della città per delineare una cronaca palermitana lunga più di trent'anni. L'immaginario evocato prende forma negli scatti della celebre fotografa Letizia Battaglia. Ricordi, indizi, inchieste che si dipanano a partire dal furto di una delle opere d'arte più ricercate al mondo. Il testo è tratto dall'opera teatrale "Il Caravaggio rubato" di Giovanni Sollima ed è corredato da fotografie di Letizia Battaglia, immagini di scena e saggi introduttivi.
Noi, gli uomini di Falcone
Angiolo Pellegrini, Francesco Condoluci
Libro: Libro in brossura
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2017
pagine: XVII-232
Palermo, gennaio 1981. Il capitano Angiolo Pellegrini assume il comando della sezione Anticrimine dell'Arma dei carabinieri. Un ruolo scomodo: la mafia in Sicilia ha seminato una lunga scia di cadaveri eccellenti e tiene l'isola sotto scacco. Molto più di quanto si voglia ammettere. Unica speranza, un giudice palermitano che con alcuni colleghi ha fatto della lotta alle cosche la sua missione: Giovanni Falcone. Ha bisogno però di uomini fidati che portino avanti le indagini a modo suo. E Pellegrini non si tira indietro: mette insieme una squadra di fedelissimi - la banda del "capitano Billy The Kid" - e va a infilare il naso dove nessuno ha mai osato, guadagnandosi l'amicizia e la stima del magistrato. Mentre i "viddani" di Totò Riina e Binnu Provenzano falcidiano a colpi di kalashnikov le vecchie famiglie, carabinieri, polizia e magistrati si alleano in un'azione congiunta che culmina nel rapporto dei 162 e nell'estradizione di Tommaso Buscetta. Il maxiprocesso potrebbe essere il colpo decisivo, e invece... Questo libro ricostruisce dall'interno, a ritmo serrato, il periodo più drammatico ed eroico della guerra a Cosa Nostra: quello che vide uno sparuto gruppo di uomini coraggiosi combattere davvero e dare nuova speranza alla Sicilia; ma anche quello che vide cadere Dalla Chiesa, D'Aleo, Chinnici, Cassarà, Montana. Forse inutilmente, perché il vero nemico rimase senza volto: un oscuro, ambiguo potere politico...
Un uomo perbene. Vita di Alberto Giacomelli, giudice ucciso dalla mafia
Salvo Ognibene
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2018
pagine: 120
Nell'estate inquieta del 1988, la mattina del 14 settembre, viene ucciso a Trapani il giudice Alberto Giacomelli, che da più di un anno ha lasciato la toga per andare in pensione. È, a tutti gli effetti, un delitto «senza»: senza clamore, senza assassini (mai trovati), senza movente per lungo tempo, senza lapidi e celebrazioni. Un delitto senza memoria, inghiottito da depistaggi, omertà, ignoranza e, sullo sfondo, l’ombra cupa di Totò Riina. Giacomelli era presidente delle misure di prevenzione del Tribunale, un uomo defilato, silenzioso, sobrio. Uno che dietro il sipario decideva i destini economici di quei «galantuomini» e che aveva messo la firma su un patrimonio che, per volontà e in nome del popolo italiano, non doveva più appartenere alla mafia. Lontana dalle attenzioni dei cronisti e dalle luci degli studi televisivi, la storia di Giacomelli viene ora riconsegnata alla memoria grazie ai ricordi di chi lo ha conosciuto. Prefazione di Attilio Bolzoni.
La giustizia è Cosa Nostra
Attilio Bolzoni, Giuseppe D'Avanzo
Libro: Libro in brossura
editore: Glifo
anno edizione: 2019
pagine: 240
Dopo un quarto di secolo dalla sua prima pubblicazione (Mondadori, 1995), torna su carta, in una nuova edizione aggiornata e corredata di illustrazioni, un classico della letteratura di mafia, con storie di ieri che parlano di oggi. Scomparso dalle librerie di tutta Italia dopo aver venduto migliaia di copie (un libro troppo scomodo?), e scritto a quattro mani da Attilio Bolzoni e Giuseppe D’Avanzo, La giustizia è Cosa Nostra racconta di giudici e di boss, di avvocati e di politici, di processi di mafia pilotati e di inchieste insabbiate, di Palazzi di Giustizia condizionati dal volere degli uomini d’onore. Bolzoni e D’Avanzo ricostruiscono alcune vicende di giustizia «aggiustata» a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, come quella dell’uccisione del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, forse la più tormentata della storia giudiziaria dei processi di mafia. La seconda parte del volume approfondisce la figura di Corrado Carnevale e le centinaia di processi di mafia, camorra e ’ndrangheta cancellati dalla I sezione penale della Cassazione. Un viaggio dentro la Suprema Corte, alla vigilia della decisione finale sul maxiprocesso di Palermo. Il volume è arricchito con i commenti di autorevoli rappresentanti della magistratura italiana: Sebastiano Ardita, Antonio Balsamo, Piercamillo Davigo, Giuseppe Di Lello, Pietro Grasso, Leonardo Guarnotta, Alfonso Sabella, Luca Tescaroli, Giuliano Turone.
Cani senza padrone
Carmelo Sardo
Libro
editore: Zolfo
anno edizione: 2020
pagine: 384
C'è stato un tempo in cui, nella Sicilia lacerata da una furiosa guerra di mafia, si fecero largo gruppi di picciotti senza regole e senza padroni, che si misero in testa di arricchirsi con le rapine e con le estorsioni. Presto vennero coinvolti nelle faide tra vecchi e nuovi boss di Cosa nostra e si trasformarono in killer spietati. Li chiamavano stiddari. Tra la fine degli anni Ottanta e gli inizi dei Novanta seminarono il terrore nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Trapani. Boss “posati”, allontanati dalle “famiglie”, li usarono come manovalanza per sistemare i propri conti interni. Ma chi erano davvero i picciotti della Stidda? E perché uccidevano così crudelmente? Di loro si sapeva poco e niente, fino a quando non ammazzarono il giudice Rosario Livatino. Quel delitto segnò l'inizio della fine. Tre processi hanno sentenziato chi sono i colpevoli. Eppure dietro quell'omicidio eclatante si dipanano misteri ancora irrisolti.
I signori del doping. Il sistema sportivo corrotto contro Alex Schwazer
Alessandro Donati
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 420
«Buonasera professore, oggi con i giornalisti si è parlato di un mio ritorno alle gare. Vorrei fare una cosa mai vista prima a livello di antidoping. E la prima persona che mi viene in mente è lei». A scrivere questo messaggio, nel novembre 2014, è Alex Schwazer, già Oro olimpico nella 50km di marcia a Pechino 2008 e poi squalificato per doping poco prima di Londra 2012. Il destinatario è Alessandro Donati, uno dei migliori allenatori di atletica al mondo ma, ancor di più, simbolo internazionale (scomodo) della battaglia contro l'uso del doping. Lo stesso Donati che, nel 2012, aveva fatto partire la segnalazione in seguito alla quale Schwazer era stato squalificato. Inizia così quella che dovrebbe essere una storia positiva: un atleta che “si redime” e torna a praticare sport pulito, e un allenatore integerrimo. Ma non siamo in un mondo ideale. Al contrario, profondamente corrotto, dominato da istituzioni – federazioni sportive e organizzazioni nominalmente preposte all'antidoping – marce in tutti i loro gangli. Sono coloro che Donati definisce “i Signori del doping” perché, operando in condizioni di strapotere e immunità, da anni hanno instaurato un sistema di ricatti e corruttela, anziché svolgere il ruolo a cui sarebbero preposti: garantire lo sport pulito. Così, fin dal principio, il percorso di Schwazer e Donati si trasforma nell'incubo e nella persecuzione che vengono ricostruiti con ricchissima documentazione in questo libro che ha un ritmo serrato da spy-story. È la realtà che supera la fantasia: un vile e sporco agguato che fa saltare ad Alex l'Olimpiade di Rio 2016, e poi falsificazione di provette, menzogne su menzogne e un intrigo internazionale che porta fino in Russia per un “giro d'affari” stellare. E, alla fine, l'innocenza di Alex viene riconosciuta dalla giustizia ordinaria – la Procura di Bolzano – ma non dalla “giustizia sportiva”! Ma qual è il senso di tutto ciò? Perché distruggere uno degli atleti più promettenti che l'Italia abbia avuto negli ultimi anni e il suo eccellente allenatore? Lo si scopre leggendo questo libro che affonda il colpo nel sistema sportivo internazionale e, come scrive Attilio Bolzoni nella Prefazione, «è saggio, è narrazione, è atto di accusa ma soprattutto è l'eredità preziosa che ci lascia uno dei grandi personaggi dello Sport contemporaneo. La spaventosa storia di Alex Schwazer, il testamento di Sandro Donati».