Edizioni Efesto

"Sono pagine apparentemente semplici, poetiche: raccontano la vita, l'amicizia, il piacere dello stare insieme, del bere vino, del mangiare e del parlare. Perché parlando l'anima si espande, e la parola dà vita al sogno. Che è semplice e grandioso nello stesso tempo: il reale che diventa surreale, la continua battaglia con le incombenze faticose della vita che si trasforma in favola, per cui c'è un senso ulteriore in ogni azione compiuta". (Dalla prefazione di Tea Ranno)

21 d.C. Il centurione Marco Celio parte per la sua ultima missione: vendicare il massacro delle legioni di Varo uccidendo Arminio, il traditore che ne è stato l'artefice. Due anni dopo suo figlio, Marco Tiberio, abbandona la vita comoda e lussuosa in Germania per recarsi a Roma e mettersi al servizio dell'Imperatore, ma dovrà ben presto rendersi conto che il nemico più pericoloso non si annida negli infuocati deserti dell'Africa bensì tra le colonne marmoree dei palazzi del Palatino. Un romanzo emozionante la cui azione si snoda dalle fredde foreste della Germania fino al perduto regno di Meroe, in equilibrio costante tra ricostruzione storica e fantasia, tra dramma umano e leggerezza narrativa. Marco Tiberio vive davanti ai nostri occhi inseguendo l'ombra del padre, in un viaggio appassionante che è un'allegoria della sua crescita spirituale. Il seguito del "Traditore di Roma".

Germania, anno 9 d.C. un traditore nell'ombra sta per sferrare un attacco devastante al cuore dell'Impero. Solo un ostacolo lo divide dal suo progetto di morte: Marco Celio, centurione della XVIII Legione, unico tra i Romani a intuire il pericolo e a lottare con tutte le sue forze contro il tradimento, la natura selvaggia e l'oscuro volere degli Dei. Un testamento spirituale rivolto al figlio e narrato in prima persona dal centurione alla vigilia di quella che sarà la sua ultima missione.

Ma sarà poi vero che la morte rappresenta una svolta radicale nell'esistenza di una persona? Emiliano, appena morto in un incidente, comincia a dubitarne. Il problema immediato è che all'appuntamento che credeva di avere con qualcuno che lo guidasse nell'aldilà non si è presentato nessuno. In assenza di verità rivelate, Emiliano deve cercare da sé le risposte ai suoi dubbi, ed inizia il suo pellegrinaggio nel mondo delle ombre in compagnia di Caterina, morta suicida. Si prospetta loro una realtà assurda, conflittuale, grottesca. Il mondo delle ombre non differisce in nulla da quello dei viventi: le medesime incertezze, le medesime speranze, le medesime disillusioni. Ma Emiliano non si dà per vinto: tra mille risposte insensate, dovrà trovare quella giusta.

"...e il primo bacio è stato il più bello di tutti. E allora l'ho amata, ogni giorno di più. Sempre di più. Senza però amarla mai di meno il giorno prima. E questo va detto..."

Accesso alla terra, al credito e alla formazione: le tre porte che un "giovane" agricoltore ha davanti per avviare il suo percorso. La sfida che va giocata per aprirle non è affatto semplice, e spesso quelle porte si configurano come ostacoli invalicabili. Questo lavoro racconta un'esperienza realizzata da Cooperativa Co.ra.g.gio., INEA e Fondazione Roma Solidale per cercare le chiavi per aprirle.

"Il viaggio da Addis a Mekele è su un aereo leggero con motori ad elica e turbolenze comprese. Usciti dall'aeroporto, l'impatto con l'Africa è forte: il paesaggio è arido e polveroso, ma il clima più accogliente del previsto: c'è un bel sole primaverile. La cordialità di chi ci porta in albergo, mitica lievemente l'impatto con un territorio dalle condizioni estreme. L'albergo non fa eccezione: capiamo subito che lo spirito di adattamento sarà il nostro miglior alleato in questa avventura." (Marco) "Da subito un desiderio di avventura in una parte della mia Africa, sono rwuandese. La musica... la gente...i balli...i colori e tanta povertà. Questa povertà che mi riporta nei pensieri i ricordi della mia vita. Per pochi minuti o tutto il giorno ho aiutato e sorriso, e sorriso molto perché non bisogna rifugiarsi nella speranza che il mondo cambi... ma crederci... A me è cambiato." (Jeanne)

A distanza di oltre 500 anni dalla sua scomparsa, Louise Labé (1524 ca -1566), delicatissima poetessa lionese, mantiene intatto il suo fascino di donna libera e bella, evoluta ed emancipata, padrona, insieme, del suo corpo e della sua dignità, della sua cultura e della sua vita privata. Sebbene per secoli emarginata dagli ambiti educativi ed accademici perché considerata una voce avversa a quella delle patrie tradizioni - dunque femminista - il suo antico grido di protesta contro lo sfruttamento e la prevaricazione della donna da parte del suo "vir" incoerente e spesso brutale, e quindi anche ad opera degli ambiti maschilisti socialmente affermati, non si è mai spento. Perché l'uomo, secondo Lei, per essere veramente degno "d'honore e di rispetto", deve sempre, da "vir", mirare ad essere un "civis urbanus"; e la donna, non più ignorante e bigotta, svincolarsi dalla tendenza alla passività, ovvero da quello stato di rassegnazione che si è fatto complice della sua secolare inferiorità, per ambire ad un tenore di vita quanto più consono alle potenzialità della sua indole, davvero capace di qualificare la sua persona.

Nella prima parte della ricerca si vuole analizzare da un punto di vista quantitativo (attraverso un'analisi secondaria e descrittiva dei dati disponibili con riferimenti alle fonti esistenti) la presenza dei minori stranieri in Italia e in particolare a Roma facendo riferimento ai dati demografici esistenti nell'ambito scolastico e nel circuito della giustizia minorile. Nella seconda parte della ricerca è stata data particolare attenzione al fenomeno dei Minori Stranieri Non Accompagnati - MSNA - cercando di analizzare le principali criticità che si presentano all'interno del sistema di accoglienza nella realtà romana. Tale obiettivo è stato perseguito applicando una metodologia di tipo prettamente qualitativo, attuata attraverso la realizzazione di una serie di interviste semi-strutturate rivolte a soggetti che a vario titolo sono impegnati nel processo di inserimento sociale del MSNA.

“A film across the light of Ireland” è un viaggio di fotografie e autoscatti nell’isola verde, esplorando e ammirando le architetture con la luce che cambia e colora di nuove emozioni ogni luogo. Un attento sguardo su un’isola in cui prevale l’emozione, la tradizione e l’immensa bellezza di madre natura.

Quando un oscuro passato, legato a vicende familiari delle quali non era mai stato a conoscenza, giunge improvvisamente a bussare alla sua porta, Joseph Nate vedrà la sua tranquilla vita da cittadino medio, ottenuta con sacrificio dopo un’infanzia tormentata ed obliata a fatica, sconvolta radicalmente da un giorno all’altro. Un’entità misteriosa, terribile e sanguinaria, evocata durante un antico rituale in una notte di luna piena, fa la sua comparsa nella vita dell’uomo e tutto si complica. La creatura diverrà presto il suo incubo peggiore e lo trascinerà in un sottile gioco fra bene e male a fare i conti con una realtà che egli credeva possibile solamente nei racconti dell’immaginario e dell’occulto e che spingerà Joseph a fare delle scelte terribili nel tentativo, disperato, di riuscire a salvare la propria famiglia.