Edizioni Efesto

Nel secolo dei “Lumi”, tra Venezia e Algeri, intrighi e interessi internazionali si intrecciano con sordidi e meschini complotti tramati in un harem. Una appassionata storia d’amore nasce tra la nipote del Doge e il nipote del suo più acerrimo nemico, si sviluppa e condiziona tutto il romanzo. La giovane, che è una delle più belle donne di Venezia e Badessa del convento delle Clarisse, verrà rapita divenendo la favorita nell’harem del Signore di Algeri. Nella nuova vita della donna saranno coinvolti: un giovane pirata Barbaresco; un ancor più giovane ufficiale delle guardie del Doge; un visir malevolo; due rabbini dai magici poteri; un mitico Golem e un Licantropo con la sua segreta discendenza. Il tutto è ambientato in una magica atmosfera da “Mille e una notte”. In un Nord-Africa misterioso e fantastico, le donne dell’harem sono le protagoniste, con la loro forza, le loro debolezze, con i desideri, le segrete passioni, i loro amori perversi e proibiti... con le loro vite segnate dall’odio, dall’invidia, dalla crudeltà, dal rancore e... sconvolte da due assassinii inspiegabili.

La verità non è qualcosa che si possa acquistare o conquistare. La verità è soltanto qualcosa che può nascerci o rinascerci dentro. A condizione che, a forza di peregrinare come l’infelice ed inquieto Odisseo, siano stati abbandonati, sulle rive dei mari che abbiamo solcato, i nostri inganni, le nostre piccole e rassicuranti certezze, la stessa centralità morbosa che attribuiamo al nostro “io”. La sola verità che conta non è quella che riempie la mente di parole di carta, ma quella che sa allargare i confini dell’anima, quella che sa tuffare il tuo cuore nel cuore immenso dell’Essere, che sa ricondurre il tuo piccolo respiro all’interno del respiro del Cosmo.

Nel nostro viaggio nell’Oltretomba, attraverso gli endecasillabi danteschi, abbiamo incontrato il Sommo Poeta e lo abbiamo intervistato con cento domande, una alla volta seguendo lo schema della sua Divina Commedia. Dante, con linguaggio moderno e terzine antiche, ha risposto a tutte le nostre domande di attualità come se la rabbia può essere giusta, quale è il metodo efficace per educare un figlio ma anche chi ha inventato il cinema, oppure se esiste una guerra giusta ed anche come si supera la paura, cosa c’è dopo la morte, i voti a scuola sono giusti e come si arriva alla felicità. Tutto questo e molto di più trovate in questo libro per ripassare o avvicinarvi alla Commedia.

Jacek Piotrowski è un ragazzo polacco che studia per diventare macchinista dei treni come il padre, ma lo scoppio della IIª guerra mondiale lo porterà a prendere decisioni da cui dipendono molte vite, compresa la sua.

Dopo la vittoriosa conclusione delle campagne militari condotte al di là del Reno e la celebrazione di un memorabile trionfo, Germanico, erede designato a succedere a Tiberio sul trono imperiale, viene incaricato di svolgere una pericolosa missione in Oriente diretta a risolvere complesse situazioni dinastiche e alla stipula di un nuovo trattato di pace con l’impero dei Parti. Ai tanti ostacoli da superare si aggiungono le insidie nascenti da tenebrosi intrighi che, in patria come in Siria, vogliono impedire che la missione sia coronata da successo e mutare il futuro destino dell’impero. Una storia dal ritmo incalzante che offre uno vivido affresco di uno dei momenti più importanti della storia di Roma.

Agnese trascorre le sue giornate nella ricerca di un senso. In nessun luogo si sente veramente a casa. La sua vita ruota intorno alle figure che la supportano e ad altre che l’hanno dominata. Fra una madre indifferente e un padre troppo impegnato, cerca ancora la sua strada. Alla sua vita fa da contraltare una donna di dieci anni più grande che, malgrado sia stata abbandonata alla nascita dalla madre biologica, ha trovato una famiglia amorevole che l’ha amata e le ha permesso di esternare le proprie potenzialità. Alla vicenda umana delle protagoniste fa da sfondo in primo luogo Venezia con la sua atmosfera incantata. Parte della storia si svolge all’ombra di due vulcani: uno siciliano ed uno giapponese, in un connubio di anime e condivisione del pericolo. Non manca Roma con i suoi casermoni umbertini e le atmosfere concitate, quindi un tuffo in Sicilia dove, in un luogo ben preciso, le piogge profumano di benzene. La meravigliosa Catania che accoglie come uno scrigno il dolore di una madre costretta ad un passo che nessuna madre vorrebbe fare: abbandonare la propria creatura.

Questo libro è la somma di due parti che si intersecano: la sceneggiatura di un testo teatrale, composto da nove monologhi di donne, e il racconto delle loro storie. Le biografie, apparentemente slegate e lontane secoli tra loro, ci dimostrano, tutte insieme, come a Roma le donne siano sempre state partecipi dei cambiamenti culturali e politici, pur non essendo rima ste grandi tracce del loro passaggio. Alcune storie sono sconosciute alla maggior par te dei Romani, nonostante quelle donne siano state importanti. La vera protagonista del libro però è Aurora, una ragazza di 18 anni che vive a Roma e, oltre a subirne le contraddizioni, cerca di goderne le bellezze. È però perplessa e sconfortata quando sente i racconti delle donne che l’hanno preceduta. E allora sentiamole queste donne, sentiamo Aurora, Silvia, Ersilia, Cleopatra, Giovanna, Artemisia, Ortensia, Anita, Titti, Sentiamo Pure Queste Romane.

Ambientato tra la Sicilia rurale e Genova, questo romanzo esplora l’agghiacciante contesto della Seconda Guerra Mondiale. Antonio è un giovane agricoltore di Paternò, forgiato dalla durezza della terra e preda della brutalità del fronte. Nel cuore del caos, il suo destino sembra inesorabilmente scritto. Ma un incontro inatteso e folgorante gli rivela una verità cruciale: solo le proprie scelte hanno il potere di manovrare i fili della vita, persino quello di trasformare il dolore in virtù. Tornato a casa, tra lutti e l’austera presenza della madre, Antonio deve affrontare un secondo, più intimo, campo di battaglia, ritrovandosi davanti a un bivio finale, dove ogni decisione è, al tempo stesso, atto di libertà e condanna. Sopra il filo sottile è lo specchio dell’umanità in un Paese in rovina, dove la vicenda del protagonista si fonde con il dramma collettivo. Attraverso una prosa evocativa, il romanzo restituisce la tensione emotiva di un’epoca di estrema precarietà, tracciando la storia di un amore che nasce mentre il mondo crolla. Amore e guerra si specchiano in una stretta connessione indissolubile, viaggiando intrecciati come in una danza atroce e sensuale al contempo.

Il libro ripercorre la vita e il pontificato di Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico e primo papa della famiglia dei Medici. L’opera esplora le strategie di conquista e consolidamento del potere adottate dal pontefice, fondate su un sottile equilibrio tra forza e astuzia, al di là di ogni precetto morale o religioso. Il libro si rivolge agli appassionati di arte, musica, diplomazia e vicende politiche del tempo. Accanto alle grandi manovre di potere, il racconto restituisce un vivido affresco della Roma di Leone X, tra sfarzose festività, solenni processioni e aneddoti curiosi, tutti documentati, che ne svelano fasti, congiure e meraviglie. La narrazione segue un’impostazione cronologica, con ogni capitolo dedicato a un anno del suo pontificato, dall’elezione nel 1513 fino alla sua conclusione nel 1521. Grazie a evocazioni del passato, il libro approfondisce anche la dimensione privata e pubblica del pontefice, dall’infanzia agli anni precedenti l’ascesa al soglio papale.

Con i mosaici bizantini, i soffitti a muqarnas dipinti di tradizione islamica e le decorazioni marmoree in opus sectile, la Cappella Palatina di Palermo costituisce il non plus ultra del sincretismo culturale inaugurato da Ruggero II, primo sovrano del Regno normanno di Sicilia (1130-1154). Una rilettura delle fonti storiche, incrociata con l’analisi dell’edificio e degli apparati decorativi, permette di rivelare iconologie e significati reconditi del monumento palatino. Il riesame complessivo della fabbrica, accompagnato dallo studio delle dinamiche del cantiere in epoca ruggeriana e da indagini archeometriche, permette di ricostruire prassi operative alla base delle relazioni tra artefici e all’origine del sincretismo della Sicilia normanna. Infine, l’esame morfologico dei sectilia marmorei e l’analisi dei materiali costitutivi, a confronto con soggetti e decorazioni di mosaici e pitture, contribuiscono a ricondurre la cappella e le sue funzioni alla loro più genuina dimensione mediterranea, riconsegnando ai nostri sensi lo scrigno di re Ruggero.