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Aragno

Oceanografica del tedio

Oceanografica del tedio

Eugenio D'Ors

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2016

È possibile vivere di più in tre ore di un pomeriggio di agosto, esaurendo un tesoro di sensazioni più meraviglioso che compiendo un viaggio in Oriente. "Ogni giorno ha il suo viaggio. Ogni ora la sua opera", si legge in "Oceanografia del tedio". Considerato da Luciano Anceschi il capolavoro letterario di un maestro della saggistica europea del Novecento, Eugenio d'Ors, questo racconto rapisce il lettore in un giardino dei sensi dove fantasticheria ed "emozioni geometriche" si rincorrono senza posa.
15,00

La svolta di Francesco Cossiga. Diario del Settenato (1985-1992)

La svolta di Francesco Cossiga. Diario del Settenato (1985-1992)

Ludovico Ortona

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2016

Il Settennato di Francesco Cossiga (1985-1992) è stato segnato da vicende di forte intensità sia in politica interna che in politica estera. Sono gli anni in cui si assiste ad un lento declino dei partiti tradizionali, una rivoluzione negata dalla classe dirigente del Paese, destinata invece a sconvolgere l'intera mappa del potere politico. Sul piano internazionale si verifica un rivolgimento epocale con il crollo del muro di Berlino nel 1989 e la successiva dissoluzione dell'Unione Sovietica. Un importante e cruciale passaggio della storia repubblicana, che nel diario di Ortona trova una inedita dimensione.
30,00

Altre parole. Poesie 1984-2014

Altre parole. Poesie 1984-2014

Piero Amerio

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2016

Accanto ai suoi fecondi studi nel campo della psicologia, Piero Amerio ha coltivato sin dalla giovinezza uno spiccato interesse per la poesia, come percorso di formazione intellettuale e come strumento privilegiato per dare parola a quella visione "altra" dell'uomo e del mondo che solo talvolta, e solo a sprazzi, affiora nel tacit knowledge personale. Il presente volume raccoglie, insieme con gli inediti dell'ultimo ventennio, una selezione di alcuni testi di poesia pubblicati negli anni sessanta in riviste, tra cui "Rendiconti" (diretta da Roberto Roversi) e "La città" (diretta da Ugo Pirro), in plaquettes spesso illustrate da artisti italiani, e nel volume "Veglia nell'età con paesaggi" (1999) con prefazione di Giorgio Ficara.
12,00

A cena dal papa e altre storie

A cena dal papa e altre storie

Jas Gawronski

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2015

"Una carriera folgorante, dalla Polonia, sua seconda patria dopo l'Italia, lo ha portato in ogni parte del mondo, alternando la macchina da scrivere con la macchina da presa. Incalzato da una inquietudine più slava che latina, il nomade Jas sarebbe apparso accanto ai maggiori e più diversi personaggi del nostro tempo. Ne troverete una selezione in questo libro." (Enzo Bettiza)
15,00

1940. La disfatta

1940. La disfatta

Georges Bernanos

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2025

pagine: 104

Negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, in Europa, e in maniera per vero epidemica, si diffuse un micidiale «equivoco»: che non ci fossero alternative al totalitarismo, fosse esso di destra o sinistra. Breve: Hitler-Mussolini-Franco da un canto, Stalin dall'altro. Sì che, quando nel 1940 si consuma la disfatta della Francia, l'unico baluardo (e poco conta, ora, risapere se tale baluardo fosse in concreto nulla più che un fantoccio di carta, percome fu, oppure un simbolo, a dirittura uno stemma della libertà insopprimibile), l'unico baluardo, dicevamo, contro la tirannia pare, a milioni di occhi per tutto il mondo, non solo crollato, ma assorbito senza più nel corpo del Nemico. Tra le voci che si levano (nel senso ortopedico del termine) contro questo «scandalo dello spirito», dal remoto Brasile, c'è quella di Georges Bernanos. Indomabile e altera. Oggi, a tanti anni di distanza (ma nel frattempo il 1940 non è tramontato: anzi), gli interventi che Bernanos pubblicò sulla stampa brasiliana, e che qui si presentano al lettore, continuano a ruggire.
12,00

Teatro

Teatro

Franco Branciaroli

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2025

pagine: 370

Si credeva che la "decostruzione" e l'operare in suo nome sui palcoscenici o anche per terra o in acqua e ovunque fosse conforme alla volontà di straziare il teatro dialettico nato dove le pietre erano capaci di trasudare l'assurdo o il tragico dell'esistenza, fosse il re Mida che trasformasse in aura festa il teatro futuro detto, terzo, quarto, quinto, ma tutto quello che è riuscita a fare finora è stato semplicemente distruggere la reputazione e l'autorevolezza della più antica forma particolare di conoscenza riducendola alla stregua di un'operetta dal tono sinistramente amatoriale. Queste pagine concorrono alla costruzione di un'idea archeologica del teatro che appare lontana anni luce dal teatro contemporaneo ma che proprio nella sua inattualità testimonia paradossalmente la sua urgenza. Il testimoniato qui di seguito non si rivolge a teatranti che chiedono di riposarsi, si rivolge a chi non è pigro, discretamente dotato e soprattutto che abbia molto tempo a disposizione perché solo così il teatro, che per me è solo dialettico, se gli si concede tutto questo, offre in cambio molto più di quello che ci si può attendere ragionevolmente: svelare l'enigma della vita; essa è coincidenza tra soggetto e oggetto. Quello che accade sul palco non è oggetto fuori di noi, esso è dentro di noi, è noi stessi, è soggetto. Per questo il monologo che si rivolge allo spettatore è mortale, perché si esibisce come oggetto. Il palco è il tavolo e il sipario è la porta dell'armadio. Il tavolo dove si dialoga, dove si cerca la sintesi che di solito tragicamente o anche drammaticamente non si trova se non nella morte o nell'abbandono; e l'armadio racchiude il mistero di questa mancanza. Si dirà che il tavolo del teatro greco non aveva il sipario, porta dell'armadio, ciò non è vero, esso consisteva nel buio della notte che sopraggiungeva al tramonto e alla fine della tragedia. Ma con la scusa del pop il teatro odierno semplifica e fraintende, ci fa sentire separati dagli uomini nonostante cerchi invano di farsi capire. Queste pagine si tingono, magari invano, di un'urgenza inaggirabile che suggerisce come proprio nella riflessione e nella dialettica sia la chiave per abitare il mondo: scopo della mia vita: voler trasfigurare, creare, dare un senso ad ogni istante della mia esistenza da viverlo nel mondo più nobile, più alto, più bello.
40,00

Spinoza o la dinamite filosofica

Spinoza o la dinamite filosofica

René Daumal

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2025

pagine: 82

Pochi pensatori, nella tradizione filosofica europea, hanno seppellito tanti candelotti di dinamite nella propria opera, al pari di Spinoza. Del che si accorse, e non per caso, quel divino scapestrato, a cavallo tra Dante e Jarry, che fu René Daumal. In un articolo uscito sulla N.R.F. del 1° maggio 1934 - titolo: Spinoza o la dinamite filosofica - egli proponeva infatti d'individuare la carica eversiva, irriducibile, del tritolo spinoziano nel concetto sanscrito di advaita, cioè a dire: «non-dualismo». Ché mira precipua di Spinoza fu, altronde, cotesta: far saltare il putrido, corrotto, delirante bastione della nostra civiltà (ovvero barbarie) occidentale. Il come, è presto detto: revocando tutti i dualismi. Confondendo indiscernibilmente vita e pensiero. Permodoché, da ultimo, Spinoza più che filosofo, nelle pagine di Daumal ci parrà saggio indù. O meglio: anarchico bombarolo.
12,00

Elogio della stupidità

Elogio della stupidità

Lev Šestov

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2025

pagine: 100

Lev Šestov nell'Elogio della stupidità (1907) parte dalla considerazione comunemente accettata che la stupidità sia il contrario del buon senso. Ma allora perché lodare qualcosa che si oppone alla ragionevolezza? Il dubbio che egli semina è che nella stupidità ci siano più potenzialità e più ricchezze che non nel buon senso: «La stupidità ha le sue leggi che non si sottopongono né al controllo né alle limitazioni. Essa è bellissima, non si discute, il buon senso invece ha stancato da morire ed è noioso, come una vecchia bigotta».
12,00

Un altro Settecento

Un altro Settecento

Pietro Citati

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2025

Occorrono davvero troppe vite per fare un critico come Citati. I capitoli della sua parabola ermeneutica sono frutto di una meditazione lunga, di una serie di fascinazioni, mai superficiali, ma sempre vissute interamente. In altre parole, riscoprire i passaggi che hanno fatto di Citati non uno studioso in senso stretto, ma un pioniere capace di reinventare dall'interno la prosa messa al servizio delle opere altrui, significa rileggere in un'altra luce momenti diversi del modo in cui la critica italiana si è confrontata, tra primo e secondo Novecento, tanto con i testi della sua tradizione quanto con le novità provenienti dalle letterature straniere. In una lettera a Paolo Lagazzi, a commento del suo splendido saggio per il volume dei "Meridiani" Mondadori, in cui era stata raccolta una parte significativa dell'attività critica di Citati, l'ormai anziano scrittore confessava che Lagazzi aveva colto nel segno nel porre al primo posto «l'amore per il Settecento magico». Certo, nelle pagine di questa tesi, così severa e rigorosa, sembra raccontarsi una storia altra: nessuna frivolezza, la naturalezza viene ricercata, come valore etico-politico, non nel gioco letterario, ma in una scrittura che trovi un rapporto con il mondo circostante. Ecco, l'azione tormentata, miope, lucidissima, lineare, tutta scosse dei fratelli Verri e di Parini. Sul baratro della Rivoluzione francese, sulla voragine di una realtà nuova. Eppure, già qui, a guardar bene si comprende che a emergere è il cantiere di lavoro e pensiero di Citati, che prepara la base per quell'arte del ritratto che inseguirà poi nel resto della vita.
25,00

Roma perduta

Roma perduta

Mario Praz

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2025

In "Roma perduta" sono raccolti gli articoli che Mario Praz pubblicò su Paese Sera negli anni Sessanta, offrendo uno sguardo lucido e sensibile sulla città eterna durante una fase di profonda trasformazione. Non la Roma dei monumenti celebrati, ma quella di silenzi, dimore segrete e piazze concepite come "sale a cielo scoperto", oggi spesso travolte dal traffico e dall'incuria. Praz restituisce una città stratificata, dove il tempo antico e la vita moderna si confrontano, invitando a leggere Roma come organismo vivo e fragile, la cui memoria sopravvive nella parola e nell'osservazione attenta di chi sa custodirla.
15,00

Italia

Italia

Lev Tolstoj

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2025

Tema unificante di questo volume, e da qui anche il titolo, è il riferimento all'Italia dei quattro testi di Tolstoj che vengono raccolti. Il primo presenta la versione integrale di un suo diario di viaggio in Piemonte e Val d'Aosta (quando ancora le due regioni appartenevano al Regno di Sardegna) nel giugno del 1857. Nei tre successivi scritti l'Italia ritorna non come meta di un viaggio ma come occasione per riflettere su temi, che anche oggi risultano di stretta attualità, come quello della pace e dell'antimilitarismo, e ciò a partire da alcuni episodi cruciali quali la disfatta di Adua (1896) e l'uccisione del re Umberto I (1900) che avrebbero finito per segnare la storia del Regno d'Italia.
15,00

L'idealismo tedesco. Carteggio 1794-1807

L'idealismo tedesco. Carteggio 1794-1807

Friedrich W. Schelling

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2025

L'idealismo «è la più importante rivoluzione del sistema delle idee di tutta la Germania». G.W.F. Hegel «Tutto dipende dal fatto che dei giovani, decisi a osare e intraprendere ogni cosa, si uniscano per dar seguito, da prospettive diverse, alla stessa opera, attingendo l'obiettivo non in uno, ma in tanti i modi, e sopra tutto accordandosi all'azione comune; ciò garantisce la vittoria» F.W.J. Schelling «Indubbiamente, le lettere scambiate con Schelling formano il cuore dell'epistolario hegeliano. Tutti gli altri interlocutori di Hegel, persino il sommo poeta Hölderlin, arretrano di un passo rispetto a Schelling. La ragione elementare [...] è che questo breve carteggio [...] segna l'atto di nascita della corrente di pensiero più importante dell'Europa moderna, l'idealismo tedesco» G.Raciti
16,00

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