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Donzelli: Saggi. Storia e scienze sociali

Guernica, 1937. Le bombe, la barbarie, la menzogna

Guernica, 1937. Le bombe, la barbarie, la menzogna

Angelo D'Orsi

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2007

pagine: 257

Ci sono nomi che sono simboli, eventi che sono fatti storici, fatti storici che segnano epoche, epoche contrassegnate da fatti e nomi che ne incarnano l'essenza. Guernica - città basca bombardata il 26 aprile 1937 dall'aviazione nazista con l'aiuto di aerei dell'Italia fascista - è uno dei simboli dell'epoca di ferro e fuoco che è il periodo fra le due guerre. Il fascismo trionfa, Hitler fa piani di assalto al mondo, in Urss e nella guerra civile spagnola, lo stalinismo mostra il suo volto feroce. È l'annus horribilis 1937, e le bombe sganciate in un giorno di mercato su civili inermi ne sono il simbolo: la capacità di individui e di gruppi di commettere crimini efferati contro l'umanità stessa viene per la prima volta pianificata con scientifica sistematicità. Se le Torri Gemelle sono state considerate un'icona del XXI secolo, Guernica, nella drammatica raffigurazione offertane da Fabio Picasso, lo è sicuramente del XX. Picasso pone il problema dell'impegno degli intellettuali. Può l'arte lottare contro la barbarie? Guernica è anche l'uso spregiudicato della menzogna: avvenuto il fatto, Franco da la colpa ai "rossi", versione accreditata dalla stampa. La costruzione delle "false notizie" e il ruolo dei giornalisti sono questioni di ieri o di oggi? Guernica è prova generale della guerra totale, come il secondo conflitto mondiale saprà essere, fornendo modelli che toccheranno l'apice con Hiroshima e Nagasaki, ripresi e perfezionati negli anni delle nostre guerre infinite e globali.
25,00

Gente del Medioevo

Gente del Medioevo

Robert Fossier

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2007

pagine: 326

È difficile liberarsi dell'immaginario che si è ormai stratificato, quasi incrostato, intorno all'idea di medioevo: quello di una manciata di secoli oscuri compressi tra la fine dell'antichità e il Rinascimento, di un'epoca popolata da una galleria variopinta di personaggi, dame e cavalieri, monaci, contadini oppressi dalle corvée, signori feudali. Di rado ci si ricorda, ad esempio, che il medioevo è durato mille anni e che tra Gregorio di Tours e san Tommaso d'Aquino c'è più o meno lo stesso numero di secoli che separa quest'ultimo da Jean-Paul Sartre. Con una scrittura assolutamente piana e godibile, che tuttavia nulla toglie al rigore dell'argomentazione, Fossier riesce a fare piazza pulita di tanti errori e luoghi comuni. Salutato alla sua uscita in Francia come un nuovo capolavoro della storiografia d'oltralpe, questo libro non è né un'opera di erudizione, né uno sguardo d'insieme sulla società medievale, sulla sua economia, la cultura e l'arte. Fossier segue un percorso espositivo originale e particolarmente efficace: restituisce al medioevo la sua gente, raccontando le vicende quotidiane delle persone comuni, che si preoccupano della pioggia o del cane, di cosa mettere nel piatto, delle chiacchiere della vicina o delle scarpe che fanno male. Di tutti coloro che la storia spesso tende a lasciarsi alle spalle, quelli di cui non si parla mai, perché non parlano, ma di cui ognuno di noi può condividere gioie e dolori.
27,00

Farinacci. Il radicalismo fascista al potere

Farinacci. Il radicalismo fascista al potere

Matteo Di Figlia

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2007

pagine: 260

Cosa fu il radicalismo fascista? Quale il ruolo che Mussolini intendeva cedergli nelle diverse fasi del ventennio? Il volume tenta di rispondere a tali interrogativi concentrandosi sulla figura chiave di tutto l'intransigentismo, Roberto Farinacci, che sino alla fine degli anni trenta impersonò la figura del leader fascista in una versione diversa da quella di Mussolini, in modo persino contraddittorio rispetto a essa. Prima ras di Cremona, poi capace organizzatore di uno squadrismo interprovinciale, guidò la riscossa fascista che neutralizzò le reazioni all'omicidio Matteotti. Ottenuta in questo modo la guida della segreteria generale del Pnf, fu in grado di esercitare un forte ascendente sia sul partito che sulla vasta corrente radicale, assumendo così troppo potere per non destare la diffidenza del duce. Per questo venne ostracizzato, messo all'indice, spiato dalla stessa polizia politica fascista. Eppure, Mussolini non se ne liberò mai. Con la svolta filonazista e antisemita del 1936, Farinacci tornò in auge. Fu in quegli anni che la sua tensione verso una lotta perenne e maniacale contro ogni forma di "afascismo" si dimostrò intrinseca al tessuto connettivo del regime. Questo volume offre un contributo innovativo alla riflessione sulla figura di Farinacci, partendo "non solo da una ricerca documentaria di prima qualità, ma da una visione fresca, da un'introiezione del mutare dei tempi e delle prospettive storiografiche", come scrive Salvatore Lupo.
25,00

Aspromonte. Natura e cultura nell'Italia estrema

Aspromonte. Natura e cultura nell'Italia estrema

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2007

pagine: 271

L'Aspromonte è indubbiamente un'area marginale ed arretrata rispetto a numerosi indicatori qualitativi e quantitativi di natura socio-economica. Se la costa è segnata e spesso deturpata da una cementificazione incontrollata, le zone montuose dell'interno presentano ben noti caratteri di marginalità, isolamento, spopolamento, scarso controllo del territorio. Eppure questo territorio, per le sue caratteristiche strutturali, è adatto come pochi altri nel Mezzogiorno a un modello di sviluppo rurale sostenibile. La valorizzazione delle risorse (naturali, paesaggistiche, culturali, sociali ed umane) e delle conoscenze locali, recuperate, acquisite e trasformate nel quadro di percorsi di sviluppo sostenibile è il filo conduttore di questo volume che si propone di dare risonanza alle iniziative locali e di stimolare una riflessione che coinvolga gli attori, le istituzioni e le imprese interessati alle sorti del Mezzogiorno rurale.
32,00

Voglia d'America. Il mito americano in Italia tra Otto e Novecento

Voglia d'America. Il mito americano in Italia tra Otto e Novecento

Claudia Dall'Osso

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: 137

L'americanizzazione del costume di vita in Italia è un fenomeno che si è sviluppato in modo massiccio soprattutto dal secondo dopoguerra. Ma i prodromi di quella "colonizzazione culturale" (linguistica, del comportamento, dell'estetica) vanno collocati molto tempo prima, ancor prima del 1917, quando gli Stati Uniti entrano in guerra a fianco delle potenze europee e così facendo salgono alla ribalta della scena mondiale. Alla fine dell'Ottocento numerosi intellettuali italiani sbarcano in terra americana per cercare di capire com'è fatto quel mondo, che nuovissimo non è più, e tuttavia è il più moderno esistente, e scrivono le loro impressioni, dirette a un pubblico ormai non esclusivamente d'élite ma fatto soprattutto di piccola e media borghesia. Attraverso quelle narrazioni, veicolate da articoli, saggi o autobiografie, si forma poco a poco un nucleo di idee sull'America, in gran parte stereotipate, che pure hanno e avranno la loro funzione: creare un immagine dell'America i cui tratti fondamentali (eccentricità, novità, possibilità di scalata sociale, dinamismo, emancipazione femminile, attivismo esasperato e via di seguito) rimarranno pressoché inalterati fino a oggi. In quegli anni si fissa un ritratto dell'America che, vilipeso o esaltato a seconda dei tempi, ha continuato ad alimentare interesse e fascinazione.
19,90

Via Nazionale. Banca d'Italia e classe dirigente. Cento anni di storia

Via Nazionale. Banca d'Italia e classe dirigente. Cento anni di storia

Alfredo Gigliobianco

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: 404

Analizzando i percorsi di carriera, le coordinate intellettuali, le reti di relazione, le decisioni cruciali dei banchieri centrali del passato, da Stringher a Menichella, da Einaudi a Carli, da Baffi a Ciampi, l'autore svela le origini della supremazia della Banca d'Italia nel sistema economico italiano, e al tempo stesso mostra la peculiare funzione di collegamento che i governatori hanno svolto fra i vari segmenti delle nostre frammentate élites: politici, industriali, banchieri, amministratori, scienziati. Attraverso le storie di vita dei protagonisti si ripercorrono temi di storia intellettuale, di storia economica, di storia delle istituzioni, dalla fine dell'Ottocento fino al dibattito sulla moneta unica.
27,50

Né facile, né impossibile. Economia e politica dello sviluppo locale

Né facile, né impossibile. Economia e politica dello sviluppo locale

Gilberto Seravalli

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: 231

Il tema dello sviluppo locale ha conquistato un rilevante spazio scientifico e accademico. Questa analisi - condotta da uno studioso che si occupa da anni dell'argomento e segue, anche sul campo, esperienze in Italia e all'estero propone un itinerario che mette in discussione alcuni luoghi comuni dell'economia ortodossa. Primo fra tutti quello che vorrebbe lo sviluppo economico di un'area arretrata trainato spontaneamente e semplicemente da quello delle aree avanzate; ovvero l'idea secondo cui se lo sviluppo non si innesca spontaneamente è impossibile produrlo. D'altra parte, tale itinerario rivela le difficoltà delle politiche locali che pure sono ritenute indispensabili. La strategia per lo sviluppo qui proposta è dunque ben diversa da quella del puro e semplice decentramento. Si tratta piuttosto di una strategia complessa, che implica il protagonismo delle istituzioni locali ma anche forte responsabilità del "centro", e pone l'accento non solo sulle politiche dal basso, bensì anche sugli elementi di coordinamento tra le istituzioni locali e centrali.
24,50

Ungheria, 1956

Ungheria, 1956

György Dalos

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: 223

Ottobre 1956: le speranze, le emozioni, gli eventi di cinquant'anni fa rivivono nelle pagine di un grande scrittore, Gyòrgy Dalos. La rivolta del popolo ungherese (23 ottobre-4 novembre 1956) non fu in alcun modo pianificata: scoppiò come protesta spontanea e pacifica contro le menzogne, la miseria e la violenza di un regime incapace di rinnovarsi; proseguì quindi fino al suo tragico epilogo per mano dell'Armata Rossa, tra l'indifferenza e il silenzio dei mezzi di informazione occidentali. A un'accurata e rigorosa ricerca storica, resa possibile dall'apertura degli archivi, Dalos accompagna una viva ricostruzione del clima di quei giorni, facendo riemergere le voci di coloro che, persone comuni, divennero improvvisamente protagonisti della storia. Documenti, dispacci di agenzie, comunicati radio si intrecciano con la rivolta reale, vissuta sulle strade, nei quartieri di Budapest, e la continua sovrapposizione che Dalos riesce a creare fra le due prospettive - quella degli studenti, degli operai, della gente e quella ufficiale del governo ungherese e delle autorità sovietiche - produce un effetto stridente e quasi paradossale. A illustrare il volume, sedici scatti del fotografo della Magnum, Erich Lessing, che per questo reportage ha ricevuto l'American Art Directors Award.
24,50

Tute blu. La parabola operaia nell'Italia repubblicana

Tute blu. La parabola operaia nell'Italia repubblicana

Andrea Sangiovanni

Libro: Libro rilegato

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: XIV-305

La storia dell'Italia repubblicana, ha avuto tra i suoi protagonisti le migliaia di operai che dagli anni '50 hanno dato il via al "miracolo economico", che in pochi anni ha trasformato l'identità del paese portandolo nel novero dei più industrializzati del mondo. Ma qual è la traccia che la loro storia ha lasciato nella percezione comune? In queste pagine, uno storico indaga la parabola delle immagini collettive degli operai dal 1950 al 1980: il modo in cui essi sono stati visti, raccontati, rappresentati, in trent'anni della storia italiana.
24,50

L'ossessione del nemico. Memorie divise nella storia della Repubblica

L'ossessione del nemico. Memorie divise nella storia della Repubblica

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: 206

Come mai nella lotta politica italiana non esistono normali avversari con idee e valori da rispettare, ma piuttosto acerrimi nemici, spesso ritratti come portatori di interessi occulti capaci di mettere a repentaglio il bene comune? Qual è la ragione di questo tragico vizio italiano che nasce con la Grande guerra; si riabissa durante il fascismo e riaffiora nel dopoguerra, con tanto di pugnali, pistole e fucili ostentati sui manifesti elettorali del 1948? E perché la radice di questo vizio è così profonda da riuscire ad avvelenare il clima di qualunque campagna elettorale, comprese le ultime? Sono questi gli interrogativi cui provano a dare una risposta alcuni storici italiani, ricostruendo ciascuno da un'angolatura diversa l'ultimo secolo di lotte politiche. Nucleo essenziale dell'analisi è il conflitto mai sopito tra fascismo e antifascismo, e tra comunismo e anticomunismo, ma non meno importante risulta quello tra laici e cattolici, e la più attuale diatriba tra politica e antipolitica.
24,50

Storie di voto. Le campagne elettorali tra realtà e romanzo

Storie di voto. Le campagne elettorali tra realtà e romanzo

Mario Ajello

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: 169

In questo libro, le elezioni vengono montate, smontate e raccontate come se fossero una lunga kermesse, un festival che attraversa i secoli, le epoche e i regimi. Di volta in volta, salgono sul palcoscenico Cicerone o Sciascia, Plutarco o Calvino, Tocqueville o Saramago, Gunther Grass o Benigni, Tomasi di Lampedusa o Fruttero e Lucentini, Altan o Michael Moore, Francesco De Sanctis o Palmiro Togliatti, Salvemini o Prezzolini, Ceronetti o Sartre. Ognuno dice la sua. E il voto diventa un goffo imbroglio in Balzac, una festa strapaesana in Dickens, un ipocrita inglesismo in Rousseau, un mezzo in Gramsci, un fine in Churchill, una tragedia in Matteotti, una bischerata in Papini, uno show per divette in Campanile o in Manganelli.
17,80

Storia dell'Indice

Storia dell'Indice

Hubert Wolf

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: 278

L'influsso e il controllo esercitato nei secoli dalla Chiesa cattolica sulla cultura occidentale ha una storia secolare che arriva fino alla cronaca dei nostri giorni. E l'istituzione che ha incarnato tale storia è il cosiddetto Indice dei libri proibiti. Istituito nel 1559 e sopravvissuto per oltre cinquecento anni fino all'abolizione avvenuta nel 1965, l'elenco delle letture proibite contenute nell'Indice racchiude in sé il senso delle strenue battaglie condotte dal Vaticano non solo a sostegno della propria ortodossia, ma anche contro le sempre temute prevaricazioni della cultura laica. Solo da qualche anno è stato consentito agli storici l'accesso e la consultazione dei documenti che testimoniano l'attività della Congregazione che per secoli ha avuto il compito di stilarlo.
27,00

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