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Donzelli

Jane Austen dalla A alla Z

Michael Greaney

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 208

«Quando Jane Austen guarda l'alfabeto, davanti agli occhi le danzano le possibilità di infiniti esperimenti: la sua mente è affascinata da tutte le potenzialità originali e creative custodite dalle ventisei lettere. Per Austen lavorare con le parole vuol dire giocare con esse». Una guida originale e divertente al mondo di Jane Austen, sul filo dell'alfabeto: dalla A di amico alla Z di zig-zag, passando per la N di no e la S di servitù. Per celebrare i 250 anni della Divina Jane, come la chiamava Virginia Woolf, Michael Greaney costruisce un dizionario affettivo che si può leggere tutto d'un fiato o interpellare voce per voce, saltando qua e là alla ricerca della pista più interessante. Ventisei parole chiave estratte dalle sue opere più amate, ma anche dalle scritture private e dai testi meno noti, per raccontare in modo inedito un'autrice che conquista schiere di appassionati a ogni nuova generazione. Che si tratti di lettori comuni o di studiosi di letteratura inglese, Jane Austen ha sempre qualcosa da offrire a chi le presti la giusta attenzione. Sulla scia della passione della scrittrice per il gioco linguistico, Greaney decide di interrogarne la vita e le opere in ordine alfabetico, un escamotage che permette di esplorare i temi tipici della sua scrittura, ma anche di svelare alcuni aspetti meno evidenti, spesso ignorati dalle letture tradizionali. Cosa pensava Jane Austen delle colonie? Cosa delle disuguaglianze sociali? E cosa, ancora, del diritto di una donna di dire di no? A partire da uno scavo nei testi e nelle parole di Austen, Greaney ci mostra come ogni scelta della scrittrice possa essere rivelatoria: anche i più piccoli dettagli linguistici diventano indizi per allargare lo sguardo e comprendere il quadro generale. Il risultato è un libro pensato per tutti gli amanti di Austen, capace di restituire le infinite sfaccettature della sua opera e di sottolinearne l'ironia e l'arguzia, muovendosi tra storie indimenticabili in compagnia dei suoi personaggi, da Elizabeth Bennet alle sorelle Dashwood, da Emma Woodhouse ai subdoli Mr W. Un invito a leggere e rileggere un'autrice per la quale, davvero, ogni parola conta.
20,00

Coco Chanel. Vita e leggenda

Picardie Justine

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 340

Cosa si nasconde dietro il mito patinato della più grande icona fashion di tutti i tempi? Un viaggio nel mondo segreto di Coco Chanel, la stilista che ha inventato la donna del XX secolo. Il vivido racconto di Justine Picardie ha tutti gli elementi di un romanzo: il mistero, la ricerca di fama e successo, gli amanti illustri… il tutto in perfetto stile Chanel. Questa storia inizia con una bambina abbandonata, perduta e sola come la protagonista di una fiaba. Sulle tracce di questa bambina si muove Justine Picardie che, seguendo come un segugio la scia del profumo Cha nel N°5, ripercorre a ritroso la vita di Gabrielle «Coco» Chanel, rivelandone le fragranze più nascoste e misteriose. Fin dai suoi primi anni, segnati da perdite e sparizioni, di cui Picardie rivela dettagli sconosciuti e significativi: la morte della madre, l'abbandono da parte del padre, il lungo pe riodo trascorso nell'orfanotrofio del convento di Auba zine, esperienze che la spingeranno a diventare una donna non convenzionale, decisa ad autodeterminarsi e a non lasciarsi scalfire dalle difficoltà. Nelle pagine di questo libro prende vita il ritratto complesso e affascinante di Coco Chanel, un racconto che non tace delle sue relazioni passionali e tormentate, delle amicizie segnate da impetuosi affetti e velenose gelosie, ma che mette anche in luce l'influenza che gli anni giovanili ebbero sul resto della sua vita, sciogliendo a uno a uno tutti i nodi della sua biografia e svelando il mistero del linguaggio e dei simboli che sono diventati il marchio di fabbrica del suo stile leggendario: dalle due C intrecciate del logo della maison al nome del celebre Chanel N°5. Temuta e riverita dal mondo della moda, Coco morì nel 1971, a 87 anni, ma la sua eredità nell'eleganza contemporanea dura ancora oggi: il tubino nero, i pantaloni da donna, i profumi più venduti, il marchio di moda di maggior successo di tutti i tempi sono opera di questo raro genio della creatività femminile. Un ritratto autorevole, basato su una ricerca originale e sulle testimonianze di chi l'ha conosciuta – amici, familiari e collaboratori della maison – , e corredato di un ricchissimo apparato di immagini inedite provenienti dagli archivi Chanel. Justine Picardie riporta alla luce la sua vera storia, raccontando la donna dietro la grande stilista e mostrando in che modo Coco Chanel fece di sé stessa la sua creazione più riuscita.
32,00

La fattoria degli animali

George Orwell

Libro: Libro rilegato

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 160

A ottant'anni dalla prima uscita, il capolavoro di Orwell torna in libreria in una nuova edizione che ne sottolinea l'inquietante attualità, grazie alla voce di uno dei massimi traduttori italiani – Riccardo Duranti – e a un apparato illustrativo inedito di Federico Maggioni. Immagini potenti, coloratissime e crudeli, che fanno emergere tutta la lucida spietatezza di questa «fiaba» novecentesca. Quella che è stata a lungo letta come una parabola del totalitarismo si mostra in questa nuova veste come una riflessione più ampia sul potere e sui rapporti di sfruttamento – non solo tra gli esseri umani, ma anche tra uomini e animali, tra mondo umano e natura. La celebre frase «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri» rappresenta oggi non solo una critica alle derive autoritarie, ma la sintesi amara di un meccanismo che attraversa tutte le forme di dominio. Con la leggerezza della parabola e la durezza della satira, Orwell ci costringe a guardare nel cuore dei sistemi di potere, nei rapporti che generano disuguaglianza, nei compromessi delle rivoluzioni tradite, nelle logiche quotidiane della prevaricazione. Età di lettura: da 9 anni.
20,00

Porta Palazzo. Storia orale e sensoriale del mercato più grande d'Europa

Gabriele Proglio

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 304

A ridosso del centro di Torino, il mercato all'aperto di Porta Palazzo rappresenta, fin dal 1835, un osservatorio privilegiato per analizzare le trasformazioni sociali, culturali e urbane della città. Luogo di approvvigionamento quotidiano per le classi popolari, è anche uno spazio di incontro transculturale, in cui esperienze, prodotti, pratiche e saperi alimentari dialogano e si trasformano a vicenda. Fin dalla sua origine, Porta Palazzo è stato punto di approdo per le molteplici migrazioni che hanno attraversato Torino: dai flussi interni dalle campagne piemontesi e dal Mezzogiorno, alla mobilità diasporica proveniente da Africa, Asia e America Latina, divenendo così simbolo di stratificazioni storiche, di intrecci di memorie e della coabitazione di temporalità differenti, dove si condensano dinamiche globali e pratiche locali. Attraverso oltre duecento interviste orali condotte tra venditori, clienti, abitanti della zona, e alle otto principali comunità diasporiche di Torino, Gabriele Proglio compone una narrazione polifonica in cui il cibo e l'alimentazione sono impiegati come dispositivi memoriali. L'oralità non è solo mezzo di conservazione del ricordo, ma anche sistema capace di attivare complesse memorie sensoriali costituite da immagini, odori, suoni, gusti e percezioni tattili. Il volume esplora le memorie che creano il mercato quotidianamente e che utilizzano il cibo e le pratiche alimentari per reinventare le appartenenze multiple alle comunità delle soggettività coinvolte, per descrivere emozioni e stati d'animo dell'essere in diaspora. In questo spazio liminale di scambio e di incontro si intrecciano storie individuali e linguaggi collettivi, delineando un affresco della città che cambia, dove passato, presente e futuro si incontrano tra i banchi del mercato.
28,00

Lettere a mia sorella

Lettere a mia sorella

Vincent Van Gogh

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 208

Se le lettere al fratello Theo sono ormai un classico, pochi sanno che Vincent van Gogh scrisse alla sorella Willemien lettere altrettanto belle, soprattutto negli ultimi anni della sua vita. Dopo un lungo periodo di distacco tra i due, a partire dal 1887 il legame tra Vincent e la «sorellina» di quasi dieci anni più giovane divenne più solido e profondo, complice anche la somiglianza di carattere e la passione per l’arte e la letteratura che li univa: a lei Vincent scrisse lettere intense e le dedicò quadri, schizzi e disegni, che corredano il volume. Le 25 lettere di Vincent a Wil, qui raccolte per la prima volta, consentono di avvicinarsi a un Van Gogh inedito, che dà libero corso ai propri pensieri e ai propri sentimenti più intimi. Testi ricchi di dettagli sulla vita e sull’arte, dal valore particolare, perché in esse Vincent non ha paura di mostrare il suo lato più vulnerabile. Wil, che come il fratello soffriva di un disagio psichico, era infatti in grado di comprenderlo a fondo. Nonostante ciò, queste lettere hanno un carattere più leggero di quelle scritte a Theo: non sono prive di scherzi e confidenze, ma anche di consigli sulla vita, sulla pittura, sui libri e persino sull’amore. Emerge il Van Gogh più intimo e sconosciuto, un artista che lotta per trovare la propria strada, ma anche un fratello premuroso, che chiede alla sorella di stargli vicino lungo il cammino. Nel suo denso saggio introduttivo Willem-Jan Verlinden, sulla base delle lettere, delle opere d’arte e di documenti inediti, racconta il profondo legame tra Vincent e la sorella, e ricostruisce la tormentata vita di Wil, dai pioneristici tentativi di diventare una donna indipendente attraverso l’arte e l’impegno sociale fino al drammatico epilogo della sua vita. Vincent e Willemien furono entrambi spiriti inquieti, che mal tolleravano i vincoli della morale e della loro epoca, a cui si ribellarono, ma con esiti differenti. Vincent trovò nell’arte un modo per trasformare il suo caos interiore in una fonte creativa, che gli procurò una fama enorme, anche se postuma. La ribellione di Willemien, che pure per un periodo coltivò aspirazioni artistiche e di impegno sociale, fu meno tollerata, forse in quanto donna. I suoi disturbi psichici non sfociarono nell’arte, ma in un lungo silenzio durato anni: la sua vita terminò in un istituto psichiatrico, dimenticata e isolata. Così, se Vincent alla fine divenne il simbolo dell’artista tormentato, Willemien scomparve nei margini della storia.
25,00

Paese che vai, mercato che trovi

Paese che vai, mercato che trovi

Maria Bakhareva

Libro: Libro rilegato

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 88

Una scorpacciata di cibi, lingue e usanze tutte da scoprire tra le pagine brulicanti dell'illustratrice di "C'era una casa a Mosca", finalista del premio Andersen 2021 e vincitore del Premio Orbil 2021. Se c’è un modo, anzi due, per conoscere più da vicino i popoli e le civiltà del mondo è sbirciare nei loro piatti e cacciare il naso tra i banchi dei loro mercati. Meglio ancora è se poi si prova ad assaggiare i cibi più vari esposti su quei banchi e ad imparare i nomi e i tanti modi per cuocerli o addentarli crudi. E allora, in attesa di potersi mettere in viaggio per sperimentare sul posto le usanze sparse ai quattro angoli del mondo, seguiamo la bussola di questo vertiginoso albo illustrato e cominciamo a curiosare tra i mercati più affollati e ricchi di storia del mondo. Da Gerusalemme alla Tailandia, dal Cile al Marocco, dalla Cina alla Spagna, dalla Russia agli Stati Uniti, basta aguzzare la vista e perdersi tra le pagine brulicanti di gente pronta a infilarsi nella sporta il meglio dei prodotti di giornata. La ricchezza di dettagli da scovare e di usanze da scoprire è tale che a ogni giro pagina ci sembra di sentire mille lingue, rumori e profumi diversi da far venire l’acquolina in bocca. Ma l’appetito che questi mercati stuzzicano non è solo per i sapori, è anche quello di incontrare parole e nomi mai sentiti prima, forme e colori dei prodotti più impensati, ricette insolite e informazioni pratiche – per esempio il gruzzolo di monete o banconote sconosciute necessario per fare la spesa nei luoghi più disparati della terra. A farci da guida in questo mirabolante giro del mondo in 24 tappe è un bambino o una bambina del posto, che conosce tutti i trucchi per intrufolarsi tra le bancarelle e la folla di adulti che ci si accalcano intorno. E occhio alle stagioni! Quando sarà il momento di partire per visitare davvero uno di questi magnifici mercati, sarà utile farlo nel mese consigliato dalle nostre piccole guide, per non perdersi le vere specialità di ciascun paese. Età di lettura: da 8 anni.
25,00

Mondi di pane. Un viaggio di bontà tra storie e ricette

Mondi di pane. Un viaggio di bontà tra storie e ricette

Maria Bakhareva

Libro: Libro rilegato

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 88

Lo sapevate che la civiltà moderna potrebbe dovere la propria esistenza all’invenzione del pane? O che gli esseri umani iniziarono a cucinare il pane più di 14.000 anni fa? In questo libro straordinario, la fortunata coppia composta dalla scrittrice di viaggi Maria Bakhareva e dalla pluripremiata illustratrice Anna Desnitskaya ci rivela le storie e le curiosità che si nascondono nel più amato degli alimenti. In 88 pagine fittamente illustrate, ricche di dettagli sfiziosi, mappe e ricette, i lettori grandi e piccoli saranno guidati in un viaggio tra i sette continenti, alla scoperta di tutti i pani del mondo. E per ogni luogo, da Istanbul a Sydney, passando per Buenos Aires, Roma, Marrakesh e Bangkok, troveranno il racconto di un forno caratteristico e delle sue specialità. Basta sfogliare il libro per venire investiti dal profumo delle infinite varianti di questo impasto di farina, acqua e lievito: una lettura irresistibile, come il pane appena sfornato. Età di lettura: da 8 anni.
25,00

Morire a Mattmark. L'ultima tragedia dell'emigrazione italiana

Morire a Mattmark. L'ultima tragedia dell'emigrazione italiana

Toni Ricciardi

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 192

A Mattmark non ci si fermava mai, si lavorava giorno e notte per costruire un’imponente diga capace di produrre l’energia necessaria a un paese, la Svizzera, che stava vivendo una crescita economica senza precedenti. Nel cantiere lavoravano più di mille persone, in maggioranza straniere e provenienti soprattutto dalla provincia italiana. La «piccola» Svizzera accoglieva da sola quasi il 50 per cento dell’intero flusso migratorio italiano, dando occupazione a operai impegnati in grandi opere, come la diga di Mattmark. Ma il 30 agosto 1965, in pochi secondi, accadde l’irreparabile: «Niente rumore. Solo, un vento terribile e i miei compagni volavano come farfalle. Poi ci fu un gran boato, e la fine. Autocarri e bulldozer scaraventati lontano». A parlare è uno dei sopravvissuti intervistati nel libro, uno dei testimoni della valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio che seppellì 88 lavoratori. Di questi, 56 erano italiani. Come a Marcinelle, la tragedia rappresentò una cesura nella lunga e travagliata storia dell’emigrazione italiana, segnando un punto di non ritorno. Inoltre, suscitò molto scalpore in tutta Europa: per la prima volta, stranieri e svizzeri morivano l’uno a fianco all’altro. Nei giorni successivi si scavò senza sosta con la speranza di trovare ancora vivi amici, padri, fratelli, figli. Ci vollero quasi due anni per recuperare i resti dell’ultima salma. Questa storia si concluse nel modo peggiore: i tempi dell’inchiesta furono lunghissimi, oltre sei anni, e i diciassette imputati chiamati a rispondere dell’accusa di omicidio colposo furono tutti assolti, nonostante l’instabilità del ghiacciaio fosse nota da secoli. In appello andò anche peggio, con la conferma dell’assoluzione e la condanna dei familiari delle vittime al pagamento delle spese processuali. A sessant’anni di distanza, come scrive Toni Ricciardi nell’introduzione a questa nuova edizione, se Mattmark non è più una «Marcinelle dimenticata», resta ancora un interrogativo: l’Italia e anche la stessa Svizzera sono state all’altezza della storia?
27,00

Un caldo infernale. Pagine di viaggio e di vacanza

Un caldo infernale. Pagine di viaggio e di vacanza

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 240

L’Italia vista con gli occhi degli autori più amati, per riscoprire il nostro paese attraverso gli umori, le impressioni, i fastidi e gli stupori, le irritazioni e gli entusiasmi di chi per la prima volta ha messo i piedi in una terra che conosceva solo attraverso i libri. Da Lord Byron a Mark Twain, da D. H. Lawrence a Ferlinghetti, da Louisa May Alcott a Virginia Woolf e Zadie Smith, moltissimi sono stati gli angloamericani che hanno scelto l’Italia come meta elettiva, per viaggiare o per vivere, lasciando dietro di sé un ricco patrimonio di parole. Resoconti di viaggio, reportage, diari e lettere: testi di grande qualità letteraria, ma allo stesso tempo straordinariamente vividi, dotati dell’immediatezza che viene dall’esperienza diretta. In questo libro, ventisei voci diverse raccontano le nostre glorie e le nostre miserie, la meraviglia degli spettacoli naturali e delle città d’arte, la ricerca del sublime e delle rovine del passato, ma anche lo squallore che può nascondersi nei vicoli cittadini, o la desolazione dei grandi palazzi un tempo ricchissimi e poi abbandonati. Reporter d’eccezione, le celebrità letterarie di questo libro si rivelano viaggiatori arditi e instancabili: si muovono tra estati roventi e inverni gelidi, tra folle vorticose, mercati brulicanti e feste cittadine, si arrampicano sulle pendici dei vulcani e si lanciano in carrozza, di notte, sulle strade di montagna, o a dorso di mulo lungo i pendii rocciosi delle nostre coste, guidati da improbabili vetturini e ciceroni di ogni genere. Tra racconti emozionanti, aneddoti curiosi, riflessioni più o meno ironiche e momenti di puro divertimento, questi testi conducono i lettori in lungo e in largo attraverso la penisola, toccando le mete classiche del Grand Tour (Roma, Venezia e Firenze, per esempio), ma anche luoghi insoliti, come i laghi lombardi, i borghi dell’Umbria e le città della Sicilia. Dichiarazioni d’amore («che senso ha essere altrove – scrive per esempio Edith Wharton – quando si può essere in Italia?») si alternano a giudizi al vetriolo («non fumate mai tabacco italiano, per nessuna ragione al mondo», afferma disgustato Mark Twain): nello sguardo degli scrittori e delle scrittrici emergono tutte le sfumature di un paese da sempre amatissimo, anche nelle sue contraddizioni.
20,00

Le parole hanno una storia. Apartheid, colonialismo, crimini di guerra, genocidio, pogrom, sionismo

Le parole hanno una storia. Apartheid, colonialismo, crimini di guerra, genocidio, pogrom, sionismo

Marcello Flores

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 144

«La cultura dei diritti umani ha bisogno, in questa fase storica, di fare un salto di qualità analogo a quello che è avvenuto dopo il 1945, per uscire da un tunnel di violenza che sembra inarrestabile. La corretta definizione delle parole è uno degli strumenti fondamentali di analisi e confronto, di formazione e acquisizione del sapere e, in ultima istanza, di tutela della democrazia e della convivenza civile». Quando pronunciamo parole come apartheid, colonialismo, crimini di guerra, genocidio, pogrom, sionismo, sappiamo esattamente a cosa ci riferiamo? Ne comprendiamo appieno il significato, la storia, le implicazioni? Le parole non sono solo uno strumento per comunicare, ma innanzitutto una classificazione e una riorganizzazione dell’esperienza sensibile, in relazione a conoscenze, competenze, valori. Questo è vero ancora di più quando ci inoltriamo nella sfera dei diritti umani, cui ci riconduce il piccolo vocabolario selezionato per questo volume da Marcello Flores. È bene entrare in questo ambito con cautela, senza approssimazioni né banalizzazioni, maneggiando con cura concetti che hanno alle spalle una storia ben precisa. La Dichiarazione universale dei diritti umani, la Convenzione sul genocidio, le quattro Convenzioni di Ginevra sulla protezione dei feriti, sui prigionieri di guerra, sulla protezione dei civili e delle donne sono alcuni dei testi fondamentali che, elaborati dopo la fine della seconda guerra mondiale, diventano punti di riferimento per la società civile e democratica. Una rivoluzione, nata dalla convinzione che occorre limitare il ruolo degli Stati, legandoli a valori che appartengono all’umanità, che vanno oltre le differenze storiche, culturali, religiose e politiche. Ma che ne è oggi dei diritti umani? Quali misure sono prese per prevenire o interrompere possibili genocidi? A cosa si deve la ripresa del razzismo e dell’antisemitismo, perfino in Europa? Non è facile essere ottimisti, ma è proprio in una situazione di questo tipo che il ruolo dell’opinione pubblica e delle organizzazioni non governative diventa fondamentale per una nuova offensiva della cultura dei diritti umani, ormai diventata puro discorso retorico. È in quest’ottica che si rivela cruciale recuperare la solidità e la concretezza di parole e concetti chiave. L’obiettivo di questo lavoro è consentire un confronto di idee lucido, impedire paragoni discutibili, favorire giudizi meno arbitrari: le parole hanno una storia, e solo se adoperate con questa consapevolezza si fanno vero motore di cambiamento, lo strumento più prezioso e potente anche per fare la storia.
16,00

Non facciamo del bene. Inchiesta sul lavoro sociale tra agire politico e funzione pubblica

Non facciamo del bene. Inchiesta sul lavoro sociale tra agire politico e funzione pubblica

Andrea Morniroli, Gea Scancarello

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 144

Il mondo del lavoro e dell’impresa sociale oltre i luoghi comuni e le visioni di comodo. Un appello appassionato perché una professione, troppo spesso confusa con una missione, ritrovi la dimensione che deve avere: quella politica. Trecento lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali vengono licenziati dall’Azienda sanitaria di Napoli dopo trent’anni di servizi essenziali nel campo delle tossicodipendenze, della cura degli anziani e delle malattie croniche, in quella che è stata a lungo una virtuosa integrazione tra pubblico e privato sociale. Questi lavoratori, come tanti altri, sono coloro che, nella sempre più carente offerta di servizi sanitari pubblici e nel rafforzamento del privato, dovrebbero essere il modello. Sanità, assistenza, scuola, accoglienza ai migranti sono solo alcuni dei settori in cui lo Stato perde terreno e trova nell’impresa sociale una stampella essenziale ma non sufficientemente riconosciuta. Senza questi lavoratori in molti casi alcuni diritti non sarebbero garantiti. Questo libro nasce dall’incontro tra l’operatore sociale che ha attraversato decenni di vita pubblica e la giornalista impegnata, abituata a inquadrare i fenomeni spogliandoli della retorica e della propaganda, a scarnificarli per farne emergere l’essenza, spesso con tutto il suo carico di violenza. Molti osservano questo scenario da bordo campo, ma qualcuno è sul campo, sempre più un campo di battaglia. C’è chi fa, ogni giorno: operatori e operatrici sociali che insieme alle loro cooperative sociali e ai loro enti stanno all’intersezione tra le situazioni reali, con le loro inimmaginabili complessità, e le pessime politiche che avrebbero la pretesa di governarle. C’è un triste dato di partenza. Smarriti nella sostanziale continuità di governi sempre più staccati dalla realtà su cui dovrebbero incidere, gli operatori sociali hanno spesso perso la consapevolezza del proprio agire. Chiunque abbia sfogliato un giornale nell’ultimo ventennio conosce derive che hanno indignato: cooperative piegate alla logica del profitto nel trattamento inumano di migranti, carcerati, marginali. I finti buoni che si arricchiscono sulla pelle di chi sta male: esiste forse un discorso più efficace da offrire in pasto a un’opinione pubblica livida per confondere le acque e sbagliare le diagnosi e i rimedi? Questo libro scomodo, invece, pur senza fare sconti o nascondere quello che non va, entra nel mondo del lavoro sociale per evidenziare come possa rappresentare una risorsa preziosa a patto che recuperi la propria natura originaria: le operatrici e gli operatori sociali non devono essere visti come curatori fallimentari dell’esistente, ma come costruttori di politiche che abbiano al centro le persone, i luoghi, le comunità.
16,00

Shock da libertà. La Germania, l'Est e l'ascesa dell'estremismo

Shock da libertà. La Germania, l'Est e l'ascesa dell'estremismo

Ilko-Sascha Kowalczuk

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 192

«La libertà non è qualcosa che una volta data esiste per sempre. Ogni generazione, a patto che le vengano garantite le condizioni per vivere in libertà e in democrazia, deve acquisire di nuovo una pratica con essa. Molti tedeschi dell’Est non hanno vissuto o non hanno percepito il salto verso la libertà come una liberazione. È questo che io chiamo shock da libertà». Ovunque in Europa le forze politiche che aspirano a un ritorno di strutture statali autoritarie stanno riguadagnando terreno. In Germania l’ascesa degli estremismi di destra e di sinistra – dall’Alternative für Deutschland (AfD) all’Alleanza di Sahra Wagenknecht – sembra inarrestabile, e in particolare nell’ex Germania Est ha assunto proporzioni dilaganti. Com’è possibile che la democrazia liberale venga messa in discussione soprattutto in quella parte del paese in cui, con la caduta del Muro, sembrava che si fosse realizzata una rivoluzione pacifica per la libertà? In questo vibrante e appassionato pamphlet Ilko-Sascha Kowalczuk, autorevole intellettuale nonché tra i maggiori esperti di Germania Est, rilegge la storia della Germania dal 1989 ai giorni nostri, mostrando come l’esperienza della dittatura vissuta dai tedeschi orientali plasmi ancora oggi gli atteggiamenti politici e il comportamento elettorale di larga parte del paese. Nella «più grande prigione a cielo aperto d’Europa dopo il 1945» – così l’autore definisce il regime della Repubblica democratica tedesca – la libertà era preclusa, ogni aspetto della vita quotidiana era inquadrato dallo Stato in un ordine monotono e oppressivo. Con la riunificazione, i tedeschi orientali hanno guadagnato la libertà e la democrazia, ma si sono trovati a fare i conti con le sfide che esse pongono in termini di impegno e responsabilità personale, generando un senso di frustrazione e di insicurezza che ha spinto molti a rimpiangere la vita «sicura» sotto il regime. Kowalczuk, tedesco dell’Est di origini ucraine, descrive con particolare vividezza quella dittatura, smontando le «leggende» su cui è stata costruita e che l’hanno alimentata, e racconta le promesse e le delusioni della riunificazione a Est e a Ovest. La tagliente analisi degli ultimi trentacinque anni di storia tedesca che l’autore conduce in questo libro è essenziale per comprendere non solo la realtà attuale della Germania, ma anche le questioni cruciali che l’Europa si trova a dover affrontare, in primo luogo il rapporto con la Russia di Putin e la gestione del conflitto in Ucraina. La Germania Est, in questo senso, viene vista come una sorta di laboratorio della globalizzazione, dove si manifestano, prima che altrove, tendenze e sviluppi che minacciano di dilagare in tutta Europa. Quello di Kowalczuk è dunque un inno alla libertà, unico argine contro le tendenze antidemocratiche. Senza la libertà nulla è possibile, neanche la pace.
19,00

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