Skira: Arte antica. Cataloghi
J. J. Winckelmann (1717-1768). Monumenti antichi inediti. Storia di un'opera illustrata. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 352
In occasione dei trecento anni dalla nascita di Johann Joachim Winckelmann (1717-1768) - uno fra i più raffinati studiosi della cultura classica, teorico e padre della disciplina della storia dell'arte - viene indagata la sua penultima opera a stampa dal titolo "Monumenti antichi inediti". Finora poco studiata perché considerata incompiuta, risulta però fondamentale per comprendere il mondo dell'antico; per la prima volta, infatti, l'autore inserisce in maniera così significativa ben 208 grafiche dei Monumenti che descrive, in una visione assolutamente innovativa che combina, appunto, descrizioni e raffigurazioni. Vengono qui presentate sia l'editio princeps del 1767, sia quella del 1820 con gli addenda di Stefano Raffei del 1823, i manoscritti preparatori, venti matrici, quattordici prove di stampa, ritratti di Winckelmann, dipinti e reperti archeologici, nonché una sezione documentaria. Sebbene la morte prematura abbia impedito a Winckelmann di completarne lo sviluppo, i suoi principali continuatori, da Seroux d'Agincourt a Leopoldo Cicognara a Luigi Rossini a Giovanni Volpato, considerano i Monumenti un vero e proprio modello divulgativo per la storia dell'arte. Pubblicato in occasione della mostra itinerante, il volume riunisce i testi di Stefano Ferrari, Nicoletta Ossanna Cavadini, Maria Rosaria Esposito, Valeria Sampaolo, Lorenzo Lattanzi, Massimiliano Massera e Gianmarco Raffaelli oltre al catalogo e all'elenco delle opere (a cura di Sharon Scimé) e alla bibliografia.
L'origine della natura morta in Italia. Caravaggio e il Maestro di Hartford
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 304
Uno dei capitoli più affascinanti della storia dell'arte italiana riguarda la nascita del soggetto della natura morta che avvenne nel frizzante clima culturale romano dell'ultimo decennio del XVI secolo. La rivoluzione iconografica e concettuale della natura morta nella pittura italiana si deve a Caravaggio che, intorno al 1597-1598, dipinse a Roma la celeberrima Canestra conservata alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano. L'opera sancisce di fatto la nascita del nuovo genere della natura morta, inteso quale rappresentazione fedele e oggettiva di un brano di natura completamente svincolato dalla figura umana. Per la prima volta le umili "cose di natura" assurgono al ruolo di protagoniste della rappresentazione pittorica, dal momento che per il Merisi non esisteva distinzione tra "pittura alta" di historia e "inferior pittura". Se Caravaggio licenziò l'archetipo della natura morta italiana, il Maestro di Hartford (pittore attivo nella cerchia del Cavalier d'Arpino che sicuramente vide e si ispirò alle opere del genio lombardo) si guadagnò un ruolo chiave per la diffusione della nuova iconografia, essendo il più antico specialista di still life attivo a Roma tra XVI e XVII secolo. Oltre ai due capolavori della Galleria Borghese, alla tela eponima del Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford e all'Allegoria della Primavera (ultimata da Carlo Saraceni), il volume che accompagna la mostra romana riunisce altri quattro dipinti del Maestro di Hartford, rinnovando l'appassionante giallo del mondo dell'arte legato a questo misterioso pittore. Attraverso le opere di artisti che, da un lato seguirono la lezione del Maestro di Hartford, dall'altro frequentarono l'Accademia di pittura dal vero, viene quindi indagato come nel secondo decennio del '600 le nature morte fossero sempre più ricercate dal collezionismo privato, tanto che si venne a creare un vero e proprio mercato. Il volume riunisce i contributi di Anna Coliva, Roberto Longhi, Giulio Carlo Argan, Luigi Spezzaferro, Giacomo Berra, Franco Paliaga, Gianni Papi, Marina Minozzi, Davide Dotti. Seguono il catalogo e le schede delle opere, gli approfondimenti di Maria Adele Signorini, Edgardo Giordani, Ettore Pacini, di Davide Bussolari e la bibliografia.
Il museo universale. Dal sogno di Napoleone a Canova
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 312
A distanza di due secoli dal rientro delle opere d'arte requisite dai commissari napoleonici nei territori degli Stati italiani tra il 1796 e il 1814, un gruppo di studiosi ripercorre, in questo volume, la vicenda storica e rilegge criticamente un evento complesso e contraddittorio nelle sue motivazioni politiche e culturali. La spoliazione di opere d'arte dei territori interessati dalla conquista militare non è di certo una novità quando le truppe francesi, nell'aprile del 1796, invadono l'Italia. E tuttavia un fatto inedito che il prelievo dei beni venga fatto rientrare in alcuni casi tra le clausole dei trattati di pace e che una commissione, composta da esperti, sia incaricata di selezionare i materiali da inviare al nascente museo del Louvre, concepito come "museo della libertà". Si tratta, in definitiva, di un'operazione che fin dall'avvio intende sottrarsi alla logica di usurpazione, propria di un esercito vincitore, per apparire piuttosto come l'attuazione di un diritto acquisito, sulla spinta di nuovi principi e ideali politici. Dietro tale ottica è possibile recuperare tutto il peso della tradizione artistica italiana, avvertita come elemento di un'identità collettiva nel momento in cui si fa strada, in Europa, la coscienza del bene culturale quale risorsa impareggiabile di pubblica utilità.
Brueghel. Capolavori dell'arte fiamminga
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2016
pagine: 240
Brueghel è il nome, diventato simbolo universale, della più importante famiglia di artisti fiamminghi del XVI e XVII secolo. A partire dal capostipite Pieter Brueghel il Vecchio, la discendenza continua con i figli Pieter il Giovane e Jan il Vecchio, per proseguire con Jan il Giovane, Ambrosius, Abraham, Jan Pieter. Questi pittori sono tra i protagonisti della rivoluzione realista della pittura europea che ha influenzato, attraverso lo sguardo degli stessi inventori, i grandi temi della storia dell'arte occidentale. La realtà quotidiana della vita umana scorre sullo sfondo dei celebri paesaggi invernali, diventati parte del mito delle Fiandre proprio grazie agli artisti della famiglia Brueghel. I loro capolavori raccontano l'allegria contagiosa delle feste popolari insieme ai vizi dei contadini e dei mercanti, la fatica del vivere e le debolezze umane insieme alle opere virtuose e al giudizio morale. Nella pittura fiamminga c'è la splendida ricchezza delle grandi composizioni di fiori unita alla bellezza enigmatica delle nature morte, c'è la forza persuasiva delle allegorie con le storie avventurose di viaggiatori e mercanti. Pubblicato in occasione della mostra bolognese, il libro è la narrazione appassionante della realtà della vita, uno specchio concreto ma poetico nel quale ciascuno potrà riconoscersi con immediatezza. Il volume presenta i saggi di Sergio Gaddi, Andrea Wandschneider, Klaus Ertz, Maximiliaan P.J. Martens, Nathalie Wiener, Jan De Maere e il catalogo delle opere, suddiviso in sette sezioni: Il giudizio morale, tra salvezza e condanna; La natura regina; Soldati e cacciatori nella luce dell'inverno; Storie di viaggiatori e mercanti; Le allegorie, racconti delle meraviglie; Splendore e vanità della vita silente; La danza degli ultimi. Seguono il catalogo e le schede delle opere e la bibliografia.
Piero della Francesca. Il disegno tra arte e scienza
AA.VV.
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2015
pagine: 432
Ci sono personaggi, nella storia dell'arte, che sono portatori di novità tali da innescare una vera e propria rivoluzione. Uno di questi è sicuramente Piero della Francesca, protagonista della mostra che vede riuniti, per la prima volta da mezzo millennio, l'intero corpus grafico e teorico del maestro di Sansepolcro: i sette esemplari, tra latini e volgari, del De Prospectiva Pingendi (conservati a Bordeaux, Londra, Milano, Parigi, Parma, Reggio Emilia) i due codici dell'Abaco (Firenze), il Libellus de quinque corporibus regularibus (Città del Vaticano) e Archimede (Firenze). L'opera matematica più interessante di Piero è sicuramente il De Prospectiva Pingendi che storicamente costituisce il primo studio sistematico delle tecniche della prospettiva. Della soluzione, cioè, del problema di disegnare o dipingere su un foglio o una tela bidimensionali, in maniera realistica e corretta, figure tridimensionali che vanno da quelle astratte della geometria a quelle concrete della natura. Pubblicato a corredo dell'esposizione a Reggio Emilia, il volume presenta la figura del grande maestro di Sansepolcro nella sua doppia veste di disegnatore e grande matematico e costituisce un viaggio straordinario nel Rinascimento, unicità italiana che ha influenzato per secoli l'arte e il sapere dell'Occidente producendo i più grandi capolavori della cultura figurativa mondiale.
San Sebastiano. Bellezza e integrità nell'arte tra Quattrocento e Seicento
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2014
pagine: 168
Un catalogo che esprime la fortuna di un'iconografia, di una figura apollinea e, allo stesso tempo, eclettica, come quella di San Sebastiano, che testimonia un tempo remoto che oggi qui si ritrova, nella singolarità della sua nuda bellezza, punto di congiunzione tra la civiltà pagana e quella cristiana. Pochi santi quanto San Sebastiano hanno attirato l'attenzione dei grandi artisti, dal Rinascimento al Barocco, riconoscendovi la figura di un nuovo Apollo; il dio della bellezza è diventato infatti il martire che le frecce colpiscono ma non scalfiscono. Nel giovane soldato, convertitosi al cristianesimo, tale rimane la bellezza, la fede, l'integrità fisica e morale come, con tratti di grande raffinatezza, dipingono maestri quali Raffaello, Tiziano, Paris Bordone, Guercino, Guido Reni, Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Mattia Preti. Pubblicato in collaborazione con la Fondazione Cosso, il volume propone un percorso di grande rilievo storico-artistico, ideato e curato da Vittorio Sgarbi, con straordinari capolavori tra Quattrocento e Seicento provenienti da importanti musei e prestigiose collezioni. Introdotto dai saggi di Vittorio Sgarbi (Il dolce martirio di San Sebastiano tra tormento ed estasi) e Antonio D'Amico (Sebastiano: martire e Apollo. Indagini iconografiche tra storia e arte), il volume comprende il catalogo delle opere e la bibliografia.
Veronese e Padova. L'artista, la committenza e la sua fortuna
AA.VV.
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2014
pagine: 192
Pur non essendo Padova il centro principale dell'attività di Paolo Veronese, la committenza dei Benedettini e di alcune famiglie importanti come i Pisani e i Contarini ottenne, tra gli anni cinquanta e settanta del Cinquecento, una serie di capolavori del maestro per la città e il territorio. La sua opera fu accompagnata da altri artisti che esprimevano un mondo figurativo a lui affine, come Zelotti, fu proseguita dai figli e dal fratello, dagli allievi come l'Aliense, e da altri interpreti locali, quali Bissoni e Damini, che riproposero il suo stile alla luce della sensibilità barocca. Nel corso del secolo XVII le invenzioni del Caliari conobbero un'immensa fortuna, furono riprese in copie e stampe, rivisitate da artisti di notevole livello, da Lefèvre, Pellegrini e Fumiani fino a Sebastiano Ricci, il quale fece del gusto veronesiano la base per la diffusione su scala europea del rococò veneto. Pubblicato in occasione della mostra padovana, il volume illustra questa vicenda attraverso i saggi di Davide Banzato, Giuseppe Gullino, Giovanna Baldissin Molli, Sergio Marinelli, Elisabetta Gastaldi e l'esempio significativo di una cinquantina di dipinti e di una quarantina di stampe.
L'immagine della città europea dal Rinascimento al secolo dei Lumi
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2014
pagine: 208
Il suggestivo universo urbano europeo, dal Rinascimento al Secolo dei Lumi, viene rievocato nel volume curato da Cesare de Seta attraverso un repertorio iconografico che presenta dipinti, incisioni e disegni provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane ed estere. Sin dal Medioevo la città è stata un campo privilegiato per la pittura in Europa e un efficace mezzo di esaltazione e di propaganda delle virtù di uno Stato. L'immagine della città europea riunisce quelle "immagini globali", spettacolari e di grande impatto qualitativo, che per secoli sono state l'unico o il più suadente e immediato mezzo per mostrare la bellezza e la ricchezza delle maggiori città d'Europa. Preziose tavole dipinte, tele, incisioni e atlanti accompagneranno il lettore in un viaggio inatteso attraverso il tempo e lo spazio tra le capitali di Italia, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Inghilterra e Germania: dalle vedute di Firenze, Roma e Napoli del Rosselli a quel "monumento xilografico" che è la Venetie MD di Jacopo de' Barbari, dalle spettacolari rappresentazioni di Toledo di El Greco alla Madrid di Goya, fino agli scorci della Parigi del XVIII secolo.
Wunderkammer. Arte, natura, meraviglia ieri e oggi
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 232
Questo volume e la mostra che lo accompagna vogliono estendere e rinnovare le ricerche intorno all'universo delle Wunderkammern, le "camere delle meraviglie" di epoca tardo-rinascimentale e barocca che la studiosa italiana Adalgisa Lugli aveva rilanciato negli anni Ottanta a livello internazionale come capitolo fondamentale della storia dell'arte, del collezionismo, della scienza. Il termine Wunderkammer va oggi di moda, non soltanto quando riguarda oggetti singoli, ma anche e soprattutto quando viene a connotare ambienti e stanze, stipi e credenze, scatole, armadi e atelier. Nel volume vengono rintracciate le matrici fondamentali che hanno caratterizzato storicamente le Wunderkammern, esplorandone mutamenti e declinazioni nel tempo fino alla contemporaneità. Puntando l'attenzione su tre grandi protagonisti del collezionismo enciclopedico italiano, Ulisse Aldrovandi (Bologna 1522-1605), Manfredo Settala (Milano 1600-1680), e Ferdinando Cospi (Bologna 1606-1686), si è voluto individuare un filo rosso che attraversa il Sette e l'Ottocento, con un affondo su Gian Giacomo Poldi Pezzoli (Milano 1822-1879). Infine, un percorso critico che muove dal surrealismo e giunge ai nostri giorni, proponendo un florilegio di opere più recenti, invita a un gioco di processi visivi associativi e di pensiero sull'oggi: nell'era dell'iperconnettività e dell'ipersaturazione di immagini si può ravvisare un bisogno disperato di ritorno alla meraviglia e alla natura proprio attraverso l'arte.
Il tesoro di Napoli. Capolavori del Museo di San Gennaro
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 232
San Gennaro, una lunghissima storia, punteggiata di avvenimenti e di vicende, spesso in bilico tra devozione e pregiudizio, fede e incredulità, passione e scetticismo. In ogni momento, però, legata a filo doppio alla storia della città, fino a una fortissima identificazione tra il Santo protettore e le pulsioni psicologiche di un popolo periodicamente minacciato da catastrofi naturali ed eventi storici. Questa storia, unica al mondo, è parte integrante dell'immensa capacità artistica espressa dagli artisti napoletani nelle opere donate al Santo Patrono di Napoli. I capolavori presenti in questo catalogo della mostra "Il Tesoro di Napoli. I Capolavori del Museo di San Gennaro" ed esposti a Roma, per la prima volta al di fuori di Napoli, rappresentano non solo la grande valenza artistica della scuola partenopea, ma fanno immergere il lettore e il visitatore nel clima di eterna incertezza in cui vivono i napoletani per l'incombente minaccia del Vesuvio, nella straordinaria atmosfera dei vicoli di Napoli, ricca di voci, di arte, di colori, di vita, nella secolare processione che dalla Cappella del Tesoro di San Gennaro si inoltra per l'antica Spaccanapoli sino a giungere al monastero di Santa Chiara, nell'attesa della liquefazione del sangue.
Seicento lombardo a Brera. Capolavori e riscoperte
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 176
Il volume presenta opere dei principali protagonisti del Seicento lombardo, dall'età di Federico Borromeo alla successiva stagione barocca, in massima parte restaurate negli ultimi decenni ma normalmente sottratte all'attuale percorso espositivo della Pinacoteca di Brera di Milano. Tra le pale d'altare si distinguono il Noli me tangere di Fede Galizia, l'Assunzione della Vergine di Carlo Francesco Nuvolone, il San Francesco in estasi sorretto dagli angeli di Giuseppe Nuvolone e il Cristo nel sepolcro adorato da san Francesco d'Assisi, santa Chiara, san Carlo Borromeo, sant'Alberto Quadrelli e un santo vescovo (Ambrogio?) di Giovanni Battista Crespi detto il Cerano. Sono presentati anche diversi ritratti e altri dipinti di soggetto sacro di piccolo e medio formato, tra i quali il bozzetto per una pala d'altare nella Certosa di Pavia di Morazzone (Madonna del rosario con San Domenico e due angioletti), la tavoletta di Cerano con San Giorgio e il drago e la Natività e adorazione dei pastori di Giuseppe Vermiglio, commovente espressione del realismo lombardo di un pittore sensibile al dettato caravaggesco. Attraverso tre importanti tele viene riproposta una parte significativa della serie dispersa del ciclo di dipinti con le Storie della Passione, già realizzato per la Sala dei Senatori in Palazzo Ducale, oggi Palazzo Reale, a Milano.
Caravaggio
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2012
pagine: 248
Curata da Claudio Strinati, questa monografia indaga la figura del celeberrimo e celebratissimo "genio lombardo" secondo un'ottica radicalmente innovativa e aggiornata. Ad alcuni tra i più accreditati studiosi mondiali dell'artista è stato chiesto di indicare e descrivere il loro Caravaggio preferito. Ne nasce un volume originale di alto valore scientifico, ma al tempo stesso profondamente umano, partecipato, soggettivo. Tra le opere provenienti dai principali musei di tutto il mondo e commentate criticamente dagli esperti spiccano la Deposizione (Francesco Buranelli), il Sacrificio di Isacco (Cristina Acidini Luchinat), la Canestra di frutta (Claudio Strinati), Amor vincit Omnia (Bernd Lindemann), Bacco (Antonio Paolucci), la Cena in Emmaus (Rossella Vodret). E ancora la Flagellazione di Cristo (Nicola Spinosa), la Conversione di Saulo (Alessandro Zuccari), il Riposo durante la fuga in Egitto (Maurizio Calvesi), Giuditta decapita Oloferne (Mina Gregori), David con la testa di Golia (Christina Hermann Fiore), l'Adorazione dei pastori (Gioacchino Barbera), San Giovanni Battista (Sergio Guarino), San Girolamo scrivente (Stefania Maciocie).