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Echi del diritto romano nell'arte e nel pensiero

Echi del diritto romano nell'arte e nel pensiero
Titolo Echi del diritto romano nell'arte e nel pensiero
Autore
Argomento Diritto Giurisprudenza e argomenti d'interesse generale
Collana Diritto
Editore Pacini Giuridica
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine X-290
Pubblicazione 09/2018
ISBN 9788833790008
 
36,00

 
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presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
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presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
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«Riunisco in questo volume alcuni miei saggi che rimandano al lettore, come indica il titolo, echi del diritto romano provenienti dal duplice campo dell'arte e del pensiero. Al centro dei tre lavori iniziali vi sono altrettanti pittori noti a tutti: Jacques-Louis David, Peter Paul Rubens e Wassily Kandinsky. Ai primi due ho dato rilievo in quanto autori di tele nelle quali vengono rievocati momenti importanti dell'esperienza giuridica della civitas monarchica e repubblicana, di cui sappiamo grazie a una tradizione risalente nel tempo, raccolta da Livio e da altri scrittori antichi. Di Kandinsky mi sono invece occupato perché lo studio del diritto romano, da lui coltivato quando frequentava la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Mosca, ha influito, concorrendo a plasmarne una particolare forma del Denken, sulla sua virata verso l'astrattismo. I protagonisti degli altri cinque contributi appartengono tutti all'area della riflessione filosofica e si distinguono per la loro attenzione nei confronti dell'universo giuridico romano: si tratta di Elémire Zolla, Peter Sloterdijk, Giorgio Agamben, Hannah Arendt e Nicolás Gómez Dávila. Nelle loro pagine affiora un'approfondita conoscenza delle istituzioni del nostro lontano passato, messa a frutto per scandagliare il presente, talora nel tentativo di individuarne le linee di tendenza, specialmente nell'ambito politico. Tratti costitutivi della società in cui viviamo vengono così a illuminarsi di nuova luce, anche se non sempre appaiono a me condivisibili le ricostruzioni storiche sulle quali poggiano le diagnosi degli interlocutori. Pur morto se si guarda alla sua vigenza, il diritto romano è dunque più vivo che mai: non solo pulsa ancora all'interno di tante strutture normative, attinenti soprattutto ai rapporti tra privati, circolanti negli ordinamenti attuali, come ne fosse il cuore, ma continua anche a catturare le menti attraverso opere e biografie di artisti eccelsi e investigazioni sugli uomini e i loro gruppi di pensatori raffinati. Una ragione di più, verrebbe da dire, per apprenderlo a fondo.» (Luigi Garofalo)
 
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