Definito da un recluso "la casa di sapone" per essere un luogo "scivoloso" in cui è difficile rialzarsi dopo essere caduti, il carcere di San Pedro (La Paz, Bolivia) presenta al suo interno uno scenario del tutto particolare. Pur essendo ufficialmente sottoposto e regolamentato dalle leggi dello Stato boliviano, è di fatto gestito dai reclusi stessi, i quali concepiscono e rimodellano secondo le loro possibilità economiche lo spazio carcerario, abitato anche da quelle donne che, con i propri figli, hanno deciso di convivere col marito detenuto. I rituali, la religione, la salute, la malattia e il cibo sono il filo conduttore di una ricerca etnografica mirata a mettere in luce i meccanismi di annientamento e di sopraffazione che si innescano in un contesto simile e che hanno ripercussione sul concetto di corpo, persona e identità di coloro che vivono questa tragica esperienza, nella più inutile e ingiusta delle istituzioni statali.
La casa di sapone. Etnografia del carcere boliviano di San Pedro
| Titolo | La casa di sapone. Etnografia del carcere boliviano di San Pedro |
| Autore | Francesca Cerbini |
| Traduttore | L. Donat |
| Argomento | Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia |
| Collana | Antropologia oggi, 5 |
| Editore | Mimesis |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 314 |
| Pubblicazione | 02/2016 |
| ISBN | 9788857531601 |
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