Salerno Editrice: Faville
Degli amori tragici. Istoria esemplare
Girolamo Brusoni
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2008
pagine: 224
Il romanzo, stampato a Venezia nel 1658, si inserisce in una polemica sollevata da due opere, "Il paradiso monacale" (1643) e "La semplicità ingannata" (1654) con cui suor Arcangela Tarabotti esprimeva una dura protesta contro la clausura inflitta alle donne per volontà paterna. Infatti, dietro l'immagine sfumata di Roma antica, con un irrefrenabile richiamo alla lascivia, è facile riconoscere la pesante atmosfera della vita monacale seicentesca.
Faville di un ribelle
Giuseppe Prezzolini
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2008
pagine: 180
"Faville di un ribelle" raccoglie più di duecento sentenze di un giovanissimo Giuseppe Prezzolini, che intorno ai vent'anni aveva iniziato a tenere un diario per documentare gli incontri intellettuali e le letture della sua formazione da autodidatta, e per sperimentare la sua capacità critica e filosofica sui grandi temi dell'uomo e dell'universo, della famiglia e della società.
La morte dell'amore
Federico De Roberto
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2007
pagine: 108
Espatriata. Da Torino a Honolulu
Mantea
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2007
pagine: 204
Il racconto di un matrimonio misto e di un viaggio incredibile. Il diario di Mantea, giovane nobildonna italiana che segue l'affascinante sposo straniero sino alle Hawai, per scoprirne la ristretta mentalità maschilista. Catapultata da un'agiata e tranquilla esistenza torinese in un mondo così diverso da trascendere ogni sforzo della sua immaginazione Mantea (Gina Sobrero), in seguito alle nozze con un affascinante giovane hawaiiano, Robert William Wilcox, si ritrovò all'improvviso "espatriata". Sullo sfondo esotico del viaggio nel remoto arcipelago del Pacifico l'autrice ricostruisce i parametri della relazione di una coppia interrazziale tardo-ottocentesca composta da un marito legato ad una concezione riduttiva delle capacità intellettuali delle donne e da una moglie colta quanto basta per nutrire un forte disagio e impeti di ribellione. Con l'originale pseudonimo di Mantea, la baronessa piemontese Gina Sobrero conobbe un momento di popolarità a partire dall'ultima decade dell'800, sia come scrittrice sia come giornalista.

