Rubbettino: Riscontri
Forme del sapere e struttura della vita. Per una storia del concetto di Weltanschauung. Dopo Dilthey
Giancarlo Magnano San Lio
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2007
pagine: 294
Il concetto di Weltanschauung, pur essendo stato largamente utilizzato, spesso in modo fin troppo disinvolto, in diversi ambiti della cultura contemporanea, assai raramente è stato reso oggetto di una più precisa classificazione semantica. Il presente lavoro, anche alla luce di una tale situazione, intende ripercorrere alcune delle principali tappe di affermazione e di diffusione di tale concetto nella Germania otto-novecentesca, per cercare di chiarire le diverse, considerevoli sfumature con le quali esso è stato via via utilizzato. L'analisi si snoda lungo alcune direttrici considerate paradigmatiche e assunte come termini di riferimento di un percorso che, muovendo da Kant e giungendo fino a Dilthey, coinvolge segmenti interdisciplinari spesso compositi ed eterogenei, che vengono qui posti in evidenza e discussi, per tentare una prima ricognizione in un ambito che appare tanto fecondo quanto di complicata definizione.
La filosofia della Selbstbesinnung di Dilthey
Giovanni Ciriello
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2007
pagine: 490
Vita ed esperienza morale in Herman Nohl
Giovanni Ciriello
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 517
Il presente lavoro si profila come un tentativo di ricostruzione di una delle problematiche più congeniali alla sensibilità filosofica di Herman Nohl: la ricerca dei fondamenti antropologici dell'etica intesa come scienza comprendente dei valori e delle oggettivazioni della prassi umana; una indagine nella quale diventa preponderante e significativo, per Nohl, l'incontro e il confronto critico con le istanze dei grandi maestri del cosiddetto movimento spirituale tedesco, la cui ricostruzione storico-sistematica costituisce uno dei centri nevralgici, se non addirittura il nucleo tematico principale, del lungo e laborioso lavoro filosofico di Nohl.
Il «filo storico» della verità. La storia della filosofia secondo Friedrich Heinrich Jacobi
Tristana Dini
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 293
L'attitudine a considerare il "filo storico" dei problemi filosofici costituisce un tratto essenziale della critica jacobiana della "filosofia speculativa". Una critica che, pur collocandosi nella prospettiva radicale e paradossale della "non-filosofia", non rinuncia al lavoro ermeneutico di scomposizione del terreno mediato dalle apparizioni storiche della verità, e si articola proprio come ricognizione dei luoghi di massima emergenza delle implicazioni nichilistiche della metafisica e come tentativo di comprenderne genealogia e destino. Nel confronto con i momenti paradigmatici della storia della filosofia speculativa e con le loro incarnazioni testuali Jacobi sviluppa un metodo ermeneutico capace di liberare la tensione tra ricerca filosofica e analisi storico-filologica, tra ricerca dello spirito di un sistema e attenzione alla lettera del testo, tra ricezione e istanza critica. La "filosofia del non-sapere" altro non è infatti che continua autocomprensione dell'esperienza filosofica, ricerca dei limiti del sapere e rinvio costante all'autentica aspirazione del filosofare: "svelare l'esistenza".
Forme del sapere e struttura della vita. Per una storia del concetto di Weltanschauung. Tra Kant e Dilthey
Giancarlo Magnano San Lio
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 292
Il concetto di Weltanschauung, pur essendo stato largamente utilizzato, spesso in modo fin troppo disinvolto, in diversi ambiti della cultura contemporanea, assai raramente è stato reso oggetto di una più precisa classificazione semantica. Il presente lavoro, anche alla luce di una tale situazione, intende ripercorrere alcune delle principali tappe di affermazione e di diffusione di tale concetto nella Germania otto-novecentesca, per cercare di chiarire le diverse, considerevoli sfumature con le quali esso è stato via via utilizzato. L'analisi si snoda lungo alcune direttrici considerate paradigmatiche e assunte come termini di riferimento di un percorso che, muovendo da Kant e giungendo fino a Dilthey, coinvolge segmenti interdisciplinari spesso compositi ed eterogenei, che vengono qui posti in evidenza e discussi, per tentare una prima ricognizione in un ambito che appare tanto fecondo quanto di complicata definizione.
La religione di un economista
Wilhelm Roscher
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 170
Concepiti sin dall'inizio come un progetto di autobiografia intima che nella sua frammentarietà e occasionalità sembra imitare il ritmo stesso della vita, i Geistliche Gedanken eines National-Oekonomen di Wilhelm Roscher sono una sorta di testamento spirituale dell'uomo di scienza e di fede. Pubblicate postume dal figlio Carl, ad un anno di distanza dalla morte dell'autore, queste "riflessioni religiose" si estendono quasi per tutta la seconda metà dell'Ottocento. Esse forniscono al lettore una prospettiva unitaria da cui poter guardare l'intera attività scientifica di Roscher, e coglierne così i presupposti metodologici, pienamente integrati con i suoi profondi convincimenti religiosi.
Democrazia e rivoluzione socialista nel pensiero di Lelio Basso
Enrico Marino
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 196
L'autore delinea il profilo del pensiero di Lelio Basso attraverso la verifica del fondamento marxista della concezione democratica del teorico socialista. Vengono ricostruite le analisi di Basso sullo sviluppo storico della democrazia e sui suoi fondamenti teorici, rilevando i nessi che, per il teorico marxista, sussistono con i principi del socialismo. Viene dimostrato come, nel pensiero di Basso, i principi della democrazia e del socialismo non sono giustapposti ma si sostanziano reciprocamente: teoria del potere democratico e teoria marxista della rivoluzione non sono scindibili, poiché la lotta per la democrazia e la lotta per il socialismo stanno, l'una con l'altra, in un reciproco rapporto di mezzo e di fine.
Contigo aprendì. Studi iberici e iberoamericani in onore di Antonio Scocozza
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 306
Testo di autori diversi e su temi eterogenei, "Contigo aprendì" raccoglie una serie di studi su differenti aspetti della cultura iberica e iberoamericana. Esso oltre a voler offrire un parziale contributo alla conoscenza di queste tematiche nel mondo accademico italiano, vuole essere un tributo ad Antonio Scocozza, in occasione del suo sessantesimo compleanno.
L'identità del medio nel primo modo della prima figura sillogistica secondo Aristotele
Paolo Cosenza
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2007
pagine: 144
Per chi scorra con lo sguardo l'antecedente di "Barbara", gli si para dinanzi la diversa espressione ricevuta dal medio nelle premesse: il medio nella premessa maggiore è indicato sotto la forma "ogni B" e nella minore sotto la forma "B". Da tale considerazione ha preso spunto la ricerca condotta da Paolo Cosenza nel presente lavoro. Vi si mostra che, soltanto se si risale al sistema assiomatico in cui si trova inserito il primo modo della prima figura, è possibile rendersi conto come Aristotele in An. Pr. A 4 abbia potuto porre al riparo Barbara, nonché ogni altra formulazione del primo modo della prima figura in cui il medio sia espresso in forme differenti, da qualsiasi difficoltà a cui un tal genere di disformità potrebbe dar luogo, ed abbia potuto classificare il primo modo della prima figura in tutte le sue formulazioni come una forma sillogistica autoevidente.
Cristianesimo e Islam
Carl H. Becker
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2007
pagine: 78
Mentre l'espansione dell'imperialismo europeo raggiungeva il suo apice, il giovane islamista Carl Heinrich Becker dedicava ai rapporti fra Cristianesimo e Islam un denso saggio, qui proposto in traduzione italiana a cent'anni dalla sua pubblicazione. Nel saggio Becker si propone di dimostrare la sostanziale identità di Cristianesimo e Islam durante il Medioevo, nonché di mettere in luce il contributo ingente fornito dalla tradizione cristiana alla definizione della cultura e della religione islamica. Islam e Cristianesimo si fondano sul medesimo fondamento culturale ellenistico, mentre solo in seguito all'esperienza decisiva dell'Umanesimo, i destini dei due monoteismi si separeranno definitivamente. La ricerca beckeriana è consapevolmente centrata sulla capacita dei contenuti culturali e religiosi di valicare i confini delle singole confessioni, e sul ruolo ricoperto dalle relazioni interculturali e interreligiose nel processo di definizione delle religioni universali. Becker perviene, lungo questa via, alla decostruzione delle opposizione che nel presente dividono Islam e Cristianesimo e ad una loro completa riconduzione allo sviluppo storico, il che equivale a riconoscere che le identità culturali non costituiscono essenze astonche, ma rappresentano piuttosto il risultato di un processo storico di identificazione.
A ridosso dei limiti. Per un profilo storico di Heinrich Rickert lungo l'elaborazione delle «Grenzen»
Marcello Catarzi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 278
L'impostazione filosofica iniziale di Rickert viene qui ricostruita all'interno del contesto del "neokantismo", Questo è considerato essenzialmente come un complesso eterogeneo di istanze, che rivelano soprattutto il bisogno di definire lo statuto e l'identità della filosofia alla luce della crescita e dei risultati delle scienze e di quelle tendenze totalizzanti incrementate dai loro successi "sul campo". Il generico e ricorrente appello di "ritornare a Kant" per andare "oltre Kant", pone in primo piano l'esigenza di confrontarsi con quel "realismo" a cui Kant aveva di fatto voluto assimilare l'intera tradizione della metafisica e che, tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, le discipline scientifiche particolari ripresentavano sotto molteplici aspetti. Ciò si traduceva, per Rickert, nella necessità di una "riforma della logica" per liberarla da quella fissità ed unilateralità che le impedivano di instaurare un rapporto produttivo e non subordinato rispetto agli sviluppi metodologici delle singole scienze. In base a tale obiettivo risulta fondamentale il ruolo svolto dalla 'definizione', intesa dinamicamente come processo di formazione e scomposizione del concetto e prospetticamente come posizione dei "limiti" entro cui questo può espletare la propria funzione conoscitiva.
Le formazioni irreali di senso e l'intendere storico
Heinrich Rickert
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 164
Inserite come nona sezione del quarto capitolo de "I limiti dell'elaborazione concettuale scientifico-naturale", nella terza e quarta edizione del 1921 e nella quinta del 1929, "Le formazioni irreali di senso e l'intendere storico" costituiscono la principale novità che le varie riedizioni della summa logico-metodologica di Rickert presentano. Concepita essenzialmente come replica alle accuse di formalismo che erano state rivolte alla prospettiva rickertiana da autori come Troeltsch, Scheler, Spranger, Misch ed altri, tale sezione presenta un significato autonomo rispetto al complesso dell'opera. In essa sono evidenti le tracce di quella "svolta" del pensiero di Rickert, iniziata a partire dal 1909 con il saggio "Zwei Wege der Erkenntnistheorie", nonché del suo tentativo di edificare un "sistema di filosofia" culminato in un primo ed unico volume nel 1921. Essa mostra, con singolare incisività, il punto di maggiore vicinanza e scambio, ma al contempo di radicale irresolubilità, tra l'impostazione filosofica di Rickert ed i principali esponenti dell'Historismus. Ma, soprattutto, in questa sezione, si delinea l'orizzonte del "senso" come il presupposto imprescindibile per porre il problema del valore e sondarlo in una prospettiva che non si esaurisca nel tentativo di una costruzione sistematica delle possibili forme di esperienza.

