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Pisa University Press: Saggi e studi

La geografia della vite. Volume Vol. 2

La geografia della vite. Volume Vol. 2

Riccardo Mazzanti

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2019

pagine: 271

In questo II volume della "Geografia della vite" l'approccio regionale prende decisamente il sopravvento, per cui, dopo un breve inquadramento statistico della viticoltura mondiale, si procede ad una descrizione relativamente dettagliata delle diverse realtà statali europee, mettendo in evidenza per ciascuna i legami fra gli aspetti salienti della coltivazione della vite e gli specifici fattori ambientali e culturali: l'analisi non può che essere condotta a livello piuttosto schematico e superficiale, ma l'ampiezza della trattazione risulta direttamente proporzionale al ruolo economico e territoriale ricoperto dai diversi Stati nell'ambito dell'attività viticola internazionale. Per ciascuno di essi (ove possibile in base alla reperibilità, non sempre agevole, delle informazioni a livello globale e nazionale) sono stati presi in considerazione gli aspetti storici, ecologici, statistici, agronomici, ampelografici e produttivi, e sono state altresì individuate a livello regionale le maggiori aree viticole, al fine di giungere ad una sintesi che possa risultare utile anche in una prospettiva futura di sviluppo e gestione della viticoltura in Europa.
20,00

La geografia della vite. Volume Vol. 3

La geografia della vite. Volume Vol. 3

Riccardo Mazzanti

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2019

pagine: 351

Questo III volume della "Geografia della vite" è interamente dedicato alla viticoltura nei Paesi extraeuropei, che in tempi recenti hanno fatto importanti passi in avanti a livello produttivo, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, conquistando porzioni crescenti del mercato internazionale: molti di essi possono essere definiti emergenti a tutti gli effetti, grazie anche ad una maggiore dinamicità ed elasticità rispetto a quelli europei nella gestione del settore viticolo; oltre a poter offrire i loro prodotti a prezzi concorrenziali in ragione dei costi della manodopera (di solito relativamente bassi), essi hanno potuto fare affidamento sull'esperienza maturata dai viticoltori del Vecchio Continente ed hanno altresì sfruttato le opportunità derivanti dalle moderne tecnologie per mettere in produzione nuovi impianti altamente competitivi, senza dover riconvertire quelli ormai obsoleti, presenti su gran parte del territorio europeo. Questa tendenza, comune del resto ad altri settori dell'economia mondiale, non esclude che anche nel resto del Mondo siano in atto processi involutivi di alcune viticolture nazionali, soprattutto a seguito di crisi economiche e politiche, o di scelte penalizzanti in ambito socioculturale.
25,00

Agricoltura e Costituzione. Una Costituzione per l'agricoltura. In onore di Marco Goldoni
28,00

CEP. La calcolatrice elettronica pisana. Scenario, storia, realizzazione, eredità

CEP. La calcolatrice elettronica pisana. Scenario, storia, realizzazione, eredità

Otello Giacomo Mancino, Renzo Sprugnoli

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2019

pagine: 168

"Nel campo dell'informatica parlare degli anni cinquanta e sessanta è storia antica. Credo che pochissimi fra gli scienziati di allora avessero un'idea dello sviluppo incredibile che in pochi anni avrebbe avuto l'informatica, soprattutto con i personal computer e con internet. Eppure, come fanno notare gli autori, i principi di questa scienza erano già tutti presenti e il funzionamento dei moderni computer è basato sugli stessi principi della CEP: quella che invece è cambiata è la tecnologia, che ha permesso di costruire computer con potenza immensamente superiore e con dimensioni incomparabilmente inferiori. [...] Era quello il momento della crescita economica dell'Italia e non si temeva di fare scommesse sul futuro. Anche se i tempi sono purtroppo cambiati, credo che oggi valga ancora di più la pena di fare coraggiosamente scommesse sul futuro e l'esempio della CEP può valere da stimolo efficace." (Dalla Presentazione della prof N. De Francesco)
12,00

Quando Albert diventò Einstein. Gli anni italiani 1884-1902

Quando Albert diventò Einstein. Gli anni italiani 1884-1902

Christian Bracco

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2019

pagine: 164

Nell’estate del 1894, quando Albert ha quindici anni, la famiglia Einstein si trasferisce a Milano, dove risiederà fino al 1902, anno della morte del padre Hermann. Sono gli anni cruciali della formazione scientifica (e umana) del giovane studioso, che pur frequentando la Scuola Politecnica Federale di Zurigo, dove si diplomerà nel 1900 e dove vive la sua compagna Mileva, trascorre lunghi periodi tra Milano e Pavia e si immerge nel contesto sociale e culturale della borghesia industriale lombarda, a partire dalla famiglia del suo intimo amico e collaboratore Michele Besso e dalla sua vasta rete si relazioni. L’obiettivo di quest’opera è da un lato quello di riscoprire nel contesto degli anni di studio e di formazione del giovane Einstein le domande scientifiche e le “false piste” che hanno condotto alle straordinarie scoperte del 1905 (relatività ristretta, effetto fotoelettrico, moto browniano), dall’altro quello di ricostruire il contesto economico, politico e sociale, soprattutto italiano, nel quale egli visse quell’importante stagione formativa. A tal fine vengono ripercorse le relazioni familiari dei suoi amici e conoscenti, le tappe dello sviluppo industriale italiano e internazionale, legato in particolare all’elettrificazione (oggetto dell’attività imprenditoriale della famiglia Einstein), e le caratteristiche salienti dell’ambiente scientifico milanese e pavese dell’epoca. Ne emerge un quadro di influenze profondamente intrecciate tra loro, i cui riflessi sullo sviluppo della problematica scientifica del giovane Albert sono profondi e talvolta sorprendenti.
15,00

Il mestiere di vedere. Introduzione al fotogiornalismo

Il mestiere di vedere. Introduzione al fotogiornalismo

Neri Fadigati

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2019

pagine: 207

Il ruolo centrale avuto dalla fotografia negli anni d’oro della grande stampa periodica. Le vite di alcuni testimoni della storia del ’900 come R. Capa, W.E. Smith, M. Bourke-White. L’importanza del lavoro del fotografo, che senza mettersi in mostra fa vedere la realtà, introducendo un “commento”, un valore aggiunto per l’informazione giornalistica. Infine alcuni consigli pratici di solito non reperibili sui manuali. È questo il contenuto del volume, primo tentativo di organizzazione sistematica di una materia finora poco approfondita sul piano teorico. Senza dare risposte definitive il libro si propone di fornire gli strumenti necessari per avvicinarsi alla tecnica che promette di conservare certezze, ma si rivela sfuggente come la luce che gli dà forma. E di sgombrare il campo dagli equivoci che l’hanno accompagnata nel corso della sua breve storia.
15,00

Franz Liszt a Pisa. Alle radici del recital pianistico tra suggestioni pittoriche e letterarie

Franz Liszt a Pisa. Alle radici del recital pianistico tra suggestioni pittoriche e letterarie

Mariateresa Storino

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2019

pagine: 139

L’atto di nascita del recital pianistico moderno si registra ufficialmente il 9 giugno 1840 a Londra con un concerto di Franz Liszt. Il pianista tuttavia si era già esibito in «soliloqui musicali» durante la permanenza in Italia. Questo volume ricostruisce uno spaccato dei giorni trascorsi da Liszt e da Marie d’Agoult a Pisa e a San Rossore nel 1839 con documenti inediti che attestano sia l’esperienza di un concerto solistico a pagamento – che rivede il percorso cronologico e geografico di definizione del recital –, sia la ricchezza di scambi con l’intellettualità italiana e non: il marchese Cesare Boccella, il letterato Giovanni Rosini, l’abate Gerbet. L’approfondimento di questo quadro parte dalle vicende biografiche per estendersi al pensiero creativo di Liszt: è a Pisa che il compositore, sull’onda della suggestione del Trionfo della Morte di Buffalmacco, progetta il Totentanz; è a San Rossore che si esprime sull’inscindibile legame tra le arti e abbozza opere che diventeranno capisaldi del suo catalogo (Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra, Fragment dantesque).
15,00

Sulla nostra pelle. Geografia culturale del tatuaggio

Sulla nostra pelle. Geografia culturale del tatuaggio

Paolo Macchia, Maria Elisa Nannizzi

Libro

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2019

pagine: 364

Perché fin dalla notte dei tempi popoli di ogni epoca e luogo si sono disegnati la pelle? E per quale motivo civiltà e gruppi umani diversi hanno usato il tatuaggio per manifestare idee, credenze e valori? Come ha fatto questa antichissima pratica ad attraversare millenni di storia senza mai sparire, ma anzi mutando e adeguandosi in continuazione ai cambiamenti che hanno interessato la civiltà umana? Il tatuaggio ha ripetutamente cambiato il proprio significato ed è stato marchio di infamia e di appartenenza, distintivo sociale e segno magico, mezzo di ribellione e simbolo di libertà fino a diventare quell'accessorio di moda che oggi vediamo addosso a milioni di persone. Il volume vuole ripercorrere la millenaria storia di questa forma di comunicazione che l’uomo ha sempre usato, cercando di capire come essa è mutata attraverso continue risemantizzazioni a seconda delle culture nelle quali si trovava: l’osservazione del lungo percorso del tatuaggio porterà a renderci conto che ci troviamo davanti a una delle più portentose modalità con cui le culture umane hanno espresso se stesse. Nella seconda parte, il volume analizza l’esempio di una delle civiltà che più hanno fatto uso del tatuaggio come forma di comunicazione e di espressione culturale, i Maori della Nuova Zelanda che, con il loro celebre Tā Moko, tanto hanno influenzato l’attuale fortuna della body-art contemporanea.
26,00

L'aquila bicipite e il tenero iris. Tracce russe a Firenze nel primo Novecento (1899-1939)

L'aquila bicipite e il tenero iris. Tracce russe a Firenze nel primo Novecento (1899-1939)

Giuseppina La Rocca

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2019

pagine: 252

«Zakuski e fritto misto; kvass e chianti; vodka e pan di ramerino, balalaike e chitarre; Lermontoff e Stecchetti, Davidoff e Tosti, Pasqua russa e Colombina, armonia sulla intera linea, dal palato al cervello! Pasqua Ortodossa! Cena succulenta con piatti multicolori!». Così annotava l’eclettico scrittore fiorentino Carlo Placci nelle sue memorie postume, fermando sulla carta le impressioni sui molteplici incontri con i russi a Firenze fra Otto e Novecento. Placci è solo uno degli intellettuali fiorentini ad aver avuto contatti diretti con i viaggiatori e gli emigrati russi, una comunità che si va consolidando sin dagli albori del Novecento e in seguito alla prima ondata migratoria del 1917. Alla luce di nuovi materiali d’archivio il presente volume ricostruisce e segue queste tracce con lo scopo di tornare sulla presenza russa a Firenze e di comprendere la diffusione e la ricezione della cultura russa attraverso istituti, teatri, università, periodici, case editrici, figure di spicco della società italiana di epoca giolittiana e fascista. "L’aquila bicipite e il tenero iris", riprendendo con quest’ultima immagine una nota citazione blokiana, rappresentano macro e micro storie che a Firenze si incontrano, si perdono, si ritrovano, si rispecchiano, corrono veloci sulla linea del tempo per scoprire probabilmente di appartenere, avrebbe detto Jurgis Baltrušajtis, a una “stessa tribù”.
18,00

La scuola pisana di fisica (1840-1950)

La scuola pisana di fisica (1840-1950)

Paolo Rossi, Giuseppe Iurato

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2019

pagine: 208

Nel quadro di una lunga tradizione di cultura scientifica dell’Ateneo pisano e grazie alla lungimiranza del Granduca, verso il 1840 venne a costituirsi un nucleo di studiosi (principalmente Matteucci e Mossotti con i loro allievi Felici e Betti) che nell’arco di un ventennio diede vita alla prima vera “scuola” di Fisica italiana. La cattedra di Fisica sperimentale passò senza soluzione di continuità da Riccardo Felici (1859-1893) ad Angelo Battelli (1893-1916) e a Luigi Puccianti (1917-1947), tre personaggi tra molto diversi tra loro ma tutti di grande spessore culturale, di cui si approfondiscono le vicende umane e scientifiche, le pratiche didattiche e il contesto accademico. Si analizza in dettaglio la platea dei collaboratori e degli allievi, che finirono poi per coprire un quarto delle posizioni apicali nella Fisica sperimentale italiana fi no al secondo dopoguerra, ricostruendo gli elenchi degli assistenti, degli incaricati, dei laureati e delle loro pubblicazioni.
18,00

Narrare la malattia per costruire la salute. Una prospettiva multidisciplinare

Narrare la malattia per costruire la salute. Una prospettiva multidisciplinare

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2019

pagine: 222

Galeno intitolava un suo libro “Il miglior medico è anche filosofo” perché doveva possedere oltre alle conoscenze tecniche l’arte dell’ascolto. Se questo principio è certamente condiviso dai pazienti e fa parte della relazione di fiducia, il suo ampio significato è ancora al centro delle professioni e della formazione in campo sanitario? La domanda rimanda alle numerose sfide che la medicina deve affrontare non sottovalutando gli effetti dei cambiamenti sul processo diagnostico; infatti dalla riduzione delle risorse all’ipertecnologizzazione, dalla crescente parcellizzazione specialistica ai costi della medicina difensiva, sono tutte questioni importanti per il futuro del nostro sistema sanitario. Le Autrici e gli Autori di questo libro però ne individuano un’altra altrettanto significativa, quella della complessità, che deriva dal mettere al centro il soggetto, la componente emozionale, la sua storia e il contesto di vita. Una sfida teorica che impone la revisione delle nostre categorie conoscitive in una prospettiva multidisciplinare, da una parte, e una pratica concernente la qualità delle risposte terapeutiche in una visione improntata sulla care e sui contenuti simbolico-relazionali dell’esperienza di malattia, dall’altra. I diversi saggi in cui si articola il testo propongono, richiamandosi al dibattito in corso sulla applicabilità della medicina narrativa, una complementarietà tra i diversi metodi per favorire uno sguardo allargato sulle dinamiche di salute, superando le attuali resistenze organizzative e le diverse critiche epistemologiche. In altri termini qui non si parla di malattie ma dell’essere malati per promuovere a partire dal linguaggio, un cambiamento di prospettiva di cui l’umanizzazione delle cure è parte integrante. Prefazione di Rita Charon.
15,00

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