Pav Edizioni: GiallOscuro

“A volte l’amore è solo l’inizio di una lunga bugia.” Quando Claudio e Maria si rincontrano dopo vent’anni, tutto sembra riaccendersi come un sogno rimasto in sospeso. Una storia d’amore che sboccia tra ricordi di giovinezza e nuove promesse, ma che nasconde un’ombra crescente. Una scelta, una fiala di veleno, un corpo a terra alle nove del mattino. Chi era davvero Claudio Giraldi? Cosa ha spezzato il cuore – e la vita – di Maria Angelelli? Tra lettere d’amore, lividi nascosti e un’indagine che affiora lentamente, un noir psicologico che scava nel lato oscuro dei sentimenti e nelle crepe di una quotidianità solo in apparenza perfetta.

Flora Contini non è un'investigatrice. È un'insegnante. Eppure, il suo intuito – quasi un dono, forse una maledizione - l’ha resa indispensabile al Capitano dei Carabinieri Marcello Gentile, suo amico d'infanzia. Ora, lui ha bisogno di lei. Cagliostro, il serial killer, è tornato a colpire. Un triplice omicidio in un trullo, nella splendida Valle D’Itria, la solita firma macabra: un numero, un simbolo, le iniziali del leggendario Giuseppe Balsamo, alias conte di Cagliostro. Un assassino che gioca con l’esoterismo e la morte, e che sfida le forze dell’ordine con enigmi sempre più oscuri. Insieme al giornalista Paolo Restaino, Flora segue le tracce dell’assasino in un viaggio inquietante lungo la Penisola, da San Marino alla Puglia all’Abruzzo. Ma il mistero non è l’unico terreno instabile su cui cammina, l’incontro con il medico legale Bruno Galante riaccende domande che credeva sopite. Ama ancora suo marito Giorgio? Tra simboli occulti e un passato che riemerge senza pietà, la caccia al criminale si trasforma in qualcosa di molto più personale. Perché il male, spesso, indossa volti conosciuti. E si nasconde proprio dove smettiamo di cercarlo. (Edizione Deluxe)

La vita di Bruno Monti, un talentuoso pittore rampollo di una agiata famiglia dell'alta borghesia romana, si trasforma in un incubo quando sposa la bionda Olga Zhukowa, ex soldatessa e campionessa nazionale di kickboxing, nota sul ring come “la tigre siberiana”. Bruno si illude di aver conquistato l'amazzone dei suoi sogni ma ignora che la tenebrosa Olga cela una personalità psicopatica e un torbido passato criminale.

Flora Contini conduce una vita serena, tra il suo lavoro di maestra a Locorotondo e l’amore per il marito Giorgio che la attende paziente nella loro villa di Torrecuso. Ma quando lui viene ritrovato senza vita ai piedi di una scarpata, ogni sua certezza crolla. Tutti parlano di suicidio, ma Flora è convinta che dietro quella morte si nasconda Cagliostro, il serial killer che lei e il Capitano Marcello Gentile hanno inseguito per anni, senza mai riuscire a catturarlo. Le sue intuizioni trovano conferma quando Cagliostro torna a colpire. Con l’aiuto di Marcello e del giornalista Paolo Restaino, Flora si ritrova al centro di un’indagine che la costringerà a scoprire i segreti più oscuri delle persone coinvolte. Uno di questi segreti è la chiave per scoprire l’identità dell’assassino. Chi si nasconde dietro la maschera di Cagliostro? Per svelare la verità, Flora dovrà affrontare l’orrore più grande: quello che si cela dentro di lei.

Un cercatore di funghi trova in un bosco, nei pressi di Onno, sopra Lecco, delle ossa umane e segnala il ritrovamento al protagonista, il maresciallo dei Carabinieri forestali di Lecco, Massimo Boggi. Benché la questione non rientri nella sua competenza, Massimo si appassiona al caso, soprattutto dopo che dall’esame autoptico dei resti emerge che si tratta di una giovane donna strangolata un’ottantina d’anni fa. Il romanzo, quindi, si dipana su due piani temporali diversi: le indagini su un antico omicidio e gli imprevedibili collegamenti di questo delitto con l’attualità. Qualcuno, infatti, è disposto a tutto pur di impedire che le indagini di Boggi svelino la verità su quel fatto, così risalente nel tempo. Solo alla fine della vicenda, dopo una serie di travolgenti colpi di scena, si scopriranno inimmaginabili collegamenti tra fatti, tanto distanti nel tempo. (edizione deluxe)

Qualcosa accade ed è inutile chiedersi il perché. Magari a volte speriamo che il tempo possa curare ferite, correggere errori, lenire sofferenze… A volte speriamo di poter dimenticare, ma… il passato non dimentica! Sembra che a volte, si metta in testa di inseguirci e, quando lo fa, è un segugio implacabile che non molla mai la preda. Al passato non si sfugge e non lo si può cambiare. Il passato è lì fermo, immobile, stampato su quella pagina del libro della vita che ci riguarda. Lui si fa forte di questa sua posizione dominante e ci soggioga al suo volere. Del passato siamo schiavi più o meno inconsapevoli.

All’ispettore Andrea Carli viene affidata l’indagine sulla scomparsa dell’avvocato Adele Villani, avvenuta due anni prima, il 28 dicembre del 2018. Le indagini, condotte inizialmente dagli uomini dell’Arma che in principio avevano portato all’arresto del marito della donna, primario della U.O. dell’Ospedale Santa Chiara, ritenuto l’autore dell’omicidio della moglie, ben presto si rivelano infondate. Carli non gode di molta considerazione nell’ambiente della Procura pisana per vecchi dissapori investigativi con il Procuratore Capo, ma dalla sua parte ha una profonda umanità che lo porta a instaurare un buon rapporto con la gente e con questa ottenere una reciproca stima e fiducia, fondamentale per la conduzione e risoluzione delle attività investigative. Un’indagine difficile che stenta a decollare ma che Carli, con caparbietà, saprà districarsi e unitamente ai suoi collaboratori, saprà indirizzare verso il sorprendente epilogo.

Un’attonita e onirica rappresentazione sul percorso della morte e delle emozioni che provoca nell’animo di uno spietato assassino. Per Peppe Anzaldi, uomo d’onore, sempre immancabilmente a posto ed elegante, amico fidato e guardaspalle del boss del paese di Altariva, Pino De Cristofori, che asseriva spavaldamente “la mafia non esiste”, è un’invenzione giornalistica. Un uomo che non si considera pentito, che non riconosce i valori e lo spirito con cui era diventato “mafioso”, sepolto dalle ambizioni e da uno Stato connivente, carnefice e manipolatore. Una narrazione interrotta da frammenti di sensazioni che, pian piano, danno corpo a fantasmi della mente. E ritroviamo Anzaldi nelle campagne di Altariva, che cerca di sfuggire alla sentenza di morte voluta dal capo dei capi Turi Risina. Un romanzo che s’interrompe sulle idee, le convinzioni, i cambiamenti, sul presente e sul passato, ma anche sulle paure di un uomo che si è sempre spinto alle conseguenze più estreme. Un uomo che, nel finale, chiude metaforicamente il cerchio cercando di mettere fine alla sua latitanza. “La morte ci accompagna sempre. Si muore e basta” dice mestamente.

La storia di Elena e Luciano ha radici lontane che raggiungono i tempi del liceo, un amore adolescenziale inizialmente immaturo, cresce in un rapporto assoluto e dispotico. Lei, per seguirlo nell’ascesa della sua carriera diplomatica, abbandonerà gli amici, i compagni, la propria città e persino i genitori. Una solitudine nutrita dalla morbosa possessività di Luciano che sfocerà nella violenza. Neanche lieti eventi fermeranno la caduta nel baratro del male in cui sembra precipitare l’intero mondo: la guerra in Afghanistan, quella nel Golfo e nell’ex Jugoslavia. Luciano si perderà alla ricerca di un filo nero che unisce movimenti sospetti nelle zone “calde”, inseguendo una verità che lo distruggerà. Un romanzo con due storie parallele ma che, pian piano, si intrecceranno come un’inesorabile corda. (EDIZIONE DELUXE)

Nel piccolo paese di Mortesano, la comunità viene sconvolta da due efferati delitti a danno dell’avvocato candidato sindaco e del farmacista del posto, avvenuti a distanza di poco tempo l’uno dall’altro. Il commissario Alessandro Manfredi si occupa delle indagini, ma la fortuna non è dalla sua parte. Solo nel caso del delitto dell’avvocato si ha una vaga testimonianza da parte dei presenti che affermano di aver sentito un forte odore di birra prima di ritrovare il corpo. Tuttavia, Nando afferma di aver notato una strana figura oscura lanciare dalla loggia dell’ufficio del comune il cadavere del sindaco. Alessandro stringe amicizia con Proto, un uomo del posto dedito all’alcol e al gioco d’azzardo, che frequenta il bar del paese e la drogheria di Nando e che beve birra da un boccale in ceramica, appartenuto in passato a Ryan, lo zio irlandese di Nando, gestore di un pub. Il boccale appartiene a una coppia di boccali che Ryan ha voluto vendere, perché uno dei due lo aveva prestato a un assassino, all’epoca cliente del suo pub, che era solito bere dal boccale prima di compiere dei riti di magia nera, per poi massacrare le sue vittime.

Il boss è solo, recitava il titolo di un’intervista del 1986 di Enzo Biagi a Tommaso Buscetta. A parte il significato di questo specifico titolo, la vulgata, ma a volte anche la verità, vuole che il padrino, come molti potenti, sia davvero solo, anche quando è circondato da decine di sgherri. Solo con il suo cuore freddo, il suo passato lastricato di gente assassinata, le sue notti senza gli incubi generati dal rimorso, il tarlo della diffidenza e del sospetto che gli rode l’anima, la ricchezza di denaro e cose e la povertà assoluta di amici veri. Una solitudine che non suscita una briciola di pietà, perché il boss è solo ma è anche odioso.

«Che tu possa incontrare il trionfo e il disastro e fronteggiare quei due impostori alla stessa maniera» (Wimbledon, campo centrale). Non accadeva dal 1930 che gli Internazionali d’Italia di tennis si giocassero a Milano. Un omicidio è destinato però a sconvolgere i piani di Tony, che si vede costretto a intervenire per proteggere i suoi affetti. Rimestando tra vendette politiche e storie di malavita, inizia la sua indagine privata nel mondo del tennis professionistico. Ma la terra rossa, proprio come il sangue, è appiccicosa, sporca i vestiti e le sue macchie sono difficili da pulire. Si gioca così la partita decisiva, quella in cui la ricerca della verità reclama sangue freddo e spietatezza. Proprio come aggiudicarsi un match point.