Ombre Corte: Culture
L'impero del ventre. Per un'altra storia della maternità
Marcela Iacub
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2005
pagine: 214
Il celebre adagio latino mater semper certa est esprime un'acquisizione di senso comune e, apparentemente, senza tempo: l'idea, cioè, che la maternità sia un dato naturale e universale, segnalato incontrovertibilmente dall'evento biologico del parto. Ma è davvero così? In questo saggio Marcela Jacub interroga il carattere apparentemente autoevidente di questa verità biologica, proponendo una lettura alternativa delle mutevoli fortune dell'istituzione della maternità. A partire dal Codice napoleonico del 1804 fino ai recenti dibattiti sull'adozione, la procreazione assistita e la maternità surrogata, ciò che emerge dalla sua indagine è una concezione storicizzata della maternità.
Un teatro di terra. Il parco archeologico da Velia a Bramsche-Kalkriese
Raffaele D'Andria
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2005
pagine: 126
Interno all'esperienza del "progetto" e alle sue esigenze di verifica, "Un teatro di terra" è un momento di riflessione sulla natura del parco archeologico. Sebbene derivato dall'area archeologica, il parco ne costituisce un decisivo superamento. Nel parco, infatti, non si trascrivono solo le nuove metodologie della ricerca, ma si rappresenta anche un rapporto più aperto e dinamico con il territorio-paesaggio. Sotto quest'aspetto particolarmente interessante è il parco archeologico di Velia, di cui si documentano alcuni recenti interventi: la leggera ricostruzione in terra armata del teatro ellenistico-romano; il recupero a sede espositiva di edifici residuali di età medioevale, l'adeguamento a deposito di una galleria ferroviaria dismessa.
Le astuzie del potere. Pierre Bourdieu e la politica democratica
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2005
pagine: 180
Il volume esamina i molteplici contributi di Bourdieu alla teoria e alla pratica della democrazia: dai fondamentali concetti di "campo politico" e "campo del potere", al modello storico che descrive l'origine dello Stato burocratico moderno, alle importanti analisi sulle pratiche e le istituzioni che sottostanno all'alchimia della rappresentazione. La cogenza e la flessibilità di questi strumenti analitici sono illustrate attraverso una serie di discussioni sul voto, sui sondaggi d'opinione, sulle dinamiche dei partiti, sui dominio di classe e sulla costruzione dello Stato, ma anche attraverso un'esegesi dell'azione politica e della riflessione teorica di Bourdieu sulla politica del riconoscimento e della ragione.
Il Nordest e il suo Oriente. Migranti, capitali e azioni umanitarie
Devi Sacchetto
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2003
pagine: 308
Le scienze sociali hanno a lungo considerato la dissoluzione della comunità come un processo traumatico anche in condizioni pacificate. Quando poi la causa della dissoluzione è la guerra, il panorama sociale si frantuma e appaiono nuove recinzioni. Questo volume indaga sul campo le vicende del Kosovo e della Romania e le loro conseguenze nel Veneto. Nel caso del Kosovo l'autore documenta sia i prodromi del conflitto sia gli esiti migratori del dopoguerra. In Romania, la politica della "porta aperta" ha provocato un'irruzione di capitali stranieri e un'emigrazione verso Occidente tanto agognata quanto sofferta. Infine, l'inserimento nel Veneto di questi migranti sono posti in rilievo attraverso le testimonianze dei protagonisti.
L'età del capitalismo cognitivo. Innovazione, proprietà e cooperazione delle moltitudini
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2002
pagine: 136
Giovani senza tempo. Il mito della giovinezza nella società globale
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2002
pagine: 230
Le ragioni di un silenzio. La persecuzione degli omosessuali durante il nazismo e il fascismo
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2002
pagine: 156
Futuri testardi. La ricerca sociale per l’elaborazione del «dopo-sviluppo»
Vincenza Pellegrino
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 167
In questo volume, dedicato al tema del futuro come “prodotto culturale”, Vincenza Pellegrino discute i risultati della ricerca sociale attuata attraverso la rivisitazione del metodo “Future Lab”. Si tratta di un tipo di ricerca-azione di lunga durata, basata sulla alternanza tra stimoli art-based, brainstorming collettivi e argomentazioni a base tematica, che favorisce un passaggio collettivo dal risentimento a forme di critica sociale. Nello specifico, la ricerca coinvolge diversi gruppi di giovani chiamati a immaginare l’evoluzione del presente in chiave prima distopica e poi utopica, per discutere infine quali trasformazioni possano “gettare ponti” verso i mondi auspicati. Ne emerge un immaginario complesso, ma espresso con rappresentazioni ricorrenti tese al superamento delle “crisi” prodotte dell’economia tardo capitalista. Vengono evocati ad esempio nuovi ordini post-statuali, forme di cittadinanza globale come diritti/doveri d’accoglienza; nuove istituzioni democratiche più propriamente “g-locali”, con la federazione tra città-stato; forme di co-gestione concreta e quotidiana delle istituzioni, a partire da una scuola “orizzontale”, da nuove forme di social housing basate sulla convivenza tra generazioni e così via. Costrutti complessi – ritenuti solitamente appannaggio di élite intellettuali e rimossi dal dibattito pubblico e mediatico – rivelano invece un immaginario sul “dopo-sviluppo” vivo in questi giovani, che nutrono forti aspirazioni a un mondo migliore. Prefazione di Vando Borghi. Postfazione di Claudio Conte.
Femminismo senza frontiere. Teoria, differenze, conflitti
Chandra T. Mohanty
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 254
Da Mumbai a Occupy Wall Street: è questo l’ideale filo rosso che Chandra Talpade Mohanty traccia nella prefazione all’edizione italiana del suo Feminism without Borders. Dal sud al nord del mondo, le donne sono protagoniste dei movimenti di lotta nati per denunciare e combattere gli effetti perversi dei processi di globalizzazione economica. Le loro battaglie contro lo sfruttamento, la privatizzazione dei beni comuni, la riproposizione di assetti patriarcali costituiscono il terreno di nuove forme di soggettività femminile, ma anche di costruzione di solidarietà transnazionali, di legami fra i femminismi del nord e del sud del mondo, dopo che si sono svelati i meccanismi che hanno riproposto, anche nei rapporti fra donne, dinamiche di potere caratterizzate da logiche di classe, razza ed etnia. Proprio a partire dalle tensioni e dal riconoscimento delle asimmetrie di potere che storicamente hanno attraversato i movimenti delle donne a livello globale, infatti, si possono individuare per Mohanty nuove forme di solidarietà che hanno come sfondo comune l’anticapitalismo e l’antimperialismo. I saggi qui raccolti discutono quindi questioni cruciali della politica e della riflessione teorica femminista contemporanea: il rapporto tra riconoscimento delle differenze e ricerca di un nuovo universalismo; il nesso tra riflessione teorica e attivismo femminista; le lotte delle donne del sud del mondo contro le politiche neoliberiste e la ricerca di nuove pratiche di resistenza e di solidarietà fra donne; la relazione esistente, infine, fra politiche della conoscenza e pratiche politiche femministe transnazionali.
Sesso, razza e pratica del potere. L'idea di natura
Colette Guillaumin
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 245
Ancora poco nota in Italia, in ragione anche della scomoda radicalità del suo pensiero antiessenzialista, Colette Guillaumin ha teorizzato dalla fine degli anni Sessanta il carattere sistemico, non accidentale e non innato di sessismo e razzismo. Attraverso un'analisi storica e sociologica delle idee di sesso e di razza e dei rapporti sociali che le hanno prodotte, Guillaumin dimostra che le donne e le persone non-bianche sono gruppi oppressi e che è l'oppressione a creare questi gruppi. In altre parole, uomini e donne, bianchi e non-bianchi sono categorie che non hanno nulla di "naturale", e quindi nulla di eterno. Sono classi antagoniste prodotte da forme sistemiche di dominio, di sfruttamento, di appropriazione di una classe (di sesso, di razza) sull'altra, e trasformate in "gruppi naturali" da un'ideologia che fabbrica "l'idea di natura" per nascondere l'origine sociale dei rapporti asimmetrici tra gruppi di sesso e di razza. Impensabile, rivoluzionaria è la tesi sostenuta da Guillaumin in questo testo precursore e ormai classico. Una tale visione caratterizza, più in generale, l'approccio del "femminismo materialista", sviluppatosi in Francia, che conta tra le principali esponenti, oltre la stessa Guillaumin, Christine Delphy, Monique Wittig, Nicole-Claude Mathieu e Paola Tabet. I testi di Guillaumin da un lato, ispirano senza sosta nuove ricerche (sui processi di razzizzazione, sulla performatività del linguaggio, sulla dominazione adulta), dall'altro, costituiscono un contributo alla prospettiva detta oggi "intersezionale", che guarda il reciproco riprodursi dei rapporti sociali di oppressione.
Velocità e attesa. Tecnica, tempo e controllo in Paul Virilio
Ubaldo Fadini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 144
Tante sono le formule impiegate per raffigurare in maniera effettivamente incisiva la società contemporanea: società del rischio, società della prestazione, società dell'accelerazione. È quest'ultima ad apparire come assai convincente, proprio perché coglie la predominanza, particolarmente evidente oggi, di tutto ciò che risulta rapido, appunto sempre più accelerato, veloce. Tale predominanza è stata analizzata con grande maestria intellettuale da Paul Virilio, l'ultimo esponente di una generazione di studiosi che ha annoverato tra le sue fila autori di riconosciuta fama internazionale come Gilles Deleuze, Michel Foucault, Jacques Derrida, tra gli altri. È stato infatti merito di Virilio, con il suo percorso pluridecennale di ricerca, aver indagato con strumenti assai sofisticati gli effetti, accanto ai suoi supporti tecnologici, della velocificazione complessiva dei modi di vivere, che riguardano soprattutto la nostra sensibilità, la nostra intelligenza e capacità di comprensione della realtà. Questo libro vuole appunto presentare una vicenda intellettuale tra le più affascinanti del nostro tempo, contraddistinta da una profondità d'analisi e di individuazione delle principali tendenze di sviluppo della società odierna, di ciò che appare disegnato dall'ultimo "assoluto" ancora vigente: la velocità.
La natura è un campo di battaglia. Saggio di ecologia politica
Razmig Keucheyan
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 180
Di fronte all'annunciato disastro ecologico, è largamente diffusa l'idea che l'umanità debba "superare le sue divisioni" e lavorare insieme per affrontare le grandi sfide del nostro tempo. Ma come mostra questo lavoro di Razmig Keucheyan, la realtà è molto diversa: lungi dal cancellare gli antagonismi esistenti, la crisi ecologica tende a renderli ancora più incandescenti. Si prenda il caso della localizzazione delle discariche di rifiuti tossici negli Stati Uniti: se volete sapere dove è più probabile che vengano scaricati, chiedetevi dove vivono i neri, gli ispanici, i nativi americani e altre minoranze razziali, e dove sono i quartieri più poveri. Questo tipo di "razzismo ambientale" non è affatto limitato agli Stati Uniti: è un fenomeno globale. Keucheyan mostra come la risposta capitalista alla crisi sia stata contrassegnata da una massiccia espansione della "finanza ambientale". Dai "mercati del carbonio" ai "permessi di inquinamento", dai "derivati climatici" alle "obbligazioni catastrofiche", assistiamo a una proliferazione di prodotti finanziari legati alla natura. Invece di affrontare il problema alla radice, la strategia neoliberista cerca di trarre profitto dai rischi ambientali. Inoltre, con l'aumento dei disastri naturali, la scarsità delle risorse, le crisi alimentari, la destabilizzazione dei poli e degli oceani e la prospettiva di decine di milioni di "rifugiati climatici", le potenze occidentali stanno adottando sempre più una risposta militare ai problemi ecologici. Finita la guerra fredda, benvenuti alle "guerre verdi". Da New Orleans al ghiacciaio Siachen passando per la banchisa artica, l'autore esplora i luoghi salienti di questa nuova "geostrategia climatica". Questo innovativo saggio di teoria politica non offre solo una realistica descrizione degli scenari capitalistici di fronte al disastro ambientale, ma anche una nuova prospettiva su alcune delle questioni più critiche di fronte alle quali oggi si trovano le nostre società.

