Libri di Ubaldo Fadini
Critiche e politiche della violenza. Millepiani
Libro
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2025
pagine: 238
Principio metamorfosi. Verso un'antropologia dell'artificiale
Ubaldo Fadini
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 282
Divenire corpo. Soggetti, ecologie, micropolitiche
Ubaldo Fadini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2015
pagine: 141
L'indagine a proposito del rapporto tra l'uomo e la tecnica continua ancora oggi a oscillare tra due polarità: quella che vede la tecnica come dimensione di compensazione e rilancio di caratteristiche proprie della natura dell'uomo e quella che coglie nella progressione tecnologica la registrazione "destinale" di una perdita di protagonismo da parte dell'essere umano. All'autore di questo testo pare opportuno andare oltre la riproposizione tradizionale della relazione tra soggetto e tecnica in termini soltanto adattivi o sostitutivi/compensativi, riscontrabili ancora nell'odierno "tecno-vitalismo": ciò al fine di delineare una prospettiva di analisi "post-antropologica" della tecnica, basata sull'idea di un rapporto storicamente determinato tra "macchina" e soggettività; quel rapporto che sembra oggi contraddistinto da una sorta di "introduzione" di funzioni produttive e significative (strumentali) all'interno del corpo vivente dell'attuale soggetto-di-lavoro, con gli inevitabili effetti sulle qualificazioni anche sociali e politiche di tale soggettività nel quadro delle trasformazioni del capitalismo contemporaneo.
Istinti e istituzioni
Gilles Deleuze
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 128
L'uomo è l'animale che sa fare la storia. Eternamente combattuto tra istinto e legge, l'essere umano sa creare, disfare, rivoluzionare. Deleuze dialoga con Kant, Darwin e Freud alla ricerca di una narrazione possibile per la bella e insuperabile ambiguità della natura umana. Tra racconto, critica, pensiero e poesia, uno dei percorsi intellettuali più affascinanti degli ultimi decenni.
Le mappe del possibile. Per un'estetica della salute
Ubaldo Fadini
Libro
editore: Clinamen
anno edizione: 2007
pagine: 86
Figure nel tempo. A partire da Deleuze/Bacon
Ubaldo Fadini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2003
pagine: 139
Il volume presenta, nella sua prima parte l'incontro tra il filosofo Gilles Deleuze e l'artista Francis Bacon. L'analisi dello studio di Deleuze, "Francis Bacon. Logica della sensazione", dedicato al pittore irlandese vuole mettere in scena una delle modalità essenziali dell'arte contemporanea, la discussione sulla possibilità o meno di raffigurare l'esistenza complessa, difficile, tormentata, dell'uomo contemporaneo e della sua realtà, anche negli aspetti più banali e apparentemente futili. Al centro del volume viene appunto presentata e analizzata la figura baconiana, la corporeità deformata e intimamente sconvolta nei suoi presunti equilibri e misure/proporzioni.
Sviluppo tecnologico e identità personale. Linee di antropologia della tecnica
Ubaldo Fadini
Libro
editore: edizioni Dedalo
anno edizione: 2000
pagine: 224
Rispetto ai processi odierni di iper-tecnicizzazione del contesto di vita si può sviluppare un'analisi che vede in essi uno dei fattori dell'incrinarsi del senso di identità personale, della difficoltà da parte del soggetto a fare dell'eccedenza percettiva, realizzata dai nuovi mezzi di telecomunicazione, un'occasione di autocoscienza autonoma e ben determinata: Paul Virilio è, ad esempio, uno degli esponenti più radicali di questa posizione. Ad essa si contrappone quella di Pierre Lévy, capace di articolare una teoria degli spazi antopologici rivolta ad esaltare l'incidenza dello sviluppo tecnologico sui processi di trasformazione dell'umano, dei suoi assetti e dei suoi piani di realizzazione.
Immagine-desiderio. Contributo ad una genealogia del moderno
Ubaldo Fadini, Giammario Pascucci
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 185
Alterità. L'identità come relazione
Roberto Marchesini
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 189
«Pensare le alterità significa cercare tra le pieghe di se stessi e misurare le coniugazioni, riflettere sulle distanze e sulle prospettive, sulle distorsioni che l’osservazione inevitabilmente compie, categorizzando e disgiungendo. Il volto dell’altro è mascherato dalle proiezioni egoiche che vi facciamo convergere, deteriorato come il ritratto di Dorian Gray, non riconoscibile, perché di fronte al suo sentire siamo troppo occupati ad ascoltarci. Le alterità ci sono accanto in infiniti mondi, entrano frattalicamente all’interno della nostra identità, che sembra frantumarsi e disperdersi nel continuum, ci appaiono nei sogni, come fantasmi dotati di una loro personalità, tali da trasformare la dimensione onirica in una seconda flessione del vivere. Le alterità sono il rimedio per salvare l’essere umano da quell’Io odioso e detestabile di pascaliana memoria, che non si accorge di annichilirsi nel momento stesso in cui impermeabilizza il suo mondo e si elegge a centro, ma altresì che trasforma gli altri in oggetti nel suo continuo bisogno di asservirli per fermentare la propria apparente presenza...»
Il tempo delle istituzioni. Percorsi della contemporaneità: politica e pratiche sociali
Ubaldo Fadini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2016
pagine: 179
Le trasformazioni attuali della questione sociale richiedono un diverso modo di concepire il tema delle istituzioni, da svolgere sempre di più nella modalità della messa a fuoco di una produzione di spazi in grado di assicurare -alle emergenze/urgenze del sociale - una significativa loro soddisfazione, al di là dello stesso scontato richiamo al ruolo dello Stato. E in questa direzione che muove il testo di Fadini, attento a cogliere una linea di "istituzionalismo critico", lungo il Novecento, effettivamente alternativa alla riconduzione del complesso istituzionale alla figura - per richiamare Althusser - dell'"apparato ideologico di Stato". E allora in tale senso che si delinea il rinvio ad esponenti di un pensiero filosofico (e non) sostanzialmente "eretico", quali ad esempio Elias Canetti e Gilles Deleuze, capaci di fornire spunti di analisi ancora fertili in vista di una riflessione sulle nuove istituzioni possibili del movimento dell'autonomia sociale. Sullo sfondo di tutto questo si coglie un rinnovato interesse alle questioni politiche e ai complessi istituzionali che possono sostenere al meglio o comunque in maniera crescente la soddisfazione di desideri di apertura e libertà, di ciò che cresce - al livello delle pratiche di soggettivazione - sui terreni di un'esperienza sempre più problematica a causa delle situazioni contraddittorie, difficili, di un paesaggio socio-culturale in grande trasformazione.
Il potere. Corso su Michel Foucault (1985-1986). Volume Vol. 2
Gilles Deleuze
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 388
Le lezioni sul potere costituiscono la seconda parte del Corso che Gilles Deleuze dedicò all'opera dell'amico a poco più di un anno dalla scomparsa. Iniziato nell'ottobre 1985, le prime otto vennero dedicate al "sapere", ovvero al primo dei tre grandi assi che Deleuze individua nel pensiero di Foucault. Nelle lezioni contenute in questo secondo volume viene messo a tema il secondo asse: quello appunto rappresentato dal "potere". Per Deleuze, il pensiero non è mai qualcosa di effettivamente sistematico, di ordinato una volta per tutte, ma piuttosto un percorso vitale e pratico, ricco di acquisizioni, shock, deviazioni, trappole, salti improvvisi e abbandoni, che non sono semplicemente oggetto di una ricostruzione ma richiedono, a loro volta, nuovo pensiero e differenti vie di ricerca, in una sorta di combinazione felice, virtuosa, di commento e capacità inventive, di ulteriore concettualizzazione. Le lezioni sul potere forniscono allora una periodizzazione dell'opera foucaultiana, dei suoi rapporti con il periodo post-68 in Europa, con il marxismo e l'esistenzialismo, con Nietzsche: commentano i postulati di un'analisi serrata e produttiva del potere e nozioni decisive quali microfisica, disciplina e biopolitica. Ma accanto all'impegno del commento, la lettura di Deleuze diventa capace di aperture fulminanti, di operazioni che consentono di analizzare, ad esempio, Le parole e cose, un lavoro di fatto anteriore, in relazione con le analisi del potere dei primi anni Settanta. Il fatto è che il concetto di potere richiede il dispiegamento di una vera e propria filosofia delle forze e l'invenzione della nozione di diagramma. Il problema della relazione con il sapere è affrontabile attraverso l'utilizzo di strumenti che rinviano anche alla matematica (gli integrali) e alla biologia (la differenziazione). Infine, l'enigma dei contropoteri e del cambiamento storico chiede di definire quella nozione del "fuori", così rilevante, che annuncia il passaggio al terzo asse dell'opera di Foucault: quello della "soggettivazione". Introduzione di Ubaldo Fadini.
Divenire umani. Per una nuova antropologia filosofica
Ubaldo Fadini
Libro: Libro in brossura
editore: McGraw-Hill Education
anno edizione: 2024
pagine: 130
La delineazione di una nuova antropologia filosofica mira a cogliere le articolazioni del modo complessivo di fare esperienza da parte di quel soggetto contemporaneo che si costituisce a partire da accelerazioni proprie di una socializzazione di carattere intermittente, con effetti di continuità e discontinuità che sono da riferire specificamente alle logiche di funzionamento della nostra società. In tale prospettiva, appare importante proporre oggi la questione della cosiddetta metamorfosi antropologica, vale a dire delle trasformazioni decisive che riguardano un soggetto riconfigurato da nessi originali di progressioni tecnologiche estremamente sofisticate e singolari espressioni di qualità umane. Accanto alla questione di taglio antropologico, in senso filosofico, in grado di riaffermare un'immagine dell'essere umano come essere di relazione, fondamentalmente di parte, si pone anche il problema del mondo, a sua volta da considerare plurale nel suo porsi come rete di relazioni e proprio in ciò partner indispensabile dell'umano con i suoi divenire.