Morcelliana: Filosofia
Antropologia filosofica
Emerich Coreth
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 192
L’interrogativo sull’uomo è fondamentale per chi voglia comprendere se stesso; esso anzi costituisce un problema di fondo anche per il pensiero filosofico contemporaneo, che cerca di conoscere l’uomo nella sua intima essenza. Oggi più che mai si sente l’esigenza di un’antropologia filosofica; essa richiede il posto che le compete nell’insieme dell’insegnamento e della ricerca, insidiata com’è da pretese egemoniche delle scienze umane in senso puramente empirico, da un lato, e contestata dall’altro da alcuni orientamenti esclusivamente fideistici di antropologia teologica. Questo volume è derivato da corsi di lezioni tenute dall’Autore all’Università di Innsbruck, qui pubblicate in forma ampliata e completa. Il suo primo intento è quindi di servire agli studenti; vuole essere inoltre uno strumento per docenti e quanti lavorano nell’università; infine si rivolge a quella fascia più ampia di persone che cercano un orientamento riguardo al problema della realtà dell’uomo. Il tenore del libro è volutamente di carattere non troppo specialistico, e perciò scritto in maniera leggibile e didatticamente chiara.
Lo spirito della filosofia medioevale
Étienne Gilson
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 576
«Chiamato al compito abbastanza difficile di definire lo spirito della filosofia medioevale, ho accettato, pensando all'opinione assai diffusa che, se il Medio Evo ha una letteratura e un'arte, non ha una filosofia propria. Tentar di sceverare lo spirito di questa filosofia era impegnarsi a fornire la prova della sua esistenza, o a confessare ch'essa non è mai esistita. Cercando di definirla nella sua propria essenza, mi sono visto condotto a presentarla come la “filosofia cristiana” per eccellenza. Non si tratta di sostenere che il Medio Evo abbia creato questa filosofia dal nulla, non più di quanto abbia tratto dal nulla la sua arte e la sua letteratura. Non si tratta neppure di pretendere che nel Medio Evo non ci sia stata altra filosofia che la cristiana, non più di quanto si potrebbe pretendere che tutta la letteratura medioevale e tutta l'arte medioevale siano cristiane. Il solo problema da esaminarsi è sapere se la nozione di filosofia cristiana abbia un significato, e se la filosofia medioevale, considerata nei suoi rappresentanti più cospicui, non ne sia precisamente l'espressione storica più adeguata. Lo spirito della filosofia medioevale, quale lo s'intende qui, è dunque lo spirito cristiano, che penetra la tradizione greca, la elabora dall'interno e le fa produrre una visione del mondo, una Weltanschauung, specificatamente cristiana». (dalla Prefazione)
Pensiero trascendentale. Studi di antropologia filosofica
Paolo Bettineschi
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 208
Che cosa sono io? A questa domanda inaggirabile cerca di rispondere da sempre l'antropologia filosofica, che si caratterizza per una vocazione all'universale: ambisce a dire dell'uomo qualcosa che non possa essere smentito, a prescindere dal tempo e dallo spazio. Da ciò scaturisce la tensione al trascendentale: l'essere umano è essenzialmente pensiero trascendentale e la dignità umana può essere affermata e custodita soltanto se l'infinito che ci definisce riesce a essere stabilmente riconosciuto. Attorno a questo argomento fondamentale si sviluppa il volume, allo scopo di sondarne la verità e di mostrare alcune delle implicazioni etiche che investono la dimensione ultima dell'umano.
Diciotto discorsi edificanti
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 384
«Siccome l'importanza della Sacra Scrittura è di essere per gli uomini un interprete del divino e la sua esigenza è di voler insegnare al credente tutto dall'inizio, è ovvio che i suoi termini ed espressioni risuonino ripetutamente nei luoghi sacri. Ma pure nei discorsi quotidiani e profani si ode talvolta un'espressione biblica che dal sacro si è smarrita nel mondo – smarrita perché il modo in cui viene usata mostra a sufficienza che non ha lasciato volontariamente casa sua, bensì che è stata rapita. Chi la impiega non è commosso dall'espressione biblica, non risale indietro col pensiero per trovare il suo luogo serio nel contesto sacro, non atterrisce all'idea che è un sacrilegio usare in questo modo l'espressione anche se l'uso, lungi dall'essere un'impudenza, è agli occhi degli uomini soltanto una leggerezza perdonabile». Questo incipit di uno dei discorsi edificanti vale anche per gli altri diciassette pubblicati da Søren Kierkegaard a suo nome tra il 1843 e il 1844 – qui per la prima volta tutti tradotti in italiano –; e ancor più vale quanto posto in premessa a spiegazione del titolo: «Discorsi, non prediche, poiché il suo autore non ha autorità per predicare; Discorsi edificanti, non discorsi di edificazione, poiché il parlante non presume affatto di essere maestro». Con questo spirito Kierkegaard, il quale si era prefisso nella vita «una cosa sola, rendere attenti alla dimensione cristiana», li compose in controcanto alle contemporanee opere pseudonime – le celebri Enten - Eller, Timore e tremore, Il concetto di angoscia, per citarne alcune –, che vengono così illuminate di luce nuova.
Il problema dell'amore nel Medioevo
Pierre Rousselot
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 256
È possibile un amore che non sia egoista? E se è possibile, quale rapporto si instaura tra il puro amore per l'altro e l'amore di sé, fondamento delle inclinazioni naturali? Il problema dell'amore, come quello della conoscenza, si focalizza sul reciproco rapporto tra "sé" e "altro da sé". Se dunque la conciliazione dell'amore di sé e dell'amore per l'altro è possibile, essa si trova nell'amore di Dio. A partire da questa considerazione, nel Medioevo sono stati proposti due modelli interpretativi del problema dell'amore. La concezione fisica, di ispirazione greco-tomista e fatta propria da Ugo di San Vittore e da san Bernardo, che cerca di stabilire un'armonica continuità tra l'amore-bramosia e l'amore amicale. E la concezione estatica, maturata nella scuola di Abelardo e penetrata nella scolastica francescana, che al contrario considera l'amore tanto più perfetto quanto più pone il soggetto "fuori da sé" e pienamente realizzato nell'assorbimento di chi ama nell'oggetto d'amore. Grazie a testi particolarmente significativi, questo saggio analizza i lineamenti di queste due teorie medievali dell'amore e le speculazioni sistematiche che ne sono derivate in ambito filosofico e teologico.
Destino, provvidenza, predestinazione. Dal mondo antico al Cristianesimo
Aldo Magris
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 656
Come si elabora, a partire dal mito greco, l'idea di destino? Destino è ciò che determina l'accadere e il senso degli eventi indipendentemente dalla volontà cosciente degli uomini. In che modo questo concetto trasmigra nella tragedia e nella riflessione filosofica, e in quale rapporto sta con quello di provvidenza e con quello, di origine giudaica e cristiana, di predestinazione? Sono le domande che guidano il libro, attento non solo alle fratture ma anche alle sorprendenti continuità che intervengono nella lunga formazione di queste categorie tra grecità, giudaismo e cristianesimo. Nell'analisi dei miti e dei tragici, dei presocratici, di Platone e di Aristotele, degli stoici e dell'apocalittica giudaica, dello gnosticismo e di Agostino, l'autore mostra i molti volti assunti da un concetto nel quale si cela l'enigma dell'umano tra esperienza del male, significato della vita ed esistenza degli dèi o di Dio. Come se ciò che ancora dà a pensare fosse racchiuso in quelle antiche parole.
Nietzsche e Heidegger come educatori. Al di là del mondo vero e di quello parvente
Matteo Pietropaoli
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 128
Un'educazione autentica non può più ignorare la condizione dell'essere umano, sopraffatto da una tradizione culturale e religiosa che cerca di distoglierlo dalla crisi esistenziale fin quasi a neutralizzarla. Come nel mito platonico della caverna, l'uomo è chiamato a uscire dalle tenebre, a “stare nella crisi”, a viverla fino in fondo per oltrepassare se stesso. Tracce di questa condizione ulteriore emergono nel pensiero di Friedrich Nietzsche e Martin Heidegger. Approfondendo alcune coppie concettuali – quali verità-mondo, essere-volere, nichilismo-ultimo uomo, disciplina-allevamento, storia-mito – il volume si propone di smentire i luoghi comuni sui due filosofi e di mostrare in che modo essi siano educatori. Educare alla crisi significa superare le verità imposte dalla dimensione pubblica, che spesso annulla ogni processo di vera crescita. Il percorso di liberazione qui tracciato sotto la guida di Nietzsche e Heidegger rappresenta per l'uomo un tentativo di realizzare se stesso, di avverare il proprio progetto su di sé e sul mondo.
Pascal e la filosofia
Vincent Carraud
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 488
«Questo libro imponente – la cui imponenza proviene dalla precisione della mira: studiare il rapporto di Pascal alla filosofia e riflettere sullo statuto che essa assume – resta un riferimento imprescindibile per chi voglia accostarsi, da filosofo, a Pascal. Non è possibile, infatti, non interrogarsi sulla filosofia che egli utilizza, critica, sollecita, smaschera, rivela e sul punto di sguardo a partire dal quale sembra persino abbandonarla, senza abbandonarla mai di fatto. Per questo ordine di ragioni, Pascal e la filosofia resta a tutt'oggi, per i filosofi interessati a Pascal, un libro da leggere, direi quasi da consultare obbligatoriamente ed in via preliminare. Fra le mire che lo caratterizzano c'è anche quella di misurare, a seguito della determinazione dello statuto che la filosofia ricopre per Pascal, l'entità del suo contributo all'interno della storia della filosofia, questione che ha sullo sfondo quella della “uscita dalla metafisica”, additata dall'“ordine della carità”, e della possibilità di intendere in senso non cronologico la “fine della metafisica”, come Vincent Carraud scrive nella Prefazione. Pur non presentandosi come un saggio interpretativo ma come una ricognizione delle accezioni di filosofia in Pascal, questo libro fa molto di più che limitarsi a una recensione di significati, anche se ricchissima, come di fatto è possibile osservare. Si tratta, infatti, di un lavoro che educa pazientemente lo sguardo del lettore a guardare la filosofia con gli occhi di Pascal». Dalla Prefazione di Rosaria Caldarone.
Briciole filosofiche. Ovvero un poco di filosofia
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 160
Briciole filosofiche è l'opera con la quale Kierkegaard nel 1844 intende conferire un «significato decisivo all'esistenza» sulla base della sola ipotesi cristiana, e giustificarlo dal punto di vista filosofico. Il curatore del volume, Umberto Regina, evidenzia come in questo titolo sia condensato il senso stesso della ricerca kierkegaardiana. I due termini semplicemente accostati stanno a dire che se anche la quantità è poca, la qualità è tutto: è filosofia, appunto. In aperta polemica contro ogni sistema idealistico di tipo hegeliano, Kierkegaard si sottrae alla logica dell'identità per valorizzare il pensiero della differenza: essere coscienza in grado di cogliere la propria temporalità al cospetto dell'eternità. L'eterno dona, insieme alla verità, la condizione per riceverla: v'è un'asimmetria che si manifesta nel «paradosso», ovvero la «passione del pensiero per ciò che non può pensare». A essere rovesciata è la tesi parmenidea della coincidenza fra l'essere e il pensare nell'identità del tutto; ciononostante, è la stessa filosofia a mostrarci l'irriducibilità del paradosso, come passione per ciò che è eccedente – spiega Regina – «propria di chi è disposto a compiere qualsiasi sacrificio intellettuale pur di non aderire a una verità nemica dell'esistenza» quale sarebbe l'idea di «sostanza»: «l'intelletto e il paradosso vogliono la stessa cosa, ma possono volerla solo nel momento». Il momento è quello della «fede», nella quale la loro inconciliabilità può divenire «intesa». Si delinea l'«infinita differenza qualitativa» fra l'uomo e Dio, una scoperta raggiunta dalla filosofia contro se medesima: a essa non può accedere da sé, ma con il solo aiuto del cristianesimo.
Descartes. Dottrina, personalità, impatto
Ernst Cassirer
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 320
Nel 1939 Ernst Cassirer dà alle stampe un'importante monografia su René Descartes dal titolo emblematico, Descartes. Lehre-Persönlichkeit-Wirkung, concepita e portata a termine durante il suo soggiorno svedese, notoriamente suggellato da una produzione estremamente prolifica. Come il titolo dell'opera lascia intendere, in questa sua ricerca Cassirer analizza la figura di Descartes a partire da tre angoli prospettici: dottrina, personalità e impatto. Se in questo suo lavoro, specialmente nella prima parte del volume, lo studioso sottolinea il ruolo dirimente esercitato dal pensatore francese sul problema della conoscenza – tema già affrontato nei precedenti libri – bisogna tuttavia porre in evidenza come Cassirer in queste pagine non limiti le sue analisi alla pura tematica gnoseologica, ma la esamini allargando l'indagine ad altre questioni ritenute da lui centrali – l'etica, la teoria delle passioni e la ricezione stessa del cartesianesimo – che rendono questa sua opera del tutto originale.
La della morte. Essere e tempo di Heidegger e i suoi critici
Enrico Giannetto
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 240
Il problema della morte è il tema più importante dell'auto-comprensione dell'esistenza di ognuno di noi. Oggetto di miti, rituali religiosi, riflessioni teologiche, antropologiche, storiche, sociologiche e psicologiche, dal punto di vista filosofico può dirsi tematizzato in modo sistematico solo nel 1927, con la pubblicazione di Essere e tempo. Giannetto si confronta con quest'opera, ma non solo, cercando di delineare il problema della morte dal punto di vista biologico, antropologico – attraverso le analisi di Feuerbach, Baudrillard e Brown – della filosofia antica greca, delle filosofie orientali e del cristianesimo. Si analizza poi la riflessione heideggeriana: se ne chiariscono i presupposti nel pensiero cristiano, nella filosofia di Hegel e di Scheler, nei racconti di Tolstoj e nelle poesie di Rilke, se ne discutono le critiche da parte di Löwith, Sartre, Blanchot, Lévinas, Derrida, Ernst Bloch, Moltmann, Binswanger e Barthes. Ne emerge una nuova interpretazione della morte: ribaltando la prospettiva dell'essere-per-la-morte, considerando l'esperienza della priorità della morte degli altri rispetto alla propria, si transita dall'angoscia alla speranza su basi non metafisiche ma storiche. La fenomenologia dell'amore è prioritaria rispetto a quella della morte.
Storia della filosofia della nascita. Volume Vol. 1
Silvano Zucal
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2023
pagine: 416
La nascita è, per tutti, l'esperienza straordinaria dell'accesso alla vita umana, e in quanto tale è un concetto che ha una potenzialità filosofica. Eppure il pensiero occidentale si è perlopiù soffermato sulla morte come condizione ontologica fondamentale e solo sporadicamente sulla nascita, sebbene questa vi lasci una significativa traccia. Una corrente sotterranea, ma carica di senso, qui indagata per la prima volta in maniera sistematica in un percorso che va dall'antica Grecia (il Sileno, Saffo, Eschilo, Sofocle, Euripide, Erodoto...) all'Antico Testamento (Geremia, Giobbe, Qoèlet...), dallo gnosticismo al pensiero cristiano medievale e umanistico-rinascimentale, con incursioni nella modernità e nell'Ottocento, attraverso alcuni dei suoi più profondi interpreti (Arthur Schopenhauer, Giacomo Leopardi, Søren Kierkegaard, Friedrich Hölderlin, Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Friedrich Nietzsche...). Una lettura dell'evento natale capace di aprire molteplici prospettive, sia al “femminile” sia al “maschile”: la nascita come categoria filosofica, indicando l'“inizio” ma anche la “rinascita”, assurge a cifra dell'umano, permettendone una lettura antropologica, etica, teologica.