Marsilio: Letteratura universale
Giochi d'infanzia
Junichiro Tanizaki
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 128
Nel Giappone che si apre all’Occidente, tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento, viene messa in atto una profonda revisione dei processi educativi. I bambini e le bambine diventano il modello dei valori adulti del cittadino, in un sistema che, di riflesso, dà grande popolarità alle storie che riguardano l’infanzia e l’adolescenza. Nei due racconti qui presentati, Tanizaki si confronta con questi nuovi valori anticipando alcuni caratteri dei suoi personaggi più famosi e affrontando criticamente il tema dell’educazione. "Shōnen" (Adolescenti, 1911) e "Chiisana ōkoku" (Il piccolo regno, 1918) dimostrano come lo scrittore dedichi le sue opere all’infanzia non per nostalgia del passato ma perché i bambini sono essenziali per la sua visione artistica. Oltre a questa, e al ruolo primario giocato dall’immaginazione, "Shōnen" e "Chiisana ōkoku" restituiscono con forza anche una visione ideologica: le storie che hanno come personaggi i bambini consentono infatti a Tanizaki di sovvertire i valori dell’epoca e sfidare i fondamenti della nazione, che vedeva l’infanzia come l’età dell’innocenza e strutturava la formazione con una rigida suddivisione di ruoli e genere. Sfruttando l’ambiguità degli anni della giovinezza, attraverso la finzione del gioco Tanizaki rovescia il sistema patriarcale: in "Shōnen" la trasgressiva Mitsuko esercita un potere che prima era esclusivamente maschile e diventa la regina del suo minuscolo e segreto regno; Chiisana ōkoku suggerisce già nel titolo un mondo alternativo, profezia di un regime totalitario. L’itinerario artistico di Tanizaki Jun’ichirō (1886-1965) può essere quasi interamente ripercorso dal lettore italiano che dispone in traduzione di molti titoli, tra racconti e saggi. L’esordio dello scrittore avviene in un’epoca di grandi contrasti quando, così come la società, anche la letteratura riflette la scelta lacerante fra una tradizione millenaria e la via verso l’occidentalizzazione. Tanizaki vive questa frattura attratto dal nuovo e dal moderno, ma sensibile al bisogno di restare ancorato alle proprie radici. Ai primi racconti, ispirati a modelli occidentali eppure sempre rielaborati in linea con il proprio passato culturale, fanno da contrappunto le opere della maturità, che segnano un ritorno più marcato ai motivi e ai modi narrativi della classicità. La sua vasta produzione è multiforme nei temi e nelle tecniche, la sua vena sempre originale. Una continua ricerca estetica lo induce a tratteggiare ideali di bellezza femminile che riflettono l’infatuazione ora per l’esotismo della donna occidentale, ora per una femme fatale con cui vivere un rapporto di sottomissione masochistica, ora per una bellezza femminile celata nella penombra, avvolta nelle antiche sete del kimono. La fantasia, l’ironia, l’ambiguità pervadono la sua idea dell’arte. Dalla realtà egli trae spunto per creare un mondo immaginario, un universo della sua mente.
Amore e Psiche. L'enigma dell'amore
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 272
La favola di Amore e Psiche, tramandata dalle Metamorfosi di Apuleio, è forse la più affascinante e misteriosa di ogni tempo. Il figlio di Afrodite, Amore, si innamora di Psiche, l’anima, ma il loro amore ha una condizione: Psiche non dovrà mai vedere il volto del suo amato. Amore diventa così lo sconosciuto amante notturno, che la possiede nel buio e all’alba sparisce. Psiche però, vinta dal desiderio di conoscere il suo amante, lo coglie nel sonno e gli illumina il volto con una lampada. Amore fugge, lasciando Psiche nella disperazione, ma i due innamorati, dopo un lungo periodo di peripezie, si ritroveranno e si uniranno in matrimonio: dalla loro unione, nascerà Voluttà. La favola ha dato vita a un numero infinito di variazioni. Secondo La Fontaine, per cui «tutto l’universo obbedisce all’Amore», i due amanti rappresentano la prova che l’illusione e il desiderio, cioè l’amore al buio, siano da preferire alla realtà. Per Keats, che diventa il «sacerdote di Psiche», Amore e Psiche simboleggiano il trionfo dell’amore. Secondo Heine, la colpa di Psiche, che «si lascia morire perché i suoi occhi hanno visto il corpo nudo del suo Amore», rappresenta i mali del cristianesimo. Per Leopardi, la curiosità di Psiche, «che era felicissima senza conoscere», è la prova dei danni della conoscenza. Secondo Pascoli, Psiche è l’emblema dell’impossibilità dell’amore, e non a caso ritroverà il suo Amore solo «oltre la morte». Per Marina Cvetaeva, la favola è il simbolo di quello che l’amore dovrebbe essere: «anima senza corpo». Il significato di Amore e Psiche, quindi, rimane un mistero, che rispecchia, forse, l’enigma dell’amore.
Il maestro di campagna
Katai Tayama
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2023
pagine: 344
Giappone, 1901. Hayashi Seizō è giovane e ambizioso, ma anche povero, e a differenza dei coetanei che si trasferiscono a Tōkyō per proseguire gli studi, è costretto, dopo il diploma, a rimanere in provincia. Qui accetta con scarsa convinzione un posto da maestro elementare in un villaggio. Nel Maestro di campagna Tayama Katai ripercorre la traiettoria di un vinto, basandosi sui diari di un giovane realmente esistito. Deluso progressivamente dall’amore e dall’amicizia, frustrato nelle ambizioni di riscatto sociale e artistico, Seizō sembra poco alla volta accettare la propria sorte nel mondo. Ma quando ciò avviene, la tragedia lo colpisce, negli stessi giorni in cui il paese esulta per le vittorie della Guerra russo-giapponese. Incarnando magistralmente le poetiche del naturalismo, Il maestro di campagna ci restituisce un caso di studio sull’infelicità umana, in cui le condizioni familiari, sociali e geografiche di partenza giocano un ruolo determinante. Appassionato ritratto dei sogni e degli ideali di una generazione, il romanzo costituisce un importante documento storico-letterario, ma anche un’originale esplorazione degli effetti della modernità sulle comunità che si trovano alla sua periferia.
Sirene. Il mistero del canto
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2023
pagine: 328
Cantano, suonano, incantano, piangono, ammutoliscono. Le sirene, figlie del mito e guardiane del mistero, sono predestinate a svolgere un ruolo emblematico nella storia dell’umanità. Presidiano la soglia tra luce e ombra, tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Il loro corpo ibrido è come un geroglifico che tiene insieme l’umano e l’animale in una endiadi di perturbante bellezza. Come se, nel momento stesso in cui la mente umana ha inventato queste creature, avesse lanciato una sfida poetica e conoscitiva a quel principio della «contradizion che nol consente», per dirla con Dante. Perché di contraddizione si tratta. Di una unione tra due nature, umana e animale, e proprio per questo l’esito è un essere fantastico destinato a impressionare nel profondo il nostro immaginario. Al punto che da oltre tremila anni le incantatrici interrogano la testa e il cuore dell’Occidente. Omero le ha trasformate in un mito immortale raccontando il loro incontro fatale con Ulisse. Ovidio ne ha descritto la metamorfosi originaria. Friedrich de la Motte Fouqué ha ammantato di inquietudine le loro vicende terrene. Hans Christian Andersen ha portato il lettore dalla loro parte fino all’immedesimazione. Gérard de Nerval e Matilde Serao hanno celebrato le glorie di una delle sirene omeriche, Partenope, la mitica fondatrice di Napoli. Franz Kafka le immagina come mute e dispettose eroine antiborghesi. James Joyce le innesta come ultime vibranti epicuree nel flusso di coscienza dell’Occidente. Ingeborg Bachmann invoca la loro furia distruttiva per vendicarsi di chi le ha spezzato il cuore. A legare tutte queste variazioni sul mito sirenico sono il potere allucinatorio della voce e l’abissale mistero del canto.
L'umano (Storia naturale, libro VII). Con testo latino a fronte
Plinio il Vecchio
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2023
pagine: 256
La "Naturalis Historia" si inquadra in un periodo che vede la rapida crescita dei ceti tecnici e professionali: nella vita civile, politica, nell’amministrazione pubblica e nella carriera militare si manifesta la necessità di far fronte a una crescente specializzazione, donde la grande richiesta di informazione e divulgazione tecnica. Allo stesso tempo, la curiosità scientifica si declina anche sotto forma di intrattenimento e produzione di letteratura “di consumo”. L’opera di Plinio è la realizzazione più compiuta di questa duplice tendenza: si configura come una enciclopedia di tutto lo scibile umano, fornendo al contempo una messe di notizie su fenomeni strani e di aneddoti inconsueti, destinati a docere e a delectare insieme. Il libro VII è dedicato all’antropologia e mette a fuoco l’essere umano, al quale si guarda da molteplici scorci prospettici: i vari popoli della terra e le loro “stranezze”, il corpo umano, il ciclo della vita, le facoltà fisiche e intellettuali. Con un testo di Marino Niola.
Un canto di Natale. Testo inglese a fronte
Charles Dickens
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 2001
pagine: 256
Come tutte le grandi storie, "Un canto di Natale" ci accompagna da sempre, e sempre sa ritrovare le parole per parlarci: una fiaba da raccontare ai bambini e da rileggere da grandi, una storia di paura, di morte ma anche di solidarietà umana, di fantasmi grotteschi che si sfumano e si frammentano nel sogno e nell’incubo privato, un grande ritratto di solitudine e di vecchiaia e di una città degradata, e soprattutto un magico regalo di Natale che trasforma il gelo e il buio dell’egoismo e dell’avarizia nel calore di un sorriso e di una festa per tutti. Riprendendo fra le mani Un canto di Natale ritroviamo figurine dimenticate, scopriamo luci e colori nuovi, mentre altri inspiegabilmente li abbiamo persi. Ritornano alla memoria, alla rinfusa, il batacchio della porta con il volto di Marley, il tacchino fumante, il carro da morto sulla scala gelida, e perfino lo Zio Paperone di Disney, Uncle Scrooge, diretto discendente dello Scrooge di Dickens. Ma se nessuno può toglierci il piacere di questi frammenti di ricordi, è pur vero che le forme in cui un testo si sedimenta nella memoria ci allontanano dalla sua specificità, dal senso di una origine e di una appartenenza. Questa «edizione speciale» di Un canto di Natale vuole aiutarci a ritrovare in noi il senso di tale appartenenza. «Speciale» è la presenza del testo originale inglese, che ci restituisce il dono impagabile di una scrittura che tocca i registri più svariati del grottesco e del comico, del tragico e del sentimentale, in una scansione rapidissima (lo spazio è quello di una notte) di tempi e di modi. E «speciale» è la passione della curatrice e traduttrice che, nella sua lunga e profonda consuetudine con Dickens e con i suoi molteplici registri e generi, ci guida a riconoscervi la familiarità di temi e figure e al tempo stesso a scoprirne la specificità e l’unicità.
«Vedetela, leggetela e vivete felici». Carte geografiche e commercio librario nella Venezia del Cinquecento
Paola Molino
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 144
Nel cuore della Venezia del Cinquecento, all’apice del Rinascimento, la cartografia non solo disegnava il mondo, ma lo immaginava, creando opere destinate sia agli studiosi che a uomini e donne ansiosi di conoscere i nuovi confini del globo. Questo libro racconta gli esordi della produzione cartografica veneziana, un crocevia in cui si incontravano arte, politica, commercio e cultura, dando vita a carte geografiche che trascendevano il loro uso pratico per diventare strumenti di scoperta, di riflessione e di sogno. Dai disegni di Giacomo Gastaldi ai primi atlanti assemblati su ordinazione, dalla volgarizzazione della Geografia di Tolomeo alle «cosmografie da taschino», Venezia si impose come il laboratorio tipografico e intellettuale di una nuova geografia globale. Tra tecniche innovative e strategie editoriali, l’arte di mappare il mondo emerge qui in tutto il suo potere evocativo, in grado di risvegliare l’immaginazione dei lettori e di riorientare il sapere.
Prima e dopo la stagione delle piogge
Kafu Nagai
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 224
La giovane ventenne Kimie, cameriera presso il caffè Don Juan a Ginza, è vittima di maldicenze e molestie da parte di un individuo sconosciuto. Che qualcuno nutra del risentimento nei suoi confronti a causa della sua attività di prostituta, cui è stata iniziata dall’amica geisha Kyōko? Rivoltasi persino a un indovino per trovare risposte, Kimie – unico personaggio veramente a tutto tondo secondo la critica del premio Nobel Kawabata Yasunari – cercherà di venire a capo della vicenda destreggiandosi con scaltrezza tra i vari uomini che le gravitano intorno, dallo scrittore Kiyo’oka Susumu, suo amante, al vecchio donnaiolo Matsuzaki. Considerato il ritorno alla ribalta del suo autore dopo un lungo periodo di parziale silenzio e celebrato da Tanizaki Jun’ichirō come un rotolo illustrato moderno che con magistrale distacco delinea la storia popolare dell’epoca Shōwa, il romanzo di Nagai Kafū esplora il «mondo dei fiori e dei salici» di una Ginza bella solo all’apparenza e la vanità di quel «mondo fluttuante» che cela in realtà un lato sordido e vacuo. Un’aspra critica alla modernità che ha spinto al declino quel demi-monde che rappresentava l’ultimo baluardo della Tōkyō antica, in una cronaca dove ad accompagnare ogni momento cardine della narrazione è la pioggia del titolo che, con diversi gradi di intensità, fa da contrappunto agli eventi descritti.
Cento liriche della dinastia Song. Testo originale a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 384
La lirica "ci" è uno dei generi più apprezzati della poesia cinese tradizionale, essendo, peraltro, strettamente associata alle dimensioni private dell’amore e del sentimento. Sviluppatasi sotto la dinastia Tang (618-907) dall’interazione tra l’élite dei funzionari-letterati che amministravano l’impero e le cortigiane che ne popolavano i quartieri del piacere, questa forma poetica cantata conobbe la sua massima fioritura in epoca Song (960- 1279), quando vissero gli autori presentati qui in traduzione italiana. I loro versi, preceduti da un’ampia introduzione di carattere storico-letterario, restituiscono un mirabile affresco di un mondo lontano, ma si rivelano straordinariamente familiari per la capacità di toccare alcuni motivi universali dell’esperienza umana. Nella storia della letteratura cinese, la dinastia Song è nota, soprattutto, come il periodo d’oro delle liriche di tipo ci. Si tratta di poesie generalmente composte dai letterati confuciani per essere cantate dalle cortigiane nel corso dei ricevimenti che scandivano la vita dell’élite del tempo. Non stupisce, pertanto, che tra le tematiche più prominenti all’interno di tali canzoni vi fossero l’amore, visto specialmente da una prospettiva femminile, o ancora la transitorietà del piacere, il banchetto e il carpe diem. In questo volume appaiono alcune delle liriche più celebri di sei grandi autori che operarono tra l’xi e il xii secolo: il libertino Liu Yong, vituperato dalla critica moralistica per la sua produzione erotica; il primo ministro Yan Shu; i sofisticati intellettuali Ouyang Xiu e Su Shi; il “rampollo ribelle” Yan Jidao e, ultima in ordine cronologico ma non certo per meriti artistici, Li Qingzhao, universalmente acclamata come la maggiore poetessa della tradizione cinese.
Il tutuniè. Testo originale a fronte
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 176
Il romanzo riprende il personaggio di Alice, protagonista di Duo, dal momento della conclusione di quest’ultimo. Rimasta vedova per il suicidio del marito Michel, al suo rientro nell’appartamento natale ritrova due delle sue tre sorelle e con loro torna a confidarsi sul «tutuniè» (il comodo e sformato divano della loro infanzia). Il tema del confronto tra le sorelle Eudes è la loro vita sentimentale, le rispettive difficoltà nel portare avanti complesse storie d’amore, ognuna delle quali mostra la corda per via di partner che rivelano caratteristiche maschili sempre più problematiche. La Colette autrice di questo romanzo è ormai matura: ha finito di scriverlo durante l’estate del 1938, ha 65 anni compiuti. Pubblicato dapprima a puntate su «Paris-Soir» e poi per le edizioni Ferenczi in volume nel gennaio del 1939, vi traspare una sfaccettata rappresentazione della solitudine femminile, constatata la sempre maggiore impossibilità per ogni donna di condividere il sentimento, qualunque esso sia, con l’uomo. Ne deriva una solidarietà tra sorelle che, al di là delle loro profonde e spesso divertenti divergenze su argomenti molteplici, dà alla solitudine che vivono un’altra dimensione. Il fantasma della madre di Colette, che aleggia intorno alle sue pagine, e a cui il romanzo Sido del 1930 ha dato consistenza letteraria, è fisicamente assente eppure dà corpo in controluce ai ricchi, inventivi dialoghi del Tutuniè così come alla colonna sonora del romanzo e ai suoi smaliziati motivi.
Duo. Testo originale a fronte
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 256
Qual è il male peggiore? Un tradimento per amicizia o per sensualità? Questo l’interrogativo posto da Michel, impresario teatrale protagonista di Duo, al quale un riflesso di luce viola ha svelato l’adulterio commesso dalla moglie Alice, «fiera dei suoi trentasette anni giovanissimi e indolenti». Michel, che è uno di quegli uomini superficiali capaci di profonde passioni segrete, non sa darsi pace e rifiuta, assieme alle ragioni della moglie, la possibilità di tornare a essere felice. Pubblicato nel 1934 da una Colette sessantunenne, che per critica e pubblico è ormai «la grande Colette», Duo è un testo ambiguo fin dal titolo, che rinvia non tanto a una fusione di voci, quanto a un’irrimediabile stonatura, insita non solo nelle relazioni tra i due personaggi, ma anche all’interno di ognuno di essi. Il finale, inatteso e stridente, si chiude sul suicidio di Michel, e suggella così l’impossibile armonia della vita.
La malia della voce
Carlo Gozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 272
La malia della voce (1774) è uno dei più singolari e interessanti testi di ispirazione spagnola di Carlo Gozzi. Scritto per l’attrice feticcio del drammaturgo, Teodora Ricci, fa parte, insieme a La principessa filosofa (1772) e a I due fratelli nimici (1773), di un trittico particolarmente suggestivo e affascinante in cui l’autore esplora l’amore e l’ambizione, ma anche la disperazione e la caparbietà. La malia della voce, in particolare, si addentra in una declinazione del sentimento amoroso quasi inedita nella tradizione occidentale: non l’amore nato dalla contemplazione della donna, ma quello sorto dal solo ascolto della sua voce. Attorno a questo nucleo argomentale, Gozzi costruisce un testo in cui le due coppie regie, che dovevano naturalmente costituirsi a soddisfazione dei mutui sentimenti dei protagonisti e delle necessità della ragione di stato, si vedono messe a rischio a causa dell’ostinazione della protagonista nel non rivelare la propria identità, il che mette in moto una serie di fraintendimenti che si risolvono felicemente solo nelle ultimissime scene del dramma. Nel 2006, in occasione delle celebrazioni del secondo centenario della morte di Carlo Gozzi (1720-1806), la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ha messo a disposizione degli studiosi il Fondo Gozzi, l’archivio familiare rinvenuto nella villa patrizia di Pasiano di Pordenone e da poco acquisito. Ricco di novemilacinquecento carte manoscritte – per buona parte stese di suo pugno dal minore dei fratelli Gozzi –, esso conserva di Carlo numerosi testi preparatori, finora del tutto ignoti, di opere edite e numerosi testi inediti: commedie, atti unici, programmi coreografici, componimenti poetici, traduzioni, interventi polemici, saggi, scritture amministrative. La ricchezza, la qualità e la novità dei materiali è tale da costringere a riaprire il cantiere degli studi gozziani. È quanto si propone questa edizione nazionale, che intende offrire i testi noti e ignoti di Carlo Gozzi in edizioni criticamente accertate, corredate dalle redazioni preparatorie e debitamente commentate.