LEG Edizioni: Le guerre
Gli arditi della grande guerra. Origini, battaglie e miti
Giorgio Rochat
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 251
Gli arditi dei reparti d'assalto creati nel 1917 per la guerra di trincea sono ancora oggi accompagnati da una leggenda di valore e ferocia alimentata dalle loro imprese belliche, ma anche dal ruolo politico che ebbero in guerra e più apertamente nel dopoguerra, e poi dalla propaganda fascista, che li presentò come precursori del regime e come modello di un nuovo tipo di combattente politicizzato. Questo mito non era mai stato sottoposto a critica storica per l'insufficienza delle fonti archivistiche e ufficiali, per la complessità di una vicenda in cui si intrecciano fattori militari e problemi politici e per il ritardo generale degli studi sulla "grande guerra". In questo volume Giorgio Rochat, che nei suoi studi ha sempre cercato di unire storia militare e storia politica, affronta per la prima volta le vicende e le leggende degli arditi dalle trincee della prima guerra mondiale alla strumentalizzazione fascista del combattentismo. In particolare ricostruisce le origini e il ruolo militare dei reparti d'assalto nel 1917-18, le loro imprese e i loro successi, che provocarono il rapido sviluppo della specialità e la resero popolare. Studia parallelamente il ruolo politico degli arditi, che vennero ad impersonare la volontà di vittoria a tutti i costi, ma anche l'implicito rifiuto delle tradizioni e delle istituzioni dello stato liberale e del suo esercito. E infatti gli arditi subito dopo l'armistizio si schierarono con il nascente fascismo, assumendo il ruolo di punta nell'offensiva antisocialista; erano però troppo legati ai miti della violenza armata e della guerra nazionalista per riuscire a dar vita ad un movimento politico proprio. Sulla base di ampie ricerche sulla stampa e negli archivi della polizia, Rochat documenta infatti come l'arditismo si ridusse ben presto a movimento subalterno al fascismo mussoliniano, strumentalizzato prima dalle molteplici forze di destra che cercavano di inserirsi nel nuovo regime, poi dalla propaganda fascista in implicita contrapposizione all'esercito regolare.
Vietnam in guerra. Dispacci dal fronte
John Steinbeck
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 288
John Steinbeck parte alla volta del Vietnam in guerra nel dicembre 1966 per rimanervi fino al maggio 1967. E l'inviato d'eccezione del "Newsday" e una volta giunto a destinazione annota nei suoi dispacci: «Non credo molto a ciò che ho letto dell'Estremo Oriente. Le cose io le conosco sempre vedendo, ascoltando, annusando, toccando. Non guarirò mai da questa curiosità esagitata. Mi sento ancora come quando da bambino andavo da Salinas a San Francisco, addirittura a cento miglia di distanza!». Animato da questo spirito romantico lo scrittore inizia a muoversi sul territorio da Sud a Nord con ogni mezzo, partecipando ad azioni militari, documentando la vita quotidiana con rara lucidità. «Questa guerra in Vietnam lascia molto confusi non solo i vecchi osservatori come me, anche quelli che a casa leggono e cercano di capire. E una guerra di sensi, senza fronti e senza retrovie. E dappertutto come un gas finissimo e onnipresente». Ma la riflessione centrale non può che essere quella relativa al senso di una guerra che sta lacerando la mitologia e l'anima stessa dell'America contemporanea. Se all'inizio l'intento è quello di celebrare il coraggio e le virtù dei soldati americani impegnati nel terreno melmoso di un conflitto feroce in cui vengono risucchiati giorno dopo giorno senza comprenderne la vera natura, poi il dubbio si insinua e alla fine Steinbeck non si sottrae a un ripensamento inaspettato: «Credimi, ti prego, se ti dico che se tornando in Vietnam potessi accorciare questa guerra anche solo di un'ora partirei con il primo volo, con un biglietto di sola andata». Libro di genere a cui l'Autore aderisce senza riserve, Vietnam in guerra è anche l'ultima opera di uno scrittore che incanta ancora per il connubio sorprendente di umanità e alta ispirazione letteraria.
La guerra dei sei giorni. 1967: Sinai, Giordania e Siria
Simon Dunstan
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 305
A cinquant'anni dal conflitto, una storia dello straordinario successo strategico che consenti a Israele di triplicare l'estensione del proprio territorio ma pose anche le basi della guerra del Kippur. Nel maggio 1967 un'azione combinata di Egitto, Giordania e Siria stava minacciando Israele, abbandonato a se stesso dalle Nazioni Unite. Per anticipare le mosse dei loro nemici, in giugno gli israeliani erano pronti a un attacco preventivo che avrebbe spiazzato il mondo intero: la schiacciante vittoria fu ottenuta attraverso un uso sapiente dell'aviazione, che avrebbe sgominato le forze egiziane nel Sinai. Allo stesso modo, un'azione fulminea consentì l'occupazione della Città Vecchia a Gerusalemme, della Cisgiordania e delle alture del Golan. Dalle premesse del conflitto alle sue conseguenze, tutti gli aspetti di questo scontro sono analizzati con precisione e ricchezza di dettagli, approfondendo la panoramica anche attraverso illustrazioni e mappe.
Carzano 1917. Abbiamo vinto l'Austria-Ungheria
Ljudevit Pivko
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 850
Ben pochi sanno che il paesino di Carzano, in Valsugana, è stato a un passo dal diventare uno dei luoghi simbolo della Grande Guerra sul fronte italiano. Qui, il 18 settembre 1917, a poco meno di un mese dallo sfondamento di Caporetto, si svolse l'operazione di un gruppo di soldati di nazionalità slovena e cecoslovacca, appartenenti all'esercito austro-ungarico: il piano avrebbe dovuto aprire una breccia nella linea del Tiralo e condurre in breve l'Italia a Trento e a Bolzano. A concepire questo progetto temerario fu il capitano sloveno Ljudevlt Pivko, autore di questo libro scritto nell'Immediato dopoguerra. Pivko si rese protagonista di uno degli episodi più controversi e fondamentali della guerra sul fronte Italiano: la notte di Carzano, quando i reiterati tentativi del capitano di passare al nemico e, insieme, di danneggiare gli austroungarici giunsero a un soffio dall'avere un pieno e clamoroso successo. Pivko e i suoi uomini drogarono un intero battaglione bosniaco, di cui il capitano sloveno aveva il comando interinale, accordandosi con gli italiani che avrebbero dovuto attaccare a fondo, proprio nel settore di sua competenza, e puntare su Trento, il tentativo fallì e Pivko disertò. In seguito, formò il "Reparto Verde" di volontari slavi, che combattè valorosamente accanto all'Intesa. "Carzano 1917. Abbiamo vinto l'Austria-Ungheria" rappresenta oggi una pietra miliare nella memorialistica militare del primo conflitto mondiale, almeno per quanto riguarda il fronte italiano. Al di là dello stile in cui è stato scritto, che risente sia del clima dell'epoca sia del particolare impegno patriottico del suo autore, la testimonianza di Pivko è una fonte primaria di eccezionale valenza per conoscere e comprendere i complicatissimi retroscena dell'irredentismo antiasburglco all'interno dell'Impero austroungarico, del panslavismo e, infine, del troppo poco analizzato fenomeno delle "legioni slave", che combatterono a fianco dell'Intesa e che, alla fine della guerra, furono rimosse dalla memoria collettiva del conflitto. Questo libro è, in un certo senso, un'opera revisionista: il suo autore incarnò un fenomeno che la storia volle dimenticare. Oggi, a distanza di un secolo dagli avvenimenti, grazie a questo libro, quel fenomeno torna in superficie, permettendoci di valutare il conflitto con strumenti più aggiornati e con uno spirito finalmente libero da condizionamenti. Come dovrebbe essere la storia e come spesso non è.
I pirati contro Roma
Claude Sintès
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 206
Nel nostro tempo sentiamo parlare dei pirati che infestano alcune coste dell'Oceano Indiano e la nostra memoria si rivolge facilmente alla pirateria classica in età moderna. Questo libro risale ben più indietro nella storia e racconta la prima lotta documentata tra uno Stato e i banditi del mare: i pirati contro Roma. La fine della Repubblica coincise per Roma con un incremento dello sforzo per il controllo delle coste del Mediterraneo. Si trattava non solo di confrontarsi con una perenne e storica piccola interferenza di navi di poco conto, ma di domare un nuovo e virulento fenomeno: sulle coste desolate dell'Anatolia, in Cilicia, nasce una pirateria fatta non di individui ma di popoli interi, con città, porti e arsenali. Questa insidia si combinò alle altre difficoltà dello Stato romano, per diventare nel I secolo avanti Cristo un fattore determinante nelle carriere di uomini come Pompeo e Cesare, che si misurarono contro i predoni del mare senza esclusione di colpi, con cinismo e con grande attenzione alla comunicazione nei confronti dell'opinione pubblica in patria. A partire da una rigorosa disamina storiografica, l'opera racconta i viaggi, le navi e i tesori dei pirati del Mediterraneo, accompagnando a quest'analisi il racconto degli sforzi del Senato romano per eliminare gli irriducibili predoni della Cilicia.
L'arte della guerra di Napoleone. Una biografia strategica
Jacques Garnier
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 362
In un mondo segnato dalla permanenza dei conflitti fin dalla più alta antichità, la storia ha perpetuato solo i nomi di pochissimi signori della guerra che furono talmente esperti nel loro campo da lasciare il segno nei vertici più alti di quella che è stata considerata una scienza, se non un'arte. Lo stesso Napoleone ne individuò un certo numero: Alessandro, Annibale, Cesare, Gustavo-Adolfo, Turenne, il principe Eugenio di Savoia-Carignano, Federico II. Alcuni generali straordinari, stimati da Napoleone, hanno lasciato una formulazione più o meno completa, più o meno priva di artifici, della loro "manière". Napoleone lo fece, ma in modo piuttosto parziale, nei suoi scritti di Sant'Elena e in una certa misura nei "Bulletins de la Grande Armée." È dunque necessario ritrovare il nucleo essenziale della sua scienza e della sua arte della guerra nello studio preciso degli esempi tratti dalle sue campagne militari e dalle battaglie. Lo scopo di questo studio non è quello di stabilire una nuova storia delle guerre napoleoniche, ma di far comprendere più da vicino, attraverso l'esame delle sue principali campagne o battaglie, l'evoluzione e il carattere della scienza militare di Napoleone.
Diario di guerra 1914-1918
Ernst Jünger
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 642
"Il libro nasce dalla rielaborazione formale del contenuto del miei diari di guerra. Durante tutto il corso della guerra mi sono sforzato di mettere subito su carta le mie impressioni, tra un salto e l'altro, o al più tardi la sera stessa del giorno di battaglia. (...) Non sono un uomo di penna, tuttavia spero che, dopo aver deposto questo libro, qualcuno sia riuscito a farsi un'idea di quel che è stato fatto da noi soldati di fanteria. Abbiamo perso molto, forse tutto, anche l'onore. Ma ci resta una cosa: l'onorevole ricordo della più grandiosa armata che sia mal esistita e della più imponente battaglia che sia mai stata combattuta. Onorarlo in quest'epoca di rinnegamento e di deperimento morale è il più fiero dovere di chiunque abbia combattuto non solo col fucile e le granate, ma anche col cuore pieno d'ardore per la causa tedesca". Il "Diario di guerra 1914-1918" di Ernst Jünger (1895-1998) è una straordinaria testimonianza di quella "Grande guerra" che, a pochi anni dalla conclusione, tutti iniziarono a chiamare Prima guerra mondiale. Si tratta di annotazioni che iniziano il 30 dicembre 1914 con la partenza dell'autore diciannovenne in direzione del fronte, per concludersi all'inizio di settembre del 1918. Non esiste alcun altro diario bellico che documenti la Prima guerra mondiale dalla prospettiva di un ufficiale di prima linea coprendo un così ampio arco temporale e presentando una tale assiduità di registrazioni.
La grande guerra nel Mediterraneo. Volume Vol. 1
Paul G. Halpern
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 579
La grande guerra nel Mediterraneo, la cui edizione originale in lingua inglese è apparsa nel 1987, è il primo lavoro di Paul Halpern ad essere presentato al lettore italiano. Fra il 1914 e il 1918 nel relativamente piccolo spazio mediterraneo si affrontarono le Marine inglese, francese, italiana, russa, da una parte, alle quali poi si aggiunsero quella giapponese e americana, e tedesca, austro-ungarica e turca, dall'altra. A quel mosaico di settori, campagne e operazioni, apparentemente slegati l'uno dall'altro, è corrisposta nella storiografi a navale una grandissima quantità di studi, narrazioni e memorie, spesso assai valide, ma altrettanto scollegate, non sorrette da quella visione d'insieme che Halpern riesce, invece, per la prima volta a dare del teatro mediterraneo, partendo da un'imponente opera di ricerca incrociata in tutti gli archivi, mai prima svolta. Ciò consente al lettore, da un lato, di farsi un'idea più precisa sull'importanza del Mediterraneo nel quadro della guerra marittima e, in generale, del Primo conflitto mondiale, dall'altro, di apprezzare meglio il ruolo e il peso effettivamente assunti dai singoli settori e dalle singole Marine. Connessa è l'indagine che l'autore ha condotto su ambiti, poco o punto esplorati, come gli orientamenti politico-militari degli alti comandi navali, i piani di guerra e la stessa genesi delle operazioni navali nonché i rapporti fra le Marine all'interno dei rispettivi campi di lotta.
Fanteria all'attacco. Dal fronte occidentale a Caporetto
Erwin Rommel
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 427
Quando, nel 1937, Erwin Rimmel pubblica la prima edizione di Fanteria all'attacco trasforma il diario scritto nel corso della Prima guerra mondiale - fronte francese, Vosgi, Romania e infine lo sfondamento di Caporetto, in cui ebbe parte determinante - arricchendo il ricordo delle proprie imprese con una serie di lezioni tattiche indirizzate agli allievi della scuola di guerra di Potsdam. Nessuno, di certo, conosceva fino ad oggi l'attualità di tale lezione. L'innovativa lettura di questo classico della Grande Guerra condotta da parte del Generale Fabio Mini inserisce nel testo una rete di folgoranti osservazioni che consentono di illuminare l'etica di un guerriero asimmetrico ante litteram.
La grande guerra patriottica dell'Armata Rossa 1941-1945
David M. Glantz, Jonathan House
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 503
Guerra segreta nei cieli 1939-1945. Misure e contromisure elettroniche nelle operazioni aeree
Alfred Price
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 270
La grande guerra nel Mediterraneo
Paul G. Halpern
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 1114
Fra il 1914 e il 1918 nel relativamente piccolo spazio mediterraneo si affrontarono le Marine inglese, francese, italiana, russa, da una parte, alle quali poi si aggiunsero quella giapponese e americana, e tedesca, austro-ungarica e turca, dall'altra. A quel mosaico di settori, campagne e operazioni, apparentemente slegati l'uno dall'altro, è corrisposta nella storiografi a navale una grandissima quantità di studi, narrazioni e memorie, spesso assai valide, ma altrettanto scollegate, non sorrette da quella visione d'insieme che Halpern riesce, invece, per la prima volta a dare del teatro mediterraneo, partendo da un'imponente opera di ricerca incrociata in tutti gli archivi, mai prima svolta. Ciò consente al lettore, da un lato, di farsi un'idea più precisa sull'importanza del Mediterraneo nel quadro della guerra marittima e, in generale, del Primo conflitto mondiale, dall'altro, di apprezzare meglio il ruolo e il peso effettivamente assunti dai singoli settori e dalle singole Marine. Connessa è l'indagine che l'autore ha condotto su ambiti, poco o punto esplorati, come gli orientamenti politico-militari degli alti comandi navali, i piani di guerra e la stessa genesi delle operazioni navali nonché i rapporti fra le Marine all'interno dei rispettivi campi di lotta, i reciproci giudizi e le relazioni fra queste, la politica e le altre forze armate.

