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LEG Edizioni: Le guerre

Gli ufficiali della monarchia danubiana
15,00

Venezia e la guerra in Dalmazia (1644-1649)

Venezia e la guerra in Dalmazia (1644-1649)

Federico Moro

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2018

pagine: 208

28 settembre 1644: una squadra corsara dei Cavalieri di Malta attacca la Carovana di Alessandria nel mar Egeo, al largo dell'isola di Scarpanto. I Cavalieri infliggono e subiscono gravi perdite, catturando numerosi prigionieri. Tra essi, dame del seguito del sultano e un bambino principe del sangue. Durante il rientro a Malta, i Cavalieri sostano ripetutamente in territorio veneziano. L'episodio in sé può non sembrare significativo nel rovente Mediterraneo di metà Seicento. Diventa, però, la scintilla che accende il conflitto, lungo oltre ventiquattro anni, noto come Guerra di Candia, che fu combattuta su ben tre fronti: isola di Creta, mar Egeo e Dalmazia. Si trattò di un momento chiave della storia europea, perché ridisegnò gli equilibri mediterranei. Nel periodo 1644-49 sulla costa orientale adriatica accaddero eventi fondamentali dal punto di vista geostrategico, che videro l'emergere del genio incompreso di Lunardo Foscolo, il provveditore generale veneziano, ben assecondato dal "barone", il governatore alle armi Christopher von Degenfeld. Questo libro racconta quei giorni e quegli uomini.
12,00

Arditi. Le truppe d'assalto italiane 1917-1920

Arditi. Le truppe d'assalto italiane 1917-1920

Angelo Luigi Pirocchi

Libro: Copertina morbida

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2018

pagine: 171

Il soldato Ardito fu concepito per dare una svolta all'immobilismo della guerra di trincea sul fronte dell'Isonzo. Pensato da lungimiranti e brillanti menti militari, questo soldato d'élite, organizzato in interi reparti d'assalto, doveva imprimere una svolta nello stanco e dissanguato esercito italiano, compiendo non soltanto assalti volti a conquistare vittorie immediate, ma anche manovre di più ampio respiro capaci di spezzare le difese nemiche e di preparare il terreno all'avanzata generale della fanteria. Gli Arditi avevano speciali procedure di reclutamento, addestramento, specifiche uniformi, armi ed equipaggiamenti, particolari privilegi e benefici. Per la prima volta a un soldato italiano venne impartito un addestramento specifico, sia dal punto di vista psicologico sia fisico. Lo spirito di corpo, decisamente incoraggiato, sopravvisse alla guerra, tanto che molti ex-Arditi parteciparono all'impresa fiumana di D'Annunzio e furono tra i membri delle squadre paramilitari fasciste che sostennero l'ascesa di Mussolini al potere. L'autore, con l'ausilio di fotografie e tavole a colori, esamina le origini di questi reparti d'assalto, la loro vita quotidiana, le imprese e la loro eredità.
12,00

Lepanto 1571. La più grande battaglia navale del Rinascimento
14,00

Anzio e la battaglia per Roma

Anzio e la battaglia per Roma

Carlo D'Este

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 700

La liberazione di Roma fu uno degli episodi principali della Campagna d'Italia della Seconda guerra mondiale. Come era iniziata la campagna? In questo libro di potente drammaticità l'autore ricostruisce le vicende a partire dallo sbarco alleato nel piccolo porto di Anzio il 22 gennaio 1944. L'operazione avrebbe dovuto significare, nei piani alleati, la possibilità di creare una base che tagliasse fuori le lineee di collegamento viario e ferroviario delle truppe tedesche che stazionavano sulla linea Gustav e a Monte Cassino, a 70 chilometri da Roma. Cogliendo i nemici di sorpresa e conseguendo un vantaggio sul mare e nei cieli, la fanteria e le forze armate approdate ad Anzio avrebbero poi compiuto uno sfondamento fino a Roma. Ma la realtà di una delle più disperate campagne della Seconda guerra mondiale consisteva in un pessimo comando, incomprensioni, ordini mal coordinati e incerta leadership. Lo sbarco di Anzio divenne una trappola mortale per le truppe alleate, costrette a combattervi per quattro mesi. L'eventualità di una vittoria in maggio era cambiata amaramente e annichilita dallo sbarco in Normandia del 6 giugno. Tuttavia, il 4 e il 5 giugno 1944 le truppe americane del generale Mark Wayne Clark riuscirono a superare le ultime linee difensive dell'esercito tedesco ed entrarono a Roma senza incontrare resistenza, ricevendo l'entusiastica accoglienza della popolazione. Il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante della Wehrmacht in Italia, preferì ripiegare verso nord senza impegnare un combattimento all'interno dell'area urbana di Roma.
34,00

Flashpoint Trieste. La prima battaglia della Guerra fredda
24,00

Ezio. La nemesi di Attila

Ezio. La nemesi di Attila

Ian Hughes

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 415

Nell'anno 451 d.C. Attila, con una forza enorme composta da unni, alleati e vassalli del suo già vasto impero, era penetrato a ovest attraverso la Gallia, ancora nominalmente parte dell'Impero Romano d'Occidente. Dopo avere preso d'assedio Orleans, solo un paio di giorni di marcia lo separavano dall'estendere il suo dominio dalla steppa eurasiatica fino all'Atlantico. Ma prima che ciò potesse avvenire, il 20 giugno 451 si svolse la battaglia dei campi Catalaunici, in una pianura della Gallia nei pressi dell'odierna Chàlons-en-Champagne. Nello scontro, le truppe del generale romano Ezio, reclutate soprattutto tra i barbari e affiancate dagli alleati visigoti di Teodorico I, prevalsero sugli unni di Attila. Ma chi era Ezio? Chi era l'uomo che salvò l'Europa occidentale dal giogo degli unni? Mentre Attila è familiare a tutti, la vicenda del generale romano è rimasta relativamente oscura. Ezio è una delle figure più importanti della storia del tardo Impero Romano e le sue azioni hanno contribuito a mantenere l'integrità dell'Occidente negli anni del declino. Prima della sua carriera ai vertici dell'esercito romano, fu un semplice ostaggio tra i goti di Alarico e poi con Rua, re degli unni. La sua permanenza presso questi due popoli contribuì a dargli una visione senza precedenti delle tecniche e delle strategie militari di questi 'barbari'. Pagine di storia in uno stile preciso e accattivante pongono Flavio Ezio in relazione con gli altri grandi protagonisti di un'epoca che trasfigura nella leggenda: insieme a Ezio e Attila, Alarico, Valentiniano III, Galla Placidia, Genserico e papa Leone I. In un vasto scenario che guarda da Aquileia alla Gallia, dalla Spagna a Cartagine, da Ravenna a Costantinopoli, i decenni fondamentali del passaggio tra tarda antichità e medioevo trovano in questo libro una narrazione in grado di misurarsi con eventi complessi, intrighi oscuri e lacune storiografiche, riuscendo a trasmettere il fascino di un'epoca travagliata e del suo grande protagonista: Flavio Ezio, terrore dei barbari e baluardo di Roma.
24,00

La grande guerra di Hitler 1914-1918

La grande guerra di Hitler 1914-1918

Thomas Weber

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 511

"Lo trovai a pagina 168. Stavo sfogliando da un pezzo il libro davanti a me ed ero sorpreso da quanto ci volesse per scoprire una traccia di lui, una qualsiasi. Ora l'avevo trovata. La foto al centro di pagina 168 della storia ufficiale del 1932 del reggimento List lo mostrava nel suo lungo cappotto grigio, un elmo chiodato sulla testa e un fucile appeso alla spalla destra. Se non fosse stato per la didascalia, non l'avrei riconosciuto. L'immagine era di qualità così scadente che tutto ciò che riuscivo a distinguere del suo viso erano i baffi. Se si fosse trattato di un altro, quella vista mi avrebbe fatto ridere: un volto apparentemente senza bocca, occhi o naso, munito solo di un paio di baffi. Ma la didascalia mi disse chi era: volontario di guerra Adolf Hitler, portaordini del reggimento, maggio 1915". Quest'immagine sfocata assumerà sempre più nitidezza nel corso dello studio di Thomas Weber, il primo a trattare con completezza la partecipazione di Adolf Hitler alla Grande Guerra. Scelta vincente dell'autore è partire proprio prendendo in esame il reggimento List, di cui Hitler fece parte per tutto il conflitto. "La Grande Guerra di Hitler" dipana la sua esperienza bellica e quella degli uomini del reggimento, raccontando la loro storia nel momento in cui il mondo degli imperi del XIX secolo moriva e nasceva la moderna epoca di distruzione, guerra totale e genocidio. La prima parte del libro descrive l'impatto che ebbero su di essi gli anni del conflitto, seguendoli da quando lo scoppio della guerra li sradicò dalle loro comunità bavaresi per trascinarli nelle trincee fangose delle Fiandre e della Francia settentrionale, fino alla sconfitta e al caotico ritorno in patria nel 1918. La seconda parte mostra il ruolo dell'esperienza bellica di Hitler e quello degli uomini del reggimento nell'ascesa al potere del nazismo, nell'impero hitleriano e nella Germania occupata dagli americani. Inoltre, questo libro si chiede se la guerra rappresentò il punto di rottura o "la catastrofe seminale" nella storia tedesca. Per molto tempo gli storici hanno creduto che fin dall'Illuminismo la Germania fosse stata radicalmente diversa da qualunque altro Paese europeo e che le radici del Terzo Reich affondassero profondamente nella sua storia. Il nuovo consenso (anche se non pochi storici rimangono ancora attaccati alla vecchia concezione) è che fino alla prima guerra mondiale la Germania non fosse molto differente dalla Gran Bretagna o dalla Francia, e che in ogni caso fosse più liberale della Russia zarista. Tutto ciò porta a chiedersi quale effetto ebbe il conflitto non solo su Hitler, ma sulla Germania in generale. Dalla prospettiva dell'inizio del 1919, le probabilità che la democratizzazione della Baviera e della Germania si dimostrasse sostenibile e che il soldato semplice Hitler fosse costretto a tornare a dipingere cartoline erano ragionevolmente elevate. La storia di come egli riuscì a trasformarsi da un semplice portaordini evitato dagli uomini del suo reggimento nel più potente dittatore di destra del ventesimo secolo è pertanto un monito per tutti i Paesi democratici o sulla via di diventarlo.
25,00

Lettere dal fronte alla famiglia 1915-1918. Con una selezione di lettere di risposta dei genitori e di Friedrich Georg Jünger

Lettere dal fronte alla famiglia 1915-1918. Con una selezione di lettere di risposta dei genitori e di Friedrich Georg Jünger

Ernst Jünger

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 158

Ernst Jünger ha vissuto come giovanissimo volontario la prima guerra mondiale sul fronte occidentale dal 1915 al 1918. Dai suoi diari scritti durante il conflitto nacque la sua opera "Nelle tempeste d'acciaio", primo passo verso la costruzione della sua identità intellettuale. Prima dell'uomo di cultura, ci fu dunque un giovane assetato di avventura, gloria e affermazione di sé. La ricerca del senso da attribuire al feroce massacro di massa della Grande Guerra si intreccia alla rielaborazione dell'esperienza del rischio della morte vissuta in prima persona e alla riflessione sulla fine crudele di amici e commilitoni: insieme alle battaglie combattute contro i nemici sul fronte, la lotta anche interiore di Ernst Jünger trova riscontro nelle oltre 72 lettere, cartoline e telegrammi scambiati con i genitori e con il fratello Georg Friedrich. Jünger stupisce per l'impiego di una fredda razionalità nel racconto della crudele realtà della guerra, visto in quest'occasione nella cornice dell'intimità familiare.
18,00

I cetnici nella seconda guerra mondiale. Dalla resistenza alla collaborazione con l'esercito italiano

I cetnici nella seconda guerra mondiale. Dalla resistenza alla collaborazione con l'esercito italiano

Stefano Fabei

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 349

Durante la seconda guerra mondiale, in Jugoslavia, per ragioni differenti e ciascuna con finalità proprie, sia le forze dell'Asse, in particolare gli italiani, sia quelle alleate puntarono sulla carta dei cetnici. Questi nazionalisti serbo-ortodossi pertanto furono al contempo un movimento di resistenza e di collaborazione con gli occupanti e operarono in diversi modi, dovuti a una pluralità di situazioni e di fattori politici, militari e strategici, per conseguire l'obiettivo finale della conquista del potere e della restaurazione della monarchia quando tedeschi e italiani si fossero ritirati. Dalla storia dei cetnici e della loro collaborazione con gli italiani fino al 1943 e con i tedeschi nel biennio successivo emergono anche episodi poco conosciuti quali l'ambiguo atteggiamento di Stalin nei confronti del movimento di Mihajlovic o i tentativi da parte dei partigiani comunisti di pervenire ad accordi con i tedeschi per distruggere gli odiati nazionalisti serbi e per respingere un eventuale e temuto sbarco sulle coste adriatiche della Jugoslavia da parte degli Alleati, di cui i cetnici erano ritenuti la quinta colonna. Questa pagina poco nota di storia italiana e jugoslava, ricostruita soprattutto con materiale documentario degli archivi dello Stato maggiore dell'esercito e del Ministero degli esteri, consente di scoprire il percorso di un movimento che nacque per combattere i croati e gli occupanti italo-tedeschi e poi finì per collaborare con entrambi, pagando pesantemente il prezzo dell'alleanza con la parte sconfitta. Aiuta inoltre a comprendere le tante e profonde ragioni per cui i popoli della Jugoslavia si sono massacrati, senza esclusione di colpi, non solo nel secondo conflitto mondiale, ma anche in tempi a noi più vicini. Negli anni novanta del XX secolo, infatti, dopo decenni di mimetizzazione durante la dittatura di Tito, i cetnici sono tornati alla ribalta sia sui campi di battaglia sia sui mass-media, legittimati da Slobodan Milosevic e dal rinnovato sogno della Grande Serbia. La nuova, revisionistica, lettura del fenomeno è stata sancita nel 2014 con l'accettazione da parte dell'Alta corte di Belgrado della richiesta da parte degli ambienti nazionalisti di riabilitare Mihajlovic: in sintesi, cetnici e partigiani sono da ritenersi uguali, perché inquadrati nella comune lotta al nazi-fascismo. Prefazione di Antonio Sema.
18,00

Gli arditi della grande guerra. Origini, battaglie e miti

Gli arditi della grande guerra. Origini, battaglie e miti

Giorgio Rochat

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 251

Gli arditi dei reparti d'assalto creati nel 1917 per la guerra di trincea sono ancora oggi accompagnati da una leggenda di valore e ferocia alimentata dalle loro imprese belliche, ma anche dal ruolo politico che ebbero in guerra e più apertamente nel dopoguerra, e poi dalla propaganda fascista, che li presentò come precursori del regime e come modello di un nuovo tipo di combattente politicizzato. Questo mito non era mai stato sottoposto a critica storica per l'insufficienza delle fonti archivistiche e ufficiali, per la complessità di una vicenda in cui si intrecciano fattori militari e problemi politici e per il ritardo generale degli studi sulla "grande guerra". In questo volume Giorgio Rochat, che nei suoi studi ha sempre cercato di unire storia militare e storia politica, affronta per la prima volta le vicende e le leggende degli arditi dalle trincee della prima guerra mondiale alla strumentalizzazione fascista del combattentismo. In particolare ricostruisce le origini e il ruolo militare dei reparti d'assalto nel 1917-18, le loro imprese e i loro successi, che provocarono il rapido sviluppo della specialità e la resero popolare. Studia parallelamente il ruolo politico degli arditi, che vennero ad impersonare la volontà di vittoria a tutti i costi, ma anche l'implicito rifiuto delle tradizioni e delle istituzioni dello stato liberale e del suo esercito. E infatti gli arditi subito dopo l'armistizio si schierarono con il nascente fascismo, assumendo il ruolo di punta nell'offensiva antisocialista; erano però troppo legati ai miti della violenza armata e della guerra nazionalista per riuscire a dar vita ad un movimento politico proprio. Sulla base di ampie ricerche sulla stampa e negli archivi della polizia, Rochat documenta infatti come l'arditismo si ridusse ben presto a movimento subalterno al fascismo mussoliniano, strumentalizzato prima dalle molteplici forze di destra che cercavano di inserirsi nel nuovo regime, poi dalla propaganda fascista in implicita contrapposizione all'esercito regolare.
18,00

Vietnam in guerra. Dispacci dal fronte

Vietnam in guerra. Dispacci dal fronte

John Steinbeck

Libro: Copertina morbida

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 288

John Steinbeck parte alla volta del Vietnam in guerra nel dicembre 1966 per rimanervi fino al maggio 1967. E l'inviato d'eccezione del "Newsday" e una volta giunto a destinazione annota nei suoi dispacci: «Non credo molto a ciò che ho letto dell'Estremo Oriente. Le cose io le conosco sempre vedendo, ascoltando, annusando, toccando. Non guarirò mai da questa curiosità esagitata. Mi sento ancora come quando da bambino andavo da Salinas a San Francisco, addirittura a cento miglia di distanza!». Animato da questo spirito romantico lo scrittore inizia a muoversi sul territorio da Sud a Nord con ogni mezzo, partecipando ad azioni militari, documentando la vita quotidiana con rara lucidità. «Questa guerra in Vietnam lascia molto confusi non solo i vecchi osservatori come me, anche quelli che a casa leggono e cercano di capire. E una guerra di sensi, senza fronti e senza retrovie. E dappertutto come un gas finissimo e onnipresente». Ma la riflessione centrale non può che essere quella relativa al senso di una guerra che sta lacerando la mitologia e l'anima stessa dell'America contemporanea. Se all'inizio l'intento è quello di celebrare il coraggio e le virtù dei soldati americani impegnati nel terreno melmoso di un conflitto feroce in cui vengono risucchiati giorno dopo giorno senza comprenderne la vera natura, poi il dubbio si insinua e alla fine Steinbeck non si sottrae a un ripensamento inaspettato: «Credimi, ti prego, se ti dico che se tornando in Vietnam potessi accorciare questa guerra anche solo di un'ora partirei con il primo volo, con un biglietto di sola andata». Libro di genere a cui l'Autore aderisce senza riserve, Vietnam in guerra è anche l'ultima opera di uno scrittore che incanta ancora per il connubio sorprendente di umanità e alta ispirazione letteraria.
22,00

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