L'Asino d'Oro: Le gerle
Partigiano, portami via. La stampa e l'uso politico della Resistenza
Paola Gramigni
Libro: Libro in brossura
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2025
«C’era una volta Togliatti, c’era una volta il Pci e ora scopriamo che c’era una volta la Resistenza. La prossima volta scopriremo che c’era una volta anche la prima Repubblica» (Alessandro Natta, dirigente comunista). Siamo nel settembre del 1990. A un anno dalla caduta del Muro di Berlino e dalla svolta della Bolognina, sulla stampa italiana infuria una campagna, impensabile fino a poco tempo prima, che si accanisce su partigiani e resistenti. Si tratta del primo vero e proprio attacco al «paradigma antifascista» che aveva fatto da base e fondamento alla democrazia italiana a partire dal secondo dopoguerra. Cosa stava accadendo? Questo libro intende analizzare gli snodi più significativi attraverso i quali si inizia a decostruire, nel discorso pubblico e a opera dei media, il ‘mito fondativo’ della guerra partigiana, in quello scorcio di tempo che segnerà il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica. Anni cruciali, attraversati da una grave crisi istituzionale e politica che esiterà nell’avvento del berlusconismo e della destra postfascista, entrata a far parte, per la prima volta, del governo della Repubblica ‘nata dalla Resistenza’. Resta sullo sfondo una questione: il tentativo di abbandonare la contrapposizione fascismo/antifascismo è il frutto avvelenato del crollo del sistema partitico italiano nei primi anni Novanta, o ne costituisce una delle cause? E ancora: svuotare di senso la Resistenza in quale misura ha portato al declino della democrazia in Italia?
L'identità senza parola. Origine e sviluppo del linguaggio
Federico Masini
Libro: Libro in brossura
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2024
pagine: 176
«Parlare non è necessario», così Tullio De Mauro, maestro di linguistica, apriva un suo fortunato libro. Eppure, il suono della voce rompe il silenzio della nascita e il suono delle parole accompagna la nostra vita fin dal suo inizio. Eventi che suscitano da sempre interrogativi di grande fascino per gli esseri umani: come nasce il pensiero? Perché parliamo e scriviamo? Quale disciplina deve dare risposte a queste domande? Secondo Noam Chomsky, il più noto linguista del Novecento, «non si può parlare di ‘rapporti’ tra la linguistica e la psicologia, perché la linguistica fa parte della psicologia, non posso concepirla in altro modo. […] Nessuna disciplina si può occupare dell’utilizzazione o dell’acquisizione di un sapere, senza prendere in considerazione la natura di questo sapere». Ciononostante, lo studio dell’origine del linguaggio umano è stato a lungo appannaggio esclusivo della psicologia dello sviluppo e della paleoantropologia, mentre i linguisti si sono occupati solo di come funzionano le lingue e si apprendono da adulti. Questo libro vuole proporre, alla luce delle scoperte della teoria della nascita dello psichiatra Massimo Fagioli, una nuova possibile visione sull’origine del linguaggio e del pensiero, a partire dalla biologia umana. Un percorso naturale di acquisizione della lingua materna e poi della linea e della scrittura, che tiene conto anche della storia della nostra evoluzione di Homo sapiens.
Le mille e una notte di Semerano. Origini mesopotamiche della cultura europea
Noemi Ghetti
Libro: Libro in brossura
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2024
pagine: 176
L’antichissima comune origine di Oriente e Occidente nell’originale e poco nota ricerca di Giovanni Semerano, filologo e linguista italiano scomparso nel 2005, è il filo conduttore di questo volume che delinea sotto una luce inedita l’immagine dello studioso, al di là di inveterati pregiudizi e di barriere ideologiche e politiche. Storica del mondo antico, Ghetti guarda all’affresco di quelle civiltà che dal III millennio a.C. fiorirono nel Vicino Oriente – Sumeri, Assiri, Babilonesi, Ittiti, Ebrei, Fenici – e che come i Cretesi, i Cartaginesi, gli Etruschi si espansero nel Mediterraneo, seguendo la lente di Semerano, autore di volumi e saggi sulle origini della cultura europea e di dizionari etimologici delle lingue indoeuropee. Nella ricerca del linguista, fondata su testimonianze dei classici greci e latini, su intuizioni di autori quali Leopardi e il giovane Nietzsche e sul metodo innovativo della linguistica storica, l’autrice indica una chiave per sciogliere interrogativi culturali, filosofici e archeologici sull’eredità dei popoli che tra il Tigri e l’Eufrate inventarono la civiltà urbana e la scrittura, e che con il poema di Gilgameš trasmisero la più antica epopea dell’umanità. E ripercorre la storia di un’antica frattura e di un’egemonia culturale che nel secolo scorso ha portato a esiti tragici, e che Semerano con i suoi illuminanti studi ha osato porre in discussione.
Canova. «Non devesi però tacere della farfalla»
Libro: Libro in brossura
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2023
pagine: 200
A duecento anni dalla morte di Canova, uno tra gli artisti più famosi e amati nel mondo, questo volume restituisce – insieme alla narrazione più nota e agli spunti critici più attenti – alcuni aspetti particolari del suo lavoro, con riguardo speciale al processo creativo che lo condusse alla realizzazione dei due gruppi scultorei intitolati Amore e Psiche; in tale arco temporale, un decennio fecondo di immaginazione e di crescita professionale, la ricerca della bellezza e del sublime neoclassici, sempre attenta alle novità di quell’epoca multiforme e complessa, si propone come una sintesi di visionarietà e di rivoluzione ideale. Le opere dello scultore, immerso in un ambiente moderno ed emancipato, sono esaminate anche sotto l’aspetto del riflesso impresso loro dalle vicende contemporanee, tra storia e politica, e dell’influenza che altre arti, come la musica e la danza, ebbero sulla sua formazione e sull’ideazione dei capolavori. Dal disegno alla creta, dal marmo alla scultura come ‘metodo di vita’, il racconto di Canova ‒ antesignano dell’artista moderno ‒ si svolge appassionante fino all’ultima mano, segno del pensiero che trasforma e crea perché parte dal corpo e inventa il corpo, dandogli nuova vita, nel bagliore tremulo della fiamma di una candela. Con contributi di Alessandro Carlevaro e Marina Longo.
Emilio Lussu. La storia in una vita
Agostino Bistarelli
Libro: Copertina morbida
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2022
pagine: 220
Immaginate un qualsiasi evento importante della storia italiana del XX secolo: Emilio Lussu c'era. Eroe della prima guerra mondiale, deputato del primo dopoguerra eletto dagli ex combattenti sardi, carcerato e confinato dal fascismo, evaso avventurosamente da Lipari, esule in Francia, in Spagna durante la guerra civile, in clandestinità in mezza Europa, poi nella Resistenza italiana, alla Costituente, ministro, in Parlamento nell'Italia repubblicana. E ancora autore di due libri fondamentali: Un anno sull'Altipiano e Marcia su Roma e dintorni. La storia in una vita, di una personalità da riscoprire, di forte integrità morale, nemica del trasformismo, interprete di una concezione del potere come servizio: in poche parole l'esempio di come la politica avrebbe potuto dispiegar pienamente i principi contenuti nella carta costituzionale. Senso di responsabilità, onestà e coerenza degli atteggiamenti sono i valori che può mostrare in particolare ai più giovani Lussu, con la sua immagine di guida coraggiosa in grado di lottare e cambiare lo status quo. Le generazioni più adulte potranno apprezzare il ruolo di un protagonista sempre dalla parte dei più deboli, con una originale idea del socialismo e dell'autonomia, personale e collettiva, un prisma capace di indicare punti di vista molteplici sulle vicende del nostro paese.
Hegel in viaggio da Atene a Berlino. La crisi di ipocondria e la sua soluzione
Fulvio Antonio Iannaco
Libro: Libro in brossura
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2021
Con una prosa più vicina alla narrazione che all’analisi argomentativa, Iannaco ci mostra Hegel, poco più che ventenne, alle prese con una particolare condizione patologica che egli stesso denominò ‘crisi di ipocondria’, indagando il peso determinante che questa ebbe nella genesi del suo metodo razionale della negazione. Dalle pagine dell’autore emerge Hegel nei suoi rapporti più complessi e profondi, l’amicizia con Hölderlin e Schelling negli anni del seminario teologico di Tubinga, le aspirazioni e il sogno di una rinascita della Germania del tempo, la storia d’amore con Nanette Endel e la sua fine, i rapporti familiari conflittuali, con la sorella Christiane e con il figlio illegittimo Ludwig. E sullo sfondo la delusione per la fine della rivoluzione francese. Supportato dal commento a testi hegeliani e dal confronto con la letteratura critica sul filosofo di Jena, Iannaco, sulle orme del giovane Hegel, dimostra come le tappe del suo percorso di vita e di pensiero, ma soprattutto il modo in cui visse e superò (aufheben) la ‘crisi di ipocondria’, siano state all’origine dell’intero sistema concettuale hegeliano: la formulazione della negazione e della negazione della negazione quale motore del processo dialettico. Questa lettura, resa possibile dalle scoperte dello psichiatra Massimo Fagioli sulle dinamiche della realtà umana non cosciente, rappresenta un lavoro prezioso nella prospettiva di un nuovo metodo di studio, che provi a riconnettere il mondo delle idee con quello della vita.
Lavoro e salari. Un punto di vista alternativo sulla crisi
Antonella Stirati
Libro: Copertina morbida
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2020
pagine: 279
Le politiche economiche degli ultimi dieci anni hanno portato alla disoccupazione e all'impoverimento di molti, e agli esiti elettorali che, non solo in Italia, hanno sanzionato le forze politiche tradizionali, responsabili di quelle scelte. Scopo del volume è la divulgazione in forma accessibile ma rigorosa di temi di teoria e politica economica e la presentazione di una prospettiva diversa da quella che domina l'informazione e la politica in Italia. Sulla base sia della discussione teorica sia dei dati viene proposta un'interpretazione coerente che rovescia molti luoghi comuni inerenti al lavoro, alla distribuzione del reddito e alle politiche di austerità: i tagli della spesa pubblica, in realtà, alimentano il debito; bassi salari e deregolamentazione del mercato del lavoro non accrescono l'occupazione e possono avere effetti negativi sulla crescita; lo 'spread' sui tassi di interesse non dipende dall'elevato debito pubblico, ma dall'assetto istituzionale dell'eurozona. Il cambiamento guidato da una riflessione critica sul passato è urgente, ma un dibattito aperto stenta a svilupparsi in Italia e nell'Unione Europea, sebbene la recente pandemia, estremizzando scenari già esistenti, abbia in tutto il mondo messo in evidenza la necessità di politiche pubbliche, oltre che in campo sanitario, nel sostegno e nell'orientamento dei processi economici.
Tecnocrazia e democrazia. L'egemonia al tempo della società digitale
Francesco Antonelli
Libro: Libro in brossura
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2019
pagine: 194
Nata dal progressismo di sinistra e dall’intento di costruire una ‘democrazia sostanziale’, la tecnocrazia è uno dei grandi progetti politici e sociali del nostro tempo e uno dei meccanismi fondamentali sul quale si basa il funzionamento del mondo globale. Definita spesso come ‘governo degli esperti’ o ‘governo dei tecnici’, da fatto politico la tecnocrazia diventa oggi, sempre più, fatto sociale. Un ‘governo della tecnica’ che, fuoriuscito dai ristretti confini dello Stato, invade le nostre vite attraverso le tecnologie digitali, l’intelligenza artificiale e l’onnipresenza degli algoritmi. Nessun regime politico e sociale della modernità ha mai potuto fare a meno di questa grande forza, nonostante la sfiducia crescente dell’opinione pubblica nelle capacità degli esperti di contribuire a risolvere i problemi e delle scienze sociali (prima fra tutte l’economia) di offrire soluzioni orientate verso l’interesse generale.È davvero pensabile una società democratica che faccia a meno del contributo degli esperti? Il progressismo, che ha inventato la tecnocrazia, può riprendere slancio ripensando il rapporto tra competenza, sovranità popolare e società? È a partire da queste e da altre domande sviluppate nel libro che è forse possibile ridare slancio alle nostre democrazie ferite.
La scienza e l'Europa. Dal secondo dopoguerra a oggi
Pietro Greco
Libro: Copertina morbida
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2019
pagine: 342
L'Europa emerge distrutta dalla seconda guerra mondiale. Il suo ruolo nel mondo ha subìto un drastico ridimensionamento, ha perso il monopolio pressoché assoluto che aveva detenuto per secoli nella produzione di nuova conoscenza scientifica e di innovazione tecnologica, perché non ha saputo gestire quella modernità che aveva contribuito a creare. Ma dopo il conflitto, malgrado la 'cortina di ferro' che la divide, l'Europa riparte con rinnovata vitalità, seguendo un percorso di unificazione di cui la scienza è, ancora una volta, il collante culturale. Non a caso la prima istituzione comune che gli europei creano è il Cern, il grande laboratorio di fisica delle particelle di Ginevra. Per tutto il secondo Novecento lo sviluppo economico nella parte occidentale del continente si accompagna a una notevole espansione dei diritti civili e a una rinnovata eccellenza scientifica. La nuova globalizzazione trova, tuttavia, impreparata l'Europa. L'Unione Europea, in particolare, non riesce a tenere il passo del Nord America e dell'Asia orientale nella ricerca e nell'innovazione. Il welfare, che aveva caratterizzato il periodo precedente, di conseguenza ristagna. L'Unione si sente una 'fortezza assediata' ed eleva barriere. Nascono nuovi movimenti nazionalistici che mettono in discussione i capisaldi della democrazia. Le analogie con la prima parte del XX secolo sono molte. Riuscirà l'Europa a evitare gli errori del passato? Prefazione di Giulio Giorello.
La scienza e l'Europa. Il primo Novecento
Pietro Greco
Libro: Libro in brossura
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2018
pagine: 346
Prima l'ascesa, luminosa. Poi la rapidissima caduta, disastrosa. Tutto nei primi anni del Novecento. Il lungo rapporto tra la scienza e l'Europa tocca il suo apice all'inizio del XX secolo, quando nel continente si verifica una seconda, grande rivoluzione scientifica che riguarda i fondamenti della matematica, lo sviluppo della fisica relativistica e quantistica, la sintesi neodarwiniana in biologia. La visione che l'uomo ha dell'universo che lo circonda viene modificata radicalmente, come mai forse era avvenuto in passato. Eppure questa rivoluzione viene prodotta mentre l'Europa entra in crisi, dilaniata dalla lunga guerra civile che la sconvolge per trent'anni: dal 1914, anno di inizio della prima guerra mondiale, al maggio 1945, quando termina la seconda guerra mondiale. Alla fine di questa catastrofe l'Europa ha perduto la sua leadership militare, economica e culturale nel mondo. Anche l'asse scientifico del pianeta si è spostato altrove, dopo che per tre secoli e più il piccolo continente ha mantenuto il monopolio mondiale della ricerca. Perché la crisi? In questo quarto volume della fortunata serie "La scienza e l'Europa", Pietro Greco ci fornisce in maniera chiara e quanto mai appassionante la risposta: l'Europa - e in particolare la Germania -non ha saputo governare la modernità, fondata sulla conoscenza scientifica, che essa stessa ha prodotto. Ha rotto il suo secolare rapporto privilegiato con la scienza.
Gramsci per la scuola. Conoscere è vivere
Giuseppe Benedetti, Donatella Coccoli
Libro: Libro in brossura
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2018
pagine: 322
La scuola, l'acquisizione della conoscenza, l'importanza della cultura: questi sono per Gramsci i temi che costituiscono l'essenza stessa della politica. Ne ha scritto moltissimo, ma questo inestimabile patrimonio di idee è andato disperso: strumentalizzato e spesso cancellato. Così come è stata cancellata la sua critica radicale all'ideologia religiosa, responsabile di aver condizionato la formazione degli italiani. D volume si pone l'obiettivo di recuperare l'organicità originaria del pensiero gramsciano, mostrandone la sua straordinaria attualità. Gramsci dice ai politici che hanno bisogno di cultura, agli intellettuali che devono essere politici, a tutti, come lui fa per l'intero arco della sua vita, che devono studiare e cercare, sempre. Contro la confusione, l'estemporaneità e l'indefinitezza delle ultime proposte per la scuola, scoprire e leggere Gramsci significa incontrare un pensiero non scisso tra teoria e prassi, potentemente coerente e contraddistinto da un interesse profondo per l'essere umano. Recuperare e restituire le idee di Gramsci sulla conoscenza che è vita, sulla storia degli esseri umani che è sempre progresso, sul sapere che non è mai facile, significa opporsi alla rassegnazione e all'idea della impossibilità di un cambiamento.
Il flagello del neoliberismo. Alla ricerca di una nuova socialità
Andrea Ventura
Libro: Copertina morbida
editore: L'Asino d'Oro
anno edizione: 2018
pagine: 151
Da alcuni decenni, nonostante la grave crisi esplosa nel 2008 e le feroci critiche a cui è sottoposto, il neoliberismo continua a rappresentare la teoria di riferimento per il governo delle nostre società. In suo nome, oligarchie sempre più ristrette accumulano ingenti fortune, mentre le conquiste sociali del Novecento vengono demolite e continui sacrifici sono imposti alla popolazione. Il neoliberismo è fondato sull'idea che gli esseri umani siano macchine calcolanti prive di affetti e di pensiero, come priva di pensiero sulla società e sulla natura umana è la scienza economica che lo sostiene. Come mai, nonostante i suoi effetti sull'economia e sulla società, manca una valida opposizione? Il volume analizza il percorso storico che ha condotto all'affermazione del neoliberismo e le ragioni dell'apparente assenza di alternative, mostrando perché questa teoria non sia in grado di rispondere alle nuove sfide della crescita e del benessere. In particolare indaga il paradosso del dominio e del fallimento dell'idea per la quale esseri umani che mirano solo al proprio tornaconto possano costruire una società che consente a ciascuno di realizzare le proprie aspirazioni. Analizzando i cambiamenti generati dalle nuove tecnologie e la crisi in corso, l'autore indica su quali basi, oltre la morale religiosa e le teorie del passato, possa trovare fondamento la necessità storica di un nuovo patto sociale per lo sviluppo e il benessere di tutti.