La Vita Felice: Varia
L'anno 1992. Settimo diario inconsapevole della Caccia all’ideologico quotidiano
Felice Accame
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2023
pagine: 164
"Il progetto complessivo dell’opera prevede di pubblicare tutti i miei interventi effettuati nella trasmissione radiofonica La caccia – Caccia all’ideologico quotidiano – a cura mia e di Carlo Oliva –, a Radio Popolare di Milano dal 1986 al 2012. Il punto di vista da me adottato è quello del “diario”, perché ogni cosa che diciamo – qualsiasi cosa che diciamo – è connessa a un luogo e a un momento e, pertanto, di quel luogo e di quel momento, volenti o nolenti, qualcosa ci finisce dentro. Si potrebbe pertanto parlare più correttamente di un “diario inconsapevole”. In merito al punto di vista adottato posso sia correlare quanto detto e scritto con altro di detto e scritto, detto o scritto, di contemporaneo, e sia correlarlo con tracce – residui più e meno casuali – del contesto perduto. Ugualmente, potrò permettermi di protrarre il diario anche alle fasi successive della mia vita – tornando sui testi e glossandoli, sopperendo a ciò che oggi potrei considerare come carenze o evidenziando nessi che a mano a mano sono diventati ponibili."
L'anno 1993. Ottavo diario inconsapevole della Caccia all’ideologico quotidiano
Felice Accame
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2023
pagine: 168
Il progetto complessivo dell’opera prevede di pubblicare tutti i miei interventi effettuati nella trasmissione radiofonica La caccia – Caccia all’ideologico quotidiano – a cura mia e di Carlo Oliva –, a Radio Popolare di Milano dal 1986 al 2012. Il punto di vista da me adottato è quello del “diario”, perché ogni cosa che diciamo – qualsiasi cosa che diciamo – è connessa a un luogo e a un momento e, pertanto, di quel luogo e di quel momento, volenti o nolenti, qualcosa ci finisce dentro. Si potrebbe pertanto parlare più correttamente di un “diario inconsapevole”. In merito al punto di vista adottato posso sia correlare quanto detto e scritto con altro di detto e scritto, detto o scritto, di contemporaneo, e sia correlarlo con tracce – residui più e meno casuali – del contesto perduto. Ugualmente, potrò permettermi di protrarre il diario anche alle fasi successive della mia vita – tornando sui testi e glossandoli, sopperendo a ciò che oggi potrei considerare come carenze o evidenziando nessi che a mano a mano sono diventati ponibili.
L'uccello di fuoco. Ascoltando Stravinskij (1995-1996)
Giancarlo Consonni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2023
pagine: 52
«I disegni qui raccolti, a esclusione del n. 18, sono nati di getto in un giorno di marzo del 1995. Nessun intento illustrativo. Piuttosto, queste 21 operine sono l’esito di una condizione creativa in cui, oltre a un felice stato personale, hanno avuto un ruolo primario due fatti in apparenza molto lontani tra loro: i fogli di carta velina numerati di un album copialettere acquistato in un mercatino e l’apparire quasi casuale di un motivo visivo. Un motivo imparentato con la musica e la danza, in cui non è estranea la sintonia con L’uccello di fuoco di Igor’ Stravinskij. Se e come il legame con la musica del compositore russo sia percepibile nei risultati saranno gli altri a dirlo. In ogni caso è questione di scarsa rilevanza. L’opera va sola per il mondo: non ci sono stampelle o salvacondotti che la mettano al riparo dal fallimento. Il vortice, il volo, lo scontro tra forze opposte, l’abisso intravisto; ma anche l’attrazione amorosa, l’esplodere di un botto d’amore, il balzo di due ballerini che si sfiorano, la sospensione, l’attimo come crocevia. Questi gli elementi – o le suggestioni – che hanno alimentato il poiein.» (G.C.)
Omaggio a Erik Satie 1998
Giancarlo Consonni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2023
pagine: 68
«Il pennino. Di quelli che si usavano a scuola negli anni Quaranta del secolo scorso. Un lavorio di insetti che, nel silenzio della classe, graffiavano impercettibilmente le pagine di quaderni con la copertina nera e le coste rosse. Sarà un caso, ma le due parti in cui il pennino è bipartito si chiamano ali (o rebbi). E perché l’inchiostro scorra e si depositi sulla carta nella quantità e nel modo voluti va trovata la giusta pressione per aprire e chiudere quelle ali. Il pennino ti educa alla misura, e non solo. Scrivere e, ancor più, disegnare a penna hanno elementi in comune con l’uso di uno strumento musicale, per un verso, e con il volo, per un altro. Se lo sai assecondare, il pennino ti può portare sulle sue ali. Se poi ti risuona dentro una musica come quella di Erik Satie, il volo può beneficiare di correnti d’aria ascensionali, come accade per gli alianti. È quello che è accaduto nell’esecuzione dei 29 disegni qui riprodotti, nati d’impeto il 2 giugno 1998 sulle pagine di un quadernetto, in vista del compleanno, il giorno dopo, della donna amata. A un certo punto, a dare stabilità al volo, sull’inchiostro di china color seppia, sono intervenuti tocchi di pennello intinto in un acquerello rosa o semplicemente nell’acqua.» (G.C.)
Ascoltando Bach. Collages 2016-2022
Giancarlo Consonni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2023
pagine: 44
«La musica è un modo di dare forma al tempo. Un modo di nutrirlo di sostanza emozionale così da renderlo abitabile. Se lo scorrere inesorabile e spietato del tempo è come sospeso dalla musica, anche dalle arti visive può venire una tale “sospensione”, sia pure per brevi intervalli: per quel tanto che occorre perché lo sguardo percepisca l’interagire delle parti e il loro fondersi in unità. I 17 collages di questo libriccino si prestano a esplorazioni visive (ma anche tattili) che presentano vicinanze con l’ascolto musicale. Hanno preso corpo, del resto, ascoltando Johann Sebastian Bach, in particolare i Concerti Brandeburghesi, Bwv 1046-1051, composti tra il 1717 e il 1723. Bach li ha intitolati Concerts avec plusieurs instruments. A loro modo, questi collages vogliono essere dei Concerts avec plusieurs cartes. Ritmi serrati, fughe e inseguimenti, avanzamenti e richiami, rotture e riconciliazioni, irruzioni e approdi inattesi. Le composizioni qui raccolte si sono nutrite di questo, e di altro, sospinte da uno spirito d’avventura e dal desiderio di sondare le profondità dell’attimo e il comporsi degli attimi in armonia. (G. C:)
Obiter dicta
Filippo Annunziata
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 224
Milano, marzo 2020, pandemia. Giacomo, iscritto al dottorato di ricerca in Diritto comparato presso l’Università Statale, fatica a elaborare il suo progetto di tesi. È in ritardo sul calendario e incerto sul da farsi. Il suo referente, Achille Briola, luminare nel campo e professore ormai in pensione, lo guida nell’elaborazione di un progetto innovativo, basato sulla riscoperta di alcuni appunti manoscritti di Gino Gorla (1906-92), da tempo dimenticati nell’omonimo fondo di Unidroit a Roma, ma tali da rivoluzionare potenzialmente interi ambiti della ricerca giuridica. Nella claustrofobica dimensione delle loro vite, i due intrattengono, nei mesi più duri del lockdown, un dialogo virtuale, intessuto di rimandi e dotte citazioni, al quale gli eventi imporranno un’improvvisa, drammatica svolta.
Il sequestro del marò. Conversazione con Mario Capanna
Massimiliano Latorre, Mario Capanna
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 128
Mario Capanna conversa con Massimiliano Latorre, uno dei due marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani durante una missione sulla petroliera Enrica Lexie nel 2012. Era il 15 febbraio, al largo delle coste del Kerala, quando Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, fucilieri di Marina italiani in missione per proteggere la nave in acque a rischio di pirateria, sparano in direzione di un’imbarcazione indiana in atteggiamento di attacco. Da quel momento, inizia per loro un calvario conclusosi solo il 31 gennaio 2022, quando sono stati assolti dal gip di Roma. Per la prima volta in un libro, raccontata da uno dei suoi protagonisti, la vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso l’Italia per dieci anni.
Passaparola. I suoni della mia terra
Emilio Grollero
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 64
«Emilio Grollero, il griot di Laigueglia.» La parola in sé si potrebbe tradurre con “cantastorie”, o “bardo”, ma nella tradizione culturale di diversi popoli africani il griot è molto di più. Egli ha il compito di custodire e trasmettere i saperi antichi del suo popolo, di renderli perennemente vivi e utili. In questo senso Emilio è un griot. Le parole che ha sapientemente recuperato da un oblio sempre più desolante sono permeate di sapore antico fin dal suono che producono, e funzionano come una sorta di link che rimanda a un intero mondo di emozioni e conoscenze, o meglio, di «emozionante conoscenza». Sono parole lievi ma forgiate nella solidità della memoria profonda, delicatamente accompagnate dai disegni di Tiziana Boero. E contano sulla consapevole responsabilità di chi le leggerà per continuare a vivere e a far vivere un mondo ancestrale impregnato di valori e di allegra bellezza. Passate parola. Giuliano Arnaldi, Onzo.
Federico Nietzsche il gran ciarlatano
Raphael Bazardjian
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 140
Nel 1921, a Bergamo, compariva per i tipi della casa A. Savoldi “stabilimento cartotecnico-editoriale” un saggio singolare scritto dal critico armeno Raphaël Bazardjian. Medico chirurgo e studioso di filosofia, Bazardjian si trasferì in Italia dopo aver lavorato come assistente al Policlinico di Berlino. Il breve e denso saggio demoliva in ogni sua parte la figura di Friedrich Nietzsche. Forse per questo, da oltre un secolo, il volume risulta introvabile e una sola copia è conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Dario Agazzi, discendente da parte materna dell’editore Savoldi, ha recuperato il testo riproponendolo al lettore odierno: perché una voce critica tagliente e ironica contraria a Nietzsche – celebrato senza se e senza ma – non andasse sepolta e dimenticata.
Nel blu. Collages 2013
Giancarlo Consonni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 64
"Recuperi da involucri e imballaggi, carte di riso acquistate qua e là e altro ancora. A guidare la provvista sono le sensazioni – visive, tattili, tattilo-visive – che la carta suscita. Dove materia e colore sono promesse di avventure: sfide a tradurre in musica accensioni di eros. Musica per gli occhi; ma non solo. Le 27 operine qui raccolte sono nate l'una in fila all'altra nel mese di ottobre del 2013. Il punto di partenza è la carta velina con cui un tempo si costruivano gli aquiloni, in questo caso di un colore blu elettrico. La prima mossa è stata quella di incollarla su cartoncini di piccole dimensioni. Il resto è venuto da sé, innescato dal tono forte e impegnativo di partenza: una partita con i colori e i materiali, fatta di mosse e contromosse, in cui la posta in gioco è la conquista di armonie inedite. In qualche caso anche il blu del fondo è stato travolto, scomparso dall'imporsi di altri accordi. Nulla, del resto, è preordinato. Ogni collage è un percorso verso l'ignoto, una successione di passaggi fatti di scoperte, imprevisti e insidie. Il primo a sorprendersi dell'esito è l'autore."
Nel grigio. Collages 2016
Giancarlo Consonni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 76
«Le edizioni Pulcinoelefante di Alberto Casiraghi sono un fatto raro. Il loro spirito costitutivo è quello del dono che lega in un rapporto di generosa reciprocità il terzetto degli artefici (l'autore del testo, l'artista, l'editore-stampatore). Giunti ormai al numero 11.152, i libriccini di Casiraghi sono stati occasioni per la produzione di opere di piccole dimensioni (disegni, incisioni, collages, fotografie ecc.) da associare a un testo. Questo fa di ogni esemplare stampato un unicum. A chi scrive è capitato di contribuire con opere grafiche per 25 edizioni (per un totale di circa 700 fra disegni e collages). Il destino di questi lavori è quello della dispersione. A distanza di anni rimpiango di non averne effettuato la riproduzione. Fanno eccezione 114 operine: i 21 disegni inseriti nell'edizione 772, ottobre 1992 (Federico Garcia Romeu, Nubes y Pampa con Vaca); i 30 collages inseriti nell'edizione 8167, gennaio 2011 (per Gianfranco [Angelino]), i 30 collages inseriti nell'edizione 9054, ottobre 2013 (Silvio Mazza, Una poesia) e, infine, i 33 collages inseriti nell'edizione 9647, aprile 2016 (Angelo Casati, Ai soci di sconfinamento). Questi ultimi, qui pubblicati, sono nati dall'idea di Vittoria Cova di festeggiare gli 85 anni di Angelo Casati, il grande don Angelo. Il punto di partenza dei collages sono, in questo caso, dei cartoncini grigi di cm 14x10 posti in relazione con i materiali più svariati: carte, cartoni, reticoli di plastica, garze; persino vecchie lettere di un parroco di campagna (senza alcun valore documentale) reperite su una bancarella dall'amico Leo Nahon. Ad avviare il taglia-e-incolla è l'attrazione tra i colori. Il grigio, si sa, è il più socievole: mette subito a suo agio gli altri, siano essi tenui e delicatissimi (i gialli canarini, i celesti appena accennati) o forti e perentori (i blu, i rossi, il nero ecc.). Il grigio prende per mano il “compositore” e lo sospinge alla ricerca di più ampie interazioni e concertazioni. Un ruolo lo hanno anche i materiali: le qualità tattili, la risposta alla luce, la capacità di ospitare penombre, il combinarsi di opacità e trasparenze. Ogni “mossa” è un azzardo; l'approdo quasi sempre una sorpresa.»
Il verbo è mio. I venticinque anni del Laboratorio di lettura e scrittura creativa del Carcere di Milano-Opera
Mauro Raimondi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 276
«Con questo libro, Il verbo è mio. I venticinque anni del Laboratorio di lettura e scrittura creativa del Carcere di Milano-Opera, curato da Mauro Raimondi, si celebra un quarto di secolo – il medesimo arco di tempo che ci divide dal possibile approdo umano su Marte – di un’impresa scientificamente meno ingegnosa di una missione spaziale ma che ha permesso per cinque lustri a decine di persone – recluse e non – di navigare, ogni sabato mattina, in una dimensione relazionale e interiore decisiva per una vita buona da vivere: quella dedicata alla lettura, alla creatività della scrittura, alla riflessione sulla parola elaborata in prima persona o da altri su temi costitutivi della nostra esistenza. L’amore, la libertà, la felicità, la paura, l’incertezza, la lontananza da Dio, la nostalgia del proprio padre, i ricordi, il silenzio, i rimorsi, il rimpianto, la rabbia, i desideri, la luce, il calore, l’anima, i sogni, il futuro sono stati messi uno dopo l’altro a tema, ascoltati e analizzati con cura, premura e, soprattutto, senza psicologismi. Al contrario, è stata la capacità maieutica di Silvana Ceruti, sostenuta da decine di volontari e amici del Laboratorio, a effondere l’energia necessaria alle persone recluse anche per fatti molto gravi ad avviare e svolgere quello che, nel mio linguaggio, definisco un percorso “cosmologico”: usare la parola per oltrepassare l’esistente, scavare oltre le dimensioni reificanti della vita quotidiana e incontrare il fondamento del proprio rapporto con il mondo, con il nucleo del nostro dialogo con noi stessi e con i nostri “altri significativi” – cioè a dire le persone che hanno contato e/o contano per noi nel corso dell’esistenza.» (dalla prefazione di Adolfo Ceretti)