La Vita Felice: Labirinti
Poesie del tempo che fu-Poésis d'antan
Edith Dzieduszycka
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 169
"Ci sono ancora (per fortuna, direi) nella scrittura poetica situazioni ineffabili che non si possono spiegare, un residuo di mistero, un qualcos'altro che non smette di mormorare alla coscienza insoddisfatta del poeta, alla verità incompleta della sua ragione. Questo qualcos'altro è la dimensione profonda della realtà, richiamata in diverse pagine di 'Poésies d'antan/Poesie del tempo che fu' da un'autrice capace di rendere l'absconditum manifesto, capace di inebriarci con una scia lunghissima di nostalgia per opporre la parola sostanziale alla parola vuota, al balbettio ripetuto, all'afasia congenita di questo mondo che corre da fermo. Gli intimi rimorsi dell'io, le sue inquietudini e dolenti cerebralità vengono rovesciati in in'aura diffusa e rarefatta, in una dialettica ascendente che non mancherà di attrarre e sedurre anche il lettore più sprovveduto e distratto." (Dalla prefazione di Donato Di Stasi)
Il bandito del deserto. Testo arabo a fronte
Al Shanfara
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 64
Thabit bin Malik, più noto con il soprannome di al-Shanfara al-Azdi, o semplicemente come al-Shanfara, è una delle figure poetiche che maggiormente spiccano nella tradizione storico-letteraria dell'Arabia pagana, nei decenni immediatamente precedenti la missione profetica di Maometto (fine del VI sec., inizio del VII d.C.). Secondo tale tradizione, di cui non v'è ragione di mettere in dubbio la sostanziale autenticità, al-Shanfara, appartenente alla tribù degli Azd, avrebbe condotto una vita solitaria, raminga e avventurosa nell'Hegiaz meridionale e nello Yemen, da razziatore e bandito, respinto sia dalla sua tribù originaria, che lo mise al bando, sia da quella che l'aveva riscattato dopo che fu fatto prigioniero. La leggenda vuole inoltre che egli avesse giurato di vendicarsi dei torti subiti dai membri della tribù che lo aveva riscattato, rei di avergli negato il matrimonio con Qu'sus, figlia di un sayyid dei bin Salaman, uccidendo cento dei suoi antichi compagni. Sarebbe però morto dopo averne uccisi solo novantanove, anche se il suo teschio, insepolto e sporgente dal suolo, avrebbe causato la caduta e la morte del centesimo, permettendo così al poeta di compiere, postuma, la propria vendetta. Di questo Archiloco o Villon del deserto ci restano, disperse in varie fonti storico-letterarie, scarse reliquie: poco più di centonovanta versi in cui il poeta celebra la propria vita di rischio e d'avventura.
Poesie artiche (Poemas árticos). Testo spagnolo a fronte
Vicente Huidobro
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 136
"Poesie artiche" comprende quarantatré testi, per lo più brevi e quasi tutti intitolati con una sola parola: "Casa", "Notte", "Nuotatore". Sono come istantanee verbali che descrivono fatti che non sono mai accaduti o che potrebbero accadere nel mondo reale. La struttura delle poesie e il linguaggio di questo libro è completamente innovativo per il tempo in cui sono state scritte (1917-18). Testimoniano, peraltro, l'importanza del passaggio di Huidobro a Madrid e la sua influenza sulla giovane poesia spagnola, in particolare sul movimento chiamato Ultraismo.
Venti «quartine brevi» cinesi del periodo T'ang
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 67
"Le venti poesie di questa breve raccolta sono tutte del tempo della dinastia T'ang (618-906), epoca aurea della lirica cinese. Alcune già note per il nome del poeta e le traduzioni esistenti, altre, credo, sconosciute al pubblico. Se si pensa che l'edizione completa delle liriche di questo periodo riempie una trentina di volumi con quasi 49.000 poesie, il numero assai modesto di venti componimenti si assottiglia a una traccia. Questa scelta contiene liriche di un solo tipo: quello della cosiddetta "quartina breve", che per la sua immediatezza, anche con pochi esempi, può dare un'idea dei problemi e dei mezzi espressivi della lirica cinese." (dall'introduzione di Martin Benedikter)
Poesie. Testo inglese a fronte
Walt Whitman
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 167
Vigoroso e provocatorio, il lessico della quotidianità con cui Whitman rifonda la poesia americana si fa veicolo di quella visione intensamente romantica e al tempo stesso genuinamente egualitaria, che permea le varie fasi di un'epica moderna democraticamente rivolta all'individuo e alle masse di americani da cui essa trae ispirazione. La presente raccolta riunisce liriche tratte dalle opere più celebri del poeta americano: "Dediche", "Partendo da Paumanok", "Il canto di me stesso", "Figli d'Adamo", "Calamus", "Canto dell'Esposizione", "Canto della sequoia", "Relitti marini", "In memoria del presidente Lincoln". Nella poesia di Whitman, i tratti più vari della realtà coeva si fondono in un linguaggio magmatico e innovativo, fitto di contaminazioni e di neologismi, di ripetizioni e di allitterazioni che, assumendo i registri e i moduli della tradizione orale, conferiscono al verso libero un andamento spiccatamente musicale.
Poesie. Testo russo a fronte
Anna Achmàtova
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 158
Viktor Zirmunskij sosteneva che la poesia di Anna Achmàtova derivava da Puskin, ma non dalle sue liriche, bensì dalla prosa. E questa una delle chiavi per accostarsi all'opera della Achmàtova. Dei suoi versi molti lodano la fedeltà a una certa concezione della poesia, in cui l'abbandono è sempre compensato dall'intervento della razionalità. In questa antologia sono raccolte poesie tratte da Sera, Rosario, Stormo bianco, Piantaggine, La canna, Luna allo Zenit, Libro sesto, Fiorisce la rosa di macchia, I segreti del mestiere, scritte tra il 1909 e il 1965 (un anno prima della morte) qui disposte per lo più secondo l'ordine cronologico e non secondo i temi, come usava la stessa Achmàtova. Vi si susseguono vicende personali, sentimentali, episodi della vita quotidiana, echi delle due guerre. La Achmàtova faceva parte di una società in rapida evoluzione socioeconomica, ma allo stesso tempo arretrata come quella di Nicola II, in cui però gli spazi di libertà conquistati dalla donna potevano apparire ampi, in realtà erano circoscritti. Non a caso l'Achmàtova è il primo nome femminile di rilievo che appaia nella storia della letteratura russa.
Come il ramo di biancospino. Antologia della poesia provenzale. Testo provenzale a fronte
Piero Marelli
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 248
Fu nei sontuosi castelli di Provenza, verso la fine dell'XI secolo, che si sviluppò il primo movimento poetico in lingua volgare: la lirica trobadorica o occitanica. Trovatori, così furono detti i poeti provenzali, sono coloro che "trovano", cioè compongono il testo (e talora anche la melodia) delle loro liriche, destinate a essere cantate con accompagnamento musicale, sulle note del liuto o di altro strumento a corde, davanti al raffinato pubblico di corte. Tale derivazione conferma il legame profondo fra parola e musica, 'motz' e 'sons', che fu uno dei caratteri più importanti della poesia provenzale. Il luogo dove tale poesia venne composta ed eseguita fu la corte: tale poesia può dunque essere considerata il primo esempio di poesia "cortese", che si rivolge espressamente a un pubblico scelto e aristocratico, di cui rispecchia le idealità e i comportamenti sociali.
Poema lisergico
Angelo Pellegrino
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2017
pagine: 56
"Viviamo in un'età di distopie che s'annunciano terrificanti. Ecco allora di nuovo il bisogno di far conoscere una vecchia utopia degli anni Settanta del secolo passato. Chissà se ancora può dire qualcosa ai giovani d'oggi, che soltanto per una colpevole distorsione intellettuale possono dirsi diversi. Io li sento simili, soltanto più minacciati. Proprio per questo ancora più bisognosi di utopia di quanto lo eravamo noi che forse grazie all'utopia siamo riusciti ad arrivare sino a oggi." (Angelo Pellegrino)
Poesie. Testo tedesco a fronte
Georg Trakl
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2017
pagine: 145
"Trakl è poeta evocatore dell'inarrestabile decadenza del mondo e di una solitudine che avvolge ogni cosa, cantore del tramonto dell'Impero asburgico, del male e della morte. 'Io anticipo le catastrofi mondiali' così scriveva all'amico Johannes Klein poco prima di morire, 'non prendo partito, non sono un rivoluzionario. Sono il dipartito, nella mia epoca non ho altra scelta se non il dolore.' Ed è proprio la discesa in un dolore privato e la totale impraticità nella vita pubblica (il suo sentirsi uno sradicato, lo straniero in una patria che si dissolve agli occhi del poeta prima di farlo sui campi di battaglia e dalle mappe geografiche e infine dai libri di storia) a renderlo tra i più enigmatici e insieme tra i migliori interpreti del proprio tempo." (Dalla prefazione di Peter Girardi)
Inni, odi, elegie. Testo tedesco a fronte
Friedrich Hölderlin
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2017
pagine: 284
"Hölderlin è, insieme a Heinrich von Kleist e a Friedrich Nietzsche, uno dei quasi mitici rappresentanti del destino tedesco, una delle figure veramente tragiche della storia della letteratura tedesca. Nato a Lauffen sul Neckar, in Svevia, nel 1770, ossia in un'età ove l'uscente Illuminismo apriva le porte a un'iridazione di movimenti spirituali estremamente contrastati e dinamici, educato dalla madre a una religiosità intimamente pietistica che la successiva esperienza didattica nelle rigide scuole protestanti potè inaridire, ma non certo essiccare, nel razionalismo di un'astratta teologia dogmatica, Hölderlin, dotato di un'eccezionale sensibilità recettiva, rappresenta dopo Goethe e Schiller uno degli esiti più sintomatici dello spirito del secolo XVIII in Germania. Che egli appartenga alla classicità tedesca o al Romanticismo è questione che non rientra nella sua singolarissima personalità, il cui vero destino fu, al pari di Kleist e di Nietzsche, un isolamento e una solitudine intolleranti inquadramenti storici." (dalla presentazione di Sergio Lupi)
Basho zodan. Basho in frammenti
Masaoka Shiki
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2017
pagine: 155
Il più grande maestro e innovatore dello haiku è stato Matsuo Bashò, un poeta geniale che è vissuto e ha viaggiato nel Giappone del Diciassettesimo secolo. Nessuno mai, nel corso degli anni, si era permesso di contestare questa affermazione perlomeno fino al 1894, quando un altro scrittore, di appena ventisette anni, sente di avere qualcosa di importante da dire. Masaoka Shiki è un giovane giornalista, un uomo di lettere dall'entusiasmo febbrile, e soprattutto un poeta. Dal novembre del 1893 al gennaio dell'anno successivo Shiki pubblica sul quotidiano «Nippon» venticinque frammenti letterari sotto il titolo Basho Zodan. In giapponese zodan significa un discorso in disordine, fatto senza troppa cura per la sua forma e le sue conseguenze. Ma il vero scompiglio è quello creato dal contenuto degli articoli di Shiki: nessuno fino a quel momento si era permesso di criticare gli haiku di Basho, perlopiù in termini cosi lapidari. Basho Zodan è il primo studio moderno sullo haiku e il testo che ha cambiato la storia di questo genere poetico, per la prima volta in traduzione europea.
Tra il cielo e la terra. Poesie in cinese classico. Ediz. italiana, inglese e cinese
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2017
pagine: 217
Il mondo del poeta cinese classico è talmente diverso dal nostro! La poesia cinese è come una virtuale realtà letteraria. Le poesie ci trasportano non attraverso la narrazione, né la descrizione, bensì per mezzo dell'evocazione di congeniali esperienze sensoriali nel lettore. Creano significato musicalmente, visualmente, come un quadro, orizzontale e verticale, e come un libro. Ci sono due ostacoli alla traduzione di queste poesie per gli occidentali: la lingua e il contesto culturale. Il cinese letterario, una lingua non flessiva e non fonetica, è integrante all'arte della poesia cinese classica. La sintassi e la giustapposizione sono fondamentali alle qualità espressive della poesia. Benché il lessico ricco dell'inglese possa offrire una scelta ampia per esprimere il contenuto culturale dei testi, a volte le convenzioni restringono la posizione delle parole all'interno del periodo. D'altro canto l'italiano possiede una sintassi molto più flessibile, in grado di riportare le parole, come i caratteri originali, al loro posto iniziale. I traduttori hanno collaborato in modo stretto per recuperare le posizioni originali delle parole, per mantenere la portata evocativa dei versi. Sono riusciti a farci entrare in quel mondo così diverso unico e polivalente.