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Jaca Book: Biblioteca permanente

Sudafrica. Storia politica

Sudafrica. Storia politica

Hosea Jaffe

Libro

editore: Jaca Book

anno edizione: 2010

28,00

La potenza dei poveri

La potenza dei poveri

Majid Rahnema, Jean Robert

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2010

pagine: 304

Perché pubblicare in "Biblioteca Permanente" un dialogo? Perché quando il dialogo fa emergere il sapere e l'esperienza di anni può diventare quel contributo maturo che oggi, causa i panni sempre più stretti e rigidi delle discipline, non si ravvisa in opere dedicate a un singolo campo del sapere. L'ambito di questa conversazione che pesca nella storia del pensiero e nei contributi di varie figure contemporanee riguarda il recupero della povertà come via per sradicare la miseria. Jean Robert è cresciuto alla scuola di Ivan Ulich, il suo impegno intellettuale è legato a pratiche sociali. Majid Rahnema è una grande figura ponte tra saggezza persiana e sapere europeo. Il suo pensiero condensa una lunga esperienza del bacino mediterraneo e si compara con le società tradizionali del pianeta. C'è una saggezza e una prassi di vita millenaria che Rahnema condensa come "povertà conviviale". Questa povertà, ma dovremmo dire "la povertà", che è l'opposto della miseria, è il luogo, l'episteme di qualsiasi cultura e civiltà. In un periodo come il nostro, devastato dalla edificazione dei non-luoghi, la potenza dei poveri ravvisa la povertà come brodo di cultura di una vita fatta di legami significativi e di costruzioni accoglienti. Siamo di fronte a una visione antropologica che spazia tra più discipline, mettendole in crisi, in primo luogo quella che si definisce come economia.
29,00

Il sacro selvaggio ed altri scritti

Il sacro selvaggio ed altri scritti

Roger Bastide

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2010

pagine: 214

"Usciamo da un periodo - quello che i sociologi chiamano della 'secolarizzazione' - in cui la religione non era certo morta, però si nascondeva dietro sostituti mutuati dal mondo profano; il culto delle stelle dello spettacolo prende il posto del culto dei santi, le nuove mitologie dei mass media si sostituiscono a quelle delle Chiese antiche (Karl Marx ne aveva già preso coscienza, benché al suo tempo esistesse soltanto il mondo dei giornali); oppure si dissimulava dietro la valorizzazione dell'eroe sacrilego (Prometeo, Icaro, Axion e, con la psicanalisi, Edipo), ma, naturalmente, non c'è sacrilegio senza postulare al contempo un sacro contro cui si lotta. Oggi tuttavia tutti questi surrogati di religione elaborati dalla società dei consumi o dalla psicoterapia analgesica fanno l'oggetto di una contestazione crescente. Allora permettetemi di vedere in queste esperienze di sacro selvaggio, anche se ancora maldestre, la volontà di riprendere il gesto di Mose quando colpiva con la sua verga - anche se in essa gli psicanalisti vogliono vedere soltanto una verga fallica - il suolo arido per farvi scaturire l'acqua che fa rifiorire i deserti."
20,00

Le chiese d'Oriente. Volume Vol. 1

Le chiese d'Oriente. Volume Vol. 1

Giorgio Fedalto

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2010

pagine: XXI-298

La storia del cristianesimo non si esaurisce con le chiese europee. Anche se le chiese occidentali sono meglio conosciute, tuttavia un notevole sviluppo lo ebbero quelle orientali, situate in quella parte dell'impero romano: là si tennero grandi dibattiti teologici e i primi concili ecumenici su cristologia e Trinità; là maturò un diritto ecclesiastico favorevole ai cristiani e alle loro chiese, oltre a un vasto fiorire di comunità per i diversi loro riti. Costantinopoli era il centro di quello sviluppo: le molteplici altre vicende dello stesso cristianesimo con le diverse culture dei popoli interessati e le conseguenze di occupazioni militari e politiche durate secoli, sotto un'unica autorità politica, non beneficiavano però di un'unica autorità religiosa. Dal VII secolo in poi aumentava l'importanza delle chiese occidentali, di Roma anzitutto, dove erano giunti Pietro e Paolo, e dove più tardi Carlo Magno cooperava a unificare la liturgia e a controllare la dottrina, aspetti questi meno facili in Oriente, nonostante le iniziative dell'imperatore Giustiniano tese a mantenere l'unità teologica. Chiese separate dal ceppo bizantino continuarono peraltro a svilupparsi, in specie oltre i confini dell'impero romano d'Oriente, protette o meno dagli stati nei quali erano inserite. La loro storia continua a interessare, anche se la conquista ottomana di Costantinopoli nel 1453 doveva segnare una profonda cesura, con chiare ripercussioni pure in Occidente.
32,00

Mille anni di storia degli zingari

Mille anni di storia degli zingari

François de Vaux Defoletier

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2010

pagine: 304

"Non ho intenzione di discutere di problemi attuali. Mi attengo al mio ruolo di storico. Nell'abbondante produzione di libri e di articoli sugli Zingari ce ne sono relativamente pochi che diano spazio alla storia. Ebbene, tutto quello che si può raccogliere di fatti e di osservazioni sul loro passato aiuta a comprendere nella realtà di oggi un gruppo umano che ha vagato a lungo sulle strade del mondo, ma che, evolvendosi lentamente in mezzo ai sedentari e senza lasciarsi intaccare da loro, rivela una certa stabilità nel tempo... Qui... ho tentato di presentare, dalle origini fino alla metà del XIX secolo, una sintesi di conoscenze sul passato degli Zingari in tutti i paesi in cui si sono diffusi. Quando mi è stato chiesto questo lavoro, ho esitato molto prima di accettare, tanto mi sembrava complesso. Tuttavia... mi sono lasciato tentare dalla proposta dell'editore. Il mondo zingaro esercita uno strano fascino e non lascia più coloro che hanno cominciato a interessarsi a quelle che gli ziganologi inglesi chiamano 'cose d'Egitto'. Mi sono trovato sempre più in rapporto con associazioni e personalità che si preoccupano di questi problemi sia sul piano scientifico sia sul piano amministrativo e sociale, e ho avuto frequenti contatti con famiglie di gruppi rom, manouches, sinti o gitani, dalla Spagna ai Balcani. Così ho potuto confrontare il presente con il passato". (dalla Premessa dell'autore)
26,00

La voce e il fenomeno. Introduzione al problema del segno nella fenomenologia di Husserl

La voce e il fenomeno. Introduzione al problema del segno nella fenomenologia di Husserl

Jacques Derrida

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2010

pagine: 173

"Durante gli anni che seguirono, circa dal 1963 al 1968, cercai di dare forma - in particolare nei tre lavori pubblicati nel 1967 - a ciò che non doveva in alcun modo essere un sistema, ma una specie di dispositivo strategico aperto sul suo proprio abisso, un insieme non chiuso, non chiudibile e non totalmente formalizzabile di regole di lettura, d'interpretazione, di scrittura...". Così confessa Derrida; gli anni a cui egli si riferisce sono quelli dominati dallo strutturalismo e dalle indagini sulla natura del segno, sullo statuto del testo, sul rapporto tra linguaggio e potere. Con i tre volumi ricordati - La voce e il fenomeno, Della grammatologia) e La scrittura e la differenza) -, il filosofo intervenne in questo dibattito cercando di individuare, all'interno di un sistema che finisce sempre per concepirsi come chiuso e autosufficiente, le tracce di quelle contaminazioni che, più che distruggerlo, lo decostruiscono e così facendo anche lo aprono e lo sollecitano verso una scena - in verità la stessa all'interno della quale ogni esperienza umana fin da principio drammaticamente si muove - che non è mai stata e mai potrà essere concepita come una mera struttura. In queste pagine, attraverso un confronto serrato con la fenomenologia di Husserl, le ragioni di una simile sollecitazione sono individuate con un'originalità e un rigore tali da rendere ha voce e il fenomeno un classico della filosofia contemporanea.
18,00

La metafora viva. Dalla retorica alla poetica: per un linguaggio di rivelazione

La metafora viva. Dalla retorica alla poetica: per un linguaggio di rivelazione

Paul Ricoeur

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2010

pagine: 456

Esistono, accanto ai linguaggi che constatano, descrivono, ordinano dei fatti, altri linguaggi - come quelli poetici, simbolici, religiosi - che ricorrono soprattutto alla metafora e sono linguaggi di ridescrizione e di metamorfosi della realtà. Una tradizione consolidata, quella retorica, considera tali linguaggi come esclusivamente rivolti alla persuasione appunto mediante gli artifici retorici. Questi linguaggi ad alto valore ornamentale non avrebbero valore informativo, di referenza alla realtà. È possibile superare questa lettura retorica della metafora e giungere a una lettura poetica, cioè considerare la metafora come strategia linguistica capace di dare conto della creazione di un nuovo significato, come linguaggio di rivelazione? A questo interrogativo rispondono gli studi che costituiscono il presente volume: mostrare che i linguaggi metaforici non sono carenti di un vero rapporto con la realtà, anzi sono linguaggi portatori di una sovrabbondanza di senso. Il linguaggio poetico-metaforico, proprio perché non vuole mostrare la realtà come è, cancella il mondo come complesso di oggetti disponibili, manipolabili, e apre nuove dimensioni della realtà. Tentare di mostrare la legittimità di tali linguaggi vuol dire aprire al linguaggio umano, e all'uomo, altre vie che non sono quelle della dominazione: dominazione delle cose, dei segni ridotti alla loro funzione strumentale.
44,00

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