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Il Mulino: Storia dell'avvocatura in Italia

L'avvocato medievale tra mestiere e scienze giuridiche. Il «Liber cautele et doctrine» di Uberto da Bobbio (...1241-1245)

L'avvocato medievale tra mestiere e scienze giuridiche. Il «Liber cautele et doctrine» di Uberto da Bobbio (...1241-1245)

Nicoletta Sarti, Simone Bordini

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2011

pagine: 361

L'apporto scientifico offerto dall'avvocatura al progredire dei sistemi giudiziari dell'Europa continentale si è sostanziato, dal XIII secolo, in un genere letterario autonomo, di profilo manualistico, vocato alla formazione dei patroni causarum e dei procuratori. II "Liber cautele et doctrine" di Uberto da Bobbio (ca. 1190-1245) costituisce la prima testimonianza di questa scienza giuridica per gli avvocati, nella quale le cautelae - scaltrezze e tatticismi del professionista abile e smaliziato - si coniugano con la doctrina, dotta formazione tecnica di modello bolognese, calata nelle complesse dinamiche del sistema di diritto comune. L'ambiente in cui Uberto opera, perfezionando la sua carriera di 'legum doctor' e di uomo delle istituzioni in un clima di fervida adesione alle politiche ghibelline di Federico II, è quello comunale medio-padano di Reggio Emilia, Parma, Modena, Vercelli; sedi di studio cosiddette "minori" (ma al solo fine di distinguerle dalle inarrivabili dimensioni e capacità di attrazione dello Studium bolognese), dalle quali la scienza giuridica di Uberto sa comunque brillare sino al di là dei confini dell'Italia. Della scienza di questo antico maestro il volume dà testimonianza, offrendo al lettore odierno la possibilità di conoscere direttamente il "Liber" nell'attenta edizione critica curata da Nicoletta Sarti sul manoscritto conservato fra i piccoli e grandi gioielli dell'Archiginnasio bolognese.
29,00

Avvocati, banche e imprese 1890-1940

Avvocati, banche e imprese 1890-1940

Alessandra Cantagalli

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2011

pagine: 274

Gli avvocati che condividono potere e ideologia con il capitalismo italiano sono un fenomeno dell'Italia di oggi? Frutto di una ricerca "sul campo" nella quale predominanti sono le fonti storiche, il volume indaga sul complesso rapporto che intercorre fra il processo di industrializzazione del nostro paese e le trasformazioni che la professione legale ha conosciuto tra la fine dell'Ottocento e gli anni Quaranta del secolo successivo. Ne emerge la precoce affermazione in Italia di un avvocato che, lungi dal mostrare pregiudizi nei confronti del mondo degli affari, proprio dal suo rapporto con le imprese trae legittimazione e potere, sociale ed economico. Dall'incontro fra industrializzazione e professione forense nasce infatti già in quegli anni una super-élite di avvocati d'affari che, compatta e distinta, costruisce legami solidi con altri gruppi di élite egemoni, quella finanziaria e quella politica, e con esse partecipa al governo dell'economia del paese. Accanto alla figura dell'avvocato d'affari nascerà presto un'altra figura professionale, all'insegna della specializzazione, il giurista d'impresa. Il volume ripercorre la definizione dello status-ruolo dell'avvocato stipendiato all'interno delle imprese - da semplice "passa-carte" a manager giuridico mettendo in luce anche sotto questo profilo come le trasformazioni economiche abbiano agito da elemento forte di trasformazione della professione giuridica.
23,00

Considerazioni sul processo criminale

Considerazioni sul processo criminale

Francesco Mario Pagano

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2010

pagine: 164

Illuminista, laico, libertario. Testimone fino al sacrificio di sé dei valori di libertà e giustizia che come avvocato propugnava nel foro, Francesco Mario Pagano finì per pagare con la vita la sua lotta contro il regime tirannico dei Borboni. Giurista lucido e finissimo, l'opera qui riproposta - che delinea il progetto per un rinnovato processo criminale - conserva una straordinaria modernità: necessità del processo e della citazione dell'imputato, corretta e tempestiva contestazione dell'accusa, sacralità della difesa, supremazia della legge e limiti ferrei alla discrezionalità del giudice, esame incrociato dei testimoni, abolizione della tortura, libertà provvisoria, umanità della pena, vivibilità del carcere: un classico del pensiero processualpenalistico, ancora in grado di affascinare il giurista di oggi.
13,50

Carlo Goldoni. Avvocato a Pisa (1744-1748)

Carlo Goldoni. Avvocato a Pisa (1744-1748)

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2010

pagine: 400

Orgogliosamente, si firmava "Avvocato": Carlo Goldoni "Avvocato Veneto" è la qualifica che dà di sé nei frontespizi delle edizioni maggiori delle sue commedie. E ora questo volume ci consente di conoscere queir "Avvocato". Fra l'autunno del 1744 e la Pasqua del 1748, Carlo Goldoni soggiornò a Pisa, e vi esercitò la professione forense: a distanza di oltre due secoli e mezzo grazie ai felici esiti della sapiente, appassionata indagine di due studiosi ed esperti archivisti - l'Archivio di Stato della città toscana ha restituito i fascicoli e gli atti delle controversie civili in cui egli prestò il suo patrocinio. Carte magistralmente interpretate dai due ricercatori, che ci offrono un capitolo inedito e per nulla secondario della biografia di Goldoni e un vivissimo quadro della società pisana di quegli anni: vi si muovono nobili, mercanti, contadini, ecclesiastici, comuni popolani. Da quelle carte emerge che Carlo Goldoni, piuttosto che un principe del foro o un sottile giurista, fu un avvocato attento - come si legge nell'Introduzione di Umberto Santarelli - "alla puntualissima ricostruzione dei fatti e alla loro esposizione messa magistralmente al servizio delle aspettative delle parti in causa"; un avvocato "fattista": "che aveva avuto in dono un'altra arte ma all'occorrenza seppe genialmente trapiantarla e metterla a frutto in un terreno per lui quasi del tutto nuovo e all'apparenza tanto diverso da quello in cui fu grande".
33,00

Atti del 1° Congresso nazionale giuridico forense del secondo dopoguerra (settembre-novembre 1947)

Atti del 1° Congresso nazionale giuridico forense del secondo dopoguerra (settembre-novembre 1947)

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2008

pagine: 204

Nell'autunno del 1947 l'Avvocatura italiana, che risorgeva dopo la dittatura e dopo il secondo conflitto mondiale, si riunì a Firenze per discutere delle sorti della professione e per definire il contributo da dare al Paese e all'amministrazione della giustizia. Il Consiglio Nazionale Forense, allora presieduto da Piero Calamandrei, volle così segnare nella storia dell'Avvocatura un alto e nobile momento. Nella raccolta degli atti congressuali degli avvocati italiani ospitati in questa collana - in cui spiccano i due tomi delle relazioni e degli interventi che si svolsero a Roma nel 1872 in occasione del primo Congresso nazionale - non potevano mancare gli atti di questo congresso, che precedette di poco la promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana: di grande interesse storico, essi portano ulteriore testimonianza dello spirito di indipendenza che da sempre contraddistingue l'Avvocatura.
16,50

Processo e difesa penale in età moderna. Venezia e il suo stato territoriale

Processo e difesa penale in età moderna. Venezia e il suo stato territoriale

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2007

pagine: 535

Il volume delinea la storia del processo e della difesa penale nell'Italia moderna, soffermandosi soprattutto sull'area territoriale che fece parte della Repubblica di Venezia negli ultimi tre secoli di vita. Area in cui, a partire dal secolo XVII, una nuova giustizia punitiva, emanazione diretta della volontà politica dei centri dominanti, si sovrappose alle molteplici forme di giustizia comunitaria preesistenti. Nel corso degli ultimi decenni del Settecento queste trasformazioni caratterizzarono la difesa penale come una fase processuale di grande rilievo politico e culturale, entro cui tensioni sociali e aspirazioni di ceti emergenti si manifestarono in tutta la loro forza e novità, mettendo in discussione gli aspetti più tradizionali del processo penale.
42,00

La «maschia avvocatura». Istituzioni e professione forense in epoca fascista (1922-1943)

La «maschia avvocatura». Istituzioni e professione forense in epoca fascista (1922-1943)

Antonella Meniconi

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2007

pagine: 376

La "maschia avvocatura" è l'enfatica espressione che Aldo Vecchini, segretario del Sindacato nazionale fascista avvocati e procuratori, utilizzò negli anni Trenta dedicando al padre Arturo, anche lui avvocato, il suo libro su "La missione dell'avvocato nuovo". Tra il 1926 (data della prima legge fascista sulla professione forense) e il 1943, il regime cercò tenacemente di condizionare e inquadrare nei suoi ranghi l'avvocatura italiana, riducendola alla propria misura totalitaria. Vi riuscì solo in parte, perché la tradizione, i codici di comportamento, lo stile e i modelli della professione resistettero, forse anche soltanto per semplice inerzia, alla trasformazione imposta dall'alto. Utilizzando per la prima volta la documentazione del Consiglio nazionale forense e un'ampia serie di fonti archivistiche e a stampa, questo libro ricostruisce le vicende istituzionali dell'avvocatura fascista, puntando lo sguardo sul funzionamento concreto degli organismi di governo della professione: gli Ordini, i Sindacati, il Consiglio superiore forense, il Ministero della giustizia. Nel volume, insieme ai cambiamenti sociologici della professione forense, spicca la persecuzione contro gli avvocati ebrei, nei cui confronti gli organismi professionali non seppero e non vollero opporre nessuna resistenza.
30,00

Avvocati del Risorgimento nella Toscana della Restaurazione

Avvocati del Risorgimento nella Toscana della Restaurazione

Floriana Colao

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2006

pagine: 410

Il libro disegna una storia degli avvocati nella Toscana della Restaurazione, intrecciando le fonti archivistiche, legislative e giurisprudenziali, la produzione specifica dell'attività professionale e scientifica, gli interventi su riviste come l'"Antologia" e "La Temi", gli scritti di Collini, Giusti, Paolini, Forti, Carmignani, Montanelli, Salvagnoli, Guerrazzi, Panattoni, Corsi, Mari, Carrara. Tra i temi affrontati, l'assetto dell'Ordine, tra potere politico, magistratura e società; l'aspirazione per una solida fondazione scientifica di una professione che si voleva al tempo stesso eminentemente pratica; il ruolo dei difensori nel processo e nelle "cause celebri", con l'apporto del garantismo.
33,00

Un progetto di ricerca sulla storia dell'avvocatura

Un progetto di ricerca sulla storia dell'avvocatura

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2003

pagine: 239

L'avvocatura, nel corso della storia, ha sempre contribuito a tutelare i beni fondamentali dell'individuo, salvaguardandone i valori essenziali, e ha sempre svolto una funzione indispensabile, costituzionale e sociale, al servizio della collettività. Tuttavia la storia dell'avvocatura è un argomento poco approfondito. Questo volume cerca di colmare tale vuoto affrontando il problema in un'ottica nuova, concentrandosi sulla categoria degli avvocati e utilizzando un approccio interdisciplinare. I diversi saggi affrontano la figura dell'avvocato nelle sue molteplici sfaccettature, così come emergono nel corso della storia, e tracciano un quadro della professione caratterizzato da frequenti contatti con il mondo politico-finanziario.
19,00

Lo stile legale

Lo stile legale

G. Battista De Luca

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2010

pagine: 187

Un antico e modernissimo interlocutore per gli avvocati di oggi. Il cardinale De Luca, uno dei più celebri protagonisti del foro del Seicento, e un efficace maestro di dottrina e, a tutt'oggi, di pratica. A conclusione della sua grande opera, il "Theatrum veritatis", sta il trattatene qui riproposto, "Dello stile legale" - rivolto agli "operai" del diritto, avvocati, magistrati, lettori -, che costituisce un vero e proprio classico della pratica legale. E fra quegli "operai", all'evidenza il cuore e la penna di De Luca - difensore per vocazione e per passione - sono rivolti in primo luogo all'avvocato. Cui l'antico maestro addita, con linguaggio chiaro, prezioso e vivace, la via di uno "stile" che non è solo e tanto il modo di scrivere o di esprimer le parole, quanto piuttosto "l'opera del buon artefice", del difensore orientato al risultato, al "servizio della causa", all'interesse del cliente, perseguito con sapienza, sagacia ed eleganza.
15,50

Avvocati e avvocatura nell'Italia dell'Ottocento

Avvocati e avvocatura nell'Italia dell'Ottocento

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2009

pagine: 845

L'ordinamento dell'avvocatura e l'esercizio della pro¬fessione forense hanno conosciuto una serie di trasformazioni profonde nel cruciale periodo di transizione dal diritto comune alle moderne codificazioni. Gli anni del dominio napoleonico con l'introduzione dei codici e l'avvento degli ordini professionali che subentrano alle corporazioni di antico regime hanno portato, con il contributo attivo di Giandomenico Romagnosi, a regole nuove per l'accesso alla professione, poi variamente modulate negli Stati preunitari (Sara Parini) e rivedute - in parziale consonanza con critiche e rilievi di personaggi esterni alla professione quali Melchiorre Gioia (Gian Paolo Massetto) - sino al Quarantotto ed oltre (Claudia Storti). Dopo l'unità, la fondamentale legge del 1874 ha per la prima volta creato un regolamento omogeneo alla professione forense mediando tra le diverse tradizioni preunitarie, ad esempio quanto al binomio tradizionale tra procuratori e avvocati. Su questa base si è sviluppata una rilevante giurisprudenza sul tema della responsabilità professionale (Angela Santangelo), mentre fiorivano anche testi di divulgazione, manuali «fai da te» per aiutare il cittadino non giurista a far luce da solo nella selva dei tecnicismi giuridici (Annamaria Monti). Di queste trasformazioni sono espressione viva alcune figure di avvocati oggetto di altrettanti saggi qui raccolti, tutti eccetto uno solo operanti nella Lombardia pre- e postunitaria.
67,70

Luigi Corvetto genovese. Ministro e restauratore delle finanze di Francia (1756-1821)

Luigi Corvetto genovese. Ministro e restauratore delle finanze di Francia (1756-1821)

Meuccio Ruini

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2008

pagine: 342

Lo studio di un giurista di eccezione, Meuccio Ruini, su un avvocato di eccezione, Luigi Emanuele Corvetto. L'uno e l'altro conobbero una vita intensa, l'alternarsi di luci e ombre, successi e fallimenti, onori e dimenticanze: in qualche modo, per entrambi, più vite in una. Nella prosa di Ruini scorrono, quasi un romanzo, "le vite " di Luigi Corvetto. Giovane avvocato di molto successo a Genova, conosce il tempo tumultuoso della rivoluzione; portatosi in Francia, partecipa, da giurista, alla epopea napoleonica, e sarà coredattore del Code de Commerce del 1807 e consigliere di Stato; alla Restaurazione avrà un prestigioso incarico governativo, divenendo nel 1815 ministro delle Finanze nel gabinetto Richelieu: e sarà di fatto l'artefice della prodigiosa ricostruzione delle disastrate finanze del regno di Francia. Ciò malgrado Corvetto tornerà a Genova a trascorrere gli ultimi anni della sua vita, nell'ombra e in modeste condizioni economiche. Ruini, in questa biografia scritta nel 1929, epoca in cui era "esiliato in patria" per motivi politici, intese recuperare dall'oblio la figura di uno straordinario giurista, di un italiano - come si legge nella Prefazione di Guido Alpa - abituato "a tessere le regole della convivenza in qualsiasi frangente, in qualsiasi situazione fosse chiamato ad intervenire".
28,00

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