Franco Angeli: Studi urbani e regionali
La sicurezza urbana degli insediamenti. Azioni e tecniche per il piano urbanistico
Isidoro Fasolino, Francesca Coppola, Michele Grimaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 238
Le molteplici forme in cui si manifestano il degrado urbano e il disagio sociale alimentano la percezione di insicurezza che si avverte in determinati spazi, rendendo la città poco sicura. Determinanti, in tal senso, sono gli elementi fisici dell'ambiente urbano, connessi al modo in cui le città e gli spazi sono pianificati, progettati, costruiti e gestiti. Il volume affronta la tematica dal punto di vista della pianificazione urbanistica, ricorrendo a tecniche di analisi spaziale e software adeguati allo studio del fenomeno, definendo una metodologia in cui il tradizionale approccio ambientale alla sicurezza urbana è trattato in termini di rischio territoriale, con un duplice obiettivo: da un lato, definire un indicatore spaziale di rischio urbano che consenta di evidenziare le criticità dello spazio urbano inglobando in sé informazioni relative alla probabilità di accadimento di eventi criminosi, alla tendenza degli spazi nel favorire situazioni che generano insicurezza e, infine, al valore esposto rappresentato da persone e beni; dall'altro, la definizione di specifiche azioni da introdurre nel piano urbanistico comunale al fine di adeguare, nel tempo, gli spazi urbani a criteri di sicurezza. Il modello proposto, implementato in ambiente GIS, è applicato alla città di Milano.
Piano Progetto Paesaggio. Urbanistica e recupero del bene comune
Massimo Angrilli
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 270
Il degrado e la banalizzazione del paesaggio sono diventati caratteri distintivi della condizione contemporanea del Paese. Il fenomeno sta cambiando progressivamente la percezione collettiva del nostro ambiente di vita, mostrandone un volto nuovo, sfigurato da incuria e abusi, sempre più distante da quello che ancora conserviamo nel nostro immaginario. Il libro, lungi dall'essere un cahier de doléances, assegna all'urbanistica un ruolo chiave nel processo di recupero dei paesaggi degradati, da esercitare mediante piani e progetti urbanistici capaci di rielaborare l'idea di territorio, facendola evolvere dalla dimensione funzionale-quantitativa a quella morfologico-qualitativa. Il tema è affrontato in due passaggi. Il primo tende a precisare le forme del disvalore più ricorrenti attraverso l'osservazione diretta delle mutazioni che alcuni contesti nella nostra penisola e all'estero hanno subito negli ultimi decenni. Mutazioni che hanno spesso causato l'impoverimento e il degrado del paesaggio, ponendo con urgenza il tema del suo recupero. Ne emerge un quadro complesso, irriducibile ad un'unica forma di intervento, in cui le trasformazioni attivate sono l'esito, talvolta imprevisto, di modifiche normative, di innovazioni tecnologiche, o di comportamenti sociali. Il secondo passaggio, pur riconoscendo la difficoltà di individuare un approccio univoco, prova a definire, con indirizzi, criteri ed esempi che ne sostanziano i contenuti, un protocollo per il progetto urbanistico di recupero del paesaggio, dove la parola progetto è da intendersi con un'ampia latitudine di significati, che variano al variare delle dimensioni dell'area di intervento e della complessità dei problemi e degli attori in gioco. Il volume è corredato da un allegato multimediale contenente norme e documenti istituzionali sui temi trattati scaricabile gratuitamente dall’area Biblioteca Multimediale del nostro sito www.francoangeli.it.
L'Italia senza casa. Bisogni emergenti e politiche per l'abitare
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 250
Il “fabbisogno di abitazione” in Italia assume oggi contorni diversi rispetto al passato. A seguito di una traiettoria che ha visto accedere all’abitazione in proprietà oltre il 70% della popolazione residente in Italia, con indici di proprietà di seconde e terze case tra i più alti in Europa, oggi la questione si pone non tanto nei termini di “quante case per quanti abitanti”, ma “quali case per quali abitanti”. Il volume, che restituisce il lavoro di ricerca condotto all’interno del Dipartimento di Progettazione e pianificazione in ambienti complessi dell’Università Iuav di Venezia in collaborazione con il Sindacato unitario nazionali inquilini ed assegnatari (SUNIA), è articolato in due parti: la prima racconta le trasformazioni della domanda attraverso un’accurata indagine quantitativa condotta a scala nazionale, ma anche il persistere, e l’acuirsi, di problemi nella sfera dell’abitare che vanno dalle forme più estreme di disagio fino a quelle meno visibili o eclatanti che espongono le persone al rischio di scivolare in condizioni peggiori; la seconda raccoglie alcuni saggi di approfondimento sui temi già trattati nell’indagine e relativi ad alcuni contesti nazionali specifici.
Per esser pronti. Ripensare la gestione dell'emergenza in città
Mattia Bertin
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 170
Cosa significa governare un’emergenza? Come si prepara una città alla catastrofe? Chi dev’esser pronto a intervenire? A più di cinquant’anni dal Vajont, in Italia la gestione della sicurezza locale continua a essere descritta come una questione tecnica, quasi ingegneristica. I piani d’emergenza, strumento chiave per la gestione dei disastri, spesso risultano strumenti burocratici, poco operativi e leggibili solo da addetti ai lavori molto formati. Per esser pronti ripercorre il rapporto tra la città, intesa innanzitutto come spazio di relazione e di complessità, e l’insorgere della catastrofe. Attraverso un procedere ermeneutico il volume si apre sulle definizioni e gli approcci al rischio, dialoga con mondi disciplinari diversi e propone un modello valutativo per descrivere l’efficacia del piano d’emergenza. Il nucleo del volume mette in costellazione i problemi emersi con le questioni del potere e della rappresentazione, nel piano e nel governo degli eventi catastrofici, nel tentativo di riportare l’emergenza da una dimensione tecnica ad una politica. Il lavoro si chiude riportandoci alla città, non più come sistema amministrativo, ma interrogandosi sul ruolo della comunità nella gestione dell’evento, riconsegnando alla cittadinanza responsabilità e competenza di fronte al rischio.
Spazi fuori dal Comune. Rigenerare, includere, innovare
Elena Ostanel
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 180
Case di Quartiere a Torino e il Patrimonio Cittadino di Uso e Gestione Comunitaria a Barcellona. I Laboratori di Quartiere a Bologna e Mercato Lorenteggio a Milano. Asilo Filangieri a Napoli, Via Baltea 3 a Torino e Piazza Gasparotto a Padova. Sono tutti Spazi fuori dal Comune in cui forme di autorganizzazione, istituzioni intelligenti, imprese sociali, terzo settore, singole professionalità non ancora “codificate” si mettono in gioco attivando spazi di opportunità in quartieri in stato di bisogno. Spazi fortemente autoimprenditivi che cercano un giusto rapporto tra autonomia economica e sostegno pubblico, luoghi che tessono legami con il quartiere dove esistono, contenitori di progettualità, servizi, competenze. Spazi che si inseriscono, facilitano e resistono a complessi processi di politiche. Parliamo di rigenerazione urbana e innovazione sociale: due termini fino a qualche tempo fa in antitesi, indicano oggi quel proliferare di iniziative dal basso capaci di produrre importanti impatti urbani. Questo libro, attraverso una ricostruzione teorica e l'analisi di diversi casi studio, arriva a sostenere che la rigenerazione urbana è un complesso processo sociale e di policy che deve essere capace di produrre effetti contestuali e duraturi nel tempo su spazio e società: viene prodotta rigenerazione urbana dove sono moltiplicati i diritti di uso di uno spazio per pubblici differenti e se lo spazio (pubblico e non) diventa risorsa disponibile, capace di ancorare processi di empowerment e attivazione politica. Perché si possa parlare di rigenerazione urbana è necessario che si produca apprendimento sia nelle istituzioni sia nei diversi attori sociali che vi hanno preso parte. È al centro la relazione tra innovazione e inclusione sociale: in particolare in quartieri ad alto tasso di differenziazione sociale è necessario inserire una prospettiva di giustizia per generare e distribuire le esternalità positive alle popolazioni più vulnerabili e allo stesso tempo controllarne i possibili meccanismi di esclusione. Perché l'innovazione sociale non è una bacchetta magica, ma uno strumento di lavoro contestuale che può essere usato per rigenerare territori in un'ottica inclusiva.
Ordine e disordine nella città contemporanea
Francesco Indovina
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 200
Perché le città, nonostante l'impegno profuso per dare loro un ordine, anche se di volta in volta codificato in modo differente, finiscono sempre per essere "disordinate"? Da questa semplice domanda un albero problematico si offre agli occhi del lettore. Innanzitutto ci si interroga su cosa sia ordine e disordine in generale, e più in dettaglio su cosa si intenda per ordine urbano. Non soddisfa il riferimento a un ordine fisico: le città certo sono fatte di pietre, cemento, ferro, ecc., ma esistono solo in relazione alla presenza di uomini e donne. Quando si parla di ordine urbano in realtà si intende un insieme fisico, sociale, culturale ed economico. Ma, come se non bastasse, le città "cambiano", cioè hanno un loro dinamismo. A questo punto si potrebbe sostenere che sarebbe molto improbabile che questo insieme di uomini e donne, di desideri e progetti, di invenzioni e storia, di culture non omogenee, di attività economiche in continua trasformazione, di saperi che si arricchiscono o che si impoveriscono, riuscisse a mantenere un ordine. Il disordine, in realtà, risulta elemento vitale per la città. Ma la città può essere abbandonata al disordine? Certo che no! Il disordine va combattuto, sapendo che esso si ripresenterà, e che nel combatterlo la città può migliorare, soprattutto se si sono riconosciuti gli interessi che si avvantaggiano dell'ordine e quelli che si avvantaggiano del disordine. Gli strumenti di cui si dispone sono quelli della pianificazione, dei suoi metodi, dei suoi strumenti e delle sue realizzazioni. Questa esplorazione viene fatta prima (Il principio d'ordine) analizzando quanto hanno scritto e teorizzato pianificatori e studiosi del territorio intorno all'ordine urbano; nella seconda parte (Il disordine) si pone attenzione a quali sono i meccanismi concreti che determinano situazioni di disordine; nella terza parte (L'azione) si riflette, infine, su come contrastare il disordine e con quali esiti.
Lo scandalo urbanistico 50 anni dopo. Sguardi e orizzonti sulla proposta di riforma di Fiorentino Sullo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 206
Si consumò tra il 1962 e il 1963 la vicenda di un autentico crocevia dell’urbanistica e – non è avventato dirlo – della storia politica ed economica del Secondo dopoguerra italiano. In quegli anni fu prima elaborato e poi definitivamente affondato il disegno di riforma urbanistica promosso da Fiorentino Sullo, all’epoca Ministro democristiano ai Lavori Pubblici. Una riforma radicale in senso stretto, ché affrontava alla radice la questione della rendita urbana, proponendo un regime dei suoli edificatori tale da assicurare al pubblico la gran parte del valore della rendita generata dalle trasformazioni urbane. È indubbio che l’introduzione della riforma avrebbe avuto, oltreché un profondo impatto sull’organizzazione e sulle pratiche di governo della città e del territorio, anche un notevole effetto strutturale sulla traiettoria economica dell’Italia, sull’allocazione degli investimenti e dei consumi, sulle scelte politiche di allestimento del sistema fiscale; ci azzardiamo ad aggiungere che la vicenda Sullo, quella pagina di “dibattito di fondo” sulla rendita urbana e sui regimi dei suoli con tutti gli esiti normativi ed istituzionali a cui è successivamente approdata, è stata determinante non solo per l’urbanistica e per l’economia, ma per lo stesso “patto sociale”, per la costituzione politica e persino culturale del Paese. Urbanisti, giuristi, geografi e storici riflettono in questa raccolta di saggi su e attorno a quella vicenda: che cos’è stata e che cosa ha significato, come le cose sono andate e come avrebbero potuto andare. Perché i cinquant’anni dalla proposta della riforma Sullo non sono una ricorrenza da antiquariato, ma un’occasione per riflettere sul passato e immaginare il futuro.
Visioni della sostenibilità. Politiche ambientali e strumenti di valutazione
Giampiero Lombardini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 338
Le ultime analisi scientifiche elaborate a diversi livelli pongono, con evidente urgenza, il duplice problema dell’esauribilità delle risorse e delle modificazioni apportate dall'uomo alle componenti ambientali.. L’acuirsi della crisi ambientale va di pari passo con la crescita degli squilibri sia tra le varie aree del Pianeta che all'interno stesso di ciascuna regione, attraversando città e territori. In questo quadro la questione della sostenibilità si pone in modi inediti. Rispetto ad essa si sono avviati, negli ultimi anni, due grandi movimenti dai quali sta prendendo corpo quello che sembra potersi individuare come un insieme di nuove visioni per la sostenibilità. Il primo di questi, a scala globale, affronta la questione del cambiamento climatico che è la manifestazione di un uso distorto e insostenibile delle risorse planetarie. Nella varietà degli approcci, i nuovi modelli (decarbonizzazione, dematerializzazione, conservazione della biodiversità) hanno arricchito il quadro degli strumenti per la gestione e la valutazione dell’ambiente, in parte innovando gli apparati teorico-metodologi dell’economia ambientale e dell’economia ecologica. A scala locale invece, un insieme di nuovi approcci si orientano a promuovere forme di sostenibilità “dal basso” che hanno l’obiettivo del miglioramento delle condizioni socio-ambientali urbane e regionali. In questo senso, le due visioni possono essere viste come integrabili e, d’altra parte, le filosofie che le animano fanno riferimento ad uno sfondo comune.
Rigenerazione urbana e sostenibilità
Francesco Musco
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 208
La rigenerazione urbana è un tema rilevante nella pratica urbanistica, ma soprattutto può essere intesa a tutti gli effetti una politica per uno sviluppo sostenibile delle città. Recuperare gli spazi abbandonati dai processi produttivi o restituire nuova qualità ambientale, economica e sociale a quartieri degradati risponde perfettamente al concetto della città sostenibile, limitando la dispersione urbana e riducendo gli impatti ambientali insiti nell'ambiente costruito. Il consumo di suolo, non precedentemente urbanizzato, pone infatti la questione dei costi vivi diretti e indiretti per l'ambiente, che non possono essere sottovalutati se la prospettiva in cui ci poniamo è quella della sostenibilità. Altro tema di rilievo per la rigenerazione urbana è la costruzione di opportuni processi decisionali inclusivi. La partecipazione dei cittadini, come si argomenta nel testo è sicuramente un elemento importante su due piani: da una parte per individuare, appoggiare, sviluppare e sostenere politiche di sostenibilità, dall'altra come strumento per giungere a soluzioni condivise. Va detto però che la partecipazione per essere efficace ed efficiente ha necessità di essere una pratica continua e ricorrente. Il volume affronta teoricamente il tema della rigenerazione urbana, ripercorrendo l'evoluzione delle pratiche sviluppate negli ultimi decenni da due città europee, Copenhagen e Londra, non trascurando una riflessione sugli strumenti di pianificazione ordinaria.
La città del XXI secolo. Ragionando con Bernardo Secchi
Ada Becchi, Cristina Bianchetti, Paolo Ceccarelli, Francesco Indovina
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 112
La città contemporanea ha costituito il tema che Bernardo Secchi ha trattato con più intensità negli ultimi suoi anni. Un tema che l'ha visto impegnato sul piano metodologico, dell'intervento diretto sulla città e, in ultimo, sotto gli aspetti direttamente politici. Proprio per questo suo impegno il tema è sembrato agli autori, molti dei quali con una lunga reciproca frequentazione, che meritasse una particolare attenzione ma a partire proprio dell'elaborazione di Secchi. Il libro è, infatti, immaginato e realizzato come un colloquio-confronto con l'amico scomparso e contemporaneamente come un omaggio, un ricordo. Nessuna agiografia, ma come vuole la tradizione dei rapporti degli autori con Bernardo Secchi, attenzione, differenziazione, punti di vista diversi, confronto. L'amicizia non vuole diplomazia ma sincerità.
Verso una pianificazione antifragile. Come pensare al futuro senza prevederlo
Ivan Blecic, Arnaldo Cecchini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Gli urbanisti hanno finora pensato di poter trasformare il mondo, ma si tratta di interpretarlo. L'idea di una pianificazione capace di fare i conti con il futuro e di decidere come sarà il mondo si è rivelata per molti aspetti fallimentare. Per quattro buone ragioni. Prevedere è difficile, pressoché impossibile - ma è necessario. Le forze che agiscono nella trasformazione della città sono determinate da processi e dinamiche che non hanno nulla a che fare con la pianificazione. Un approccio normativo-prescrittivo non tiene conto dell'inesorabile volontà di molti esseri umani a fare a modo loro. C'è una piccola distorsione totalitaria nell'idea di sapere che cosa è meglio per gli altri (anche se ci si riuscisse). Questo libro è a favore della necessità di pianificare (per dirla con Colin Ward: "Io non credo che ci si dovrebbe liberare della pianificazione. I ricchi potranno far tutto quel che vogliono, se ciò accade"). Ma di una pianificazione che possa funzionare. La nozione di antifragilità è essenziale per questo scopo. Non solo perché - in moltissimi casi - le città sono si-stemi antifragili, ma perché una pianificazione che operi in direzione dell'antifragilità può essere efficace e costruire le condizioni per evitare iniquità e bruttezza e favorire il diritto alla città.
La costruzione dello spazio urbano: l'esperienza di Berlino
Chiara Mazzoleni
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 312
In questo volume, che tratta dell'esperienza di Berlino, viene ricostruito il percorso che ha portato a ripensare la città nella sua totalità, dopo la caduta del muro, recuperando la sua eredità storica e adottando la strategia della "ricostruzione critica", basata sulla riproposizione dell'idea della città compatta e sul ripristino della trama viaria e dell'isolato.