Europa Edizioni: Tracciare spazi

"Non mentire a se stesso". È quasi una esortazione rivolta allo specchio quella con la quale esordisce Primo Gondi in questa silloge, prima raccolta poetica dopo una vita dedicata alla scrittura scientifica. Una raccolta divisa in 5 sezioni che, a partire dalle tematiche più strettamente legate ai modi della poesia d'impegno, arrivano alle pagine più intime e riservate, attraversando gli aspetti più delicati della riflessione sull'uomo e sulla fede. Non mentire a se stesso è più di un semplice raccontar di versi. È un viaggio in una vita che scorre e che si confronta con una modernità che sa essere talvolta spiazzante, che tracima dalla diga del passato per cercare di trovare una chiave di lettura al mondo.

Così come il nero dell'inchiostro emerge dal bianco della pagina, è dal silenzio che può emergere chiaramente la voce dell'anima. E si racconta proprio così, Immerso nel silenzio Davide Poggioni, in questo suo stato emotivo che è carico come solo può esserlo un vuoto. Zen ovviamente. E d'altronde non è possibile ascoltare - neppure se stessi - se troppo profondamente si è immersi nel rumore di fondo, che distrae e non permette ai nostri sensi di captare i flebili suoni che provengono dalla nostra e dall'altrui interiorità.

La fascinazione dell'Europa per i modi della poesia breve giapponese è qualcosa di relativamente recente, dal momento che è solo a partire dagli anni successivi alla guerra che l'impero nipponico si è aperto all'occidente. Eppure, l'influenza dei tre semplici versi di cui è composto un Haiku, complice probabilmente anche la lezione dell'essenzialità portata avanti dall'ermetismo, è decisamente profonda e incisiva.

È certamente alla lezione americana che si ispira Daniele Fiorucci nel suo "Acidi e utopie", una silloge che si presenta come un unico dolente canto. È, quella dell'autore, una voce unica che si spezza e moltiplica, cambiando in continuazione sguardo e prospettive. Sua è la capacità, pur nella pacatezza della scrittura, di condurre il lettore in un universo costituito dall'intarsio di immagini, di emozioni, di riferimenti letterari, alcuni più evidenti, altri più criptati, ma sempre e comunque presenti.

Che Daniel Skatar abbia un'anima nomade, lo si percepisce dai primi versi di questa Pallapoesia, una silloge veloce, leggera, una raccolta che scorre fluida come un sogno. Che Daniel Skatar abbia una reverenza e un profondo amore verso la scrittura e la poesia in particolare, lo si comprende lasciandosi cullare dal torrente di sillabe e vocali che accarezzano l'anima del lettore, costruendo per lui un teatro onirico fatto di parole, pensieri, intenti e immaginazione.

"Percorsi dell'anima", "Aforismi", "Dediche d'amore". Questi i titoli delle tre sezioni che compongono la silloge che qui ci presenta per la prima volta Antonino Schiera, una raccolta fortemente centrata sull'introspezione, sullo sguardo interiore. Le tre sezioni sono come pietre miliari di questo percorso, permetteranno, a chi si addentrerà nella lettura di questa raccolta, di stabilire un contatto intimo e profondo con i sentimenti, le emozioni e le esperienze dell'autore, riuscendo, tassello dopo tassello, a comporre un variopinto mosaico ricco di dettagli e di vita.

Un delirio d'amore. Vito Ezio Leanza è un uomo immerso nella sua contemporaneità, ma al tempo stesso capace di spingere lontano il suo sguardo e il suo sentire. Racconta in questi versi, in questa sua "Una stella brilla nell'infinito" tutta la forza dei sentimenti che spingono un uomo a vivere con pienezza la sua esistenza, combattendo quelle logiche che vogliono la virilità ricacciare indietro emozioni e lacrime e raccontandoci - svelandoci quasi slanci e pudori.

La poesia di "Nell'incanto dei tuoi occhi" è una poesia intrinsecamente femminile, che si snoda come un delicato acquarello, che, in pochi tocchi dalle tinte soffuse, racconta l'incanto dell'amore e quindi del vivere. È il cuore di una donna che si rileva in queste pagine, un diario intimo, coraggioso, vibrante, che si dispiega in queste composizioni, pagina dopo pagina. Questa è una lettura scevra da formalismi e retorica, che proprio per questo si lascia facilmente accostare, regalando ai lettori uno spazio di sogni e brividi.

Quando il concetto di poesia si affianca al concetto di esperienza, il risultato è una cascata di perle e di consapevolezza. Nei versi di Linda Maggi si percepisce chiaramente una profonda sensibilità ed un desiderio di crescita che perde il suo senso se tenuto esclusivamente per sè. L'autrice comunica, prende per mano e conduce il lettore in un mondo che assume i colori di uno stato d'animo, esattamente come in un quadro espressionista. Ecco, quindi, che si formano immagini davanti ai nostri occhi. Una finestra, uno spiraglio su un universo di interiorità che gioca con le consuetudini, che stuzzica la normalità, donandoci una concettualità che innalza ad universale un sentimento che nasce come proprio.