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Cattivi selvaggi. Come decostruire gli stereotipi sulle popolazioni indigene e perché ci riguarda

Cattivi selvaggi. Come decostruire gli stereotipi sulle popolazioni indigene e perché ci riguarda

Olga Maira Zannoni

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2025

pagine: 64

Quando si parla di popolazioni indigene, si sente l'argomento come qualcosa di lontano e che non ci tocca. Eppure la questione interessa circa 5 mila popolazioni per un totale di 370 milioni di persone sparse per tutti i continenti del pianeta Terra. Nei loro confronti si usano ancora termini umilianti, razzisti e discriminatori. È invece fondamentale che questa tematica faccia parte dei nostri orizzonti perché ha a che fare con le lotte per la terra, con un serio percorso decoloniale, con l'ecologia, l'estrattivismo e la presa di coscienza delle connessioni che ci sono tra l'esplorazione dei territori indigeni e l'Europa. Il testo si concentra sul continente americano e nello specifico sulle lotte, le rivendicazioni e i temi che girano attorno alla questione indigena brasiliana. Dobbiamo sempre ricordare che quando vediamo il "polmone del mondo che brucia" mettendo in serio rischio il nostro futuro, non siamo noi i soggetti più a rischio, ma coloro che vivono lì, ovvero le popolazioni indigene stesse, che di quel polmone ci vivono. Includere la questione indigena nei nostri discorsi e portare la loro voce nelle nostre lotte è un altro modo per dare supporto e comprendere che, senza di loro, la foresta amazzonica non ci sarebbe più. L'autrice decostruisce l'immaginario stereotipato basato sulle rappresentazioni letterarie coloniali di '500 e '600 e poi cinematografiche, come con il grande cinema Western o classici della Disney come Pocahontas. L'indigeno è il "selvaggio": "buono" quando si arrende al bianco colonizzatore, "cattivo" quando gli resiste. In Brasile dall'inizio del colonialismo si sono estinti migliaia di popoli indigeni, una violenza che si perpetua da secoli senza sosta, un genocidio infinito che ha lasciato segni indelebili nella società. Parliamo di popolazioni sterminate, schiavizzate (il Brasile è stato l'ultimo Stato del continente americano ad abolire la schiavitù nel 1988), cacciate dalle proprie terre per poter accaparrarsi le materie prime presenti nei loro territori, oppure assoggettate tramite forme di assimilazione forzata alla cultura bianca dominante. Oggi la Costituzione brasiliana sancisce che le popolazioni indigene devono essere protette e avere i propri diritti e le proprie culture, che devono essere riconosciute e rispettate dalla nazione. Tuttavia le immagini dei roghi della foresta amazzonica ci dimostrano come la lotta per la terra e contro l'estrattivismo prosegua e quanto sia urgente conoscere e comprendere le loro lotte per diventare persone alleate, anche se ci troviamo dall'altra parte del mondo.
7,00

Sia dannato l'algoritmo. Perché pensiamo censurato e come combatterlo

Sia dannato l'algoritmo. Perché pensiamo censurato e come combatterlo

Morgan Lo Bracco

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2024

pagine: 80

La censura può sembrare qualcosa che riguarda un lontano passato, invece non è mai stata così in forma, ha trovato una nuova casa: i social network. La censura online può contare sulle forze di un silenzioso esercito: algoritmi addestrati a bannare e oscurare perché nutriti di bias razzisti, omolesbobitransfobici, abilisti e sanisti, esattamente gli stessi del mondo offline. Basta pensare al fatto che solo alcune persone possono postare i propri capezzoli, senza correre il rischio di essere oscurate. A supervisionare gli algoritmi ci sono le "lasche" policy delle piattaforme, che si basano su leggi di un paese lontanissimo, la California, a cui dobbiamo sottostare anche se viviamo addirittura in un altro continente. Sono leggi che vogliono regolamentare l'oscenità sui social, secondo definizioni del secolo scorso e che rispecchiano una società lontana dalla nostra, anche dal punto di vista temporale. Questo saggio ha come obiettivo la decostruzione della censura online legata al mondo dei social e delle piattaforme. Per capire in che modo qualsiasi individuo è influenzato nel postare qualcosa, l'autore ci spiega come funzionano gli algoritmi che regolano la moderazione dei social network, ci porta alla scoperta di come funzionano le policy delle piattaforme e di come questi portino inevitabilmente a un meccanismo di autocensura quando ci troviamo in prima persona a postare qualcosa, perché, senza darlo troppo per scontato, per non incorrere nella censura, ci autocensuriamo.
8,00

La bianca scienza. Spunti per affrontare l'eredità coloniale della scienza

La bianca scienza. Spunti per affrontare l'eredità coloniale della scienza

Marco Boscolo

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2024

pagine: 60

La scienza viene spesso presentata come uno dei frutti più prelibati nell'affermazione della modernità in Europa, ma in questa narrazione mancano interi popoli e intere culture. Alcune scoperte scientifiche fondamentali, che hanno trasformato ogni ambito delle società del nostro continente, si basano su vere e proprie acquisizioni di conoscenze di popolazioni indigene, assimilate dagli europei in epoca imperiale e coloniale. Per mostrare come la scienza occidentale e il pensiero coloniale abbiano un rapporto stretto, Marco Boscolo ripercorre alcuni episodi fondamentali della storia della scienza moderna, dalla sua fondazione ai tempi di Niccolò Copernico, passando per l'epopea coloniale, fino alle proteste del movimento #ScienceMustFall nato all'Università di Cape Town, in Sudafrica nel 2016. L'immagine pubblica che la scienza proietta è ancora edulcorata rispetto al proprio passato coloniale, l'intento del libro è dare spunti significativi per iniziare un ragionamento aperto e franco su come la comunità scientifica possa, e debba, affrontarlo. Un passato che continua a riverberarsi nel presente, perché il divario che permane tra i cosiddetti nord e sud del mondo è in larga parte determinato dal vantaggio costruito con la violenza coloniale.
7,00

LGBTQIA+

LGBTQIA+

Antonia Caruso

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2023

pagine: 64

LGBTQIA+ è una sigla che contiene tanti significati, uno strumento di rappresentazione per le soggettività che non si riconoscono nella norma eterocissessuale, secondo la quale tutte le persone dovrebbero essere eterosessuali e riconoscersi nel genere assegnato alla nascita. Spesso si obietta che questa sigla non è chiara, che c’è un controsenso tra il pretendere una libertà e utilizzare delle lettere che sembrano creare delle categorie. Ma le lettere che compongono questa sigla rappresentano una possibilità di rappresentazione e autodeterminazione, oltre che di creazione di diverse comunità. La sigla non raccoglie una singola comunità, con regole e dettami univoci, ma richiama un universo di possibilità. Questo libro, utilizzando una forma frammentaria che raccoglie eventi storici, citazioni, racconti di pratiche ed esperienze collettive, cerca di comunicare che cosa questa sigla vuole significare davvero e come è nata la necessità di riconoscersi in essa. Qui dentro non troverete categorizzazioni o norme, ma prima di tutto il tentativo di mantenere una complessità che rappresenta le persone, e che non vuole essere ridotta né annullata.
6,90

Oltre il turismo. Esiste un turismo sostenibile?

Oltre il turismo. Esiste un turismo sostenibile?

Sarah Gainsforth

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2023

pagine: 64

Nel corso dell’ultimo decennio numerosi luoghi, in ogni angolo del pianeta, hanno vissuto profonde trasformazioni legate al turismo: inquinamento e consumo di suolo con opere inutili e infrastrutture per turisti, espulsione di abitanti non abbienti e attività commerciali storiche, spopolamento e desertificazione dei centri storici. Che si tratti di città d’arte, paradisi naturali, borghi di collina o piccoli siti archeologici, il turismo di massa innesca un processo che modifica l’ecosistema urbano e naturale, consumando e spesso cancellando le caratteristiche alla base dell’attrattività delle destinazioni turistiche. Il turismo è veramente una risorsa, il “petrolio dell’Italia”? È possibile pensare a un turismo sostenibile per i territori e la popolazione locale, senza snaturare i luoghi in cui trascorriamo le vacanze? L’autrice descrive lo sviluppo del turismo da viaggio per pochi a turismo di massa, mostrando le contraddizioni di un settore che ha un enorme indotto, ma che ha allo stesso tempo conseguenze spesso devastanti per i territori. Perché questo non avvenga più, è necessario ripensare il turismo a partire da una nuova prospettiva, da un’ecologia popolare.
6,90

Decostruzione antiabilista. Percorsi di autoeducazione individuale e collettiva

Decostruzione antiabilista. Percorsi di autoeducazione individuale e collettiva

Claudia Maltese, Gresa Fazliu

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2023

pagine: 64

Questo saggio racchiude il percorso di formazione, individuale e collettivo, delle due autrici che si sono conosciute nell'ambito di un progetto collettivo di attivismo e divulgazione sulla disabilità. Un percorso comune a molte persone con disabilità, che parte dal riconoscimento dell'abilismo interiorizzato alla sua costante decostruzione, per passare poi attraverso una crescita emotiva, sentimentale e politica nella sua dimensione di confronto con l'altro da sé. Lo step fondamentale è comprendere come funziona il rapporto con il resto della società per arrivare a quella che loro chiamano, con un tono anche ironico che permea il testo, l'illuminazione: tutto quello che non aveva mai funzionato non era ovviamente colpa loro. La disabilità è il risultato di una relazione sbagliata tra le persone con disabilità e il mondo in cui viviamo. E le due autrici ci dicono chiaramente che quella relazione bisogna provare a cambiarla, insieme. Sono tanti gli ambiti toccati, dal concetto di comunità alleate all'inspiration porn e alla figura del supercrip, dal web come spazio accessibile al mondo dei social, dai problemi di rappresentazione delle persone con disabilità, agli anni della scuola e della formazione. E la vita adulta con la propria sessualità e i propri desideri, uno su tutti: il desiderio di autoaffermazione e prendere la parola in prima persona.
6,90

Poliamore. Riflessioni transfemministe queer per una critica al sistema monogamo

Poliamore. Riflessioni transfemministe queer per una critica al sistema monogamo

Car G. Lepori, Nicole (Nic) Braida

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2023

pagine: 64

Poliamore significa la possibilità di intraprendere più relazioni affettive (romantiche e/o sessuali) contemporaneamente con il consenso di tutte le persone coinvolte. Ma cosa comporta questa scelta? L* autor* di questo saggio ci spiegano come le non monogamie non sono semplicemente un modo “alternativo” di vivere le proprie relazioni, ma sono scelte che hanno tutto il potenziale di mettere in discussione l’organizzazione del nostro sistema relazionale, per “norma” monogamo, che si interseca con gli altri sistemi che dominano la nostra vita: quello economico, politico, di sesso/ genere, ecc. Il poliamore infatti ha un legame profondo con altre grandi tematiche della contemporaneità da cui prende molte elaborazioni politiche, come dal transfemminismo queer: entrambi analizzano le normatività relazionali e criticano l’amore romantico per mettere in discussione la cultura dello stupro e del possesso, contribuendo a creare una cultura del consenso. Il saggio, proprio grazie agli strumenti del transfemminismo queer, procede a un percorso di decostruzione dello status quo. E come in altri ambiti, l’essere persone poliamorose porta con sé uno stigma da parte della società, per questo si può parlare di polyfobia: dalle discriminazioni nella vita di ogni giorno, in termine di slut shaming, morbosità, cancellazione, rappresentazioni mediatiche assenti, incomplete, e mancanza di tutele per le famiglie poliamorose. Ma attenzione, il percorso scelto dall* autor* non vuole concentrarsi su questo, ma sulla decostruzione delle normatività relazionali, in cui tutt* siamo immers*, poliamoros* o monogam*. Il saggio ci parla di un processo complesso e soprattutto di un percorso che può essere solo frutto di rielaborazioni e lotte collettive per continuare a confrontarsi e a proporre nuove pratiche di lotta dal basso creando alleanze fuori e dentro la comunità LGBTQIA+.
6,90

(Senza) residenza

(Senza) residenza

Enrico Gargiulo

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2022

pagine: 64

Spesso l’anagrafe viene pensata come un ufficio neutrale di servizio alla cittadinanza a cui comunicare con semplicità la propria residenza. Ma è davvero così? L’anagrafe, fin dalla sua introduzione, è stata spesso impiegata non come uno strumento di monitoraggio della popolazione ma come un dispositivo di selezione delle sue componenti “desiderabili” e “legittime”. E oggi gioca un ruolo di primo piano nello scegliere il tipo di persone che possono o meno risultare residenti in un territorio: negare la residenza è diventato uno degli sport preferiti di molti sindaci. Queste iniziative colpiscono persone di cittadinanza italiana che rientrano in categorie della popolazione considerate “sgradite”, ad esempio per reddito o stile di vita, e persone appartenenti a paesi terzi o stati europei che subiscono restrizioni mirate. Nei loro confronti, l’esclusione dalla residenza assume la valenza di un dispositivo di selezione di “ultima istanza”: persone difficili da espellere sono ridotte a una ambigua condizione di “irregolarità” nel momento in cui i requisiti fissati dalla legge sono inaspriti a livello locale. L’esclusione anagrafica si accompagna a uno stato di subordinazione e dipendenza, ossia all’assenza di un’autentica autonomia economica ed esistenziale. Chi non è residente è più vulnerabile e ricattabile, anche sul piano lavorativo.
6,90

LGBTQIA+

LGBTQIA+

Antonia Caruso

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2022

pagine: 64

LGBTQIA+ è una sigla che contiene tanti significati, uno strumento di rappresentazione per le soggettività che non si riconoscono nella norma eterocissessuale, secondo la quale tutte le persone dovrebbero essere eterosessuali e riconoscersi nel genere assegnato alla nascita. Spesso si obietta che questa sigla non è chiara, che c'è un controsenso tra il pretendere una libertà e utilizzare delle lettere che sembrano creare delle categorie. Ma le lettere che compongono questa sigla rappresentano una possibilità di rappresentazione e autodeterminazione, oltre che di creazione di diverse comunità. La sigla non raccoglie una singola comunità, con regole e dettami univoci, ma richiama un universo di possibilità. Questo libro, utilizzando una forma frammentaria che raccoglie eventi storici, citazioni, racconti di pratiche ed esperienze collettive, cerca di comunicare che cosa questa sigla vuole significare davvero e come è nata la necessità di riconoscersi in essa. Qui dentro non troverete categorizzazioni o norme, ma prima di tutto il tentativo di mantenere una complessità che rappresenta le persone, e che non vuole essere ridotta né annullata.
6,00

Linguicismo e potere. Discriminare attraverso la lingua

Linguicismo e potere. Discriminare attraverso la lingua

Rosalba Nodari

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2025

pagine: 80

Il linguaggio è una capacità umana che si manifesta e influenza le nostre vite in diversi modi, di conseguenza la lingua che parliamo e come la parliamo può essere causa di discriminazione e proprio questo meccanismo è quello che si definisce linguicismo. L'autrice ci parla di quelle che oggi sono le discriminazioni linguistiche attraverso esempi e storie di molteplici Paesi del mondo con un focus specifico sull'Italia. Un accento, una lingua o un dialetto, incidono sulla possibilità di affittare una casa o avere un lavoro, comportano un certo giudizio per chi li parla, come nel caso della problematizzazione dei soli dialetti del sud Italia figlia dell'antimeridionalismo; possono essere causa di una discriminazione giudiziaria, in fondo è attraverso la lingua che si testimonia o si decreta l'innocenza-colpevolezza della persona imputata. Sapere o meno una lingua ha a che fare con la sfera economica, i Paesi non anglofoni investono grandi cifre per l'insegnamento dell'inglese e dal punto di vista accademico chi fa ricerca ma non è madrelingua impiega ingenti somme di denaro, in traduzioni o corsi di lingua, per poter garantire la pubblicazione e il riconoscimento dei propri studi. Da un punto di vista geopolitico una lingua può diventare il principale punto di dibattito e di lotte per l'indipendenza di un territorio, come in Catalogna. E ovviamente l'autrice pone l'attenzione anche sul tema del linguaggio inclusivo e delle discriminazioni di genere il quale si manifesta anche attraverso il parlato, non per questioni biologiche ma per le aspettative sociali. Questo testo è un punto di partenza fondamentale per riflettere sul linguicismo, sulle sue implicazioni e sulle ingiustizie che avvengono ogni giorno solo perché quando si parla non si rispecchia uno standard che si è imposto socialmente nel corso degli anni.
8,00

Aboliamo il carcere. Immaginare un futuro senza prigioni

Aboliamo il carcere. Immaginare un futuro senza prigioni

Giulia De Rocco

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2025

pagine: 60

L'abolizione del carcere non è un'utopia ma un progetto. Non significa solo pensare al superamento degli istituti di detenzione, ma soprattutto smettere di usare la punizione come risposta al reato. Ovvero costruire percorsi che rinuncino alla punizione e alla violenza e che scelgano la trasformazione, l'incontro, il benessere e la cura. Giulia De Rocco ci spiega chiaramente che questo progetto può iniziare ora, che lo possiamo immaginare e concretizzare, riguarda la nostra intimità, le nostre relazioni, le nostre comunità. È un processo di trasformazione di assunti che ci sembrano irrinunciabili come il binomio vittima/carnefice, innocente/colpevole. Questi assunti sottendono la logica punitiva che guarda solo alla violenza privata, interpersonale, soggettiva, senza guardare al contesto, alle cause, alle strutture di potere di cui le istituzioni e i mercati hanno bisogno per sopravvivere e di cui ci dobbiamo occupare se vogliamo pensare a una giustizia che trasforma e guarisce. Abolire il carcere significa lavorare per il superamento delle oppressioni e il punto di partenza è la decostruzione dei sistemi di potere: per abolire il carcere dobbiamo ripensare la distribuzione della ricchezza, decolonizzare spazi, pratiche e pensieri, liberarci dalla violenza di genere, privata e sistemica. Gli istituti di pena, costruiti sempre più lontani dai centri delle città, sono luoghi in cui la povertà viene resa produttiva, la razzializzazione è un criterio che organizza gli spazi e giustifica gli interventi repressivi nelle sezioni, la violenza di genere è costitutiva. E soprattutto lottare per l'abolizione del carcere significa supportare le persone che stanno in carcere. L'abolizione non può che iniziare dall'alleanza tra chi è dentro e chi sta fuori. Per rendere quei muri sempre più sottili e permeabili sino a farli sparire.
7,00

Decolonizzare lo sguardo. Riflessioni di una donna nera, spunti per sfidare gli stereotipi razzisti

Decolonizzare lo sguardo. Riflessioni di una donna nera, spunti per sfidare gli stereotipi razzisti

Grace Fainelli

Libro: Libro in brossura

editore: Eris

anno edizione: 2025

pagine: 96

Questo saggio parte dal corpo di donna nera dell'autrice, che lo sguardo e l'immaginario dominante intrappolano nelle nozioni di genere e razza. Il biografismo si intreccia a un percorso individuale e collettivo, comune a molte persone afrodiscendenti e con origini migratorie, che inizia con il riconoscimento del colonialismo interiorizzato e trova nella decolonialità il modo per rivendicare l'autodeterminazione e il riposizionamento fuori dagli schemi preconfezionati. Per comprendere il quadro dell'immaginario italiano di oggi, Fainelli ripercorre le tappe storiche fondamentali che hanno creato "la bianchezza", costruita come una categoria di superiorità e utilizzata per giustificare il dominio politico, economico e culturale delle persone di origine europea sulle altre popolazioni in epoca coloniale. Lo stereotipo colonialista dei corpi non bianchi è arrivato fino ai nostri giorni ed è ancora utilizzato come arma di propaganda per aumentare xenofobia e razzismo anti-nero. Influenza le rappresentazioni mediatiche, dove domina la narrazione pietistica dell'Africa povera che ha bisogno di essere salvata dall'uomo bianco, come quella degli "sbarchi" e l'ipersessualizzazione dei corpi neri. Un immaginario che tocca ogni aspetto della vita quotidiana e relazionale delle persone nere. Questo immaginario va cambiato: l'autrice suggerisce di passare a un modello pluriversale, cioè capace di una pluralizzazione della conoscenza e riconsiderazione dei saperi e delle culture ritenute storicamente subalterne per decostruire lo sguardo dominante nel quale viviamo fin dalla nascita. Smantellare quello che sappiamo e ricostruirci partendo da nuove basi, dal non detto della storia che studiamo a scuola, dal fuori campo della cultura occidentale e occidentalizzata.
8,00

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