Edizioni Ex Libris: La biblioteca ideale

Il protagonista del romanzo, il giovane Marco Burgio, ventitreenne apatico e nichilista, vive barricato nella sua mansarda, “un barattolo a chiusura ermetica” per sfuggire all’inquietudine e all’incertezza, protetto dal cappuccio della sua felpa e dai suoi occhiali da sole, che lo schermano e proteggono dal mondo circostante, che fa fatica a capire e ad accettare. Il suo universo è intriso di profonde ferite generate da una famiglia disfunzionale in cui emerge il rapporto irrisolto con Loredana, una madre fragile e indecisa, e l’ombra del padre Andrea, assente e narcisista; il suo unico legame autentico è con l’amico Simone, un eterno fanciullo. Gli incontri con nuovi amici e amiche saranno un volano per far conoscere la società, i suoi coetanei e il mondo degli adulti. Si confronterà con il fenomeno del cyberbullismo, della crisi della famiglia, del suicidio e della follia. Irruenta entra di prepotenza anche la violenza giovanile che priverà nel più assordante silenzio l’anima più vera e nobile della città di Monreale, luogo natale del protagonista e che lo vedrà scegliere il percorso più giusto per la sua vita alla ricerca finalmente di un equilibrio tanto sofferto e ritrovato.

Questo libro, con la premessa di Mons. Corrado Lorefice, nasce dall’urgenza di offrire un percorso di riflessione e di crescita spirituale, ispirato alla testimonianza di padre Giacomo Ribaudo. Instancabile annunciatore del Vangelo, padre Giacomo ha saputo accompagnare con dedizione le persone che ha incontrato, aiutandole a riscoprire profondamente se stesse e Dio. Attraverso le sue parole e alcuni spunti di riflessione, queste pagine invitano a non vivere alla superficie di se stessi, nell’indifferenza, ma a rinnovare il proprio sguardo sulle relazioni e sul mondo. Un respiro di speranza, un desiderio di vastità e di pienezza, un cammino possibile alimentato dalla Parola di Dio e da una testimonianza concreta di fede che continua a parlare e a seminare. Un libro-compagno da accogliere come un dono, per chi desidera vivere da vero vivente. Presentazione di don Leoluca Pasqua.

I delicati e sempre attuali temi dell'accettazione delle diversità, dei rapporti umani nell'ambiente lavorativo, dei mutevoli rapporto di coppia, sono i temi affrontati in questo romanzo in cui l'Autore affida il compito ai due protagonisti che, con i loro dialoghi, daranno l'opportunità di esprimere un girotondo di riflessioni dell'Autore sulla società, sull'amore, sulla morte, in un vorticoso viaggio sul palcoscenico dell'esistenza oltre il sipario della vita.

Una raccolta di liberi pensieri maturati durante il lungo percorso artistico del poliedrico autore che, mediante l'ardua selezione di 600 aforismi, dona al lettore spunti di riflessione sul mondo, sull'uomo, sulla vita. Messaggi istantanei e immediati di arte e di cultura che divengono sentiero narrativo di un pensiero da trasmettere con alto valore estetico come idee dipinte o parole scolpite, offerte da un raffinato poeta, pittore e scultore, che pone in versi l'architettura dell'anima.

Il sottile gusto della paura e il piacere dell'ignoto sono le caratteristiche dei quindici racconti contenuti in questo volume; brevi storie che tengono il lettore sospeso sino alla fine non rivelando mai un finale pienamente intellegibile, mantenendo l'enigma narrato aperto a diverse interpretazioni. Racconti intrisi di mistero e di una sana paura che preserva nel futuro la possibilità di incontrare l'ignoto che di per sé spaventa ma che prepara alle incognite della vita.

Flora è una bambina bella e vivace che vive a Bakewell, un paesino caratteristico dell'Inghilterra. La bimba ha la fortuna di avere alle spalle una famiglia unita, anche se un periodo difficile e tragico affliggerà la sua vita e quella di chi le sta a cuore. Ancora bambina verrà rapita per motivi misteriosi e la sua crescita sarà difficile e tormentata. Durante la dolorosa segregazione conoscerà un altro bambino rapito, che diventerà presto parte fondamentale della sua vita, e con cui, aiutandosi a vicenda, viaggerà con la fantasia verso posti incantati, affrontando la vita traumatica che gli si presenterà giorno dopo giorno. I due ragazzi cresceranno e con il trascorrere del tempo capiranno, un po' alla volta, le ragioni che rendono così crudele il loro rapitore, scoprendo tutto ciò che è fuori da ogni normalità, al punto di divenire prezioso e insostituibile aiuto psicologico e sociale. La vita che attende i ragazzi è qualcosa di unico e raro, momenti tragici e incredibilmente felici al tempo stesso, pieni di tensione ma ricchi di emozioni e amore, quello per la fede, la famiglia e l'amicizia.

Una raccolta di memorie di vita e di vite; racconti di amici portati alla nostra conoscenza mediante sapienti ritratti letterari che narrano la vita nella sua più intima essenza. Brevi biografie che divengono tasselli di una più articolata e completa autobiografia, in cui ogni tessera diventa un gesto, una parola, un ricordo, da custodire e da raccontare, emozionandosi ed emozionando il lettore, che ritroverà, tra le pagine del volume, una parte di se stessa e della sua esperienza di vita. L’Autrice compie così l’incanto di trasformare ogni incontro in un’arte.

"Questo libro non racconta fatti straordinari. È il percorso compiuto da Nicolò Giuliano, con il quale condivido il dono dell’amicizia e che ho raccolto, tra sorrisi e lacrime, nei tanti momenti che abbiamo trascorso, in compagnia di alcuni re, regine e don Chisciotte. Le pagine che seguono, dunque, sono essenzialmente un inno al tempo che ci è donato e che possiamo decidere come restituire. Nel momento, in cui, la multimedialità e l’intelligenza artificiale sembrano allontanare gli uomini dalla manualità e dalla creatività, questo libro assume, quindi, un significato ancora più profondo. La biografia di Nicolò Giuliano è una bella storia di vita pienamente vissuta, che sulla scia di un camioncino rosso condurrà il lettore al regalo che l’autore ha preparato al lettore e che può ben sintetizzarsi con le parole di J. R. R. Tolkien: Tutto ciò che dobbiamo decidere è cosa fare col tempo che ci viene dato."

Autentico vernacolo capace di dare vita ad una scrittura naturale, veritiera, originale la quale nella sua intrinseca chiarezza e immediata semplicità, porge a ogni possibile lettore quelle sensazioni individuali che, tuttavia, magistralmente, abbracciano l'universale. Siamo, dunque, in presenza di un gergo bisbigliato, dal ritmo lento, basato sul suono e sulla vista, il quale dà vita ad un progetto di scrittura che non conosce né brame e neppure ambizioni e per questo si fa dono atavico di emblematica singolarità. [...] Siamo in presenza di un abbraccio vitale che inevitabilmente riconduce all'autenticità esistenziale di stampo heideggeriano ma anche alla visione cosmica leopardiana oltre che alla lezione filosofica platonica del bello e del buono.

La dinamica dell’assassinio di Matté Vurpi, il colpo di lupara alla schiena e il tappo in bocca era la tracotante firma della mafia. Con questa premessa prende le mosse il giallo "Agguato all’ora sest"a che costituisce il sequel di "I segreti del lago del principe" e di "Delitto alla Gurfa". Ancora un altro caso da risolvere per il maresciallo dei carabinieri Bendoni che comanda la caserma di Alia, un paese delle basse Madonie in provincia di Palermo. Ambientato nel 1947, il romanzo prende spunto da fatti realmente accaduti tramandati da racconti orali. Lotte intestine fra campieri e soprastanti, fanno emergere una storia intricata in cui nulla è così come appare. La mafia rurale uscita rafforzata dalle condizioni socio-economiche del dopoguerra - latifondisti senza scrupoli e vendette personali, fanno da contorno ai veri protagonisti del racconto: la Sicilia e il suo popolo, fiero e contraddittorio, che nonostante tutto continua a ritenersi il sale della terra.

Nel volume l’autore opera una sapiente ed equilibrata fusione di prosa e poesia, di epigrammi e traduzioni. Preziose illustrazioni sono incastonate tra i vari componimenti che si arricchiscono talvolta anche di citazioni di autori classici e moderni con le quali lo Zagra orienta il lettore a meglio comprendere il contenuto dei vari testi. Quanto esposto fra le pagine del volume, che assume la forma di uno zibaldone contemporaneo, è un invito alla memoria, al ragionamento e alla riflessione. Poesie, fotografie, brevi saggi, citazioni, riflessioni filosofiche e memorie: l’autore ha raccolto le parole come fiori profumati per custodirle oltre il tempo e per farne memoria, travalicando l’immanenza. Prefazione di Maria Sapienza. Postfazione di Filippo Maria Provitino.

L’Autore racconta il viaggio fantastico del serpente che, sfuggito alla possenza del mitico Genio di Palermo, ripercorre con la sua fervida memoria tutte le fasi costitutive della storia della grande capitale del Mediterraneo. Il serpente è sempre raffigurato come parte integrante del suo genio, in una parabola storica e filosofica dalle più remote origini e chi si ripropone ancora ai giorni nostri giorni. Ecco che dalla sua conca narra della mitica “Ziz” a “Balarm”, rievocando gli antichi approdi fenici, fino ai normanni di Re Ruggero, di Costanza D’Altavilla e della fanciulla Rosalia. Dopo gli Svevi, gli Angioini, la rivolta del Vespro e quindi gli Aragonesi ed Eleonora D’Aragona, regina mancata della splendida Palermo del Quattrocento. E così via verso i secoli successivi fino ai Borbone, alle rivolte, allo sbarco dei Mille di Garibaldi, e poi ancora l’Unità d’Italia, il ventennio fascista, l’autonomia regionale e la lotta alla mafia. Ad ogni mutamento di pelle il serpente del genio cambia vita e rinnova l’orizzonte del suo sguardo, capace di raccontarsi e raccontare millenni di storia per tornare a riflettere, e sperare, tra le spire dell’inseparabile genius loci.