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Marco Benedetti è un uomo alla deriva, sospeso tra le ombre di un passato che non riesce a dimenticare e un presente fatto di farmaci e alcol. Una sera incontra Eva, una tatuatrice magnetica e tormentata, nei cui occhi riconosce il suo stesso dolore. Una sola notte insieme basta a riaccendere in Marco qualcosa che credeva spento per sempre, ma quando lei scompare, la realtà attorno a lui inizia a incrinarsi: ombre che lo seguono, fotografie che non ricorda di aver scattato, frammenti di una vita che non gli appartiene. Tra le nebbie di una mente segnata dagli abusi, Marco dovrà affrontare le sue paure e scoprire dove finisce la verità — e dove comincia l'incubo.

Una tazza di caffè, una pagina bianca, e la vita che accade. Diario di una Coffee Addict raccoglie sedici racconti che parlano di rinascita, amore, ironia e quotidianità. Donne che si rialzano, che ridono, che ricordano. Uomini che sfiorano, feriscono, cambiano. Ogni storia è un frammento di umanità, una pausa profonda come un espresso condiviso al tavolo di un bar. Un libro da leggere lentamente, tra un respiro e l'altro, con il profumo del caffè ancora nell'aria.

"Di ciò che ritorna" è un viaggio nell'intimità dei sentimenti, tra passioni travolgenti e fragilità che segnano, tra dipendenze emotive e desiderio di libertà. I racconti di Ines Cavicchioli danno voce a emozioni spesso taciute: l'amore che irrompe come un fulmine, l'attesa che diventa mancanza, gli abbandoni che lasciano ferite profonde e i tentativi, talvolta incerti, di rinascere. Ogni pagina è uno specchio in cui riconoscersi: nelle cadute e nelle illusioni, nei legami che consumano e in quelli che nutrono, nella ricerca costante di equilibrio tra bisogno e autonomia. Con uno stile diretto, a tratti crudo ma sempre autentico, l'autrice accompagna il lettore dentro storie che sono personali e universali al tempo stesso. Un libro che non offre risposte ma apre domande, che invita a sostare nelle emozioni e a trasformare la vulnerabilità in consapevolezza. Perché nelle crepe e nei vuoti si nasconde, spesso, la forza più vera per ricominciare.

Aperta campagna lombarda, anni '70, prima della Riforma Basaglia: in una sorta di tetro maniero, è situato un manicomio presso il quale abita una sfortunata porzione di umanità. In una serata di tempesta, presso il parco che circonda la struttura viene barbaramente ucciso il Direttore dell'Istituto. Ripercorrendo la triste esperienza di un'amica improvvisamente impazzita e lì ricoverata, la coppia di poliziotti veneto-milanesi Stefano Battiston e Samuela Began indaga sulla brutale esecuzione imbattendosi nelle più oscure ombre di quell'ambiente bestiale per giungere poi alla sorprendente soluzione del caso che sembrava non avere colpevoli e quasi nemmeno sospettati: è una soluzione autenticamente “folle”, sulla quale nessuno avrebbe scommesso una lira. Attraverso una narrazione che è anche denuncia di una psichiatria disumana, Francesco Fontana ci riporta in quel mitico e tragico decennio del secolo scorso, durante il quale si era forse più spensierati rispetto a oggi, nonostante tutto.

La storia di Raffaele Sammarco è molto più di una semplice biografia: è un racconto autentico, intenso e profondamente umano, capace di emozionare e ispirare. In queste pagine prende vita il percorso di un uomo che, con coraggio e determinazione, ha affrontato le sfide della vita trasformandole in occasioni di crescita, senza mai smarrire i valori fondamentali che hanno guidato il suo cammino. Attraverso ricordi, esperienze e riflessioni personali, l'autore invita il lettore a compiere un viaggio che parte dall'intimità della memoria per aprirsi a significati universali. Ogni episodio, ogni emozione raccontata diventa occasione per riconoscersi in un vissuto che appartiene a tutti noi.Famiglia, resilienza, amore e forza interiore sono i cardini attorno a cui ruota questa narrazione, che si distingue per autenticità e intensità emotiva. Non si tratta soltanto della storia di Raffaele: è la dimostrazione di come la vita, anche nei momenti più difficili, possa offrire strumenti per rialzarsi e continuare a sperare. L'opera trasmette un messaggio potente e universale: le sfide non sono ostacoli insormontabili, ma opportunità di rinascita e trasformazione. Perché leggere questo libro? Perché è una testimonianza autentica che unisce esperienza personale e riflessione collettiva. Perché racconta con sincerità temi universali come la famiglia, la determinazione e la capacità di superare le difficoltà. Perché offre un esempio concreto di resilienza, una qualità sempre più necessaria nella società contemporanea. Perché è una lettura intensa, ideale per chi ama le biografie emozionanti e le storie vere.Lo stile narrativo è coinvolgente, diretto e ricco di emozioni: non solo ricostruisce la memoria di una vita, ma riesce a trasformarla in uno specchio in cui il lettore può ritrovare frammenti della propria esperienza. È proprio questa capacità di parlare al cuore e alla mente che rende il libro unico e indimenticabile. La storia di Raffaele Sammarco è dunque un'opera che supera i confini della biografia personale per diventare racconto universale, capace di toccare corde profonde e di lasciare un segno duraturo. Una lettura che commuove, ispira e invita a guardare dentro se stessi, scoprendo che la forza di andare avanti risiede nelle radici, nei ricordi e nei valori che ci accompagnano. Un libro che celebra la memoria, la resilienza e l'amore per la vita. Perfetto per chi desidera leggere una storia vera che illumina il cammino dell'esistenza.

Nel Giappone del 1853, il giovane e promettente samurai Kaito Takeda vede il suo mondo crollare quando le "navi nere" dell'Occidente compaiono all'orizzonte, minacciando di spezzare per sempre il secolare isolamento della nazione. Mentre il suo clan, guidato dal padre inflessibile Masamori e dal cugino fanatico Yoshihiro, propugna una guerra santa per respingere gli invasori, Kaito è assalito dal dubbio: e se la vera forza non risiedesse nell'onore tradizionale, ma nella conoscenza del nemico? La sua ricerca della verità lo porterà a compiere una scelta straziante: abbandonare il suo clan e diventare unrōnin, un uomo senza padrone, per unirsi alle forze progressiste che vogliono forgiare un Giappone moderno. Attraverso gli occhi di Kaito, vivremo le pagine più tumultuose della storia giapponese: dall'umiliazione del Bombardamento di Kagoshima al massacro di samurai a Toba-Fushimi, dove le cariche eroiche vengono falciate dai cannoni dell'Esercito Imperiale da lui stesso comandati. Ma la vittoria si rivela una coppa avvelenata. Il nuovo Giappone che Kaito ha contribuito a creare è un deserto di fumo e acciaio, dove lo sfruttamento e l'avidità calpestano ogni bellezza. Tradito dal suo stesso successo, vedrà crollare ogni suo legame: l'amicizia fraterna con il cugino, trasformata in un'ossessione omicida; l'amore per la dolce Aya, spentosi nella rassegnazione; il rispetto del padre, sigillato da un tragico seppuku.

Un diario vuoto. Una frase enigmatica. Un viaggio che sfugge ad ogni certezza. Luca, dodicenne, è alla ricerca di qualcosa, ma non sa bene cosa. Tra i ricordi di suo padre, incontri che lasciano il segno e un misterioso filo invisibile che sembra legare tutto, il suo cammino lo porta verso verità che non aveva mai immaginato. Cosa si trova alla fine di quel filo? Una risposta o un'altra domanda? La crescita non è una meta, ma un viaggio senza fine, in cui il dolore e la memoria diventano parte di noi. Il Filo Invisibile è un romanzo sulla natura mutevole dell'animo umano e sulla lotta costante tra il bisogno di certezze e l'inevitabilità del cambiamento. Perché la conoscenza di sé non è mai definitiva, e anche nell'agonia più profonda, l'uomo continua a crescere e trasformarsi.

Ci sono storie che non nascono per essere raccontate, ma per essere sopravvissute.“Colpevoli di innocenza” è una di queste. Un racconto autentico, intenso e struggente, in cui la verità non è solo ciò che emerge dai fatti, ma ciò che resta inciso nella carne e nella memoria di chi ha vissuto l'ingiustizia sulla propria pelle. L'autore – con un linguaggio diretto, emotivo e disarmante – ci accompagna dentro una vicenda reale, dove la linea che separa il giusto dallo sbagliato si dissolve fino a confondersi. È la storia di chi si è trovato improvvisamente trascinato in un vortice più grande di sé, dove l'accusa prende il posto della verità e l'innocenza diventa un peso da portare, non un diritto da difendere. Pagina dopo pagina, il lettore viene immerso in un viaggio che scava nell'animo umano e nelle contraddizioni della società contemporanea: la fretta di giudicare, l'assenza di empatia, il potere delle parole quando diventano armi. Ma anche la forza di resistere, di rialzarsi e di restare umani quando tutto sembra perduto. “Colpevoli di innocenza” non è solo la testimonianza di un dolore personale. È una riflessione universale sulla fragilità della giustizia e sulla capacità di un individuo di conservare la propria dignità di fronte all'abisso. In questo racconto autobiografico, la voce dell'autore si fa specchio per tutti coloro che, almeno una volta nella vita, si sono sentiti fraintesi, giudicati, travolti da eventi più forti della loro volontà. Nel suo stile asciutto e incisivo, ma al tempo stesso poetico e vibrante, l'autore ricostruisce i momenti più bui del proprio percorso, senza mai indulgere nella retorica né nella vendetta. Al contrario, sceglie la via della consapevolezza e della memoria: quella di chi non vuole dimenticare, ma trasformare la sofferenza in una forma di conoscenza. È un libro che parla di perdita, ma anche di rinascita. Di ingiustizia, ma anche di speranza. Di come la verità, seppure taciuta o distorta, finisca sempre per trovare la propria voce. Colpevoli di innocenza invita il lettore a interrogarsi sul significato più profondo della colpa e dell'innocenza, sulle ombre che abitano ogni vita e sulla possibilità di riscoprire la luce attraverso la resilienza e la verità interiore. Non è solo una storia vera: è una ferita che diventa parola, un grido che si trasforma in silenzio, un dolore che diventa libertà. Perché la vera giustizia, a volte, non si trova nei tribunali ma nel coraggio di raccontare. Un libro potente, toccante e necessario, che non lascia indifferenti. Un viaggio dentro l'anima di chi ha visto la propria vita cambiare in un istante, ma ha trovato la forza di guardarsi dentro e riscrivere la propria storia.

"Fragile rabbia amara" una raccolta di poesie e aforismi che trasporta il lettore nel cuore delle emozioni umane. Amore, libertà ribellione, società e cultura, prendono vita in versi e riflessioni brevi, scritte con la stessa passione di chi ama esprimersi, come un attore sul palco, sopra il quale le parole vivono al centro della scena. Ogni parola è un gesto, ogni testo un piccolo atto scenico che scuote, emoziona e invita a guardare dentro sé stessi. Un libro dove la poesia diventa esperienza viva, pronta a parlare all'anima di chi legge.

Psicologia delle Coscienze – Come riconoscere e armonizzare le tue voci interiori per superare ansia, blocchi emotivi e auto-sabotaggio, e ritrovare presenza consapevole e libertà interiore. In ognuno di noi convivono diverse voci interiori – parti di sé che spesso si scontrano, generando ansia, blocchi emotivi e auto-sabotaggio. Chi parla dentro di me? è un viaggio rivoluzionario nella Psicologia delle Coscienze, la disciplina che studia e armonizza le tre coscienze interiori dell'essere umano: fisica, istintiva e mentale. Unendo scienza, consapevolezza e spiritualità, Antonio Origgi offre un metodo pratico per riconoscere chi parla dentro di noi, trasformare il conflitto interiore in cooperazione e riscoprire la presenza consapevole come chiave della libertà interiore. Un libro profondo ma accessibile, per chi desidera conoscersi davvero e vivere in armonia con ogni parte del proprio essere.