Nottetempo
Il realismo è l'impossibile. Con una palinodia 2023
Walter Siti
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 96
La realtà è imprendibile, interessante perché irrappresentabile. Il realismo in letteratura non è un’imitazione della realtà ma un gioco di illusionismo. L’arte ci pare realistica quando rompe con le convenzioni precedenti; si potrebbe dire che il realismo in arte è l’anti-stereotipo. Nell’ultimo decennio il ruolo assunto dalla “comunicazione” all’interno della società ha determinato un profondo cambiamento nella percezione del reale. Proprio lo stereotipo è alla base del successo mediatico. E allora, in questa nuova edizione del saggio in cui offre “la sua bieca ammissione di poetica”, Walter Siti ha voluto aggiungere, a mo’ di palinodia, una lunga postfazione dedicata a ciò che oggi sembra meglio assecondare i parametri di verosimiglianza in passato essenziali nell’idea di realismo: le serie tv. Passando in lettura da Breaking Bad a Sex Education, da Emily in Paris a Squid Game e inevitabilmente a Black Mirror, non senza qualche amara considerazione, l’autore ci mostra i paradossi e i mutamenti della realtà contemporanea – e del suo realismo.
Perché la guerra?
Frédéric Gros
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 156
La guerra sarebbe “morta a Hiroshima” quasi ottant’anni fa, per usare l’espressione di un generale francese. Nel senso che non la si poteva più concepire, dopo la colossale distruzione della Seconda Guerra Mondiale. Sembrava un punto terminale, sancito dall’equilibrio perverso della Guerra Fredda in bilico sull’apocalisse nucleare e dalla creazione dell’ONU nel 1945, il cui scopo principale era impedire nuovi, catastrofici conflitti internazionali. Eppure, come Frédéric Gros osserva esplorando sia il concetto di guerra, sia la sua origine, i suoi stili, le sue pratiche storiche e l’immaginario che li attraversa, la guerra non si è mai fermata, né accenna a farlo. Come mostrano, con un’evidenza tragica e lampante, l’attuale conflitto in Ucraina (il ritorno della guerra vera, si è detto superficialmente) e la massiccia offensiva israeliana nella Striscia di Gaza dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Guerra classica, guerra “regolata” o deregolamentata, “giusta da entrambe le parti” o per “giusta causa”, guerra totale, globale, di “caotizzazione” o per procura: mentre le forme dei conflitti si trasformano e le distinzioni tipologiche si susseguono, resta ineludibile una domanda “di fronte alla quale la filosofia indietreggia”: perché la guerra? Chiamando a raccolta grandi filosofi politici, da Platone a Machiavelli, da Hobbes a Marx, senza dimenticare le intuizioni di Freud e le analisi di Schmitt, Gros cerca di rispondere a quest’interrogativo, legato ad altre questioni decisive: cos’è una guerra “giusta”? Quali sono le forze morali coinvolte in un conflitto, e qual è l’“ingiuria” che rende lecita la violenza armata? È lo Stato che fa la guerra o è la guerra che fa lo Stato? Fino alla domanda ultima, e insieme più stringente: per quale pace, la guerra?
La cronologia dell'acqua
Lidia Yuknavitch
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2022
pagine: 336
Il nuoto, il corpo che si perde e si ritrova nell’acqua, e la letteratura, il desiderio di scrivere senza compromessi, sono le uniche due certezze di Lidia. “La cronologia dell’acqua” è così la storia di una vita che “non segue alcun ordine. Gli avvenimenti non rispondono al rapporto di causa ed effetto come vorremmo. È tutta una serie di frammenti e ripetizioni e trame,” perché “questo condividono il linguaggio e l’acqua”. Tutto scorre, nelle parole come nelle corsie di una piscina, in questo romanzo che rinnova radicalmente la tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la sessualità, l’abuso, l’elaborazione del lutto, il superamento della sofferenza. Lidia cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla, in una famiglia che la condizionerà anche quando, proprio grazie a una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Colpita da una perdita straziante, si trova a fare i conti con un dolore estremo: Lidia reagisce, sbaglia, cerca nell’alcol e nel sesso una via di fuga, tocca il fondo, reagisce ancora, riprende a nuotare. Dentro la muove un desiderio di vita e di creazione – e attraverso incontri decisivi con autori come Ken Kesey e Kathy Acker prende forma il suo cammino di scrittrice. Il viaggio che Lidia affronta, e nel quale trascina con passione e levità struggente il lettore, è un viaggio di dipendenza e autodistruzione, e poi di sopravvivenza. Un viaggio che trova una conciliazione finale in un amore sincero, in un figlio che nuota felice anche se malissimo, e in un libro, questo, che testimonia una nuova profonda consapevolezza di sé nel proprio mondo.
Le occasioni di Giovanna
Claudio Morandini
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2026
pagine: 216
Giovanna, insegnante di liceo da poco in pensione, è una donna mite ma determinata, naturalmente incline al bene. A scuola la rimpiangono, lei che si è sempre spesa per tutti, alunni e colleghi. Ora riempie le sue mattinate facendo volontariato nel canile della città; si dedica poi alle amiche e a un’anziana vicina di casa piuttosto acida; infine si prodiga in lezioni gratuite a ex allievi o ai baldanzosi frequentatori dell’università della terza età. Al canile sono gli animali vecchi ad attirare le sue attenzioni, quelli che nessuno degna di uno sguardo, e che lei accompagna in lunghe passeggiate. Giovanna si è legata soprattutto a Serena, una cagna di cui si sa ben poco, circospetta, paurosa, e cerca in tutti i modi di conquistarne la fiducia, moltiplicando i gesti di affetto. Ma questa confortante stabilità viene incrinata da alcune circostanze inaspettate, e i progetti in cui Giovanna si è impegnata più a fondo si distorcono in occasioni sciupate, tra rimpianti, disillusioni, risentimenti. A quel punto, la sua vita prenderà una svolta sorprendente. Con una prosa avvolgente e uno sguardo lieve, Claudio Morandini ci racconta quanto sia difficile l’esercizio quotidiano della bontà in un mondo sempre più sordo e smarrito.
L'incanto del sensibile. Percezione e linguaggio in un mondo più-che-umano
David Abram
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2026
pagine: 468
Per migliaia di generazioni, gli esseri umani si sono sentiti e concepiti come parte della più larga comunità naturale, in relazione attiva non solo con la propria specie, ma con tutto il vivente: animali, piante e ciò che il pensiero occidentale avrebbe poi definito “inanimato” – venti, montagne, foreste, acque, fenomeni atmosferici. Come siamo arrivati a recidere quest’antico vincolo di reciprocità con l’universo naturale? E in che modo possiamo recuperare una correlazione vitale con il pianeta? David Abram attinge alla filosofia fenomenologica, all’animismo, alle storie orali delle popolazioni indigene nordamericane, alla tradizione ebraica e all’antichità occidentale precedente l’avvento della scrittura alfabetica per perlustrare la connessione fondativa di percezione, linguaggio e cognizione umana con il “mondo più-che-umano” (espressione che ha avuto una grande fortuna tra gli studiosi e gli attivisti ambientali) del quale la nostra specie fa parte: vale a dire, “la biosfera così come viene percepita e vissuta dall’interno dell’intelligenza corporea dal vigile animale umano, che è parte integrante del mondo di cui fa esperienza”. Ritrovare il “sensibile” nel rapporto poroso con l’ambiente animato significa dunque riscoprire l’incanto di un mondo “avvolgente”, da cui continuiamo a dipendere. In un libro che coniuga una scrittura affascinante alla passione, al rigore scientifico e all’audacia intellettuale, troviamo una riflessione illuminante per tornare a meravigliarci in un mondo più-che-umano.
La strada di Vinicio Capossela. Un viaggio sulle orme di Ovunque proteggi
Giovanni Ansaldo
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2026
pagine: 132
Nel gennaio del 2006 Vinicio Capossela pubblicava Ovunque proteggi, uno dei suoi album più amati e un passaggio fondamentale per la musica italiana del nuovo millennio. Giovanni Ansaldo narra la genesi unica e spericolata del disco attraverso una ricostruzione appassionante che procede canzone dopo canzone ed è arricchita da interviste a Capossela e ai suoi collaboratori. Soffermandosi sulla produzione musicale molto originale dei brani, le sfide e i compagni di viaggio incontrati durante la registrazione, il racconto offre uno sguardo intimo e concreto sulla creazione di un’opera nata in un periodo cruciale della vita del cantautore. Dopo Canzoni a manovella, Capossela si abbandonò a uno “spazio aperto, uno spazio per l’imprevisto e l’avventura”, partendo senza una meta precisa ma convinto di trovarla lungo il cammino. Questo libro è anche un viaggio personale sulle orme di quell’album picaresco e vagabondo. Ansaldo cerca le tracce di Ovunque proteggi nei luoghi che lo hanno ispirato e in cui è stato registrato, accompagnandoci in territori che uniscono il sacro e il profano. Dai carnevali della Barbagia alle notti gelide di Mosca, dalla processione del Gioia a Scicli alla potenza tragica del mare, scopriamo come tradizioni popolari, miti ancestrali e incontri inattesi abbiano influenzato profondamente la musica e i testi di Capossela, producendo una magia che, a vent’anni di distanza, non smette di incantarci.
Come pensano le foreste. Per un'antropologia oltre l'umano
Eduardo Kohn
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2025
pagine: 444
Le foreste pensano? E perché, nella foresta di Ávila, i cani sognano? In questo libro sorprendente, Eduardo Kohn sfida i fondamenti stessi dell’antropologia, mettendo in discussione i presupposti di base su cosa significa essere umani, e per questo distinti da tutte le altre forme di vita. Dopo quattro anni di lavoro sul campo tra i Runa dell’Alta Amazzonia, in Ecuador, il ricercatore attinge alla ricca etnografia e biologia dell’immensa e minacciata foresta “pensante” per esplorare come i popoli amazzonici interagiscono con le numerose creature che abitano uno degli ecosistemi piú complessi al mondo. Se focalizziamo l’osservazione antropologica sulle modalità in cui gli umani entrano in relazione con gli altri esseri viventi, il tradizionale punto di vista occidentale dell’analisi, che ha l’effetto di separarci dal resto del mondo, collassa. Tuttavia, la novità maggiore del saggio sta nell’evidenziare che questo collasso può rappresentare un’opportunità: approfondendo come le nostre vite e quelle degli altri viventi siano inestricabilmente interconnesse nella grande rete della foresta, davanti a noi si dischiudono nuovi strumenti concettuali e nuove visioni ispirate alla catena delle interrelazioni e al linguaggio con cui il resto del mondo parla e ci parla. In questo lavoro rivoluzionario, Kohn conduce dunque l’antropologia verso una direzione inedita ed entusiasmante, offrendo un modo piú ampio e aperto di pensare a un pianeta radicalmente condiviso.
Gli amanti di Franz K.
Burhan Sönmez
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2025
pagine: 150
Berlino Ovest, 1968. Mentre una rivolta giovanile travolge l’Europa in piena Guerra Fredda, due uomini si fronteggiano al tavolo degli interrogatori. Il primo, Ferdy Kaplan, ha sparato a uno studente, uccidendolo. Il secondo, il commissario Müller, sta cercando di scoprire perché. In un botta e risposta serrato in cui il poliziotto tenta di stare dietro alle svolte di una strana vicenda, il passato di Kaplan viene a poco a poco rivelato: la storia d’amore con l’amica d’infanzia Amalya, la loro comune passione per Kafka, il movimento radicale in cui militavano. Tra il carcere e le udienze in tribunale emerge che l’obiettivo di Kaplan non era lo studente, bensì un uomo misterioso che camminava vicino al giovane ucciso per errore. L’anziano scampato all’omicidio, si scopre, è Max Brod, l’amico prediletto di Kafka cui lo scrittore aveva affidato le sue ultime volontà chiedendo che i suoi manoscritti fossero bruciati, e che aveva tradito queste disposizioni decidendo non solo di salvarli, ma di pubblicarli interamente. Così, l’interrogatorio di un assassino si trasforma in un dialogo stringente tra un appassionato amante di Kafka in cerca di “giustizia” e un commissario di polizia che impara sulla letteratura, e sulla “verità”, più di quanto avrebbe creduto possibile. Alla fine, sul caso e sui lettori resta sospesa l’ombra di una domanda: Brod è vittima o colpevole? In un originale tributo a un autore che sente congeniale, Burhan Sönmez scrive un romanzo d’amore e vendetta tra Parigi e Istanbul, Berlino Ovest e Tel Aviv, sullo sfondo delle tensioni che scuotono la Storia alla fine degli anni ’60.
Bertolt Brecht. In appendice: Origine del teatro
Furio Jesi
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2025
pagine: 204
Quando pubblica questa monografia per la serie “Il Castoro” nel 1973, Jesi ha già mostrato una profonda affinità con l’opera di Bertolt Brecht. Nel 1969 aveva dedicato la parte centrale di uno dei suoi libri più noti, Spartakus, all’analisi di Tamburi nella notte, lo stesso dramma che aveva diretto e interpretato anni prima nel teatro improvvisato di una cantina torinese. Inoltre, aveva tenuto al Teatro Stabile di Torino un’importante lezione sulle “Origini del teatro”, qui riprodotta in appendice: partendo dalla concezione brechtiana dell’attore che “cambia se stesso”, Jesi risaliva fino alle rappresentazioni rituali primordiali e alla ripetizione teatrale, sacra e collettiva, di eventi mitici che “salvano dai dolori della storia”. Dunque, il confronto con la produzione teorica, la drammaturgia e la tecnica registica di Brecht configura uno dei fili rossi della ricerca jesiana: un laboratorio di pensiero da cui emergono l’idea della rivolta come “sospensione del tempo storico” – il cardine su cui ruoterà la cruciale definizione della “macchina mitologica” nel Tempo della festa – e la messa in discussione del ruolo dell’artista nella cultura dominante borghese (o, potremmo chiosare, “di destra”). Al centro del discorso risalta infatti la drammatica posizione dell’intellettuale che “si impegna nella lotta di classe solo nella misura in cui può verificare la possibilità del contributo del suo ‘mestiere’”: una rigorosa autocritica accomuna così il drammaturgo e il mitologo, rendendo i testi qui riproposti ancora più illuminanti per la comprensione di entrambi.
8.6 gradi di separazione
Giulia Scomazzon
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2025
pagine: 168
La fine di una lunga e turbolenta relazione e un’inattesa battuta d’arresto spingono Alice, insegnante poco più che trentenne, ad affrontare il problema del suo decennale abuso di alcolici. Intraprende così un percorso discontinuo e disilluso tra psicologi, psichiatri, Alcolisti Anonimi, Servizi territoriali per le Dipendenze e lavoro agricolo, ma nulla sembra convincerla della necessità esistenziale di scegliere la sobrietà. Sempre più sola, scivola a poco a poco nelle rodate logiche della provincia veneta in cui vive e che credeva di detestare: la lealtà a un lavoro che la frustra e una socialità sostenuta dal rito compulsivo degli aperitivi. Più Alice si impegna nella negazione ironica della sua dipendenza, più gli spazi della sua quotidianità la confinano. Casa, scuola, supermercato dove rifornirsi di alcolici, bar e ancora casa le offrono un riparo a costo, però, della sua invisibilità. Fin quando la speranza (o forse l’illusione) di un nuovo inizio metterà in dubbio la sua vocazione alla scomparsa. Dopo “La paura ferisce come un coltello arrugginito”, il suo memoir d’esordio, Giulia Scomazzon scrive il romanzo lancinante e coinvolgente di una donna inquieta che osserva il mondo dalle retrovie.
Quel che resta degli uomini. Sulla mascolinità
Manolo Farci
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2025
pagine: 288
Una nuova ondata di crisi sta attraversando l’universo maschile. Dalle difficoltà scolastiche alla fuga dal lavoro, dall’analfabetismo emotivo all’isolamento digitale, i segnali di disagio e disorientamento si moltiplicano. I giovani uomini appaiono sempre più impreparati ad affrontare un mondo diverso da quello dei loro padri. La questione maschile, tuttavia, non è solo un fenomeno sociale e psicologico. Sta diventando terreno di una battaglia culturale e politica. Da un lato le forze conservatrici offrono facili risposte nostalgiche, promettendo il ritorno a una virilità perduta. Dall’altro i progressisti, pur criticando i modelli patriarcali, non riescono a proporre alternative costruttive e rischiano di lasciare un vuoto pronto per essere riempito da narrazioni regressive e potenzialmente dannose. In questo contesto emergono fenomeni come la manosphere – vasto ecosistema di comunità digitali dove antifemminismo e misoginia circolano liberi da filtri – e figure come Andrew Tate, che promuovono modelli di “mascolinità ipertrofica” e narrazioni che trasformano il disagio individuale in rancore collettivo. “Quel che resta degli uomini” rifiuta sia l’idealizzazione di modelli virili obsoleti, sia la tendenza a sminuire i problemi dei maschi come meri lamenti da privilegiati. Aiutare i ragazzi a scoprire cosa li muove, e ad accogliere la propria vulnerabilità, “può essere il primo passo per incrinare quel monolite di potere cementato dalla fratellanza che chiamiamo mascolinità”.
Deforme. Fiabe, disabilità e inclusione
Amanda Leduc
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2025
pagine: 264
Dai Fratelli Grimm a Perrault, da Andersen a Disney, le fiabe plasmano il nostro sguardo sul mondo, e ci insegnano che la felicità è riservata ai corpi perfetti. Ma cosa succede quando ti ritrovi a identificarti più con la Bestia che con la Bella? Se ogni personaggio disabile è deriso o punito, come può sperare in un “e vissero felici e contenti”? Amanda Leduc, ripercorrendo la sua esperienza di bambina, ragazza e poi donna con paralisi cerebrale, indaga con occhio critico queste narrazioni fondative della nostra cultura e i loro archetipi. Deforme mostra come bellezza e abilità fisica siano da sempre sinonimo di virtù, mentre i corpi non conformi – il gobbo di Notre Dame, i sette nani, le sorellastre di Cenerentola – vengono emarginati e sono meritevoli al massimo di una redenzione incompleta. Anche nell’universo Marvel, dove eroi come Hulk, Daredevil e Iron Man partono da una condizione di vulnerabilità per trasformarsi in qualcosa di “superiore”, si perpetua ancora oggi l’idea che la felicità e l’accettazione sociale siano possibili solo attraverso una metamorfosi che cancella o oltrepassa l’imperfezione originaria. Ma è arrivato il tempo di fare spazio anche a nuove narrazioni. Deforme è un appassionato manifesto che lega la lotta per i diritti delle persone disabili all’apprezzamento del patrimonio storico della fiaba. E all’immaginazione di nuove storie che spezzino la consuetudine, non nascondendo la differenza e mostrando, finalmente, la magia che abita ogni corpo.

