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Due ragazzini iniziano a giocare a tennis nel Club di una piccola città e, incoraggiati da ottimi risultati, tentano la strada del professionismo. Due caratteri diversi, quasi opposti, ma legati da un'amicizia speciale, si fanno una "promessa". Il protagonista di questo romanzo, Angelo, ci dimostra che certe cose del passato possono essere sepolte, e che meritiamo tutti il perdono, il sentimento più bello che si possa provare. L'importante non è vincere, ma dimostrare a se stessi di essere degni di calcare il palcoscenico.

Il cibo e il nostro modo di alimentarci è strettamente collegato alle emozioni. Manifestare la nostra creatività nella preparazione di ciò che ci alimenta crea quella chimica fisiologica e mentale che ci permette di assaporare il cibo in modo sano.

C'era una volta una mamma che andava sempre di fretta, ma quando di sera metteva a letto i suoi bambini, prima di augurargli la buona notte si prendeva il tempo per raccontare loro piccole storie inventate lì per lì. Allora la stanza si popolava di strani personaggi: principi, principesse, rospi, orchi, fate, streghe, re e regine. Tutti un po' particolari, a dire il vero. Età di lettura: da 6 anni.

"Dieci magnitudo" sono le cose che amiamo, le cose che ci fanno bene e quelle che ci fanno male. "Dieci magnitudo" sono le scosse che scorrono sulla nostra spina dorsale, toccando il cuore, arrivando al cervello. "Dieci magnitudo" è la guerra tra mente e cuore, il dolore che conserviamo, e l’amore che possiamo dare. "Dieci magnitudo" è quello sguardo in metro, quel sorriso fatto per caso, il sesso prima di un addio. "Dieci magnitudo" è quel respiro che ci fa sentire vivi. Come Gaia e Alex, in un mondo fatto di storie e ricordi, conosciuti per caso e legati per la vita. Un romanzo che è un inno all’amore, quello vero.

A volte essere amici è una scusa per non perdersi. Alex e Bea sono amici, o almeno questo è quello che si ripetono. Ma due amici non si guardano così. Bea ha imparato a restare leggera: sorrisi ben misurati, una vita che sembra stare in equilibrio. Finché non arriva Alex, diretto, fragile ma allo stesso tempo forte, capace di leggere le sue pause. Alex ha tutta la vita davanti... e Bea non può restare. Non tutte le persone che si allontanano, abbandonano. A volte vogliono proteggere. Non è forse una contraddizione? Per proteggere Alex, Bea lo sta anche distruggendo. Bea ha solo paura di dirgli «Prima che finisca, voglio viverti.» Può finire una storia anche se non vuoi?

Chiudi gli occhi e ti senti in movimento, senza navigatore né orologio, verso un posto sicuro che ancora non conosci. Voli, nuoti e corri tra queste pagine, che a volte tagliano, altre asciugano le guance. Ti abbandoni a un viaggio con ogni mezzo di trasporto conosciuto o solo immaginato: un aereo di carta, una barca di pescatori, un sottomarino piccolo piccolo o un treno che sfreccia via. Passa il controllore: «Biglietti, prego!», e allora ti apri e mostri quello che hai in tasca, un’emozione alla volta, prima di rimettere via il biglietto della vita, più spiegazzato forse, ma perfettamente leggibile.