Monti Edizioni

“La farfalla con le ali di piombo” è un’autobiografia romanzata intensa e commovente che narra il viaggio di Ludovica, una donna alla ricerca della propria identità. Fin dall’infanzia, Ludovica si sente “diversa”, intrappolata in un corpo che percepisce come inadeguato e tormentata da un’anima ipersensibile. La sua vita è un susseguirsi di battaglie interiori, segnate da paure e ansie. Attraverso un linguaggio poetico e una narrazione sincera, l’autrice ci conduce nel profondo del suo mondo interiore, esplorando temi universali come la ricerca di accettazione, la lotta contro i propri demoni e la forza di rinascere. Metafora della trasformazione, la farfalla diventa il simbolo di un percorso di crescita personale, in cui il dolore si trasforma in consapevolezza e la fragilità in resilienza. Un libro che parla al cuore di chiunque si sia sentito “bruco” e che celebra la bellezza della fragilità e la potenza della rinascita.

"Sono sempre stato un attento ascoltatore dei racconti dei miei genitori, specie quelli raccontati da mio padre. Con la descrizione maniacale dell'ambiente in cui si svolgevano le scene del fatto, riusciva a farmi vivere, più ancora che vedere, nella storia raccontata. Io, ragazzino, gli dicevo di andare al dunque, al succo del fatto (così almeno avrei finito di ascoltare quelle storie, continuamente ripetute e ormai conosciute a memoria da noi figli). Ma come si dice ogni cosa al suo tempo. Ed è venuto il tempo che io, raccogliendo le mie memorie dei loro racconti e la storia del loro matrimonio, aggiungendo i colori della mia fantasia, possa farvi conoscere, con questo libro, un mondo ormai scomparso, la città di Augusta nel primo Novecento e, la vita e le storie di personaggi sospesi tra realtà e fantasia" (l'autore)

"Una vita entusiasmante, vissuta sempre alla massima velocità con tanta voglia di fare, sempre pensando ed escogitando iniziative e nuovi traguardi, mai fermo, pronto a nuove avventure e nuovi progetti. Una famiglia e soprattutto mia moglie che mi ha sempre aiutato e supportato; tanti rischi e tante situazioni critiche da cui ne sono sempre uscito bene e soprattutto tanta fortuna. Ma non ho ancora finito di stupirvi." (l'autore)

Brera racchiude questa storia antica. Anna, modella, decide di partire per Parigi dove incontra l’amore e la sofferenza in un destino pieno di avventure. Qui vive una vita di lusso ma viene violentata. Madame Adele, amica volubile, è l'artefice della fine della sua carriera parigina. Nel 1936 torna a Milano, lasciando il suo amore Pierre, e vive un doloroso rifiuto dell’amore. Dopo mesi, parte per Roma per lavorare con Elsa Schiaparelli, riaprendo il suo mondo nella moda. A Roma, incontra Dario il cuore riparte, così come la sua carriera. Sua madre la accompagna a Roma, ma la lascia per sempre al ritorno a Milano. La morte dei genitori è devastante per Anna. Nello stesso anno perde anche Dario. Con l’inizio della seconda guerra mondiale, a Brera, ricomincia a vivere, incontrando Marco, un sarto che riaccende la sua passione per la moda. Ritrova Giovanni, amico d'infanzia. Incontra Marta nel novembre del 1941 e insieme condividono un percorso importante con Agnese, nipote di Marta, e Stefano, il fidanzato di Agnese. La seconda guerra mondiale segna la fine di una seconda possibilità di amore per Anna. Giovanni le confessa il suo amore, ma non corrisposto....

Karatedo akai-ito. Il filo rosso del destino nasce da un lungo processo di pratica individuale, che alla fine ha unito quattro maestri. Competenze e metodi di insegnamento, apparentemente distanti tra loro, in questo libro sono legati dallo stesso filo rosso. Insieme si può fare la differenza, nella vita come nel karatedo. Contro ogni dojo votato al solipsismo, in cui la pratica è più semplice ma parziale, i maestri e scrittori si propongono di scendere in profondità, mostrando al lettore le infinite possibilità che il karatedo può offrire a tutti i praticanti che scelgano il percorso più completo. È una questione di sport, ma non di gare, e soprattutto di spiritualità.

Aloisio e quel fiume di sé che finalmente si denuda e si lascia scoprire, in un viaggio poetico che si rivela in date precise con un'indicazione del momento in cui l'urgenza di prendere foglio e penna si fa impellente e necessaria. Nessun titolo. Sera. Notte fonda. È in quel lasso di tempo che nascono e fioriscono i pensieri, andando a raccogliere in un abbraccio dai mille significati, quello che racchiude la memoria, gli affetti, l'attimo presente con le sue guerre ed i suoi dolori. “Nella penna azzurro cielo, la mia poesia/scrivo l'estasi dell'amore/ si srotola la vita, di dolore, di speranza, di felicità/ la stringo tra le dita/ è carezza di stelle/è battito del cuore/è volo di passione/è sorriso di malinconia ( Da penna e l'amore- 2022).”

È una serena notte d’estate sul nostro pianeta Terra. Chiudendo gli occhi, si riesce ad ascoltare il fruscio delle foglie cullate dal vento, lo sciabordio delle onde che si adagiano sulla sabbia, il frinire di una cicala, il canto dolcissimo di una madre che culla il suo bambino… I suoni si fondono in una sinfonia che pervade l’aria, già intrisa del salmastro profumo di mare. Per Arturo e fata Speranza questo è il momento giusto per lasciare il loro pianeta e raggiungere la Terra. Hanno una missione importante da compiere: mettere un po' d’ordine nel caos terrestre, desiderando di riconsegnare, a ogni persona, la propria dignità.

Tullio, alter ego letterario dell’autore, è di nuovo sprofondato in una crisi di mezza età che lo priva totalmente di energie e motivazioni. Escogita una grande sfida con se stesso, per risollevarsi fisicamente e psicologicamente, iscrivendosi alla traversata a nuoto dello Stretto di Messina. Ma, per recuperare le forze necessarie alla sua preparazione atletica, dovrà trovare un elisir di nuova giovinezza. La sua ricerca lo porterà verso inaspettate ed esaltanti esperienze. Conoscerà uno dei suoi miti, l’alpinista sudtirolese Rainoldo, il re degli 8000, e intraprenderà un viaggio in India che lo catapulterà in una dimensione culturale e spirituale capace di donargli un rinnovato equilibrio vitale.

Monte è un artista versatile: pittore, scultore, disegnatore, incisore, ceramista, mosaicista, frescante. Di recente scomparso, ha saputo scrivere con una storia artistica esaltante le peculiarità del nostro territorio. Il catalogo non si limita a raccogliere le fila di monografie, miscellanee e altre testimonianza sull'arte di Monte, né si limita a ricondurlo nell'alveo dell'Accademia Carrara e in particolare della scuola funiana dove si è formato tra il 1941 ed il 1947, ma traccia un quadro completo dell'Artista. Tra le sue imprese decorative, come uno dei più assidui e fidati collaboratori di Funi, occorre ricordare il ciclo di affreschi della sala consiliare di Palazzo Frizzoni (1948/1949), la decorazione pittorica del ridotto d'accesso alla galleria del cinema San Marco (1952) e l'impresa decorativa della Banca Popolare (1953).