Molesini Editore Venezia
E come mani erano i miei occhi
Michael Donhauser
Libro: Libro in brossura
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2023
pagine: 168
Il grande tema della natura contraddistingue la lirica di Donhauser e si intreccia più volte con quello dell’amore. Tuttavia l’esperienza amorosa non è rappresentata, ma soltanto accennata: onde di ricordi assalgono il soggetto per suggestione e attrazione emotiva, il che si riflette nel verso rotto ma pur sempre fluente. L’osservazione della natura e dei suoi oggetti è solo il punto di partenza dell’avventura poetica dell’autore: infatti la descrizione minuziosa, sfaccettata, reiterata – nel senso che ritorna sempre, arricchendosi, su se stessa – cede il passo a un gioco di associazioni, supposizioni e, in ultima analisi, di suggestive e soggettive fantasticherie sull’oggetto. E nella lingua affiorano anche dissonanze che conferiscono alla lirica donhauseriana un alito di straniamento, come testimoniano le tarde elegie tanto cariche di inquietudine per il tempo che passa e di ricordo.
Imitazioni
Bianca Tarozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2023
pagine: 168
La poesia – è stato detto – è quel che non si può tradurre. Eppure si continua a tradurre poesia, tentando l’impossibile. Queste, però, sono Imitazioni, non aspirano a una fedeltà assoluta nei confronti dell’originale: imitano il ritmo del testo di partenza o ne creano un altro, più affine alla sensibilità del traduttore. Qui Bianca Tarozzi insegue e corteggia la poesia di lingua inglese cominciando con Thomas Wyatt (1503-1542) per arrivare ai poeti contemporanei. Come già hanno fatto altri prima di lei (Sinisgalli, Bertolucci), sfida i suoi modelli reinventando i loro ritmi più segreti, e così facendo esplora e conquista impervie province straniere per annetterle al territorio della letteratura italiana.
Il solo fratello. Ritratto di Goffredo Parise
Nico Naldini
Libro: Libro in brossura
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2023
pagine: 88
Questo imperdibile, sfrontato “Ritratto” di Parise, prende avvio da un nutrito fascicolo di lettere inviate a Naldini dal suo ideale “solo fratello”, Goffredo. Molte di queste lettere o stralci di esse sono riprodotti nel libro, a formare una sorta di filo conduttore utile a evocare e collegare i ricordi di una vita e a ricostruire anche nelle sue pieghe più intime la personalità dell’uomo e dello scrittore. Sgorgano così a getto continuo gli aneddoti più succosi e rivelatori, le confessioni anche impietose e imbarazzanti, le malignità letterarie, i pettegolezzi, gli scherzi, che riaffiorano nella memoria dell’amico. E accanto a Parise appaiono, con altrettanta vivezza, anche altri indimenticabili personaggi del mondo letterario di quegli anni: Montale, con i suoi fallimentari tentativi di organizzare scappatelle amorose, la Mosca, l’ingegnere Gadda che gli fa una sommaria expertise per verificare la solidità della sua nuova casa di Roma, e naturalmente Comisso, il nume tutelare e il complice di segreti piaceri. Sfilano soprattutto le donne di Parise, tutte di “un solo tipo di bellezza femminile, un tipo leggermente asiatico”, dalla delicatissima ma introversa e gelosa Mariola, a Elsa, a Giosetta e alle numerose amanti occasionali, come le due signore conosciute durante le vacanze a Cortina. Il libro ci offre così, insieme al ritratto dello scrittore vicentino, scorci vivaci di un mondo letterario ormai lontano.
Il viandante cherubico
Angelus Silesius
Libro: Libro in brossura
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2023
pagine: 180
Angelus Silesius, poeta tra i più rappresentativi della poesia barocca tedesca, ci ha lasciato, nel suo "Viandante cherubico", una miniera di epigrammi, che rivelano una particolare predilezione per le correnti neoplatoniche e mistiche. Ma in questo misticismo vibrano anche fremiti panteistici che provengono da una personale attenzione per la natura, che Silesius considera viva in ogni sua espressione, sia essa vegetale o minerale. Forme taciturne come i semplici fiori possono assurgere a esempio per l’uomo che rivolga la mente a Dio e, infatti, per esprimere “l’essenza dell’eternità”, Silesius consiglia di spogliarsi “interamente” del linguaggio e, così, anche il canto “riecheggia meglio” nel “perfetto silenzio”. Proprio un fiore, la rosa, è degna di essere proiettata nella sterminatezza dell’infinito divino, perché “la rosa che tu vedi qui, è fiorita in Dio dall’eternità”. In Silesius oltre al cielo divino è presente il cielo astronomico. Siamo nel Seicento, il secolo di Galileo che rompe i vincoli della volta astrale, dopo che Colombo e Magellano hanno infranto i confini degli oceani terrestri: quella dinamicità della terra e del cielo che Bertolt Brecht ben coglie quando sottolinea l’analogia tra scoperte geo-grafiche e astronomiche, tra il libero movimento degli astri negli spazi celesti e delle navi nelle distese oceaniche. Ora Silesius si inserisce in tale visione e coinvolge uomini e stelle in una stessa danza cosmica. In lui il cielo si amplia infinitamente e come in Giordano Bruno ogni confine è definitivamente scardinato: "Tu dici che nel firmamento c’è un unico sole, ma io ti dico che ci sono molte migliaia di soli".
Da una fessura di abbaino
Alfredo Rizzardi
Libro: Libro in brossura
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2023
pagine: 84
Nella poesia di Alfredo Rizzardi, fin dal principio un’elegante inquietudine muove le immagini e la sintassi mentre il verso si fa, con l’avanzare degli anni, via via più libero. Le immagini sono poste a contrasto e procedono a contrappunto; la visione è nitida, distanziata, panoramica: è una visione dall’alto e da lontano, come “da una fessura di abbaino”. Con passione trattenuta e trasfigurata Rizzardi riflette, tenace e ispirato, sul significato, sul processo e sui modi dell’arte.
L'iride nel fango. L'Anguilla di Eugenio Montale
Francesco Zambon
Libro: Copertina morbida
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2023
pagine: 144
Esito supremo di un ideale poetico, "L'anguilla" (1948) sintetizza tutto il percorso precedente di Montale, dagli "Ossi di seppia" fino alla "Bufera" (in cui è raccolta), e al tempo stesso annuncia l'ultima fase della sua poesia. La lettura di Francesco Zambon fa affiorare progressivamente, a partire dall'immagine dell'anguilla, una costellazione di elementi (oggetti, emblemi, temi, fantasmi) che si richiamano da un testo all'altro: epifanie e oggettivazioni di una dimensione sotterranea nella quale si costituiscono le ragioni del lavoro poetico montaliano. Il lungo viaggio nell'acqua e nel fango diventa la metafora dell'oscura sopravvivenza e del misterioso ritorno del passato: il grande tema dell'animale-vittima sacrificale, terrestre divinità e angelo "di cenere e di fumo", si inscrive in un geroglifico del destino umano, di quella "vita di quaggiù", come scrive Montale, "infinitamente cara quanto più prossima è a sfuggire".
L'alga del tempo
Giuseppe Elio Ligotti
Libro: Libro in brossura
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2023
pagine: 136
"Ho sempre pensato alla poesia come a un organismo vegetale, a una pianta che abita i fondali, e ondeggia a seconda dei flutti e delle mareggiate, e s’imbeve di ogni scia di senso che increspa la superficie. Davanti a lei avanzano e volteggiano nella corrente le tante figure che assume l’esistenza nel corso del tempo, il precipitare e l’ammassarsi dei relitti, lo sciamare a banchi dei nostri desideri. Le storie delle alghe sono storie di naufragi e di stupefazioni, registrano il passaggio di animali misteriosi, la danza della luce, le sue crepe, il depositarsi del silenzio e del vuoto intorno. Ogni tanto le resta impigliata la cellula di qualche sillaba, e questa per fotosintesi rilascia un verso, la corrispondenza di una rima. È così che si è formata questa raccolta: si è impregnata tanto a lungo della vita che l’ha generata, da portare a compimento un processo di massima condensazione e restituzione. […] Al pari delle alghe queste poesie hanno l’elasticità e la chimica di un corpo vivente. Si distendono e si restringono, oscillano e si arrestano, sempre come in un equilibrio revocabile ma mai smarrito tra il risultato finale e i motivi che lo hanno determinato, tra la dinamica mutevole dei sentimenti e la fissità della pagina o di uno schema metrico. La loro lettura è un esercizio di respirazione, che poi è ciò che c’è di più vicino alla misura del tempo; e il contrarsi e il dilatarsi del diaframma anima ogni parola e la gonfia di significato." Con un saggio di Fabio Stassi.
Devozioni domestiche
Bianca Tarozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2022
pagine: 92
Dapprima soprattutto testimone della vita altrui - coi racconti in versi Nessuno vince il leone (1988) e La Buranella (1996) - Bianca Tarozzi si è poi, nelle numerose raccolte successive, pure occupata di se stessa dedicando molta attenzione alla struttura generale dei singoli volumi. Così, anche se nelle Devozioni domestiche prevalgono le occasioni autobiografiche, non mancano i personaggi e i paesaggi storici: il dopoguerra con le sue rovine, gli anni di piombo e l'undici settembre. Il ritmo, irrinunciabile, è un endecasillabo terremotato, spezzato, che si accompagna ai settenari e ai quinari. In questo itinerario devozionale rivivono emozioni e affetti che non vorremmo lasciarci alle spalle.
Il tempo degli spaventapasseri
Jozefina D. Autbegovic
Libro: Copertina morbida
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2022
pagine: 184
Il tema di queste poesie è quello di una realtà segnata dalle esperienze della guerra, e chi ne scrive ha un io poetico profondamente ferito, costretto a "imparare a parlare in lingue straniere di giorno / di notte piangere esclusivamente nella propria lingua". L'orrore della guerra non ci viene mai raccontato con compiacimenti morbosi o d'effetto, descrizioni sanguinose o autocommiserazione, ma ci sentiamo comunque percorsi da freddi brividi di disagio per il metafisico spaesamento del quotidiano che l'autrice sperimenta e riesce a trasmetterci. C'è in Dautbegovic un autentico senso di sorpresa e una costante constatazione delle sorprendenti e quasi sempre dolorose cose che le capitano, come se la "studiosa" e la "ricercatrice", occupata ad analizzare e a comprendere l'animo umano, riuscisse sempre ad avere la meglio su un io dolorante e perdente. La sua poesia esalta la nostra solidarietà, ci dà energia invece di togliercela, e un suo lievissimo umorismo dona il tocco finale al perfezionismo speculare delle sue costruzioni poetiche.
Messaggio. Testo portoghese a fronte
Fernando Pessoa
Libro: Copertina morbida
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2022
pagine: 208
Uscito nel 1934, un anno prima della morte, Messaggio è il solo libro poetico in portoghese pubblicato da Fernando Pessoa. Le liriche che lo compongono si inscrivono in una vera e propria, rigorosissima, struttura poematica, che ha evidenti implicazioni simboliche ed esoteriche. Al centro campeggia il mito del re Don Sebastiano, il sovrano scomparso e probabilmente ucciso nel corso della battaglia di Alcácer-Quibir in Marocco (4 agosto 1578): secondo la leggenda egli dovrà ritornare in patria per restaurare l'impero portoghese, il Quinto Impero nella storia universale. Nell'interpretazione visionaria di Pessoa, sarà una sorta di impero virtuale dei poeti, destinato a sussumere tutti i precedenti imperi materiali su un piano metastorico e spirituale. Il volume contiene la traduzione poetica integrale di Messaggio con il testo critico a fronte, controllato sull'edizione originale dell'opera; lo corredano una introduzione e un puntuale commento del curatore.
Il pesce rosso che ci nuota nel petto
Gioconda Belli
Libro: Libro in brossura
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2022
pagine: 200
In questo libro, intenso e profondo, Gioconda Belli si riflette e si racconta in totale libertà e sincerità. La sua è una poesia trasparente, di una semplicità antica, ormai quasi introvabile, carica d’una emotività profonda che si arricchisce di elementi di tagliente ironia e spiccata sensualità, addolciti da una visione sempre partecipe del mondo attorno a lei. Qui Gioconda si presenta spesso nelle vesti di sposa e di amante e così il libro, in più punti, può definirsi una radiografia della coppia, non idealizzata, ma intesa come un lavoro che si fa in due, una conquista giornaliera. Ma non mancano episodi e ricordi legati alla sua infaticabile militanza nel femminismo e al suo passato di guerrigliera. (Emilio Coco)
Gli alberi e l'etere. Testo tedesco a fronte
Friedrich Hölderlin
Libro: Libro in brossura
editore: Molesini Editore Venezia
anno edizione: 2026
pagine: 122
Friedrich Hölderlin - il poeta dei fiumi, dei fiori e degli alberi - esprime apertamente la sua sfiducia non solo verso la società in generale, ma anche verso il linguaggio: infatti gli uomini credono di conoscere le cose perché le designano con nomi convenzionali, opinabili. Per il poeta esiste, invece, un linguaggio più profondo e appassionato, quello della natura stessa. In Quando ero ragazzo assicura: «Io capivo il silenzio dell’etere / non ho mai capito le parole degli uomini.» Si vivono momenti magici, quando tra le fronde stormenti degli alberi scende la luce dell’Etere, percepito come un nume misterioso: in quei momenti di forte intensità e dolcezza si sente alitare l’anima dell’universo e svanisce la distanza tra l’uomo e il divino. Già dal tempo degli studi teologici Hölderlin una cosa rifiutava decisamente: diventare pastore di una ristretta parrocchia di fedeli. Si considerava, ed era, qualcosa di molto diverso: sacerdote della divinità della natura.