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La Scuola di Pitagora

Avere memoria, costruire il futuro

Avere memoria, costruire il futuro

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 432

Le Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia sono una libera accademia fondata da un'assemblea di cittadini, col fine di creare un centro permanente di formazione, di ricerca e di aggiornamento scientifico sulle condizioni e i problemi della società civile, dell'ambiente, dell'urbanistica e della salute del popolo.
30,00

De laudibus Monasterii Westphaliae metropolis

De laudibus Monasterii Westphaliae metropolis

Oleg Nikitinski

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 247

L'intento di questa pubblicazione è quello di far rivivere l'antica tradizione umanistica attraverso la narrazione in latino della storia culturale di una regione. Il testo raccoglie principalmente le testimonianze dei grandi umanisti della Westfalia dei secoli XV-XVII come Rodolfo Langio, Giovanni Murmellio, Ermanno Buschio, Ferdinando Fürstenberg. Questi grandi umanisti strinsero rapporti con le personalità più importanti della cultura europea come Rodolfo Agricola, Giacobbe Balde, Gian Lorenzo Bernini, Daniele e Nicolao Einsio, Erasmo, Ficino, Filelfo, Aldo Manuzio, Luca Olstenio, Pico della Mirandola, Poliziano, Lorenzo Valla, Giovanni Gerardo Vossio e tanti altri. Oltre alle testimonianze delle relazioni internazionali dei grandi umanisti e alle autobiografie di Ferdinando Fürstenberg e Bernardo Mallinckrodt, il testo raccoglie notizie relative ai soggiorni in Westfalia di personalità autorevoli quali Giusto Lipsio, Fabio Chigi (poi divenuto papa Alessandro VII) e Cristina di Svezia.
20,00

L'anglomania e l'influsso inglese in Italia nel secolo XVIII

L'anglomania e l'influsso inglese in Italia nel secolo XVIII

Arturo Graf

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 612

Della vasta e variegata opera di Arturo Graf, "L'anglomania e l'influsso inglese in Italia nel secolo XVIII" è senz'altro il libro più divertente e riuscito. Nell'ultimo libro della sua vita, davvero il Graf tocca l'apice dell'erudizione e dell'arte; davvero si rivela "poeta e maestro" - per citare le parole del busto che campeggia nell'Università di Torino - capace di coniugare erudizione e poesia, ironia e ammirazione, brio e spontaneità e di erigere un piccolo-grande monumento letterario, dove lo spirito europeo aleggia mirabilmente, e i Baretti, i Rolli e gli Algarotti, i Thompson e i Pope, i Voltaire e gli Alfieri e mille altri ci appaiono vivi e vicini, quasi fossero in conversazione con noi. Arricchita di un ampio indice dei nomi e delle opere, che supplisce alla mancanza di note e riferimenti bibliografici del testo originale, questa nuova edizione - l'unica dopo quella del 1911 - si candida ad essere, d'ora in avanti, l'edizione di riferimento, e ci restituisce un classico della storiografia letteraria, un'opera appassionante, educativa nel senso più nobile del termine.
37,00

Il pensiero di Leopardi

Il pensiero di Leopardi

Mario Andrea Rigoni

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 392

Per parecchi decenni il pensiero di Leopardi è stato presentato dalla critica nella forma di un razionalismo variamente progressistico. Tra i rarissimi studiosi che respinsero e contrastarono questa deturpante interpretazione ideologica il più radicale e il più esplicito è stato Mario Andrea Rigoni. Nei suoi saggi, composti nell'arco di un quarantennio, Rigoni dimostra che Leopardi accoglie e sviluppa, della cultura illuministica sulla quale si era formato, soltanto la parte negativa e distruttiva, interpretando anche lo sviluppo del sapere come eliminazione di errori anziché come acquisto di verità positive; che la sua convinzione della superiorità morale, politica ed estetica del mondo antico non viene travolta dalla rivelazione del pessimismo greco né dalla coscienza del definitivo tramonto dell'antichità; che il suo implacabile materialismo intrattiene un rapporto paradossale col platonismo e non annulla ma semmai esalta il «misterio eterno/ dell'esser nostro»; che la sua trascurata quanto notevole riflessione antropologica, storica e politica è quella di un Machiavelli e di un Guicciardini dell'Ottocento; che il suo Zibaldone di Pensieri, frutto di una moderna attitudine sperimentale, costituisce una testimonianza saggistico-aforistica paragonabile soltanto alle Pensées di Pascal, al Dictionnaire historique et critique di Bayle, ai frammenti di Nietzsche; infine che Leopardi giunge a un'inconsapevole e sorprendente sintonia, su molte questioni capitali, col Romanticismo tedesco ed europeo, pur non avendo niente in comune con l'idealismo né, in particolare, con l'utopia di una finale conciliazione dialettica del reale. Molte altre novità emergono da questi studi: si pensi alle consonanze con la riflessione di Freud sul tema del rapporto tra il piacere e la morte o alle tante e inaspettate affinità tra i pensieri dello Zibaldone e l'estetica di Croce, che molto curiosamente ne ignorò i risultati. Sottratto alle ipoteche ideologiche, come alle manie accademiche, il pensiero di Leopardi viene in tal modo restituito a quell'"ultrafilosofia" che è sua propria e che consente anche a noi di gettare un lucido sguardo sulla fisiologia del mondo e della storia.
30,00

Il tramonto dell'antichità e altri scritti

Il tramonto dell'antichità e altri scritti

Ulrich von Wilamowitz Moellendorff

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 96

Tra il 1920 e il 1922 Ulrich von Wilamowitz, tra i più grandi filologici classici di tutti i tempi, tenne una serie di conferenze sul tramonto dell'antichità. Il tema era certo molto attuale. Intellettuali e studiosi europei, già prima che iniziasse il primo conflitto mondiale, avevano indagato la fine del mondo antico (Otto Seeck, per esempio, ma anche Eduard Meyer e Eduard Schwartz): nel primo dopoguerra, in seguito all'uscita dell'opera di Spengler, la decadenza dell'antichità era ormai diventata il paradigma della fine della civiltà occidentale. Wilamowitz ne è consapevole, e non manca di alludere, con una certa ironia, al Tramonto dell'Occidente di Spengler. Per il filologo classico, il crollo cominciò con Augusto; e a uccidere l'impero non furono gli assalti esterni, quelli dei barbari, bensì l'esaurimento della vitalità interna, determinato dall'estinzione del tradizionale ceto senatorio, sostituito nella funzione di leadership da esponenti dei ceti bassi che riuscirono ad affermarsi negli apparati della burocrazia militare e amministrativa. È innegabile che il prussiano Wilamowitz sappia cogliere, nella Spätantike, numerose analogie con la temperie presente, come è altrettanto innegabile che, nelle sue analisi e nelle sue analogie, tradisca motivi ideologici di inizio Novecento: in primis il disprezzo per le masse e per la democrazia. Wilamowitz è sfiduciato, pensa che l'Occidente (ovvero la Germania) sia entrato in una fase di decadenza, e che abbia tuttavia possibilità di risollevarsi in un lontano futuro, che a lui non è dato di vedere; a lui non resta che accomiatarsi in pace con Marco Aurelio, sul quale tiene l'ultima conferenza (qui tradotta per la prima volta in italiano) della sua vita.
12,00

La forma giuridica. Concetto e contesti. Tre studi di filosofia del diritto

La forma giuridica. Concetto e contesti. Tre studi di filosofia del diritto

Emanuele Castrucci

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 184

Tre studi, tra loro tematicamente collegati, inquadrano il problema filosofico della forma giuridica da angolazioni diverse. Nella prima parte, mettendo in luce in termini generali le implicazioni del rapporto tra il concetto di forma e il concetto di decisione; nella seconda, analizzando la pluralità dei significati che il concetto di forma giuridica assume all'interno di una teoria della costituzione; nella terza, ponendo l'idea di forma elaborata dalla dottrina giuridica in relazione con l'analisi del processo economico nel contesto storico della grande crisi europea dei primi anni '30. Ne deriva la messa a punto, sotto il profilo specifico della filosofia del diritto, di un tema che trae origine da un concetto classico della storia della metafisica: una messa a punto che si rivela tanto più opportuna in un'epoca come quella contemporanea, in cui la tensione all'informale, che costituisce uno dei tratti ricorrenti nella cultura del Novecento (dalle arti visive alla musica, dalla letteratura alla giurisprudenza), sta lentamente mutandosi in una deriva inarrestabile verso l'informe, producendo tanto nella prassi sociale quanto nella riflessione teorica gravi ed evidenti effetti di disorientamento.
17,00

Come i Magi nella notte di Gerusalemme. L'Aula San Pio X a Lourdes. Novecento e metamorfosi del monumento sacro

Come i Magi nella notte di Gerusalemme. L'Aula San Pio X a Lourdes. Novecento e metamorfosi del monumento sacro

Saverio Carillo

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 176

L'immagine che l'esperienza della sotterranea chiesa francese pone, offrirebbe l'analogia con la condizione dei Magi narrata nel Vangelo di Matteo dove quegli Scienziati, così abili nell'interpretazione degli astri, commettono l'errore di recarsi a Gerusalemme in luogo di Betlemme, piombando, anche loro, esponenti della cultura scientifica, in una "notte oscura", momento drammatico ed eppure mistico, secondo Giovanni della Croce, per una rinascita spirituale dell'umanità. Da Montmartre a Lourdes la cultura religiosa di Francia, ma, per altri versi, anche quella dell'intera Europa, prova a trovare una traccia di sussistenza in un più intimistico nascondimento, come un seme, che, interrato, attende i tempi maturi per la propria Epifania.
25,00

Filologia e scienza. Una panoramica sui saperi degli antichi

Filologia e scienza. Una panoramica sui saperi degli antichi

Enrico Renna

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 440

È il mondo della natura, colto nella molteplicità delle sue manifestazioni a costituire il fil rouge dei saggi del presente volume, frutto di un trentennio di attività scientifica e testimonianza di un costante impegno culturale. L'indagine sulle fonti antiche, greche e latine, intende rappresentare un ponte per il presente. Dall'ambiente geografico in cui viviamo, con i suoi fenomeni sismico-vulcanici, alla biologia, vegetale ed animale, dall'ecumene al cosmo astronomico, dall'uomo, con le sue rarità antropologiche, agli dèi beati di Epicuro, dalle esplorazioni geografiche alla moneta romana, mezzo di scambio e di comunicazione, dalle Laudes Campaniae ai materiali ornamentali (tartaruga e corallo), per concludere con l'applicazione didattica di tali conoscenze, nelle loro interferenze papirologiche e archeologiche, i ventidue saggi che qui si raccolgono per un pubblico attento di lettori, già disseminati in riviste specializzate o in sedi di difficile reperibilità, intendono restituire un'immagine per certi versi inedita del mondo antico, sottesa sempre ad una curiositas mobile e varia, di indubbio interesse per l'uomo contemporaneo.
30,00

In filigrana. Poesia arabo-americana scritta da donne

In filigrana. Poesia arabo-americana scritta da donne

Lisa Marchi

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 128

Prendendo ispirazione dalla raffinata tecnica artigiana nota in oreficeria come filigrana, il volume intende mettere in risalto il minuzioso lavoro di intreccio e saldatura di filamenti linguistici, culturali ed estetici realizzato dalle poete arabo-americane e visibile per lo più in trasparenza nelle loro opere. Per Naomi Shihab Nye, Mohja Kahf, Suheir Hammad e Etel Adnan - si argomenta - la poesia non è mai espressione estetica fine a se stessa, né mero strumento di rivendicazione identitaria e politica, e neppure un mezzo per fornire informazioni su culture lontane rappresentate in modo spiccio come esotiche. Al contrario, la loro poesia si fa carico di dilemmi e preoccupazioni che riguardano l'umanità tutta. Impreziosita con orditi linguistici complessi, arricchita di alleanze interculturali e interrazziali originali, e traforata con aperture inaspettate e dunque sorprendenti, la loro poesia esprime un ethos pacifista e ambientalista destinato a modificare profondamente non solo il modo in cui percepiamo l'umanità, ossia oltre il paradigma Io vs. l'Altro, ma anche il mirabile cosmo che ci ospita.
13,00

Ultimatum all'esistenza. Conversazioni e interviste (1949-1994)

Ultimatum all'esistenza. Conversazioni e interviste (1949-1994)

Emil M. Cioran

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 480

«Per me scrivere è un ultimatum all'esistenza», afferma Cioran in una delle preziose interviste raccolte nel presente volume, la maggior parte inedite in italiano. Preziose perché, affrontando questioni inusuali o scarsamente trattate altrove, irradiano altra luce su un pensatore nel quale non c'è differenza tra l'opera e la vita. Egli stesso ha ripetuto più volte di non aver mai inventato nulla, ma di essere stato soltanto il "segretario" delle proprie sensazioni e di aver composto i suoi libri per ragioni "terapeutiche", per sfuggire ad un'insofferenza radicale di sé e del mondo. Dopo aver scritto, lungo una vita, per non gettarsi nelle acque della Senna o cacciarsi una pallottola in testa, due anni prima di morire, Cioran ribadisce: «non si è tristi dopo una confessione di tristezza». E, per un felice paradosso, ogni lettore potrà dire: non si è tristi dopo aver letto Cioran.
30,00

Giovanni Palatucci. Epifanie poetiche, documenti e testimonianze

Giovanni Palatucci. Epifanie poetiche, documenti e testimonianze

Antonio De Simone Palatucci

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 192

«Nelle liriche religiose il linguaggio poetico va ricondotto ad una cifra di sacralità, che orienta la percezione ordinaria del reale in direzione metafisica e spiritualistica. La poesia, nella prospettiva di De Simone Palatucci, è il luogo privilegiato di riflessioni sulle grandi questioni dell'esistenza e tende ad attingere un fine superiore, che è la ricerca di Dio, raggiungibile solo seguendo un arduo e sofferto itinerario». Luigi Torraca «Il Suo discorso poetico è elegante e nobile, sapiente e colmo di speranza e di verità dell'anima e della vita. Amo molto i testi puramente lirici con le armoniose descrizioni, ma molto significativi sono quelli religiosi (Anima mia, bellissimo) e incisivi quelli morali e riflessivi». Giorgio Bàrberi Squarotti «Il sacrificio di Giovanni Palatucci, può ben essere considerato il filo conduttore di tutta la poesia di questo degno nipote, e fedele testimone della sua lezione, anche nelle liriche non dichiaratamente a lui dedicate». Piersandro Vanzan «Attraverso i suoi versi il nipote riesce a continuare l'opera e il destino dello zio martire. E io penso che dalla Gerusalemme Celeste, il Servo di Dio, e Questore giusto Giovanni Palatucci, apprezzerà da pari suo questo omaggio che, da ultimo ne fa memoria. A gloria di Dio e a conforto dell'Umanità tribolata». Lucetta Scaraffia
18,00

Società, politica e religione

Società, politica e religione

Henri-Frédéric Amiel

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 112

Rispetto e adorazione del Dio che è nel nostro intimo, rispetto e amore del Dio che è negli altri uomini, è la condizione della dignità umana e della vera società. Ben prima di Henry Adams e Oswald Spengler il ginevrino Henri-Frédéric Amiel preconizza la decadenza della civiltà e l'avvento di un'era di livellamento e di mediocrità, nella quale la disuguaglianza di merito cede il passo all'ugualitarismo stolido. Si tratta di considerazioni sparse, non sistematiche, perché Amiel pensatore sistematico non è, e affidate alle pagine giornaliere del diario, che finisce col diventare il grande libro che Amiel sogna di scrivere. La società che Amiel vede davanti a sé è estranea al dovere, non conosce l'amore, la fratellanza, il dono di sé: «Se a un certo punto l'egoismo raggiunge l'uomo del popolo, la società è morta». Il calvinista Amiel aspira a essere cristiano, attraversando mille dubbi e crisi di sfiducia: e nei pensieri sulla religione, su Dio trova accenti commossi, degni dei grandi mistici tanto letti e ammirati.
12,00

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