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La Casa Usher

L'arte dell'autoritratto. Storia e teoria di un genere pittorico

L'arte dell'autoritratto. Storia e teoria di un genere pittorico

Omar Calabrese

Libro: Libro rilegato

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2010

pagine: 396

Il tema dell'autoritratto è stato affrontato molte volte nella storia dell'arte. Da un punto di vista iconografico, come raccolta di "uomini illustri", grandi artisti che hanno raffigurato loro stessi. Questo libro si propone di compiere un percorso diverso. In primo luogo, vuole essere un'effettiva "storia" dell'autoritratto, non come descrizione di una successione cronologica di eventi, come successione di concetti. Così, nel primo capitolo, si parte dagli autoritratti come manifestazione di un'identità generica. Il secondo capitolo tratta dell'autoritratto nascosto in scene narrative. E così di seguito, ognuno dei tipi illustrati nei vari capitoli corrisponde a un concetto astratto: l'identità, la testimonianza autografa, il simbolo di un valore, la rivendicazione di un ruolo, il fondamento scientifico della raffigurazione di sé, la legittimazione sociale, la differenza sessuale, la maestria tecnica, le passioni, la negazione dell'identità. Ma tutti questi concetti intrattengono relazioni reciproche, e il loro insieme è così compatto che ci fa giungere alla conclusione che esista una vera e propria "teoria dell'autoritratto", elaborata lentamente ma saldamente in circa quattromila anni di tradizione. Questa teoria finisce con il coincidere con una più vasta teoria della rappresentazione, perché esprime e di volta in volta mette in discussione proprio i canoni di quest'ultima.
58,00

Il pensiero strategico. Il partito, il combattimento, la rivoluzione

Il pensiero strategico. Il partito, il combattimento, la rivoluzione

Lenin

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2010

pagine: 310

Qual è oggi il senso di un'antologia di Lenin? Che attualità possono avere i suoi testi? Nell'introduzione di Emilio Quadrelli troviamo subito risposta a queste domande. Lo scenario internazionale è caratterizzato dalla crisi economica, dalla continua esplosione di guerre e di insurrezioni popolari. Non si è verificata quella fine della storia che in molti avevano sentenziato dopo il crollo del muro di Berlino. La storia non è finita e il libero mercato non ha trasformato la politica e il sogno di una cosa in inutili retaggi del passato. Occorre allora ritrovare i grandi testi del pensiero rivoluzionario, nei quali l'opera di Lenin occupa un posto privilegiato. Nell'era del capitalismo e della guerra globali appare indispensabile tornare a leggere chi più di tutti ha compreso il carattere internazionale del conflitto, le ricadute politiche dello sviluppo del mercato e la relazione indissolubile che la politica ha sempre con la guerra. Il "pensiero strategico" evocato è allora un ripensamento della teoria marxista in cui il pensiero politico e il pensiero militare non possono venire disgiunti. Rileggere Lenin appare così un antidoto alle retoriche che vogliono la definitiva messa in mora delle categorie del politico e il nostro mondo il migliore dei mondi possibili, minacciato al suo interno non da oppositori politici ma da devianti e, sulla scena internazionale, non da nemici ma da canaglie e banditi.
20,00

Ripensare lo sviluppo capitalistico. Accumulazione originaria, governamentalità e capitalismo postcoloniale: il caso indiano

Ripensare lo sviluppo capitalistico. Accumulazione originaria, governamentalità e capitalismo postcoloniale: il caso indiano

Kanyal Sanyal

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2009

pagine: 255

"Ripensare lo sviluppo capitalistico" si propone un obiettivo straordinariamente ambizioso: attualizzare la critica dell'economia politica dentro le trasformazioni del presente globale, analizzato attraverso la categoria di "capitale postcoloniale". Esaminando il caso paradigmatico dell'India, Kalyan Sanyal mette radicalmente in discussione il discorso dello sviluppo, al centro della narrazione occidentale della modernità. Nonostante elevatissimi tassi di crescita economica, infatti, nel capitalismo postcoloniale vive una contraddizione: la contemporanea presenza della crescita del PIL e dell'allargamento della povertà. È lo stesso sviluppo capitalistico a creare, attraverso l'ininterrotto ripetersi dell'accumulazione originaria, le sterminate bidonville relegate ai margini delle metropoli e le terre distrutte dagli scarichi delle fabbriche, abitate da una forza lavoro in eccesso. Il capitale postcoloniale allora, per affermare la propria legittimità ed egemonia, non può lasciare a se stessi gli spossessati, ma deve farsi carico della riproduzione delle basi materiali della loro sussistenza, gestendo la povertà su un terreno "governamentale". Completando il proprio percorso di analisi, Sanyal individua con chiarezza il nodo gordiano con cui si deve confrontare una nuova politica radicale, ovvero la combinazione di lotta di classe e movimenti dei poveri.
19,50

Stadio Italia. I conflitti del calcio moderno

Stadio Italia. I conflitti del calcio moderno

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2009

pagine: 263

"Questo non è un libro sugli ultras, un testo sugli animali. Un libro sugli ultras è inevitabilmente destinato a fallire come qualsiasi fiction che pretenda di rappresentare la realtà. Qui cerchiamo di fare esattamente l'opposto, invertendo soggetto e oggetto. Questo è un libro sul calcio moderno: al centro dell'interesse sono i poteri e le istituzioni che governano il gioco, l'economia che lo ristruttura completamente, i conflitti che lo attraversano. E così una controinchiesta, una prima descrizione dei meccanismi di potere che, trasformando il calcio, trasformano ben più delle regole di un gioco. A scriverlo è innanzitutto chi negli ultimi anni ha vissuto sul campo queste grandi mutazioni, osteggiandole, e cogliendole nella loro complessità. La convinzione che accomuna gli autori è che lo stadio, nell'epoca del calcio moderno, sia lo specchio delle nostre città e dell'Italia intera: lo stadio non è solo un luogo di passione e intrattenimento, ma un luogo di comprensione del mondo. Vi si dispiega in forme rivelatrici la costruzione di un laboratorio sociale ed economico inedito, capace di spingersi al di fuori dei propri confini. Potremmo considerarlo un'officina del potere."
15,50

Il mondo come design e rappresentazione. Ritratti d'occasione per ventisette maestri dell'illustrazione e della grafica

Il mondo come design e rappresentazione. Ritratti d'occasione per ventisette maestri dell'illustrazione e della grafica

Andrea Rauch

Libro: Libro rilegato

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2009

pagine: 263

"Il mondo come design e rappresentazione" si spartisce abbastanza esattamente tra design e rappresentazione, appunto, o se vogliamo, tra progetto e figura. Perché nelle pagine del volume si tracciano storie, si raccontano aneddoti e si abbozzano analisi critiche che riguardano sia la cultura del progetto che quella dell'illustrazione. Si parla quindi di artisti, di designer, di illustratori, di grafici. È un libro che avrebbe potuto anche chiamarsi il "Libro degli amici", perché quelle che Andrea Rauch, anche lui grafico e illustratore, racconta sono storie di rapporti interpersonali, analisi professionali e artistiche che mostrano le sfaccettature di una passione e di una curiosità esclusiva e inesauribile dove il contatto con gli autori, il lavoro fianco a fianco, la complicità addirittura, sono la chiave per entrare e comprenderne le singole opere e le cifre stilistiche. I testi del volume, e le oltre trecento immagini che lo completano, riflettono quindi una cultura del progetto avvertita e avvertibile che comunque lascia sempre grandi spazi alla creatività e alla fantasia. Non solo però: in filigrana si legge anche come questi grandi maestri della grafica (da Steinberg a Glaser, da Sendak a Lionni, da Innocenti a Mattoni, da Fletcher a Fukuda, da Iliprandi a Mariscal, da Guidotti a Luzzati...) siano stati fondamentali per cambiare la nostra comprensione della realtà, il nostro modo di interpretare i fatti della visione e di organizzare le fila di un immaginario consapevolmente moderno.
40,00

L'annunciazione italiana. Una storia della prospettiva

L'annunciazione italiana. Una storia della prospettiva

Daniel Arasse

Libro: Libro rilegato

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2009

pagine: 384

"Questo libro nasce da un'intuizione: tra il Trecento e il Cinquecento è esistita nella pittura italiana una particolare affinità tra annunciazione e prospettiva. Dopo un'approfondita riflessione, posso avanzare al riguardo una duplice ipotesi di ricerca: 1) che effettivamente è esistita, nella pittura italiana del Rinascimento, un'affinità tra il tema dell'annunciazione e lo strumento figurativo della prospettiva; 2) che tale affinità ha un carattere paradossale, poiché si fonda non sull'accordo, bensì sulla tensione tra il tema rappresentato e lo strumento della sua rappresentazione". Per Arasse la prospettiva è infatti lo strumento perfetto per descrivere il mistero di fede dell'Annunciazione, cioè il il racconto del passaggio dell'Incommensurabile divino nel finito. L'autore si è dedicato allo studio di questo argomento per almeno quindici anni, a partire dall'inizio degli anni Ottanta del Novecento. Questo libro presenta gli esiti di questo impegno e chiarisce l'estrema utilità di un originale metodo d'analisi delle opere che egli stesso ha chiamato "iconologia analitica." Il racconto parte dalle annunciazioni di Ambrogio Lorenzetti, percorre il Quattrocento fiorentino a partire da Masaccio, estende lo sguardo sulla pittura delle città italiane e si inoltra nel Rinascimento maturo fino alla specificità del linguaggio dei veneziani. L'opera offre così una vera e propria storia della prospettiva nel Rinascimento italiano.
58,00

Il teatro delle varietà. Lo spettacolo popolare in Italia dal cafè chantant a Totò

Il teatro delle varietà. Lo spettacolo popolare in Italia dal cafè chantant a Totò

Stefano De Matteis

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2008

pagine: 111

La storia del teatro di varietà si consuma in meno di un secolo, dalla fine dell'Ottocento agli anni Sessanta del Novecento. È la storia di un genere multiforme, ingiustamente considerato "minore", che non ha saputo resistere all'urto di altre forme di spettacolo, come il cinema e la televisione. I suoi protagonisti sono cantanti, attori e attrici, macchiettisti, comici, tutti diventati artisti per vocazione e per necessità. "Il teatro delle varietà" si sofferma sulle vicende artistiche di Rodolfo De Angelis, Raffaele Viviani, Ettore Petrolini, i fratelli De Rege, Beniamino Maggio, Totò e su tanti altri volti ormai dimenticati. Per loro il café chantant, il varietà, la rivista e l'avanspettacolo diventano spazi di libertà: le macchiette e i personaggi che interpretano assumono i connotati di una corrosiva critica sociale, a volte bonaria, più spesso amara e beffarda. La comicità che l'autore ci presenta non ha infatti nulla di rassicurante perché "annulla ogni distanza gerarchica o burocratica, avvicina l'oggetto in esame e lo trasporta nel proprio territorio mettendolo a contatto, brusco e violento, con se stesso per poterlo familiarmente tastare, capovolgere, rivoltare e guardare dall'alto in basso, per spezzarne l'involucro esteriore e gettare lo sguardo al suo interno, per scomporlo, smembrarlo, denudarlo e smascherarlo".
12,00

In cammino con lo spettatore: Laggiù soffia-era-in carne ed ossa

In cammino con lo spettatore: Laggiù soffia-era-in carne ed ossa

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2008

pagine: 168

14,00

Il Teatr Laboratorium. Materiali 1959-1969

Il Teatr Laboratorium. Materiali 1959-1969

Jerzy Grotowski

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2006

pagine: 228

La vicenda artistica di Grotowski è una delle più significative del teatro contemporaneo. Sua è stata l'elaborazione del training, come allenamento continuativo, quotidiano e personalizzato per l'attore; sua la prima sperimentazione sistematica e concreta della relazione attore-spettatore in uno spazio scenico unitario. Sua la definizione del gruppo teatrale come luogo di esplorazione personale e ricerca artistica, in un lavoro continuativo protetto, solo in parte finalizzato ai singoli spettacoli. Sua la proposta di un'etica dell'attore come soggetto di esperienze autentiche, che perfeziona e sviluppa le intuizioni di Stanislavskij. Molto del teatro contemporaneo, anche esteticamente lontano da lui, non sarebbe stato possibile senza il lavoro di Grotowski.
20,00

Diario dal Teatro delle Fonti

Diario dal Teatro delle Fonti

Renata M. Molinari

Libro

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2006

pagine: 96

Il diario che Renata M. Molinari compose all'indomani della sua partecipazione a una sessione aperta del teatro delle Fonti di Jerzy Grotowski, in Polonia, nell'esatte del 1980, è una preziosa testimonianza che ci racconta di pratiche che sembrano oggi radicalmente inattuali e che all'epoca erano il cuore della "cultura attiva". L'azione letterale come grimaldello per aprire le nostre convenzioni e abitudini; l'orizzonte performativo come dimensione per condividere e scoprirci, come siamo e come possiamo essere. La natura che abbiamo perduta e che continuiamo a vivere. Un'avventura, diremmo oggi; una possibilità concreta, così l'abbiamo vissuta allora. E l'esperienza permane come fonte di conoscenza e sentimento di libertà. Un viaggio dentro l'altra Europa, le altre culture, le altre possibilità del teatro, gli altri noi; le fonti come permanenza e interrogazione sul presente; il fare come reale incontro attraverso le differenze. Renata M. Molinari è autrice, drammaturga e docente di drammaturgia. Ha seguito diverse fasi del lavoro di Jerzy Grotowski.
8,00

Il segreto della commedia dell'arte. La memoria delle compagnie italiane del XVI, XVII e XVIII secolo

Il segreto della commedia dell'arte. La memoria delle compagnie italiane del XVI, XVII e XVIII secolo

Ferdinando Taviani, Mirella Schino

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2006

pagine: 546

La storia e le storie della Commedia dell'Arte conoscono i tempi lunghi del metodo produttivo che permane uguale a se stesso nel profondo per quasi due secoli; ma si sostanziano dei tempi brevi del vissuto e del quotidiano, delle strategie messe in atto di volta in volta, delle occorrenze che si intrecciano e introducono la cultura "accademica" delle donne nelle aggregazioni zannesche o spingono il tal comico a rilevare la distanza tra sé e i "comici infami". In questo libro Taviani riesce a guardare i tempi brevi alla luce dei tempi lunghi, il quotidiano soggettivo e contingente attraverso la necessità delle strutture che restano, modi di produzione e forme. Lo sguardo esterno, quello degli spettatori e degli storici, cataloga e seleziona gli elementi della Commedia dell'Arte e ne fa strutture e necessità; ma i comici non viaggiano, non recitano, non vivono nel teatro con queste necessità e per tali strutture. Il segreto della "Commedia all'improvviso" è nell'intreccio di molte storie, e il libro si costruisce su più livelli di organizzazione e di ricerca. L'introduzione con le sue immagini e le note in fondo al volume svolgono discorsi paralleli e al margine del testo, e le due parti in cui il libro è composto sono interdipendenti, autonome e speculari.
29,00

Artigiani di una tradizione vivente. L'attore e la pedagogia teatrale

Artigiani di una tradizione vivente. L'attore e la pedagogia teatrale

Jacques Copeau

Libro

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2020

pagine: 288

A chi serve questa antologia, o meglio, per chi è stata concepita e creata? Per prima cosa essa è destinata ai giovani che amano il teatro, che lo studiano, che lo praticano. Ma vorrebbe pure essere utile a tutti coloro che sono attenti alla dimensione umana e pedagogica, individuale e collettiva del teatro: attori del teatro professionale o del teatro amatoriale, oppure insegnanti, operatori del teatro sociale e del teatro ragazzi. Vorrebbe non restare ignota a quegli amministratori pubblici che capiscono il valore inestimabile della cultura teatrale come bene collettivo. Questo libro è dedicato all'artigianato e alla tradizione del teatro, in particolare espressi nell'attore e nella sua presenza vivente al centro dell'esperienza teatrale. Esso non invita a servire l'arte diffidando della tecnica, ma vuole mettere in guardia contro il virtuosismo e l'artificio spinti all'abuso. Vuole in fondo riproporre oggi una vecchia storia, quella dell'umanità del teatro, e rendere così manifesto l'apporto che il teatro ha dato e che ancora può dare alla formazione e alla vita dell'uomo contemporaneo.
24,00

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