La Casa Usher
Artigiani di una tradizione vivente. L'attore e la pedagogia teatrale
Jacques Copeau
Libro
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2020
pagine: 288
A chi serve questa antologia, o meglio, per chi è stata concepita e creata? Per prima cosa essa è destinata ai giovani che amano il teatro, che lo studiano, che lo praticano. Ma vorrebbe pure essere utile a tutti coloro che sono attenti alla dimensione umana e pedagogica, individuale e collettiva del teatro: attori del teatro professionale o del teatro amatoriale, oppure insegnanti, operatori del teatro sociale e del teatro ragazzi. Vorrebbe non restare ignota a quegli amministratori pubblici che capiscono il valore inestimabile della cultura teatrale come bene collettivo. Questo libro è dedicato all'artigianato e alla tradizione del teatro, in particolare espressi nell'attore e nella sua presenza vivente al centro dell'esperienza teatrale. Esso non invita a servire l'arte diffidando della tecnica, ma vuole mettere in guardia contro il virtuosismo e l'artificio spinti all'abuso. Vuole in fondo riproporre oggi una vecchia storia, quella dell'umanità del teatro, e rendere così manifesto l'apporto che il teatro ha dato e che ancora può dare alla formazione e alla vita dell'uomo contemporaneo.
Il primato del gioco. La comunicazione didattica del calcio
Francesco D'Arrigo
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2018
pagine: 240
Con questo libro D'Arrigo ci porta dentro al lavoro di campo rivolgendo al lettore alcune semplici domande: qual è il compito di un allenatore? Come può aiutare i giocatori a liberare la creatività? "Il primato del gioco" non è un eserciziario pieno di soluzioni predefinite dove si possono trovare schemi universali o strategie capaci di far vincere tutte le partite. L'autore sviluppa una metodologia di allenamento, «la comunicazione didattica del calcio», in cui gli allenatori, a partire dal proprio «senso del gioco», sono stimolati a creare nuove progressioni in grado di rafforzare nei giocatori la condivisione di princìpi ed emozioni. D'Arrigo immagina di dialogare con il Gioco, una vera e propria Entità superiore. In questa serie di domande e risposte è tracciata la strada che deve guidare la proposta metodologica di ogni allenatore. Il coach deve partire da uno stimolo di tipo emotivo e tracciare così un percorso, una strada affascinante capace di dialogare con l'emotività dei suoi giocatori. Solo successivamente potrà definire un suo personale metodo di allenamento per ottenere dai suoi giocato gli interpreti del gioco, un obiettivo tattico-tecnico. Tutto è nelle mani dei giocatori, gli interpreti del gioco, che dovranno allenarsi a interpretare quello che accade durante una gara, le scelte dei compagni e le mosse degli avversari. Per questo motivo l'autore arriva a mettere in discussione sia le teorie che accompagnano le metodologie schematiche di allenamento, sia i fondamenti teorici che riguardano la preparazione fisica nel calcio e l'allenamento «a secco», ritenendo il gioco un flusso inseparabile nelle sue parti. "Il primato del gioco" ci trascina dentro l'essenza misteriosa del gioco del calcio e indica una possibile metodologia per fornire alte opportunità di apprendimento indirizzate alla formazione di «giocatori liberi di pensare».
Il racconto della grafica. Storie e immagini del graphic design italiano e internazionale dal 1890 a oggi
Andrea Rauch
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2017
pagine: 388
L'inizio è all'epoca della Seconda rivoluzione industriale, quando la città prende ancor più decisamente il sopravvento sulla campagna e si diffonde progressivamente l'attitudine a leggere, a guardare le figure, a informarsi su quello che succede intorno e che può condizionare la vita. Il racconto inizia, dunque, da Chéret e Toulouse-Lautrec, e da un ragazzo di Livorno, Leonetto Cappiello, che nel 1897 arriva a Parigi. Con i manifesti la grafica (chiamiamola comunicazione, propaganda o pubblicità...] comincia ad assumere un ruolo da protagonista importante. Nascono le originarie espressioni di Brand Image e le prime ricerche di coordinamento d'immagine. La grafica è influenzata dalla poetica delle avanguardie artistiche. Si fa propaganda sotto i totalitarismi, ma contemporaneamente si sviluppano anche ricerche di progettazione grafica in grado di interessare tutti i momenti della produzione. Nel clima della Ricostruzione postbellica emergono in Italia, insieme a molte altre, le grandi personalità di Albe Steiner, Bruno Munari, Erberto Carboni, Armando Testa e continua la lezione fondante dello Studio Boggeri. Nel prosieguo del secolo si sviluppano i linguaggi del Razionalismo Europeo (con Müller-Brockmann e Max Bill) e della Scuola Milanese (Noorda, Vignelli, Iliprandi, Grignani, Fronzoni...). Agli inizi degli anni Settanta i grafici più giovani si rapportano in maniera puntuale anche al mercato delle istituzioni e danno vita al fenomeno della "grafica di pubblica utilità". La "pubblica utilità" in Italia non avrebbe potuto affermare, comunque, un proprio modo di essere senza i nuovi fermenti politici e culturali che si erano diffusi tra gli Stati Uniti e l'Europa già a partire dagli anni Sessanta. Sono gli anni di un percorso continuo tra Europa e America, con contatti di cui, nei decenni precedenti, si erano già resi protagonisti Leo Lionni, Saul Steinberg e Paul Rand, e che, successivamente, vedono emergere, tra gli altri, Milton Glaser, Seymour Chwast e Heinz Edelmann.
Testi (1954-1998). Volume Vol. 4
Jerzy Grotowski
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2016
pagine: 176
L'edizione italiana degli scritti di Jerzy Grotowski, “Testi 1954-1998”, la prima a vedere la luce dopo l'edizione polacca del 2013, si articola in quattro volumi che comprendono interventi, articoli, saggi, incontri pubblici, conferenze, conversazioni e interviste: la biografia creativa e intellettuale di uno dei grandi maestri eretici e riformatori del teatro del Novecento attraverso le sue parole. I sottotitoli dei quattro volumi fanno riferimento alle tappe essenziali del percorso creativo di Grotowski e sono nell'ordine: “La possibilità del teatro”, “Il teatro povero”, “Oltre il teatro”, “L'arte come veicolo”. Il quarto volume raccoglie interviste, scritti e interventi, compresi nel periodo tra il 1984 e il 1998.1 testi, a eccezione dei primi due, si riferiscono alla feconda fase finale del percorso artistico di Grotowski - quella definita da Peter Brook «arte come veicolo» - che egli ha sviluppato per oltre tredici anni a Pontedera, in Toscana, dove nel 1986 ha preso vita il Workcenter of Jerzy Grotowski. Diversi testi di questo volume hanno il carattere di compendio e riflessione critica su tutto il percorso creativo dell'autore. Dopo gli anni dell'intensa fase post-teatrale, Grotowski riprende i temi legati all'artigianato teatrale, alla sua trascorsa esperienza di regista, e - in alcuni passaggi - segnala quegli elementi dell'artigianato teatrale rilevanti nel lavoro che stava sviluppando sull'arte come veicolo, pur con un cambiamento significativo di prospettiva: il lavoro rigoroso sugli aspetti tecnici del mestiere e sulle antiche radici delle arti drammatiche non è più finalizzato allo spettacolo, all'«arte come presentazione», ma è veicolo dello sviluppo individuale, del lavoro su di sé.
Il velo dell'arte. Una rete di immagini tra passato e contemporaneità
Lucia Corrain
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2016
pagine: 238
Con un costante dialogo tra opere d'arte del passato e della contemporaneità, il volume mette in rete costellazioni di immagini che, a dispetto dei differenti media cui sono riconducibili, entrano tra loro in sinergia per dare luogo a nuove e inattese configurazioni di significato. È il caso del velo albertiano, messo in risonanza con "I giardini di Compton House" di Peter Greeneway, con l'installazione "Rahmenbau" a Kassel e con il video "The veiling" di Bill Viola. Anche i tagli di Lucio Fontana e le colate di colore di Hermann Nitsch sono relazionabili alla ferita al costato di Cristo, cosi come il seicentesco quadro a lume di notte dialoga, sul piano del coinvolgimento passionale dell'osservatore, con le video-installazioni dello stesso Bill Viola. E ancora, le appassionate forme del dolore presenti nel bolognese "Compianto" di Niccolò dell'Arca trovano un riscontro in un'opera della piena contemporaneità, "la Pietà del Kossovo" di Pascal Convert. Il passaggio dalla figuratività alla totale astrazione si coglie, in particolare, nella" Rothko Chapel" di Houston, dove il modus operandi dell'artista americano propone un rapporto con l'osservatore analogo a quello che il Beato Angelico già aveva sperimentato nelle celle del convento di San Marco a Firenze.
Testi (1954-1998). Volume Vol. 3
Jerzy Grotowski
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2016
pagine: 269
L'edizione italiana degli scritti di Jerzy Grotowski, "Testi 1954-1998", la prima a vedere la luce dopo l'edizione polacca del 2013, si articola in quattro volumi che comprendono interventi, articoli, saggi, incontri pubblici, conferenze, conversazioni e interviste: la biografia creativa e intellettuale di uno dei grandi maestri eretici e riformatori del teatro del Novecento attraverso le sue parole. I sottotitoli dei quattro volumi fanno riferimento alle tappe essenziali del percorso creativo di Grotowski e sono nell'ordine: La possibilità del teatro, Il teatro povero, Oltre il teatro, L'arte come veicolo. Il terzo volume raccoglie interventi, documenti e interviste risalenti al periodo tra il 1970 e il 1984, in cui si sviluppò l'intensa fase post-teatrale dell'attività di Grotowski. Tale attività si articolava inizialmente nel campo della "cultura attiva" - comunemente nota come parateatro o "teatro della partecipazione", secondo la definizione che ne diede lo stesso Grotowski negli anni Novanta - e poi nell'ambito del Teatro delle Fonti. Fra i documenti qui raccolti, si segnalano in particolare Holiday e Teatro delle Fonti - due scritti che hanno il carattere di "manifesto" rispetto alla complessa fase post-teatrale di Jerzy Grotowski.
Il senso del gioco. Riconoscere la bellezza del calcio
Francesco D'Arrigo
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2015
pagine: 170
Perché il calcio italiano è in crisi di risultati da anni? Come mai non siamo riusciti a stare al passo con le innovazioni di gioco prodotte nei Paesi europei che in questi anni stanno dominando lo scenario internazionale? In questo libro si propone una nuova prospettiva, per certi aspetti rivoluzionaria, sulla metodologia di allenamento: è un'illusione comandare lo sviluppo del gioco attraverso moduli e schemi rigidi, come si usa fare da anni in Italia. La causa delle sconfitte e delle vittorie non va ricercata nella scelta del 4-4-2 o del 4-3-3, dal momento che la vera natura del calcio, imprevedibile e sorprendente, non può essere rinchiusa in sistemi di gioco. Al contrario, il compito di un allenatore consiste nel far sviluppare ai propri giocatori quelle competenze tattiche e tecniche che permettano di ricercare col gioco "qualcosa di straordinario". L'obiettivo è "andare a vedere che cosa succede dietro le linee avversarie" in modi sempre nuovi e affidati alla fantasia, al pensiero e alle scelte di ogni singolo interprete del gioco. Per spiegare al lettore il suo "senso del gioco", l'autore si serve di esempi e introduce argomenti "popolari": dalle linee guida del settore giovanile del Bayern Monaco alle discussioni con Zeman sull'utilità della preparazione fisica, dalle lezioni di Spalletti alle parole di Löw, allenatore campione del mondo con la nazionale tedesca nel 2014.
Testi (1954-1998). Volume Vol. 2
Jerzy Grotowski
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2015
pagine: 262
L'edizione italiana degli scritti di Jerzy Grotowski, "Testi 1954-1998", la prima a vedere la luce dopo l'edizione polacca del 2013, si articola in quattro volumi che comprendono interventi, articoli, saggi, incontri pubblici, conferenze, conversazioni e interviste: la biografia creativa e intellettuale di uno dei grandi maestri eretici e riformatori del teatro del Novecento attraverso le sue parole. Il secondo volume raccoglie scritti, interventi e interviste che risalgono al periodo tra il 1965 e il 1969, ovvero agli anni della maturità artistica di Grotowski e dell'affermazione del Teatro Laboratorio nel mondo. Il volume include, in una nuova traduzione dagli originali polacchi e, in alcuni casi, in una nuova versione, anche i testi canonici di Grotowski contenuti nella storica edizione del 1968 di "Towards a Poor Theatre", uscita in inglese per iniziativa di Eugenio Barba. Le nuove traduzioni rivelano una complessità inaspettata in testi che hanno fatto la storia del teatro del Novecento. Oltre a una serie di interviste e ad altri scritti, inediti in Italia, questo secondo volume contiene interventi fondamentali che risalgono alla fine degli anni Sessanta quando Grotowski, da un lato, riassume - alla luce dei primi dieci anni di attività del Teatro Laboratorio - il senso e l'evoluzione delle sue ricerche, dall'altro lascia già intravedere una prospettiva oltre il teatro che si concretizzerà, negli anni Settanta, nella fase del parateatro e della "cultura attiva".
Testi (1954-1998). Volume Vol. 1
Jerzy Grotowski
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2014
pagine: 262
L'edizione italiana degli scritti di Jerzy Grotowski, "Testi 1954 - 1998", la prima a vedere la luce dopo l'edizione polacca del 2013, si articola in quattro volumi che comprendono interventi, articoli, saggi, conferenze, incontri pubblici, conversazioni e interviste: la biografia creativa e intellettuale di uno dei grandi maestri eretici e riformatori del teatro del Novecento attraverso le sue parole. I sottotitoli dei quattro volumi fanno riferimento alle tappe essenziali del percorso creativo di Grotowski e sono nell'ordine: "La possibilità del teatro", "Il teatro povero", "Oltre il teatro", "L'arte come veicolo". Il primo volume raccoglie interventi, articoli, reportage, scritti e interviste - in massima parte inediti pubblicati in Polonia nel periodo tra il 1954 e il 1964: testimonianza straordinaria di una riflessione radicale sulla funzione del teatro e dell'arte rispetto alla società e al destino dell'uomo. I testi giovanili permettono di conoscere da presso la pratica, il pensiero, le riflessioni e le idee di Grotowski non solo sul teatro e sull'arte, ma sui problemi politici, sociali, umani, etici con i quali si è misurato nel corso della vita. Costituisce una piccola rivelazione la serie di interventi politici che risalgono agli anni tra il 1955 e il 1957 e sorprendenti sono i primissimi scritti sul teatro del giovane Grotowski, studente dell'Accademia d'Arte Drammatica di Cracovia.
Introduzione al Capitale. 12 lezioni sul primo libro e sull'attualità di Marx
David Harvey
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2014
pagine: 326
Con la crisi economico-finanziaria scoppiata nel 2008, lo "spettro" di Marx è tornato in primo piano nel dibattito economico, sociale e politico. Diventa così un'opportunità da non perdere presentare in Italia, per la prima volta, quelle opere di David Harvey che si confrontano direttamente con il pensiero di Marx. Fin dagli anni Ottanta Harvey si definisce un materialista storico geografico. Durante i numerosi corsi universitari sul "Capitale" lo studioso inglese ha elaborato un modo di presentare il pensiero di Marx attraverso esempi tratti dalla realtà contemporanea, affiancando all'esposizione dei concetti marxiani elementi di tipo urbanistico, geografico e geopolitico. Questo testo è molto più di una introduzione al "Capitale", è un'applicazione del metodo marxiano alla contemporaneità. Il titolo sembra quasi una dichiarazione di modestia o di rispetto nei confronti dell'argomento trattato: sotto la veste di un semplice riassunto del primo libro del "Capitale" troviamo anche uno studio dettagliato del mondo in cui viviamo. La genesi del libro, che si basa sulle trascrizioni dei corsi tenuti da Harvey alla City University di New York, gioca un ruolo importante nel produrre uno stile scorrevole, piacevole, ironico e allo stesso tempo profondo e acuto. Il lettore avrà quindi sotto gli occhi un testo polifunzionale: una guida al primo libro della principale opera di Marx, un'originale sintesi del pensiero marxiano e un'attenta analisi del mondo attuale.
Cloning terror. La guerra delle immagini. Dall'11 settembre a oggi
W.J.T. Mitchell
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2012
pagine: 200
Introduzione al Capitale. 12 lezioni sul primo libro
David Harvey
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2012
pagine: 326
Con la crisi economico-finanziaria scoppiata nel 2008, lo "spettro" di Marx è tornato in primo piano nel dibattito economico, sociale e politico. Diventa così un'opportunità da non perdere presentare in Italia, per la prima volta, quelle opere di David Harvey che si confrontano direttamente con il pensiero di Marx. Fin dagli anni Ottanta Harvey si definisce un materialista storico geografico. Durante i numerosi corsi universitari sul "Capitale" lo studioso inglese ha elaborato un modo di presentare il pensiero di Marx attraverso esempi tratti dalla realtà contemporanea, affiancando all'esposizione dei concetti marxiani elementi di tipo urbanistico, geografico e geopolitico. Questo testo è molto più di una introduzione al "Capitale", è un'applicazione del metodo marxiano alla contemporaneità. Il titolo sembra quasi una dichiarazione di modestia o di rispetto nei confronti dell'argomento trattato: sotto la veste di un semplice riassunto del primo libro del "Capitale" troviamo anche uno studio dettagliato del mondo in cui viviamo. La genesi del libro, che si basa sulle trascrizioni dei corsi tenuti da Harvey alla City University di New York, gioca un ruolo importante nel produrre uno stile scorrevole, piacevole, ironico e allo stesso tempo profondo e acuto. Il lettore avrà quindi sotto gli occhi un testo polifunzionale: una guida al primo libro della principale opera di Marx, un'originale sintesi del pensiero marxiano e un'attenta analisi del mondo attuale.