Graphe.it
Sulla vita felice. Un percorso senza tempo
Agostino (sant')
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 66
La riflessione sulla felicità è forse la componente più antica all’interno della filosofia di qualunque civiltà. Quando il giovane Agostino, a riposo durante un periodo di convalescenza, affronta questo tema ha dunque alle spalle una tradizione classica ingombrante. La leggerezza del De beata vita non tradisce questo fardello: si dipana piacevolmente in forma di dialogo entro una situazione conviviale. Lì si trova il concetto chiave dell’opera: il cibo che stiamo mangiando, si chiede Agostino, nutre il nostro corpo; tuttavia anche l’anima, insieme a esso, attraversa la vita – naviga fra onde impetuose che le fanno tanto desiderare la sicurezza delle coste – e a sua volta necessita di nutrimento. La grande modernità di questo scritto risiede nel riconoscere quello che oggi chiameremmo Ego come motore di un perenne languore, che ci tiene lontani dalla pace interiore. L’antidoto per sedare questa continua sensazione di mancanza non è semplicemente condurre una vita frugale, coltivare la conoscenza e praticare la moderazione: si tratta di perseguire quel modus che ci allinea con il ritmo del divino, il quale non teme la povertà, non teme la fame, non teme, in definitiva, la morte. Un testo che fornisce al lettore contemporaneo (assistito dal ricco apparato di note e dall’introduzione di Francesco Roat) spunti universali, restituendogli i mezzi per una libertà interiore che va oltre il credo del singolo.
Cibo mediterraneo. Modi alimentari mediterranei: tendenze e sviluppi storici
Carmel Cassar
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 212
Là dove finisce la nostra terraferma, inizia un “continente liquido” lungo i confini (le sponde) del quale culture alimentari diverse si incrociano e contaminano da millenni, paradossalmente senza mai davvero conoscersi a fondo: ogni popolo integra le suggestioni d’oltremare all’interno di tradizioni tenacemente coltivate e ne trae un universo culinario che appare coerente, appena lo osserviamo un po’ più da lontano. A dare il carattere alla dieta mediterranea è primariamente il paesaggio: l’ulivo, per esempio, cresce su quasi tutta la linea costiera; lo stesso non può dirsi della palma da dattero, frutto che tuttavia arrivava e arriva nei mercati, insieme a spezie e ortaggi di ogni angolo del globo: qui traspare il contributo delle città portuali e delle loro dinamiche umane e alimentari, che si somigliano nei secoli, da Genova a Leptis Magna. Talvolta è stata la geopolitica a indirizzare il consumo di determinati prodotti o renderne difficoltoso l’approvvigionamento; in altre occasioni, scoperte come il pomodoro o il caffè hanno cambiato per sempre la lista della spesa delle famiglie. Non è solo la scelta degli alimenti, infine, a identificare la cucina mediterranea, ma l’insieme di rituali e significati attribuiti al momento del pasto, tale da farci sentire a casa anche dove non comprendiamo l’idioma parlato.
Scriptores Romae aeternae. Colloqui con Cesare, Boezio e altri
Michael von Albrecht
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 206
Come naturale complemento del suo lavoro accademico, il filologo Michael von Albrecht scrive in versi, in latino, facendosi testimone dell’attualissimo valore della poesia antica come fonte di ispirazione. Non si tratta soltanto di un erudito divertissement letterario, ma soprattutto della dimostrazione della funzione unificatrice della lingua latina, che da Roma si irradiò in tutto il mondo, facendosi veicolo di comunicazione filosofica e letteraria e strumento di comprensione e di pace tra popoli diversi. L’autore non è nuovo al genere: dopo avere firmato numerose satire ed epistole di ispirazione classica, nei quindici componimenti raccolti in questo terzo volume per la collana Calligraphia si cimenta in un dialogo ideale con altri quattordici scrittori latini, alcuni forse meno familiari al pubblico, ma tutti degni di essere riletti oggi. L'ultimo è un sentito epilogo dedicato alla Capitale, piena di meraviglie oggi come in ciascuna delle metamorfosi che ha compiuto nei secoli. L’amore per la lingua e per la civiltà di Roma non è il solo, evidente filo conduttore: si parla di pace, di cultura, si lascia un po’ di spazio anche alla storia personale, che attraversa discreta quella dell’umanità. Gli esametri latini, secondo la consuetudine, sono accompagnati dall'attenta ed elegantissima traduzione italiana in endecasillabi, a cura di Aldo Setaioli. Al lettore vengono infine in aiuto note esplicative con le quali ricostruire a ritroso il percorso compiuto da von Albrecht, ritrovando fonti e riferimenti. Prefazione e traduzione poetica di Aldo Setaioli.
I signori della miniera. Gli uomini che fecero la Società Monte Amiata (1897-1945)
Marco Fabbrini
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 266
Le vicende che riguardano la storia dell’estrazione mineraria del Monte Amiata costituiscono un risvolto ingiustamente trascurato della storia dell’impresa italiana. Per comprenderlo, Marco Fabbrini parte da una prospettiva ampia e illustra la gestione legislativa e operativa delle escavazioni dagli albori del diritto minerario europeo, nelle prime formulazioni del XVIII secolo, proseguendo poi la trattazione fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Un tesoro di documenti e testimonianze permette di ricostruire un percorso fatto di regolazione normativa, profitto, politica ma soprattutto persone: l'Autore fornisce un profilo estremamente interessante del complesso legame fra potere governativo (che, vale la pena sottolinearlo, attraversa in quel lasso di tempo monarchia, dittatura e democrazia), ingegneri e impresari d’oltralpe, istanze degli intermediari e dei lavoratori. L’attenzione dello studio si concentra soprattutto sui quadri dirigenti e sull’analisi di quanto le loro scelte – spesso dipendenti anche da carattere, capacità, competenze, nonché da esperienze professionali – abbiano influenzato la storia dell'azienda. Ne emerge il resoconto di uno sviluppo industriale e tecnologico tutt’altro che lineare, che si intreccia con le grandi tappe della Storia, ma dà testimonianza anche delle vite di chi nella miniera ha cavato la pietra, posato i binari, scambiato lettere con gli avvocati o preso «una bella lavata di testa» per aver fatto a botte col caporale. In definitiva, un lavoro di analisi di varie figure apicali volto a delineare una più vasta descrizione di storia d'impresa.
Parlare bène. Appunti di dizione di un attore
Dario Iubatti
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 128
La storia di quella che nel linguaggio comune chiamiamo “pronuncia” è variegata e dipende da una complessità di fattori linguistici, storici e politici. Molti di noi, tuttavia, oggi non fanno troppo caso – e invece dovrebbero! – alla distinzione fra pésca e pèsca, a meno che non studino recitazione teatrale. Proprio a costoro si rivolge il saggio, ma il destinatario ideale rientra in realtà in un ventaglio ben più ampio: le situazioni professionali e ricreative in cui dobbiamo utilizzare la voce e, di conseguenza, scegliere come pronunciare le parole sono numerose e talvolta determinanti per le nostre vite. Anche chi studia la lingua italiana dal punto di vista storico e filologico troverà informazioni utili e bene organizzate. Per ogni argomento sono indicate in modo estremamente dettagliato e preciso regole ed esempi sull’uso corretto di vocali e consonanti, sugli omografi e omofoni, sugli errori tipici dovuti alla propria cadenza regionale o a difetti di “pigrizia” espressiva. In chiusura, oltre 40 pagine di esercizi pratici di dizione e lettura ad alta voce. Un valore aggiunto: all’interno di questo vademecum di norme e delle relative eccezioni emerge con vivace concretezza la natura elastica ed evolutiva della dizione, che (così come la lingua, e l’umanità stessa) non è mai statica.
Cristianesimo e poesia. Una breve storia
Dana Gioia
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 64
In ogni forma d’arte si riscontra un filone spirituale, espressione aperta del sentimento religioso. Alla poesia in chiave cristiana siamo tuttavia poco abituati a pensare, malgrado essa esista e conti esempi di grandissimo rilievo. Non è tanto della qualità letteraria che si occupa questo breve saggio, quanto di rispondere in prospettiva teologica a domande complesse: da dove si può dire che giunga, per esempio, l’ispirazione? L’immagine precede la parola o la segue? La fede può essere trasmessa in versi? L'autore scandaglia a fondo gli aspetti filosofici e filologici della questione procedendo con intelligenza su basi culturali articolate e solide ed evitando il rischio di banalizzare la discussione. Ne risulta che l’espressione poetica è forse il modo più autentico di cui l’uomo disponga per parlare di Dio e rivolgerglisi: molto più che «un’elegante decorazione verbale in onore del Divino», la poesia di fede è «un aspetto inestricabilmente essenziale e necessario del culto», una pratica di lode e preghiera che dovrebbe essere valorizzata e recuperata. Il logos – la «verità detta con gioia e splendore» – è dopotutto un concetto trasversalmente sacro, nel suo legare la realtà a se stessa e alle idee che la abitano: le parole celano significati strutturali e impalpabili delle cose e disporle nella forma lirica trasmette loro una grande potenza comunicativa e descrittiva. Dalle radici ebraiche alla produzione contemporanea, il volume percorre il ruolo dei poeti nel fare da tramite fra il terreno e il celeste: la vita stessa, dopotutto, è carne e verbo.
Gli intrusi
Isacco Turina
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 314
Chi sono gli intrusi? Coloro che si infilano in uno spiraglio alla ricerca di qualcosa, o sfuggono al proprio mondo rifugiandosi in un altro, da altri costruito; coloro che nella fuga da un’esistenza angusta si arrampicano dentro una trappola di cui non si vedono i confini. Esseri umani che, a differenza degli dèi, «quando possono cercano di farsi del male». A tessere questi cinque lunghi racconti è il filo di una scrittura acuta e contemporanea quanto la sensazione che ci lasciano: un disagio sottile che riconosciamo di aver già sperimentato in prima persona, da svegli oppure in sogno, entrando in case altrui e a volte rimanendoci, come ospiti invitati o, appunto, come intrusi. Scoprendo infine, come scrive Levinas, che «nessuno è a casa propria».
Col surf, tra le pagine del Vangelo. Biografia di Guido Vidal França Schäffer
Andrea Maniglia
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 112
"Dal momento che ho sempre amato il surf e i cavalloni, Gesù mi ha donato quelle onde magnifiche che sono l'annuncio profetico del Regno di Dio. Gesù va amato in tutte le città" (da una riflessione di Guido Schäffer alla Comunità Bom Pastor durante un seminario sul vivere nello Spirito Santo). Queste pagine raccontano di un giovane medico con la passione per il surf e una profonda amicizia col Signore: Guido Vidal França Schäffer, nato a Volta Redonda (Brasile) nel 1974. Un giovane segnato dal coraggio di aver scelto di vivere una vita ricca di fede e al servizio degli altri; un giovane le cui mani hanno creato autentici legami di solidarietà, liberando molti dall'anonimato. Dopo la laurea in medicina, Guido si dedicò alla cura dei malati di AIDS, in particolare, avvicinandosi al gruppo di preghiera Canção Nova. Qui percepì la chiamata al sacerdozio e divenne, così, un instancabile servitore dei poveri e dei sofferenti: la sua fede lo spinse ad aiutare in particolare gli ultimi di Rio de Janeiro, visitandoli nelle favelas e prestando loro servizio medico. Il suo impegno nella pastorale della salute e nell'evangelizzazione lo portarono a toccare i cuori di molti. Un tragico incidente il 1° maggio 2009 lo sottrasse all'affetto di tanti che lo conoscevano, trasformandolo, però, in modo ancor più profondo, in amico e fratello. Guido è un modello per i giovani, un esempio di come la fede possa guidare a una vita “ricca” di amore e generosità. La sua dedizione instancabile per gli ultimi e la sua gioia contagiosa lo rendono un modello per coloro che con audacia si sforzano di vivere, dentro la storia, ogni pagina del Vangelo. Prefazione di mons. Alberto Roya Mejia.
Giardino e rizoma. Il giardino rinascimentale come cartografia nomade, da Ficino a Deleuze
María del Carmen Molina Barea
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 166
Mai come nel Rinascimento fiorentino il giardino si è fatto modello del mondo: nato e nutrito nella culla dell’Accademia neoplatonica, questo luogo naturale ha la sua essenza nel proprio rivestimento filosofico, nella visualizzazione che se ne può fare. A partire dal topos fisico e metaforico, l’autrice conduce una lettura dei giardini all’italiana di epoca rinascimentale mescolando la prospettiva estetica a quella prettamente ontologica. Alla mappa cinquecentesca sovrappone un filtro, quello delle cartografie di Gilles Deleuze e Félix Guattari, che si rivela sorprendentemente compatibile, pur se spesso di segno opposto: il rizoma è contrapposto all’albero; dentro l’ordine tipizzato, che già in sé ha una direzione manierista, cerca spazi di fuga il movimento destrutturante del post-strutturalismo. In definitiva i giardini ficiniani «si prestano a essere interpretati come carte del desiderio inconscio e dispositivi di produzione della soggettività». Al lettore è chiesto di avventurarsi nel labirinto dei viali con spirito critico e gusto del dibattito, in modo da assistere con pieno godimento al dialogo fra posizioni filosofiche distanti. La leggera inquietudine che potrebbe coglierlo al momento di varcare i cancelli sia compensata dalla promessa che questo volume avanza a buon diritto: nomade in questo spazio, assisterà alla propria metamorfosi interiore.
Uniamoci, amiamoci. Blasoni e complimenti proverbiali tra popoli italici
Carlo Lapucci
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 224
Questa ricerca che si basa su un paziente spoglio dello sconfinato patrimonio proverbiale italiano, linguistico e dialettale, è uno studio, con un repertorio esemplificativo di un settore dei proverbi che non ha avuto molta attenzione, classificato come tipologia generica di utilità pratica. Il blasone proverbiale invece è una ben individuata e radicata forma paremiologica con la sua qualità, le sue regole e le sue dinamiche, con applicazioni diverse da quelle enunciate dal suo stesso nome. Serve infatti più a marcare le differenze, le distanze, le particolarità, usando preferibilmente i difetti altrui che con le qualità proprie, tra comunità grandi e piccole, più spesso vicine, ma anche lontane, dell’intero Stivale e altrove. Il fenomeno è molto più antico del periodo dell’unità italiana e può dirsi un fenomeno costante del modo di stare insieme delle comunità italiane. È cosa singolare che questo particolarismo ringhiosa non abbia risentito per nulla dello spirito unitario del Risorgimento, se addirittura non si è acuito e consolidato, ignorando l’invito uniamoci, amiamoci di quello che oggi è l’inno nazionale ufficiale. I riflessi antropologici segnalati da questo studio sono notevoli, profondi e anche divertenti, dal momento che scoprono un lato singolare del carattere tipico d’una popolazione che ha più elementi in comune di quanti non vorrebbe avere, tenendo a distanziarsi, smarcarsi, definirsi, mantenendo il proprio stigma, fino all’ultimo paesello della montagna più sperduta. Gl’inni nazionali, chiamati in causa, ci dicono che anche altrove non sono tutte rose e fiori, pur riconoscendo che il periodo più lungo d’unità e convivenza, ha permesso a certi stati una coesione e una concordia maggiore, laddove in Italia si giunge talvolta al parossismo del bisogno di distinguersi. Certi spunti di riflessione sarebbero stati utili anche a figure che si batterono per l’unione senza conoscere neppure la lingua italiana e magari a Cavour, artefice dell’unità senza essere mai stato nel Meridione. Una scorribanda nella storia e nella geografia di questo mondo sorprendente, indefinibile, contraddittorio, la cui vita sociale potrebbe essere individuata da una frase proverbiale che ben ci definisce (l’Italia nonostante tutto è ancora unita) e si dice ironizzando su se stessi: Si deve andar d’accordo a costo di litigare!
Traiano, il migliore imperatore di Roma. Una biografia militare
Mirko Rizzotto
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 214
Nel 98 d.C. salì sul trono imperiale di Roma il primo provinciale mai chiamato a rivestire questa carica, lo spagnolo Marco Ulpio Traiano, destinato a passare alla Storia come l’Optimus Princeps, il migliore imperatore per eccellenza. Traiano si distinse in moltissimi campi, tra cui quello dell’edilizia (ricoprendo Roma e l’intero Impero di monumenti straordinari, che ancora oggi suscitano la nostra ammirazione), in quello legislativo e in quello sociale. Favorì anche la maturazione di spiriti letterari illuminati come Plinio il Giovane, Tacito, Dione Crisostomo. Traiano è, tuttavia, noto ai più per le sue grandi conquiste, che nel giro di poco meno di un ventennio portarono le aquile romane a volare sulla Dacia (l’odierna Romania), l’Armenia, la Mesopotamia, l’Assiria. Il presente studio ricostruisce, con il maggior rigore possibile, le campagne traianee, gettando nuova luce sulla strategia e le imprese guerresche del più grande di coloro che sedettero sul trono di Augusto, la cui fama attraversò indenne il Medioevo e l’età moderna.
Come echi sull'acqua. Note a margine di un lettore appassionato
Giorgio Podestà
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 108
A che cosa serve la letteratura? Essa dice il vero, parla alle nostre vite reali? L’ampia e articolata analisi dell’autore sul tema giunge a una conclusione non così scontata: sotto la maschera della finzione letteraria troviamo l'individuo – particolare e universale – che ci connette con un significato veramente umano. Quest’ultimo ha sovente un gusto amaro: mai c’è stato mezzo più sincero della letteratura per puntare una luce sopra il male di vivere della nostra specie. L’autore, il cui amore per i libri è sostenuto da una profonda competenza nella cultura contemporanea, sfiora le storie personali dei più grandi scrittori e scrittrici degli ultimi secoli e raccoglie in questo libro commenti, riflessioni e considerazioni estremamente stimolanti per coloro che condividono il suo stesso desiderio: conoscere i grandi della letteratura sì in quanto artisti inarrivabili, ma anche in quanto nostri simili. Le esistenze di carta, o fra la carta vissute e tramandate ai posteri, emettono un’eco, un suono così vicino a quello che produce il nostro cuore da permetterci di ritrovare in esse noi stessi, e le risposte a molte nostre domande. Prefazione di Giulia Ciarapica.