Graphe.it
Breve apologia del romanzo storico
Carlos García Gual
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2025
pagine: 44
Quello del romanzo storico è un genere amato da molti, e che incuriosisce altri, spesso in cerca di consigli per un buon titolo. Come non è facile scriverne, infatti, altrettanto difficile può essere trovarne uno davvero buono: coinvolgente, accurato, che ci faccia viaggiare nel tempo con il giusto equilibrio fra verità e finzione. Curiosamente, la critica si è dimostrata talvolta impietosa verso questo filone letterario, tanto da fargli meritare una apologia: in questo volume l’autore, con la “scusa” di dimostrare i punti di forza e d’interesse del romanzo storico, ce ne offre un’ampia prospettiva ripercorrendone le caratteristiche, i fondamenti strutturali e la strada percorsa sin dai suoi albori (in età classica). In questa appassionata (ma leggera) arringa in difesa si riflette sulla differenza fra il romanziere e il cronista, fra il realismo e la ricostruzione: una distanza più o meno sottile che ha il potere di avvicinarci in modi diversi alla Storia. Chiude il testo, in questa edizione italiana, una bibliografia orientativa per chi volesse costruire o arricchire una biblioteca personale riservata all’argomento.
Ventisei tombini a Vasto. Ediz. italiana e inglese
Ludovica Gatta, Francesco Zappitelli
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2025
pagine: 80
Esiste una visione contemporanea – inaugurata sessant’anni fa dall’artista concettuale Edward Ruscha – per la quale quello che sfogliate tenendolo fra le mani, o poggiandolo sul tavolo del bookshop dei musei, non è nulla di più che un oggetto: il libro d’arte viene in tal modo inteso come essenziale supporto per “una quotidianità senza grazie”, depauperato di qualunque altro elemento che non sia il documento di cui è testimonianza. In questo volume, il documento è “una delle presenze urbane apparentemente più trascurabili” che la nostra civiltà postindustriale abbia prodotto, e di cui ha disseminato ogni angolo dei nostri spazi cosiddetti antropici: il tombino stradale. Le fotografie minimaliste, volutamente antiartistiche di Francesco Zappitelli, ritraggono un catalogo dei chiusini posti al di sopra di ciò che la città trascura, lasciandolo defluire nel sottosuolo. Le immagini compaiono circondate dal bianco della pagina, accompagnate solo dal numero progressivo e dall’indicazione del luogo, come a dirci: qui non c’è altro. A precederle, il breve saggio di Ludovica Gatta fornisce la giusta chiave di lettura che ci permette, al contrario, di concludere: eppure, c’è tutto. Edizione bilingue: italiano/inglese. Edizione numerata.
Passeggiate nell'orto metallurgico. Riflessioni di un artigiano
Alessandro Pacini
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2025
pagine: 290
La memoria minerale che si nasconde in un manufatto antico (un gioiello, un ornamento, un’arma) comincia molto prima che il pezzo sia forgiato, ben prima della comparsa dell’umanità e forse della Terra stessa; eppure il metallo vi prende – nella sua natura che potenzialmente, nelle giuste condizioni, fonde e muta all’infinito – una forma che cristallizza per sempre un tempo e un luogo. Il pugnale portato da un uomo dell’età del Bronzo, la fibula che chiudeva il suo mantello sono fermi, conservati in una teca di museo, e testimoniano ciò che possiamo sapere su quell’era. L’archeologia e la storia ci aiutano a capire e contestualizzare, ma possono peccare di un eccesso di astrazione: per comprendere realmente che cosa significasse fabbricare quel pugnale, che strumenti servissero, forse anche quali pensieri si pensassero, bisognerebbe provare a farlo. Un archeometallurgo, quale è l’autore di questo libro, è in grado di compiere quel passo che scavalca i secoli, riportando in vita quella memoria, per così dire riscaldandone la portata antropologica: dopo approfonditi studi e un apprendistato da artigiano Alessandro Pacini ha imparato e coltiva l’arte di riprodurre gli oggetti in metallo, utilizzando con scrupolo filologico le tecniche antiche. In queste pagine, ragionate e amorevolmente arricchite di immagini, dettagli, fonti bibliografiche, si dipana il racconto delle procedure adottate per realizzare riproduzioni di pregio, delle soluzioni ideate per superare le difficoltà pratiche, ma traspare anche una interessante riflessione sul rapporto che abbiamo con ciò che i nostri lontani antenati hanno lasciato, e su come dovremmo interpretarlo. Nella prospettiva di chi lavora con le mani, la conoscenza passa imprescindibilmente per l’esecuzione: un “imparare facendo” che rende il ruolo dell’artigiano persino più rilevante di quello dello studioso, nel momento in cui la replica di un manufatto non ha più solo lo scopo di fornire dati scientifici su come esso sia stato creato, ma quello di inseguire il significato del gesto, la contemplazione, l’avvicinamento alle logiche della natura, elementi che sono rimasti immutati nei millenni. Leggere le parole di Pacini, insomma, è come ascoltare la Storia da qualcuno che ci è stato. “La storia dell’umanità, l’idea stessa di umanità sono astrazioni. Molto meglio limitarsi a tentare di conoscere, anche solo in parte, singole manifestazioni dell’attività umana del passato, i frammenti di quello che fu il loro ciclo vitale”.
Sorprese di Natale
Maria Messina, Giovanni Dozzini
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 48
Dodicesimo della collana, questo volumetto affianca due racconti collegati al tema del Natale, uno appartenente alla letteratura del passato e uno, invece, contemporaneo e inedito. Siamo all’inizio del Novecento: un dicembre di guerra e di malinconia, nel quale il Bambino non può occuparsi di portare doni ai poveri, impegnato – mente Elia alla sorellina – a consegnare coperte di lana ai soldati in trincea. Ma sulla Terra rimangono gli uomini, i bambini specialmente: la loro capacità di desiderare la gioia, nonostante tutto, scavalca la Storia, la diffidenza e la solitudine per creare nuovi legami. In capo a un secolo eccoci invece di fronte a un’umanità agiata e sfiorita, priva di una direzione comune. Gente schiacciata dal peso monetario delle cose, infastidita dallo scarto, pervasa dal senso di un qualcosa che cade sprecato, calpestato. Eppure, al di sotto di questa patina greve, brilla un istinto che non si può del tutto spegnere: quello di portare insieme un carico; di condividere, almeno per un istante, un significato. L’accostamento fra ieri e oggi stempera e rimarca insieme le contraddizioni della festa, portatrice di “un gelo / più caldo del calore di giugno, di una bellezza / più bella di quanto il mondo possa mostrare”, come recita la poesia di Christina Rossetti in apertura.
Maria e le levatrici. Percorsi iconografici natalizi tra Oriente e Occidente
Stefania Colafranceschi
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 160
Per comprendere una cultura, non c’è via più diretta delle immagini che ci ha trasmesso. Che cosa ci rivela la rappresentazione della Vergine, secolo dopo secolo, ritratta nel momento in cui dà alla luce Gesù? Quali fonti hanno marcato le fasi della sua evoluzione rappresentativa, insieme alle varianti più significative? L’Autrice ripercorre l’iconografia antica fino ai giorni nostri, analizzandola tanto dal punto di vista dogmatico (la postura, la presenza di elementi simbolici) quanto sul piano storico, come specchio della percezione del mistero della maternità nel tempo, incrociando l’arte con le fonti testuali, facendo ricorso quindi a testimonianze interdisciplinari frutto di un’ampia ricerca. Accanto alla figura di Maria, un archetipo che attraversa l’arte degli ultimi duemila anni, vengono prese in esame le altre presenze femminili, espressive della cura del Bambino nel giorno della sua nascita. Corredato da una ricca bibliografia e un corposo apparato di note, questo secondo volume della collana fa seguito all’analogo studio dedicato al ruolo di san Giuseppe nell’iconografia natalizia. Un’occasione di riflessione inedita sui significati del Natale, per arricchire il proprio percorso culturale e spirituale, e offrire ad altri la stessa opportunità.
Il gatto di casa è un agente d'altri mondi. Nei territori del mito moderno
Giorgio Manganelli
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 162
Chi conosce Giorgio Manganelli solo dalle sue opere più note farà una piacevole scoperta incontrandolo come giornalista. È un’altra faccia di un profilo di carriera multiforme, difficile da descrivere per l’incredibile qualità, ma anche la peculiarità: in queste vesti l’autore addomestica un poco la sua scrittura vulcanica e visionaria piegandola al medium, ma conservando l’irresistibile estro surreale e il valore letterario che ne fanno uno degli scrittori più interessanti del Novecento. Nel volume sono raccolti in ordine cronologico circa quaranta articoli usciti sul «Giorno», «il Corriere della Sera», «il Messaggero» e altre testate dal 1973 al 1990, anno della morte. Un filo conduttore esiste, benché forse non sia stato frutto di un progetto preordinato: il fantastico nel quotidiano, l’UFO a Milano, le «cose magiche che agiscono fra noi». La fantascienza in quei decenni di intenso sviluppo tecnologico è diventata via via realtà d’uso e ha alimentato, nell’immaginario di Manganelli come dei suoi contemporanei, una sorta di mito moderno. Questo volume può essere consultato come l’enciclopedia di un pantheon che non ha ancora perso smalto, un saggio di buona letteratura o – soprattutto – per ricavarne un momento di puro godimento intellettuale. I titoli dei contributi da soli valgono la lettura. Si potrebbe affermare: un caso quasi unico di libro che appaga anche solo col sommario.
Magia del tempo breve
Mariano Lamberti
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 162
La forma di poesia più umana possibile è quella che si rivolge al divino. Si potrebbe sintetizzare con queste parole l’opera di Lamberti, che raccoglie ora in un unico volume (con prefazione di Davide Rondoni) quelle che in origine uscirono come tre antologie distinte: La supplica di Brahma, Gli eroi dei cento mondi e Fukyo. Il buddhismo costituisce il riferimento principale della raccolta; un’ispirazione sapienziale per una condivisione, però tutta terrena. Non a caso il confronto al quale ci chiama l’ultima parte della trilogia è con la figura di un maestro di compassione e perseveranza che del rispetto per i propri simili fece un credo. Nelle intenzioni dichiarate dell’autore c’è infatti l’esigenza di restituire alla spiritualità buddhista un linguaggio che parli all’anima e consenta la percezione diretta del contenuto, spogliato dell’aura di misticismo che – se certo è una componente storica dello studio della filosofia orientale – rischia di allontanare dal cuore del significato. Magia del tempo breve è “un testo poetico, laico e sacro insieme” che sistematizza le esperienze (anche dolorose), le pulsioni e le emozioni dell’essere umano, testimoniando lo sforzo universale della mente finita per comprendere e avvicinare l’infinito, senza tuttavia perdersi in esso. I versi, profondamente filosofici, si fanno metro per saggiare la continua tensione fra spirito e corpo, essenza e non-essere, memoria e amnesia.
Alberto Martini. Ritratto segreto
Paola Bonifacio
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 260
Gabriele D’Annunzio, che ne ammirava le illustrazioni per la Divina Commedia e per i Racconti di Edgar Allan Poe, lo chiamava “Alberto Martini dei Misteri”. E misterioso, oltre che fascinosamente viveur, Martini lo era davvero. Nei ruggenti anni Venti, fu a lungo il ritrattista ufficiale della Marchesa Luisa Casati, l’indomita “opera d’arte vivente”, che ambiva a esibirsi nel Tetiteatro, sorprendente installazione sull’acqua inventata da Martini stesso. Quelli erano gli anni de La regina di Saba, dipinto che suggellava la scandalosa storia d’amore di Wally Toscanini ed Emanuele Castelbarco; e anche gli anni della tempestosa amicizia di Martini con Margherita Sarfatti, finita tra le incomprensioni, ma foriera di un nuovo, promettente inizio. In Alberto Martini. Ritratto segreto, Paola Bonifacio ripercorre la vita e l’opera dell’enigmatico e misogino artista opitergino, attraverso i ricordi della sua musa, modella e più fedele ammiratrice: la moglie Maria Petringa. Per la costruzione del romanzo, imprescindibile è stato lo studio dei documenti e dei carteggi provenienti dalla famiglia e dall’archivio dell’artista, conservato a Oderzo; e fondamentale la testimonianza dei famigliari, da cui l’ispirazione è stata tratta.
Perché leggere Dostoevskij
Antonio Schlatter Navarro
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 144
Perché dovremmo leggere oggi Dostoevskij? La domanda fa alzare il sopracciglio, eppure siamo chiamati a essere onesti. Se siamo buoni conoscitori della letteratura russa, forse sappiamo intimamente, perché, ma siamo davvero in grado di fornire una risposta che vada al di là dell’indicazione dell’autore come “un grande” e della sua opera come “un classico”? Questo volume non solo fornisce risposte, ma ci mette di fronte alle domande giuste, uscendo dalla retorica un po’ supponente secondo cui tutti avrebbero letto Dostoevskij o tutti dovrebbero farlo. La prospettiva del saggio – almeno in parte – muove da una visione cristiana, infatti, la relazione con il peccato e il divino è senza dubbio un filone centrale nella poetica del romanziere. Ciò che rende avvincente quella che Schlatter Navarro chiama “indagine” è però il carattere misterioso che permea la riflessione dello scrittore: per lui «i rapporti fra Dio e l’uomo, il peccato e il male, la coscienza e la libertà non sono problemi, ma misteri». Ecco allora perché approcciarci a quelle intramontabili opere: per procurarsi forse la miglior chiave possibile per comprendere l’Uomo, e Dio, e quella indicibile misura di libertà che corre invisibile fra questi due poli. C’è però dell’altro: colui che scrisse I fratelli Karamazov mette soprattutto alla prova la nostra capacità di percepire il tempo a un ritmo commisurato all’umano, anziché accelerato, compresso e sacrificato, come spesso la contemporaneità ci impone di fare. Non possiamo leggere Dostoevskij in fretta; per questo, accettare la sfida sarà un’azione rivoluzionaria di cui mai potremmo pentirci.
Saladino. Il sovrano cavaliere («Cronaca di Salāh al-Dīn» di Ibn Khallikān)
Roberto Celestre
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 376
Salāh al-Dīn, noto come Saladino, è tra gli indiscussi protagonisti del XII secolo nello scacchiere mediorientale. La sua popolarità è ancor oggi senza eguali non soltanto nel mondo arabo, tanto da essere considerato vera incarnazione del cavaliere perfetto. Di origine curde, nacque a Tikrīt nel 1138. Si mise in mostra quando nel 1163 partecipò alla spedizione nell’Egitto fatimide al seguito dello zio Shīrkūh, comandante dell’esercito del sovrano zenjide Nūr al-Dīn, conclusasi nel 1169. Morto improvvisamente lo zio, Salāh al-Dīn divenne prima visir (primo ministro) d’Egitto, quindi nel 1171 pose fine al califfato fatimide del Cairo. Alla morte di Nūr al-Dīn (1174), seppe diventare l’unico fautore dell’unificazione dei territori musulmani ponendo Siria, Egitto, Yemen e Mesopotamia settentrionale sotto la propria autorità. Nel 1177 si dedicò alla riconquista dei territori di Siria e Palestina ancora in mano ai crociati, sbaragliandone l’esercito il 4 luglio 1187 a Hattīn e riconquistando Gerusalemme il 2 ottobre. Nello scontro con Riccardo “Cuor di Leone”, alla guida della terza crociata, fu sconfitto ad Arsūf e siglò il trattato di pace il 2 settembre 1192. Pochi mesi dopo, il 4 marzo 1193, Salāh al-Dīn si spense nella sua amata Damasco. Questa monografia si compone di un profilo biografico e della traduzione dall’arabo della Cronaca di Salāh al-Dīn tratta dal Wafayāt al-a'yān di Ibn Khallikān (m. 1282), proposta per la prima volta in lingua italiana.
Ma tu l'hai letto «Il giovane Holden»?
Valentino Ronchi
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 96
Valentino Ronchi, già autore di romanzi e sillogi poetiche di rara eleganza, torna con una nuova raccolta di versi che cattura l'attenzione per la sua capacità di frammentare la vita in sequenze ipnotiche di senso. Un caleidoscopio di incontri, situazioni e paesaggi cesellati tra le pagine, dove la Milano delle periferie si fonde con altre periferie più distanti, anche quelle dell'animo umano. Lingua semplice legata al dialogo che porta alla luce epifanie dal quotidiano, mentre il risvolto civile, quasi mai di denuncia ma più un'espressione di un sentimento laico, è uno degli architravi della poetica dell'autore lombardo. Versificare tagliente, ironico e irriverente che lega l'incontro tra il dettato lirico e un atteggiamento di tendenza narrativa. Una nuova produzione poetica che non disdegna il sodalizio con la prosaicità, accettata come sfida sensoriale e non come conditio sine qua non per la sopravvivenza. Un'opera da non perdere per gli amanti della poesia contemporanea.
Breve storia umoristica del libro
Enrique Gallud Jardiel
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 106
Il libro è un oggetto amato ma ambivalente: il risultato che produce è soggetto talvolta al caso, spesso alla stoltezza dell’uomo che lo maneggia. Sapienti di tutte le epoche si sono (insospettabilmente) espressi contro il libro e contro il lettore e hanno manifestato la propria frustrazione per l’eventuale e irrimediabile fraintendimento dei contenuti (per non parlare dell’affidabilità degli storici!). Questo volume, dissacrante e francamente spassoso, ripercorre con leggerezza la storia della trasmissione scritta della conoscenza, affiancando nozioni filologicamente impeccabili a riflessioni facete e curiosità poco note. Per esempio, sapevate che gli scribi egizi («quel popolo dal girovita così sottile») usavano un inchiostro apposito per le parolacce? Il testo, accompagnato dalle illustrazioni di Marco De Angelis, piacerà senz’altro a tutti i bibliofili, gli scrittori per professione e per diletto, gli insegnanti e i comuni lettori forti.