Europa Edizioni

"È dal primo marzo 1925 che Sergio Mignardi fa una cosa molto precisa: vive. È dal primo marzo 1925 che questa storia ne svela i passaggi. Vi sembra una cosa semplice? Non lo è. E non è neanche scontata. Da quando vivere è una cosa facile? Da quando è scontata? Allora vediamo insieme a lui che cosa significa avere una vita da raccontare. Ascoltiamo le parole di chi ha visto i lager nazisti da dentro, di chi ha studiato negli anni tra le due guerre mondiali, di chi ha sparato al confine svizzero per due anni, di chi è stato comandante di Brigata di Frontiera, di chi si è fatto tutta la guerra fredda, di chi per quasi dieci anni è stato nella Nazionale Italiana di Tiro con Pistola, di chi ha avuto il tempo per costruirsi una famiglia, una cultura e, sommando tutto, una storia che vale la pena di ascoltare. Anche soltanto per capire cosa significhi il trascurabile dettaglio che si tratta di una storia vera."

"Angeli caduti" è un romanzo polifonico dove prendono vita i possibili romanzeschi, che si susseguono e si intrecciano in un affascinante equilibrio. L'Italia delle due guerre, della lotta partigiana, della nascente repubblica, degli anni Sessanta, dei falsi eroi, del potere con le sue logiche ipocrite e aberranti, le luci e le nebbie di Futura, città industriale del nord, vista con occhi inesorabili, alla Fritz Lang, la Venezia eterna: delle piazze, dei canali, dei palazzi, la val d'Orcia delle delicate ombre collinari, fanno da sfondo magico ai gesti, alle speranze, alle illusioni, alle sconfitte dei personaggi. Al loro cercarsi e perdersi.

Giampiero è stato un bambino tranquillo, fin troppo serio. Ha avuto uno sviluppo precoce, tuttavia non riesce a provare nessuna emozione. I molti psicologi che lo visitano non riescono a capire la sua patologia. Crescerà solitario per scelta, almeno fino all'arrivo dell'adolescenza. Grazie a nuove conoscenze inizierà a capire il significato dell'amicizia, delle delusioni, della rabbia e della tristezza. Comincia così la ricerca delle sensazioni più potenti: l'amore e la felicità. Una ricerca che lo porterà a scoprire la terribile verità su chi e che cosa, quando era bambino, ha bloccato il suo sentire.

Esistono confini talmente sottili che non sempre è facile capire in che lato ci si trova. Tra tutti, quello che da sempre ha maggiormente affascinato l'uomo è quello che separa la mente umana: da una parte la pazzia e dall'altra la presunta sanità mentale... ma siamo sicuri di poter realmente dividere così nettamente le due parti? John Deer, attraverso i suoi racconti, ci fa conoscere tante diverse menti umane, tutte a loro modo al limite: qualcuna questo confine lo supererà anche, portando la narrazione oltre ogni barriera del ragionevole, eppure sempre plausibile. Un viaggio, in un'atmosfera a tratti da brivido, attraverso i pensieri nascosti, i desideri inconfessati, l'inconscio ignorato: ciò che spesso è sotto gli occhi di chiunque e che, tuttavia, non viene neanche visto.

Travestendolo da romanzo, Tiziana Cristofari riesce a rendere piacevole e godibile un autentico trattato ad alto contenuto culturale, sociale, educativo. Partendo dal presupposto che l'educazione del bambino, poi ragazzo e adulto, rappresenta uno dei pilastri su cui si fonda una società migliore, un'insegnante s'impegna per fare con i suoi alunni un lavoro più ampio, di vera formazione dell'individuo, spingendosi ben oltre il semplice insegnamento delle materie scolastiche, pur senza trascurarlo. Lo spunto è una gita scolastica che viene revocata per punizione.