Epigraphia

Lamentarsi e piangersi addosso è la strada forse più facile per affrontare la vita; saper sorridere, anche di sé stessi, quella più creativa e coraggiosa. Ridere vuol dire non arrendersi, vuol dire aver lasciando moralismo e perbenismo ad altri. Quando si è capaci di ridere difficilmente si cade nella rete della discussione vuota e inutile che spesso può rendere noiosa o irritante la nostra quotidianità. Ma ancor più un dono raro e prezioso è saper far ridere, dono che può alleggerire per un attimo la vita di chi ascolta e fargli dimenticare i propri problemi, per quanto gravi essi possano essere. Ci sono molti modi per regalare un sorriso, uno dei più belli è raccontare barzellette, se si è capaci di farlo: giusta espressività del viso; giuste pause e tono nella battuta finale. Se la barzelletta è bella e ben raccontata, è irresistibile. L’Autore, in questa sua raccolta di barzellette, offre bellissime barzellette da proporre agli amici, ma un consiglio è d’obbligo: meglio esercitarsi prima un po’ davanti allo specchio.

Annarosa Manetti, romana di nascita e laureata in Lettere, ha trascorso trent’anni della sua vita all’estero, seguendo il marito diplomatico italiano. Quest’esperienza le ha permesso di immergersi in un ricco mosaico di culture, riflettendo la sua passione per l’arte e la cultura in ogni angolo del mondo che ha visitato. Ora residente a Venezia, Manetti porta nel suo bagaglio letterario non solo il ricordo delle numerose case abitate, ma anche la profondità delle esperienze vissute in ognuna di esse. Ogni suo libro è un tassello che contribuisce a formare un affresco complesso e sfaccettato della sua vita, mescolando storie personali con la storia delle città in cui ha vissuto. Quest’ultima opera, che si snoda attraverso Roma, Marsiglia, Varsavia, Rawalpindi, Islamabad, Wellington, Gerusalemme, e infine Venezia, è un viaggio attraverso luoghi e memorie, unendo il personale al collettivo. Manetti ci mostra come ogni casa diventi un capitolo di un racconto più ampio, dove i ricordi e le esperienze si fondono creando un legame perpetuo, quasi un filo invisibile che connette non solo i luoghi fisici, ma anche le epoche e le emozioni vissute. Non solo un racconto di viaggi e spostamenti ma una testimonianza di come le radici possano essere trovate nella varietà e nei ricordi dei luoghi e delle persone incontrate. Le case diventano simboli di un legame sottile ma eterno, unendo ricordi e esperienze in un unico tessuto vitale.

Età di lettura: da 5 anni.

Un'esplorazione delle narrazioni e dei miti che avvolgono i fari in Italia e nel mondo. Il libro intreccia con maestria storie reali e fantastiche, alcune tramandate da generazioni di faristi, altre nate dall'immaginazione popolare. Si rivela un tesoro di racconti che racchiudono la storia dei fari, le loro leggende, e i misteri che li circondano. Attraverso un viaggio dettagliato, il lettore scopre la storia di vari fari, dalla loro collocazione e architettura alla loro unicità nel mondo marittimo. Ogni faro, con le sue caratteristiche uniche e la sua luce distintiva, narra una storia propria, arricchendo il mistero e il fascino che li circonda. Parte integrante del libro è il racconto dei guardiani dei fari, figure romantiche e solitarie, custodi delle luci notturne e salvatori in mare. Sebbene questa figura stia scomparendo, il libro le rende omaggio, preservando le loro avventure e il loro modo di vita unico. L'opera è più di una semplice raccolta di storie; è un invito a riscoprire questi “signori della notte”, simboli di sicurezza e guida per i naviganti, attraverso un viaggio affascinante che unisce storia, mito e avventura.

"Cultura Ribelle" di Michele Turrisi è un'opera epistolare che si dipana attraverso una serie di lettere intime e profonde, scambiate tra Marco, uno studente di Teologia, e Anastasia, una giovane donna moldava che affronta le sfide di un periodo storico turbolento. Questo scambio di lettere offre uno sguardo penetrante sulle trasformazioni sociali e politiche dell'Europa dell'Est alla fine del ventesimo secolo, riflettendo sui temi della libertà, della resilienza e dell'autodeterminazione. Attraverso le parole di Marco e Anastasia, Turrisi esplora l'importanza della cultura, della memoria storica e dell'identità personale in un'epoca di grandi cambiamenti. La narrazione intreccia abilmente le riflessioni teologiche di Marco, con le sue meditazioni sulla natura dell'umanità e della libertà, con la realtà cruda e a volte dolorosa vissuta da Anastasia, impegnata in una lotta per la sopravvivenza e per la realizzazione personale. L'opera mette in evidenza la tensione tra il desiderio di preservare la propria cultura e la necessità di adattarsi ai cambiamenti. Anastasia, con la sua storia di lotta e di resilienza, emerge come un simbolo vivente delle molteplici sfide che la Moldavia e le nazioni post-sovietiche hanno affrontato nel periodo post-Gorbaciov. "Cultura Ribelle" è un viaggio attraverso le esperienze umane, un dialogo tra due mondi che, nonostante le differenze, cercano di trovare un terreno comune nella comprensione reciproca.

Ulasch, il protagonista di questo racconto, pagina dopo pagina, entra immediatamente nel cuore dei lettori. Alcuni lo ricorderanno già, per aver letto di lui in una precedente storia, altri lo scopriranno in attraverso questa novella. Un personaggio che conquista immediatamente per la sua malinconia, i suoi modi gentili, il suo essere sempre rigoroso con se stesso ma disponibile e generoso con gli altri; per quel suo amore per la musica e l’equitazione che trasmette anche a chi ha vicino. L’Autore riesce a raccontare con delicatezza il periodo della prima metà dell’Ottocento, a cavallo tra le guerre risorgimentali italiane. Prima Vienna, ora Berlino, la novella descrive città bellissime sfumate dal passato. Un personaggio Ulasch che con la sua vita e desideri, con le sue avventure, si muove in quel grande contesto che è la Storia, argomento che l’Autore conosce e ha studiato molto bene. Accompagnare il protagonista di questo racconto significa vivere grandi sentimenti come l’amicizia e l’amore, ma anche la sofferenza che solo la guerra può lasciare dentro ciascuno di noi. La prima metà dell’Ottocento e le guerre risorgimentali sono la realtà di questa novella. Il protagonista, in quella splendida città che è Berlino, vive quanto di più bello si possa provare nella vita, l’amore, soprattutto se lo si incontra in un momento in cui ci si trova ad affrontare i fantasmi del proprio passato.

Nel libro "Tutti insieme nel convento di Sassobruco" l’autore trasporta all’interno di un convento, dove ogni personaggio, ogni frate, diventa specchio di un frammento dell’umanità. La lettura di questo libro è dunque come un viaggio in un universo dove il tempo sembra essersi fermato, ma dove le storie e le esperienze umane sono vivide e profonde come in un qualsiasi angolo travagliato del mondo. L’autore dà vita ad un susseguirsi di giochi di parole, doppi sensi, immagini goliardiche e arguzie che, come detto, consentono al lettore di trasfigurarsi metaforicamente in una realtà lontana da quella attuale, non solo fisicamente ma anche temporalmente. L’approccio umoristico e sincero con cui vengono narrate le vicende arricchisce ulteriormente il racconto, rendendo l’opera non solo una lettura piacevole, ma anche un’occasione di introspezione. È comunque l’ironia a mantenere le fila della storia, facendo sì che si possano creare simpatici equivoci linguistici capaci di allontanare da ciò che è concreto.

Un romanzo autobiografico, una donna coraggiosa che affronta le avversità con una forza straordinaria. Attraverso la prosa sincera ed evocativa dell'autrice, il lettore viene coinvolto nelle esperienze quotidiane di Antonietta, nelle sue lotte, nelle sue gioie e nelle sue tristezze. La storia offre uno spaccato realistico della vita nel Sud Italia, portando alla luce la resilienza di una donna determinata a superare ogni ostacolo. L'opera dipinge un quadro affettuoso dei personaggi che popolano la vita di Antonietta, dai membri della sua famiglia agli amici e alle persone che incontra lungo il suo cammino. Un cammino che la porta ad attraversare l'oceano per accompagnare il marito nel lavoro in Canada. Senza mai arrendersi o aver paura. Con empatia e delicatezza, l'autrice ci fa vivere le emozioni di Antonietta, suscitando nel lettore una gamma completa di sentimenti. Il libro esplora temi universali come l'amore, la famiglia e la speranza, il viaggio, la comprensione, offrendo una riflessione sulla forza interiore necessaria per affrontare le avversità. L'autrice trasmette un messaggio di resilienza e determinazione, mostrando come la vita possa presentare sfide impreviste, ma anche opportunità di crescita personale.

Esistono agenti e commissari che combattono ogni giorno contro la criminalità, mettendo a rischio la loro vita senza paura. Ma ogni persona può cambiare, con le proprie scelte, il mondo che la circonda. Può fare in modo di supportare chi lotta contro il bene isolando coloro che, invece, scelgono di delinquere e approfittarsi degli altri.

Il viaggio come esperienza di crescita e conoscenza di sé che accompagna degli adolescenti a diventare uomini e donne; l'amore, quello vero, che non si dimentica, sono al centro di questo romanzo. Ma l'Italia degli anni '80 e '90 ne è ugualmente protagonista, con tutto il suo fascino di ricordi.