Carthago

Una toccante raccolta di poesie nata in concomitanza con la Quarta Edizione del Concorso Nazionale di Poesia per la Shoah e la Pace, promosso con dedizione dalla dottoressa Miriam Jaskierowicz Arman. Il filo conduttore di questa antologia poetica è il ricordo della Shoah e l'impellente necessità di mantenerne viva la memoria per evitare che i tragici eventi del passato possano ripetersi. Il concorso, infatti, ha rappresentato un importante momento di riflessione, soprattutto alla luce degli eventi del 7 ottobre 2023 nella striscia di Gaza. D'altronde, la partecipazione di scuole primarie e secondarie ha arricchito il volume, dimostrando come l'educazione alla memoria e alla pace sia fondamentale per il futuro. Infine, contributi esterni di poeti adulti arricchiscono ulteriormente la raccolta, offrendo prospettive mature su un tema di cruciale importanza.

È il 1916. Nel convento Sacro Cuore il tempo trascorre sereno e lontano dagli echi della guerra… almeno fino a quando l'atterraggio di fortuna del tenente Parker porta scompiglio nella metodica vita delle suore e nel cuore di Giada, novizia non proprio per scelta. Tra le ire apocalittiche della superiora e gli aiuti furtivi di suor Germana, impareggiabile nell'aggirare gli ostacoli, Parker e Giada si ritrovano ad indagare su uno strano fenomeno legato ad una verità nascosta tra le mura del convento...

"Una Vita... tante Vite. Un Popolo... Tanti, ma in realtà un unico popolo, quello umano. L’Anima Mundi... Un vero e proprio risveglio di coscienze attraverso l’esperienza dell’autrice che passa dalla vita al toccare con mano la morte, ma soprattutto dalla guerra per giungere alla Pace, di cui Miriam Jaskierowicz Arman si fa ambasciatrice e fiera bandiera."

"L'illusione dei miei occhi" è un libro autobiografico ed emozionante. Questa toccante storia ci porta nell'infanzia di Martina e attraverso la sua lotta coraggiosa contro l'anoressia, un disturbo alimentare devastante. Martina condivide apertamente le sfide che ha affrontato, le paure che ha dovuto superare e come alla fine è riuscita a uscire dal tunnel oscuro della malattia. Il suo libro è un messaggio di speranza e forza per tutti coloro che combattono contro l'anoressia o stanno attraversando periodi difficili nella loro vita. Condividendo la sua storia personale, Martina cerca di ispirare e offrire supporto a chi ha bisogno, dimostrando che è possibile superare le avversità e trovare la luce anche nei momenti più bui.

I tuoi occhi nei miei è una sorprendente raccolta poetica di Giuseppe "Joe" Raffa. Le sue poesie trasudano di amore passionale, di giovinezza, di ricordi e di famiglia, e trasmettono un profondo senso di radici salde e di appartenenza alla terra natìa. Attraverso un linguaggio ricercato, Raffa evoca immagini sublimi e quasi tangibili: immagini che rievocano una certa "violenza" gentile che scuote l'animo umano fin dalle viscere. Il potere dello sguardo e degli occhi è un motivo ricorrente, conferendo così una dimensione mistica alle sue poesie. Raffa, infatti, intreccia anche il mito nordico e classico nei suoi versi, creando un ponte tra il passato e il presente. Infine, I tuoi occhi nei miei porta innanzi allo sguardo del lettore l'alternarsi delle stagioni, sottolineando il ciclo inevitabile della vita. Insomma, in questa raccolta, Giuseppe "Joe" Raffa cattura il cuore dei lettori con la sua poesia vibrante e appassionata, creando un'esperienza poetica che affonda le radici nell'anima umana.

L’Islam delle origini con le prime conquiste del Profeta e la neonata comunità dei credenti, la contrapposizione fra teocrazia e democrazia, l’incompatibilità col sistema statuale occidentale. La Rivelazione Coranica, la Legge e lo Stato. Il concetto di jihad come impegno spirituale, lotta dell’anima contro gli istinti primordiali, strumento escatologico della mistica islamica. La coscienza critica del credente dinanzi al traguardo della quiete interiore. Il jihad delle donne, il martirio, la promessa del Paradiso, la guerra delle armi contro la guerra dello spirito.

“Anima Mundi” di Davide Gianmaria Aricò è un’opera poetica che si rivela come un intimo e riflessivo specchio dell’autore. Le poesie vanno oltre la mera descrizione di eventi reali, ma raccolgono frammenti di pensieri che svelano emozioni, riflessioni, desideri e speranze. I versi sono solo un veicolo attraverso il quale l’autore dà voce al suo mondo interiore, in un percorso che vede la loro trasformazione in intuizioni e consapevolezze. La presenza di testi e disegni genera un’esperienza poetica in cui parola e immagine si fondono e diventano espressioni tangibili di una dimensione che si muove tra l’evocazione e la visualizzazione, tra il visibile e l’immaginario, tra il tangibile e l'ineffabile. “Anima Mundi” invita il lettore a intraprendere un viaggio che ha origine da una materia indifferenziata ma profonda, assumendo forma attraverso la scrittura.

Gaetano Camarda in questa sua silloge, “L’eredità della primavera”, ripercorre quasi terapeuticamente quanto vissuto, divenendo demiurgo e giudice della propria vita come a dire che la felicità o i sorrisi vissuti in amore e nella vita devono o possono dare forza a coloro che faranno ancora lo sforzo di leggere.

Sono unitario – perché l’Italia mi ha sempre “maternamente” impedito di commettere cattive azioni, quali, ad esempio, quella di sviluppare industrie in Sicilia per migliorare il mio tenore di vita e quello dei miei figli. Delitto che mi son ben guardato dal commettere anche perché non mi sarebbe stato certo perdonato. (dal Manifesto dei separatisti 1945). I Siciliani conoscono la storia dell’Italia scritta dai vincitori, del resto lo stesso Garibaldi scrive nel 1868: “Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò, oggi non rifarei la via dell’Italia meridionale.” Queste sono solo alcune riflessioni del testo di Giuseppe Firrincieli, un testo per ricostruire storicamente e ritrovare le profonde radici dei Siciliani.

Questa pubblicazione ripercorre in larga parte le principali opere compiute dall'Amministrazione Comunale di Riposto gestita dal Sindaco Vincenzo Caragliano, che per dieci anni è stato a capo di una compagine amministrativa che nelle modalità di azione risulta essere stata fattiva oltreché vero volano di sviluppo a favore della propria collettività. Il recupero e il risalto donato alle caratteristiche del territorio attraverso il completamento e i lavori del primo bacino che sarà raccordato con la famosa opera di collegamento con l'autostrada, fanno sì che avvenga adesso un vero rilancio per tutto il comprensorio Jonico Etneo al punto da prevedere l'ottenimento dell'istituzione di un'area ZES (zona economica speciale). L'ottimo rapporto con le comunità vicine fa oggi di Riposto una realtà fiorente e si direbbe dalle larghe vedute per un futuro che riconsegna alla prossima realtà amministrativa un meccanismo perfettamente oleato nella gestione della “Cosa pubblica”.

Un viaggio tra passato e presente che porta il lettore alla (ri)scoperta di quei luoghi eterei della memoria che si radicano con la forza della vita nella nostra amata Trinacria. Caterina Belladonna, parlando di sé, non solo riesce a portare alla luce tradizioni ormai perdute ma anche e, soprattutto, emozioni così tangibili al tocco dell’animo umano, a tal punto che il lettore si sentirà co-protagonista, insieme all’autrice, di una storia travolgente vissuta a pieno in ogni singola pagina, dall’inizio alla fine, sostando in alcuni dei posti più affascinanti dell’isola tripunte. Sicilia! Terra di amuri! Terra di duluri! Terra di rinascita!

«La grande Storia, quella con la S maiuscola, relativa alle vicende che attraversano il nostro mondo, coinvolge e stravolge le tante piccole storie, quelle con la s minuscola, vissute dai singoli individui. E sono proprio le esperienze sofferte o gioite da molte persone che finiscono per connotare e colorare di passioni semplici e di emozioni intense i grandi eventi. Ed è da una di queste piccole storie che prende vita la narrazione che facciamo nel testo “E fu… la Guerra”. Nel libro abbiamo voluto inquadrare questa testimonianza negli eventi generali della Seconda guerra mondiale, nel primo capitolo, e nell'ultimo la abbiamo innestata nella storiografia del paese, in cui è vissuta la persona che ce l'ha resa.