Carthago

Nella Sicilia agli inizi del Novecento, un uomo racconta delle storie. Storie di vite, attimi di amore, momenti vissuti in famiglia e in solitudine. Storie narrate con un linguaggio semplice, vite vissute senza troppi sfarzi. Racconti di guerra ed esperienze di lotta per la sopravvivenza, il tutto raccontato in un ambiente dove tradizioni e usi comuni erano un po’ diversi rispetto ad oggi. Viaggi in giro per l’Italia e l’inesorabile, quanto desiderato, ritorno in Sicilia, terra amata e piena di tesori. Giovani menti e lavoratori onesti che partono per cercare una posizione lavorativa ed economica favorevole per iniziare una nuova vita, ma il fuoco dell’Etna scorre nelle vene dei Siciliani e l’amore per la propria terra non viene mai meno. In ogni storia, la pace e serenità in famiglia è sempre il necessario per vivere bene, sorridendo e godendo a pieno della vita.

Nella Sicilia agli inizi del Novecento, un uomo racconta delle storie. Storie di vite, attimi di amore, momenti vissuti in famiglia e in solitudine. Storie narrate con un linguaggio semplice, vite vissute senza troppi sfarzi. Racconti di guerra ed esperienze di lotta per la sopravvivenza, il tutto raccontato in un ambiente dove tradizioni e usi comuni erano un po’ diversi rispetto ad oggi. Viaggi in giro per l’Italia e l’inesorabile, quanto desiderato, ritorno in Sicilia, terra amata e piena di tesori. Giovani menti e lavoratori onesti che partono per cercare una posizione lavorativa ed economica favorevole per iniziare una nuova vita, ma il fuoco dell’Etna scorre nelle vene dei Siciliani e l’amore per la propria terra non viene mai meno. In ogni storia, la pace e serenità in famiglia è sempre il necessario per vivere bene, sorridendo e godendo a pieno della vita.

Il magmatismo si pone quale pittura didattica: l’arte che insegna e veicola profondi messaggi, non esclusivamente astratta ma in modo forse celato, figurativa, dato che osservando il magma pittorico possono intravedersi delle figure e queste ultime veicolano dei messaggi. Autori: Enzo Napolitano, Nunzia Baglieri, Fedele Ferlante e Nuccia Sileci.

Questo testo nasce da un impegno, quello di trasmettere un’esperienza di oltre quarant’anni… un’esperienza volta al benessere e alla cura delle persone. Così è nata la sperimentazione basata su scientifiche e comprovate teorie e su un’intuizione del dottore D’Amore per creare quei piccoli miracoli che fanno fare passi da gigante verso la guarigione.

«Questi versi sono stati scritti dopo "Mal di bici". In qualche modo ne rappresentano il prosieguo. L'arco temporale della loro redazione è grossomodo compreso tra il 2013 e il 2016. L'occasione per tirarli fuori è il mantenimento di una promessa all'amico Giuseppe Pennisi. La molla della loro annotazione nei taccuini rossi Fabriano è un improvviso viaggio eoliano con partenza notturna. Nel tempo, che è memoria e cifra dell'umano, le circostanze e gli incontri hanno perso ogni nesso con i luoghi citati e con le persone reali ed è certo che questi versi non sarebbero mai venuti fuori da una piccola cassettiera metallica se le Eolie non fossero diventate un luogo del cuore per il loro autore e sua moglie. Per quanto vi ritroverete di non intellegibile o per ciò che non vi suona la responsabilità è unicamente di chi scrive, per ciò che vi torna e parla a voi, come parla a chi riesce ad abbandonare i metalli dei vizi, il merito è certamente di Viviana. A lei questi versi sono dedicati. Disancorati da angusti fondali col vento che gonfia le nostre vele. Questi versi fanno da apripista a un altro blocco di testi ancora chissà per quanto tempo lasciati a decantare».

Il filo editoriale principale trattato all’interno della silloge poetica “La mia vita in versi” verte sulla domanda esistenziale del chi siamo e del cosa ci attenda dopo questa vita, come sia trascorso il tempo e quanto sia importante e quanto incida sulle nostre vite, la bellezza del Creato. Il testo si compone di tante riflessioni maturate dall’autore in un periodo storico particolare quale quello vissuto dall’intera comunità globale negli ultimi anni.

«Penso e sento che la Poesia debba tornare ad essere quel luogo vivo dell'incontro, dell'immaginario, di una comunità, un lampo, una ballata, uno slancio, un girotondo del cuore, una melodia che desidera toccare delicatamente le pieghe dell'anima, con parole che ti scavano dentro, poche, vere, vissute, essenziali, talvolta graffianti ma trasformanti. Deve tornare ad essere canto, melodia, ballata, deve essere donata, condivisa, non solo nelle sedi letterarie ma anche tra la gente, nelle piazze, dove una fame di creatività, un bisogno di Anima ci rapisce il cuore». (Mariclà Micale)

La cultura è un’ascia, sosteneva Kafka, per rompere il ghiaccio che è dentro di noi. Il “Sentire” è lo stato di percezione tra lo spirito e la materia; la dimensione in cui la mente si pone al servizio del cuore. Un sottile e solido legame che chiarifica la dinamica evolutiva dell’essere. Il grimaldello della dottrina è dunque il dubbio, principio primo e ultimo del pensiero, quale dimensione analitica e critica della dinamica animica. Un movimento circolare che si amplifica sempre più, in un cerchio finito per forma e indefinito per vastità. Il pensiero per percorrere e arrivare e quindi l’intuizione per ripartire, dopo aver udito e accolto il continuo stato di insoddisfazione che molti chiamano “Sete di sapere”. La battaglia è dunque tra l’accettazione e ciò che si pone oltre essa, in cui la definizione di tempo rivela l’inganno della dottrina. Oltre il tempo, il dubbio. Oltre il dubbio il movimento tra spirito e materia. Un cerchio da percorrere. Un movimento da “Sentire”.

«“Scrivere con il Cuore, scrivere con Amore”, per me è una missione, inizialmente cominciata nella fede come semplice credente e poi diventata nel tempo una profonda crescita psicologica, uno sviluppo morale, un impegno per mitigare le mie stesse sofferenze, ovvero un vero e proprio Dono, ricevuto dallo Spirito affinché potessi trasformare la mia vita in una nuova esistenza… così in questo Scritto cerco di esprimere la mia vocazione di laica, realizzando uno stile di vita completamente radicato nell’Amore a Cristo, una dedizione totale a quel Dio d’Amore raccontato nei Testi Biblici, una chiamata a cui io non posso esimermi, a cui devo ubbidienza, e che per me è Vita nella Parola Sacra» (Carmen Privitera)

Una storia di ordinaria follia che sfocia nel delitto a metà degli anni quaranta, tra la caduta del fascismo e la liberazione. Seppellita per decenni sotto tumuli di rimozione e di reticenza, in un contesto familiare di borghesia terriera di una Sicilia semifeudale, ancorata a pregiudizi di classe atavici e a un delittuoso senso dell’onore, la drammatica vicenda riaffiora dalle nebbie del passato più di vent’anni dopo. Quando la giovane Marianna, ultima erede del casato, nata e cresciuta in un paese di mare, in tempi di fermenti, di radicali trasformazioni, finito il Liceo comincia a frugare tra gli inconfessabili segreti della famiglia paterna, per riconciliarsi con i ricordi infantili di quella terra oscura dove si è consumato il crimine… E dove affondano le sue radici.

Non comprate questo libro. A meno che non intendiate seriamente cambiare la vostra vita di cantanti. A meno che non siate pronti ad abbandonare le vecchie idee e nozioni, perché sapete che non hanno aiutato il vostro strumento a raggiungere il suo vero potenziale. A meno che non decidiate di studiare pagina per pagina, non tralasciare niente e considerare tutto nel modo più serio possibile. Ogni pagina è importante. Nessuna parte di questo libro dovrebbe essere trascurata – se lo fate informazioni vitali andranno perdute. Qui una lettura rapida non va bene!!! Non comprate questo libro se non avete un insegnante che vi sostiene in questo percorso. Sarebbe controproducente lavorare con le nostre linee guida e poi andare da qualcuno che non vi sostiene.

La Venere Sicana di Angela Campo è un racconto breve ambientato nella contemporaneità post-Covid, a Ribera, il paese natio della protagonista, Nina. Antropologa di professione, Nina decide di fare ritorno a casa dopo anni trascorsi a Roma, dove ha costruito la sua carriera. Il motivo del suo ritorno è la recente scomparsa della nonna, la donna che l’ha cresciuta e “plasmata”. La nonna, figura centrale nella vita di Nina, è stata per lei una guida preziosa, permettendole di crescere come donna libera e autonoma, lontana da schemi opprimenti. È stata lei, infatti, che le ha trasmesso quei valori autentici e puri, spesso trascurati nella frenesia della vita moderna...