Arcana
Il lato B. Da comparse a superstar: la storia di B-side scarti e outtake diventati leggenda
Paolo Gresta
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 168
Il sogno di tutti i gregari è di vivere almeno un giorno da campione. Questa però è la storia di tanti di loro che all’improvviso e senza aspettativa alcuna si sono ritrovati molto più in là dell’essere fenomeni: si sono ritrovati immortali, incisi per sempre nel mito, anno dopo anno, fino allo status di classici. Il lato B racconta di quelle canzoni inizialmente scelte come semplici riempitivi per il super singolo da classifica che hanno surclassato i brani sulla carta più belli e commerciali per diventare le colonne sonore delle generazioni contemporanee, passate e trapassate. Come Alla fiera dell’est di Angelo Branduardi, che quando uscì cominciarono a urlare al fiasco. Poi invece, col passaparola, la gente ne ha fatto un successo epocale. Oppure Balla Linda, universalmente riconosciuta come il primo, vero grande successo di Lucio Battisti da interprete. O ancora Be-Bop-A-Lula, uno dei più grandi classici della storia del rock; Roadhouse Blues dei Doors; Marina di Rocco Granata; Into the Groove di Madonna; La canzone di Marinella di Fabrizio De André; Unchained Melody dei Righteous Brothers… Brani di cui spesso si è ignorata la potenza nascosta a causa delle lenti opache di produttori e discografici, che hanno speso vagonate di soldi per realizzare un singolo che fruttasse e non si sono minimamente accorti del tesoro che invece si nascondeva “dietro”. Salvo poi ricredersi di fronte al fatto compiuto.
L'estetica del rumore in 100 dischi. Dal più fragoroso al quasi impercettibile
Massimo Padalino
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 248
Rumore e silenzio sono da sempre i due poli di quella batteria chiamata musica. E la loro eco riempie i dischi che più ci stanno a cuore. Perché c’è una sottile linea che separa il suono dal frastuono, il silenzio dal bisbiglio, e il pieno dal vuoto. Ma per fortuna ci sono un sacco di artisti e di band che danzano su questo crinale, riuscendo a far suonare tanto il silenzio quanto il rumore; parliamo di gente come i Velvet Underground, i Chrome, i Boredoms, i Throbbing Gristle, Brian Eno, gli Stooges, o gli Einstürzende Neubauten, per quanto riguarda il rock; ai quali si aggiungono anche gli eroi della musica avant-gard e jazz, tipo Harry Partch, John Cage, AMM, Sun Ra, John Coltrane e Albert Ayler. È grazie a gente come loro se la musica del Novecento è deflagrata come una bomba nelle nostre orecchie. Ed è sempre grazie a loro, assieme a tanti altri nomi che incontrerete in questo libro, se oggi la musica, pop, rock, avant, o quel che più vi piace, è un’arte senza pari e senza confronti, che farà schizzare sul rosso le lancette dei vostri ascolti, passando dal rumore al silenzio in 100 dischi. O come disse John Cage, che di rumore e di silenzio se ne intendeva: “Non esiste una reale e oggettiva separazione tra rumore e silenzio, ma c’è soltanto l’intenzione di ascoltare e quella di non farlo”.
Easter Egg e dischi. Curiosità nascoste tra immagini, solchi e codici binari della musica moderna
Stefano Gallone, Joyello Triolo
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 184
Quando negli anni Settanta un progettista della Atari si divertì a inserire le iniziali del suo nome nel codice sorgente di un video-gioco, nacque il concetto di easter egg, letteralmente “uovo di Pasqua” e praticamente un messaggio nascosto, solitamente innocuo e divertente, posizionato ad arte per accendere la fantasia dei gamer. Il termine è stato poi applicato a molte altre forme d’arte, dal cinema alla letteratura e anche alla musica registrata, come leggerete in questo libro, sebbene in questi ambiti la pratica fosse in uso anche prima che il termine fosse coniato. In queste pagine è raccolto un piccolo campionario di easter egg scovati in famosi album di musica pop, rock e affini che, senza la presunzione né la possibilità di offrire un panorama completo ed esaustivo, accenderà la curiosità di ogni appassionato di dischi. Tra esempi conclamati e molto evidenti, ne scoprirete molti anche più rari, qualcuno solo presunto o frutto della fantasia ma tutti mediamente ameni e divertenti e che, assieme a un breve resoconto di come sono nate certe bizzarre leggende, vi faranno entrare in un mondo nascosto tra misteriosi inner groove, pregap, ghost track, grafiche e immagini. Prefazione di Federico Guglielmi
Quando parlerete di me. Interviste su Lucio Battisti tra passato, presente e futuro
Davide De Cia
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 176
Un altro libro su Lucio Battisti? Sì. Ma non un testo strettamente biografico, né un’analisi approfondita delle parole delle sue canzoni o della sua discografia, bensì una serie di dichiarazioni e interviste poste a tre categorie di persone: a chi lavorò assieme al cantante laziale, a chi è esperto di musica in quanto critico o addetto ai lavori, e a chi è semplice appassionato. Passato, presente e futuro strettamente connessi tra loro e che dimostrano come Lucio Battisti non sia un artista relegato agli ultimi trent’anni del XX secolo, ma un cantante che è riuscito a farsi apprezzare da tutte le generazioni, comprese le contemporanee. Quando parlerete di me, dunque, non vuole essere rivolto solamente a chi visse in prima persona l’avventura musicale dell’artista reatino, ma anche e specialmente a quei “giovani d’oggi” che spesso ignorano come Lucio Battisti non sia solo il cantante di cui si imparano gli accordi de La canzone del sole quando si imbraccia per la prima volta una chitarra. Il libro mira inoltre a evidenziare come la sua intera produzione canora, emozionante ieri come oggi, si innesti assieme ai musicisti di talento con cui volle circondarsi per incidere i suoi brani, non certo persone qualsiasi ma strumentisti che hanno lasciato il segno (o meglio, le note) in ambito musicale.
Sto solo dormendo. Lennon e filosofia
Stefano Scrima
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 96
“I’m Only Sleeping”, “Sto solo dormendo”, qual è il problema? John Lennon è sempre stato appassionato del dormire, di sogni, di letti e divani, dell’immaginazione e della letteratura fantastica, di tutto ciò che dà fastidio a chi pensa che oziare sia solo perdere tempo. Quello lennoniano – che va ad aggiungersi a una gloriosa tradizione di oziosi che vede in prima linea pensatori e scrittori britannici quali Stevenson, Keats, Wilde, Jerome, Russell – è un vero e proprio inno alla pigrizia, una forma di resistenza nei confronti di una società che ci vorrebbe proni ai suoi dogmi: fare, lavorare, produrre, guadagnare per guadagnare, ottimizzare e soprattutto obbedire e non farsi domande. La voce di John, attraverso tutto l’arco della sua breve parabola, ci racconta della possibilità di pensare e vivere diversamente, con la propria testa, facendosi così coscienza critica di un’epoca, gli “spensierati” anni Sessanta, culmine del boom economico, a scapito però di tutto ciò che non è occidentale o occidentalizzato e del benessere mentale di molti, ormai plasmati dal sistema. Si fa essa stessa filosofia, se con questo termine intendiamo il pensiero critico sul mondo. Da parte sua, Lennon si smarcherà sempre più dalla macchina discografica che lo vede solo come gallina dalle uova d’oro, iniziando, insieme ai Beatles, a sperimentare nuovi percorsi musicali e artistici, propulsori ed espressione di una nuova visione del mondo che mette al centro pace, amore e soprattutto libertà. La pigrizia di Lennon, infatti, non è altro che rivendicazione della libertà di essere quello che si vuole, ovvero quello che si è, e poterlo esprimere attraverso i mezzi a noi più congeniali.
Il treno alle porte del paradiso. Ferrovia, musica, canzoni, storie
Stefano Maggi, Pino Tuscano, Fabrizio Barabesi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 192
“Questo treno porta santi e peccatori, perdenti e vincenti, puttane e giocatori d’azzardo, questo treno trasporta anime perse”. Bastano poche parole, in questo caso di Bruce Springsteen, per dipingere un universo intero e far apparire i mille volti della natura umana. La locomotiva sbuffante e i vagoni carichi di personaggi sono l’oggetto centrale di questo Il treno alle porte del paradiso perché, dove c’è una storia di viaggio, c’è anche un sottofondo musicale. E proprio le sette note, siano esse maltrattate da una chitarra rock o accarezzate dalla voce di un raffinato cantautore, rappresentano il filo conduttore di questo volume che ha lo scopo di provare a narrare il legame presente in decine di canzoni anglo-americane e italiane, fra la musica e, appunto, quello che è da due secoli uno dei simboli dell’esistenza di ciascuno di noi: il treno. Il rumore del vapore, gli ambienti delle vetture, il fischio, i viaggiatori, i vagabondi e i treni merci, storia e storie del più “sacro e profano” dei mezzi di trasporto. E poi tutti in viaggio verso il cielo seduti su un treno “alle porte del paradiso”… anche perché in paradiso non si lascia indietro nessuno. I tre autori del testo spaziano in questi territori sconfinati, dove il protagonista è un convoglio ferroviario che spunta inarrestabile dietro una curva o che scappa veloce verso una vita migliore, verso il riscatto o la perdizione. Stefano Maggi racconta come le canzoni sulla ferrovia siano una fonte per analizzare la storia sociale, Pino Tuscano si perde sul rock’n’roll train a stelle e strisce e Fabrizio Barabesi ci riporta a casa, in Italia. Prefazione di Stefano Pierini.
Bloody roots. La stella ardente di Billie Holiday
Alessandro Angeli
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 120
Non si può parlare di violenza di genere senza partire dalla parabola esistenziale di Billie Holiday. Violentata a soli dieci anni da un vicino di casa, picchiata dai diversi mariti avuti e infine uccisa dagli Stati Uniti d’America con un femminicidio di Stato ordito da un funzionario dell’Fbi. Quasi tutti gli uomini hanno tentato di ridurla al silenzio, ma la sua voce è andata spontaneamente oltre ogni costrizione. Una voce unica, irriverente, la voce della sua anima e quella di tutto il movimento jazzistico di Harlem. In questo racconto narrativamente biografico rivivono le tante Billie, la bambina coraggiosa in grado di affrontare da sola la Grande Mela negli anni del Proibizionismo, il talento di una cantante straordinaria, autodidatta e capace di scalare una dopo l’altra le vette della popolarità e la forza di una donna indomabile, femminista senza saperlo e icona della lotta dei diritti degli afroamericani contro la logica perversamente razzista del segregazionismo statunitense.
The big plan. Il mistero dietro la morte di Tupac Shakur
Massimo Danese
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 152
Parliamo del caso di Tupac Shakur, anche conosciuto come 2Pac o Makaveli, un ragazzo venuto dal ghetto e poi diventato un emblema del gangsta rap, commemorato come un martire e un’icona di fama mondiale. Da sempre il caso del suo assassinio avvenuto il 7 settembre del 1996 ha destato non pochi sospetti, molte circostanze sono ancora oggi poco chiare e tutto ciò ha portato allo sviluppo di un vero e proprio mito sulla sua “vita post mortem”. In “The Big Plan” viene raccontata con dovizia di particolari la vita di Tupac, la tragica fine e ciò che potrebbe celarsi dietro questo enigma ancora irrisolto. È possibile che il grande rapper abbia inscenato la sua morte? Da cosa fuggiva, cosa si cela dietro tutta questa storia? Scopriremo che non è stata mai detta la verità.
Believe. Conversazioni con Fabrizio Poggi
Serena Simula
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 160
“Believe” vuol dire credere. E se c’è uno che non ha mai smesso di farlo, quello è Fabrizio Poggi. Nato tra le nebbie della provincia pavese, sogna di suonare il blues quando il blues, in Italia, non lo conosce quasi nessuno. Si innamora del suono ruvido dell’armonica a bocca e, passo dopo passo, ostacolo dopo ostacolo, percorre le migliaia di chilometri e colma le enormi distanze culturali necessarie a diventare il primo italiano candidato ai Grammy nella categoria “Best Traditional Blues Album”. In “Believe”, con una formula a metà strada tra l’intervista e la biografia, Poggi racconta gli alti e i bassi di oltre quarant’anni di vita sul palcoscenico: le tante disavventure e la lotta contro la depressione, l’impegno tenace e l’amore di una vita, gli incontri provvidenziali e le straordinarie coincidenze che lo hanno condotto a sfidare i Rolling Stones al Madison Square Garden. Il dialogo costante, aperto e sincero, si sviluppa sulle note delle canzoni che hanno segnato la sua carriera, trascinando il lettore di volta in volta nei fumosi juke joint del Mississippi, nelle candide chiese battiste o sulle polverose strade del Texas.
Jailhouse rap. Storie di barre e sbarre
Patrizio Gonnella, Susanna Marietti
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 184
La storia del rap è una storia musicale e culturale, ma è anche una storia di ribellione, di scontro con la giustizia, di carcere. L’hip hop non è confinabile dentro categorie interpretative semplificate. Va letto a tutto tondo, spogliandosi di occhi stereotipati e abbracciando prospettive complesse che sappiano raccontare i tanti aspetti che lo muovono e il contesto nel quale si vede immerso. Le storie raccolte in questo libro si sviluppano tra le barre delle strofe rap e le sbarre delle prigioni. Raccontano generazioni di rapper di tante parti del mondo che hanno varcato i cancelli della galera. Lo hanno fatto nel quadro della rivalità tra gang, per spaccio di droga o per uso di armi, ma anche a causa del dissenso politico e delle lotte al razzismo e alle discriminazioni. Da Tupac a Travis Scott, da Snoop Dogg a Eminem, da XXXTentacion a Chicoria, da Massimo Pericolo a Baby Gang. Dalle origini fino agli sviluppi più recenti, molti protagonisti del rap e delle sue evoluzioni musicali hanno vissuto l’esperienza del carcere. E di riferimenti al carcere hanno riempito le loro canzoni. Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, con racconti agili e diretti, ci fanno entrare nelle vicende che hanno tante volte aperto le porte della prigione, interpretando il contesto politico e sociale nel quale ciò è accaduto. Da esperti del mondo carcerario, disegnano così un filo di continuità nella storia del genere musicale, che ci aiuta ad aggiungere un tassello fondamentale a quanto già conosciamo dell’universo rap.
Bowie a Woodstock. Il Duca Bianco nella natura più hippy del mondo
Corrado Rizza, Guido Michelone
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 192
Guido Michelone e Corrado Rizza, da sempre amanti del grande David Bowie, tentano di fare luce sulle motivazioni che hanno spinto l’enigmatica rockstar a vivere negli ultimi anni della sua vita a Woodstock, dividendosi insieme alla moglie Iman e alla figlia Lexi tra la caotica New York e le montagne appunto dei Catskills, dopo avere peregrinato dalla fumosa Londra alla grigia Berlino, dalle spiagge di Bali alla frenesia della Grande Mela. La campagna e la cittadina di Woodstock danno il nome al maggior festival rock della storia (in realtà svoltosi nella vicina Bethel): era il 1969, lo stesso anno – anzi esattamente un mese dopo – in cui l’uomo mise il primo piede sulla Luna, e in cui lo stesso Duca Bianco, con Space Oddity, partecipò alla sua prima competizione canora (peraltro in Italia). Attraverso varie testimonianze sugli ultimi anni artistici di Bowie, Michelone e Rizza cercano di capire quale possa essere stato effettivamente il punto di contatto tra l’icona del glamour e dell’art rock e la location più alternativa e psichedelica al mondo. Il match che sembra tra i più improbabili è proprio la sfida che i due autori hanno intrapreso, intervistando gli artisti che sono stati vicino a Bowie nelle sue ultime produzioni, alcuni dei quali addirittura compiono la sua stessa scelta di vita, trasferendosi proprio a Woodstock.
Harpo's Bazaar. Una storia di cassette
Giuseppe Catani
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2024
pagine: 192
Il 1977 a Bologna: una polveriera. Un crogiuolo di creatività, frequentato da pazzi di ogni risma, geni incontrollabili, indiani più o meno metropolitani e rivoluzionari di professione. Sullo sfondo, una colonna sonora adatta a tempi a dir poco inquieti. Confezionata dalla Harpo’s Bazaar, nient’altro che una cooperativa nata con lo scopo di incidere sul linguaggio del cinema, della grafica, della musica. Soprattutto della musica. Tanto da creare una divisione adatta alla bisogna: la Harpo’s Music. Nove gli album pubblicati, tra il 1977 e il 1979, dalla piccola etichetta bolognese, nove cassette (sì, cassette!) entrate di diritto tra le pagine di storia. Il rock demenziale degli Skiantos, il punk rock dei Luti Chroma, l’energia dei Windopen, il prog dei Naphta, il punk pestone dei Gaznevada e di Sorella Maldestra, il resoconto live della storica rassegna Bologna Rock, le sperimentazioni di Albert Mayr e Stefano Barnaba: il libro che avete tra mani ricostruisce la storia e la genesi di questi nove album seminali (non dimenticando l’esperienza del Treno di John Cage, che vide la Harpo’s Bazaar in prima linea) intrecciandole con le vicissitudini dell’epoca e con interviste ai protagonisti. Ne esce fuori un racconto corale, la fotografia di un’epoca meravigliosa che, con ogni probabilità, non si ripeterà più.